Capitolo Trentatré
Lui
«Finalmente sei arrivata, è da tanto che non ci vediamo amichetta» disse la sconosciuta sogghignando.
«Perché sei in mezzo a quei esseri? Inoltre spiegami la ragione per la quale hai preso in ostaggio Mauro, Claudio e mio fratello» chiese Angelica nervosa.
«Tuo fratello e quell'altro tizio li ho solo usati come esca e a quanto pare ha funzionato» continuò la donna con noncuranza.
Angelica scosse la testa sorpresa e con gli occhi spalancati «Perché lo stai facendo noi eravamo amiche.»
«Per farti fare una brutta fine, hai sterminato il nostro villaggio, hai ucciso i genitori di Mauro e soprattutto hai eliminato i miei e i tuoi amici. Non è abbastanza come cosa? Inoltre per finire in bellezza, non siete più venuti a trovare la mia tomba. La quale ogni anno era sempre più logora, mi avete cancellato come se niente fosse» gridò Elisa impazzita sputando veleno sdegnata e con le sopracciglia aggrottare.
Dovevo farla fuori prima che si avvicinasse ad Angelica, era troppo pericolosa.
«Non è come pensi, Elisa sei ancora in tempo per fermare tutto questo» parlò Matteo attraverso l'arma.
«Taci traditore» affermò la donna irritata.
Nel mentre Elisa diede l'ordine agli esseri di attaccarci.
Mi preparai al peggio contro quell'esercito di mostri, con le fiamme ne ammazzavo la maggior parte e quelli che riuscivano a sorpassare la prima linea li facevo fuori con la spada che avevo in mano. Miravano principalmente ad Angelica sviandomi in tutti i modi possibili. Sulla mia sinistra Angelica attaccava mozzando arti e lacerando tessuti, l'angelo non riusciva a stare al passo con il resto degli alleati, questi tipi di esseri erano di un livello maggiore per le sue capacità e per i suoi poteri ancora assopiti.
Riuscii ad avanzare velocemente, sempre standole vicino non volevo che potesse essere scoperta in qualche punto. Questa situazione era frustrante, lei poteva morire in qualsiasi momento o peggio essere imprigionata da qualche parte. E io? Cosa avrei fatto? Il solo pensiero di aspettare altri secoli per vederla mi mandava in bestia. L'intero sistema poteva andare distrutto per la sua scomparsa, si era toccato quella situazione di non ritorno molti secoli passati quando lei si era uccisa. L'intero sistema era sballato, la terra era quella che ne risentiva di più, con tsunami, valanghe, terremoti, gli umani rischiarono l'estinzione. Cercai di mantenere l'equilibrio delle cose ma fu difficile pure per me.
Finalmente le bestie diminuirono (erano meno di una trentina), ed è per questo che la nemica era una maschera di rabbia. Il pavimento era un lago di sangue nero e io e gli altri ne eravamo completamente ricoperti. Più ci avvicinavamo alla porta dell'inferno e più il caldo aumentava. Anche l'altro gruppo che si trovava ai piani superiori ci raggiunse, la situazione stava diventando molto vantaggiosa. Diedi l'ordine con un cenno a Veria e a Robinia di proteggere Angelica, invece gli altri rimasti diedero una mano sul fronte di sinistra o su quello di destra.
Io mi feci spazio massacrando ogni essere che avevo davanti, quando finalmente la strada fu sgombra mi trovai faccia a faccia con Elisa, la quale mi guardava inviperita.
Riflettendoci un attimo, com'era possibile che un'anima di una bambina, sia riuscita a crescere così tanto in poco tempo. Era solo da un paio di settimane che era scappata dall'inferno eppure aveva un potere come un demone normale. Chi gli aveva donato questo potere doveva essere molto forte.
