✘ Fluido Rosso
Fluido Rosso.
Agglomerati d'inconsistente materia
Sgorgano fedeli e immortali dai lembi del suo costato.
Serra fra le dita quel che resta di quella vecchia carne scorticata.
Spinge,
stringe tutto nel pugno fino a insozzarsi i polsi.
Lento,
Fluido rosso
Colora la sua carne bianca e scorticata.
Ride sarcastica del suo stesso dolore.
Io la osservo attraverso il riflesso del vetro abbagliato dal grigio plumbeo che colpisce il suo volto ceruleo e immortale.
Lo squarcio al petto schizza sangue appena la presa si allenta dai tessuti molli che tornano a gonfiarsi di ossigeno.
Il vetro, ora, somiglia al quadro di un pittore: tracce di rosso colore
Colato,
sopra l'impalpabilità del nulla.
"Che cazzo fai!"
Le mie urla si mescolano al suo respiro calmo e profondo.
"Hai paura del sangue Suzette?"
Gocce colano dal gomito fino a imbrattare il pavimento immacolato.
"Vieni qui... Ti-ti prego, tesoro mio. Non farti altro male. Ti prego, ti prego. Io sono immobile. Non mi muovo. Ti giuro. Ti aspetto qui. Vieni qui..."
"Mi stupisce che tu abbia così tanta paura. La morte arriva prima o poi... Suzette..."
"Oddio! Smettila! Smettila subito!"
I suoi occhi di piombo mi fissano attraverso il riflesso della mia immagine nel vetro, mentre la sua coscia colpita dalla sua stessa mano si spacca nell'ombra.
"Non vi è motivo di temerla", sbuffa chinandosi da un lato.
"Aiutami mio Dio", imploro il Padre Celeste disperandomi.
Il pianto e l'angoscia hanno inzuppato la mia maglia mentre con coraggio mi fiondo addosso a lei per tentare di fermare l'incredibile orrore che si sta consumando davanti ai miei occhi.
"Corri Suzette..."
La sua voce si avvicina come un sospiro.
Faccio in fretta, veloce la raggiungo... ma il capo s'arresta urtando rovinosamente contro l'infisso serrato e blindato.
Lei non c'è più.
"Campane a festa
Risuonano nella mia testa
Per la tua morte.
Dolce
Innocente
Pura
Lucente
Stella, spenta...
senza aver mai illuminato nemmeno il tuo stesso cammino.
Canti soavi di Muse
Che rappresentano l'eterna magnificenza del Divino
Rimbombano nella mia mente
Acclamando la perpetua beatitudine.
Danzate,
Nude tutrici della pacificazione interiore.
Danzate sul suo corpo esanime
Prosciugato
Scarno
Secco
Portatemi stato di piena, perfetta e costante felicità.
Alziamo il calice,
Vi offro il suo sangue pregno di scarti.
Vomitato dalle sue stesse viscere.
Privo d'ossigeno,
Ora come allora.
Ma...
Forza!
Alziamo il calice.
Dissetiamoci!
E che i Serafini
L'abbiano in gloria.
Amen."
Ps. Di buono in tutto questo c'è che dopo tanto tempo ho ripreso la mia attrezzatura in mano per disegnare.
Per quanto possa essere simpatico e carino divertirsi con stilo, applicazioni, digitale e quant'altro (senza sminuire nulla, ovvio)...
La polvere che macchia, per me è vita ❤️
Vibrazioni assolute di pelle e cuore.
Assoluta ribellione dei sensi.
Impavida ascesa al Paradiso, racchiuso nel nero che completa il bianco. Nei tratti soavi di corpi falsamente immobili e miracolosamente vivi.
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