Mi alzai in volo e mi fiondai su di lei, riuscii a parare il colpo con una spada creata da lei. Mi allontanai dalla presa e diedi un altro fendente che bloccò prontamente. Continuai ad attaccare senza sosta, lei indietreggiava sempre di più, iniziava ad avere i primi sintomi di cedimento. Tentò di attaccarmi ma con poco successo. Ad certo punto si trovò in trappola vicino al muro, gli feci lo sgambetto la quale cadde picchiando la testa. La presi per i capelli e alzai la spada, l'avrei rimandata dove era venuta anzi visto che una volta era umana, avrei disintegrato la sua anima cancellandola dal creato, era un'idea deliziosa e allettante la quale mi suscitava una certa allegria.
«Nooo!!!» sentii la voce di Angelica.
L'angelo si staccò da chi la stava proteggendo e corse nella mia direzione.
Il suo volto era triste e preoccupato, mi bloccai come se fossi paralizzato, la biondina mi cinse da dietro la schiena.
«Non lo fare ti prego lei è mia amica, Leam» disse scongiurandomi.
«Ma è pericolosa, deve sparire» affermai evitando di girarmi, sapevo che se avessi visto il suo viso avrei ceduto.
«Anche tu sei pericoloso ma sono sicura che non riusciresti mai a farmi del male» rispose.
Ecco che toccava un punto delicato, sapeva sempre dove manovrarmi ma non cedetti.
«È una cosa diversa» mi giustificai.
Intanto che ero distratto da Angelica percepii una lacerazione alla mano, gridai dal dolore. Quella puttana aveva utilizzato un mio momento di debolezza per materializzare un coltello tagliandosi i capelli, i quali erano imprigionati nella mia mano.
Elisa si allontanò velocemente e controllò un essere che era lì disteso a terra morente con amputate le gambe. Strisciò fino la nostra direzione per attaccarci aveva aperto le fauci per sbranarci, con la mano ferita nascosi Angelica dietro la mia schiena e con l'altra feci uscire le fiamme, il mostro scomparve in un istante senza lasciar traccia.
La donna urlò frustata, era ora di finirla. Mi avvicinai velocemente piazzandomi davanti alla nemica. I suoi occhi diventarono rossi, come quelli dei demoni questa cosa mi colpì, era solo una semplice umana, non era neanche un ibrido oppure un meticcio nato da un immortale e un umano, come poteva mutare il colore delle sue iridi? La sua attenzione si rivolse sulla destra, mi guardai indietro e notai Claudio che non era troppo lontano da noi.
«Ti ordino di uccidere Angelica, muoviti» disse con tono serio.
Claudio sbatté gli occhi e sbadigliò.
«Che cosa aspetti muoviti ad ucciderla! Sei solo un misero umano, dovresti eseguire i miei ordini» affermò fuori di se, stringeva le mani a pugni le sue nocche stavano diventando bianche, i suoi capelli erano tutti scompigliati come quelli di una matta.
Scoppiai in una risata fragorosa«Povera illusa.»
Lei mi fulminò all'istante «Cosa stai dicendo?»
«Non è un umano» detto questo le diedi una botta al capo per farla svenire.
Mi misi davanti alla porta dell'inferno e con il gesto delle mani, chiusi il portone con molta fatica e sforzo, non era così semplice serrarlo quando era completamente aperto. Dovevo congratularmi con Teli per essere riuscito a tenere tutte le anime all'inferno, sono stato molto clemente nei suoi confronti gli avevo allegerito la sua pena, ero ancora diffidente per quello che mi aveva fatto ma è sempre stato un buon collaboratore. Tornai da Angelica, la quale aveva un'espressione strana sul viso.
«Che cosa significa quello che ha detto Leam?» domandò confuso l'angelo discutendo con Claudio.
«Non so di che cosa tu stia parlando» si giustificò quello stronzo.
Merda! Aveva sentito quello che avevo detto a quella donna.
Angelica distolse lo sguardo da Claudio per fissarmi in maniera accusatoria« Che cosa volevi dire con quella frase?»
Riflettei un attimo prima di rispondere, dovevo rimanere calmo stavo già gustandomi la vittoria, finalmente Claudio sarebbe uscito fuori dalla vita di Angelica per sempre, l'avrebbe odiato per tutta la sua esistenza. Pregustavo questo momento già da molti anni, avevo pianificato la mia vendetta da tempo in modo tale da punirli per ciò che mi avevano fatto, in fondo non era colpa mia se Claudio accettò di vendermi l'anima. Finalmente oggi avrebbe capito che solo io sono il compagno perfetto per lei.
«È giusto che sia lui a dirtelo, per una volta sia trasparente nei tuoi confronti» affermai rimanendo vago.
Lei si girò di nuovo nella direzione di Claudio, lo inchiodava con lo sguardo. Forse Angelica ha già capito di suo che la sanguisuga era cambiata, però voleva sentirselo dire in faccia, in effetti per lei in queste condizioni non era così facile riconoscere l'anima di un demone se ben celata.
«Dimmi la verità, non eri tu il primo a chiedermi di essere trasparente?» commentò convinta.
«Vedi Angelica... non è così facile da spiegare» Claudio cercò di giustificarsi.
«Claudio sputa il rospo e non girarci intorno» parlò ancora con più insistenza.
«Sono diventato un demone, molto tempo fa. Quando te ne sei andata, Lucifero mi è venuto cercare e io ho venduto la mia anima per diventare un demone. Lo ammetto in primis mi sono avvicinato a te perché sapevo tutta la tua storia grazie alle antiche scritture e mi servivi per poter incontrare Satana, ma poi con il passare del tempo mi sono veramente innamorato di te» finalmente lo stronzo cedette.
«Tutta la verità» aggiunsi a quel racconto striminzito.
Lui mi fulminò con lo sguardo, poi si rimise a guardare Angelica «Ero quasi convinto che tu fossi incinta prima che te ne andassi. Non li volevo quei figli è per questo che anche se fossi rimasto umano non ti avrei mai cercato.»
Angelica rimase muta per qualche minuto, il suo viso era un miscuglio di stati d'animo: arrabbiata, confusa, delusa.
«Tu mi hai chiesto trasparenza nei tuoi confronti, mi hai fatto sentire uno schifo per non avertelo detto. Mi sono sentita incolpa in tutti questi anni, poi scopro che sei tu il bugiardo!» urlò come una pazza.
Claudio, cercò di avvicinarsi, ma lei indietreggiò «Possiamo ricominciare da capo, io, te e i bambini, niente è ancora perduto.»
«Ma cosa vuoi ricominciare? Non ci hai voluto in passato e così sarà in futuro. Sapevo che fossi ambizioso, ma non pensavo fino a questo punto, ignorare l'esistenza dei miei figli, essere il più grande narcotrafficante in zona, sei un tossico e inoltre come se non bastasse sei diventato un demone. Oltre la beffa pure il danno. Non sei più quello di una volta» affermò l'angelo furente più che mai.
Successivamente si rivolse a me «E tu, perché gli hai permesso di diventare demone? Perché l'hai cercato?» mi guardò dall'alto in basso schifata.
Finalmente si entrava in scena. Questa cosa che lei iniziava disprezzarlo era una festa, anche se me ne dispiaceva per la mia compagna, vederla soffrire mi faceva stare male ma almeno capiva cosa avevo passato quando lei si era messa con un elemento del genere. Inoltre dovevo farlo in modo tale che un errore del genere non sarebbe più successo. Claudio era una persona ambiziosa e falsa, l'avevo notato al primo sguardo, dopo aver ricevuto la sua immortalità mi guardò con sdegno e con invidia essendo cosciente che anche se era un demone ero pur sempre superiore a lui. Per finire non mi sopportava, geloso di sapere che io ero il suo vero compagno e non quella specie di storiella frivola che avevano avuto.
Quando lei tornò in città, cercò di riconquistarla solo per farmi un torto, non gli bastava solo l'immortalità voleva di più molto di più. Sperai che lei non si rinnamorasse di quel bugiardo, io partivo in svantaggio. Ma grazie agli inferi, notai che Angelica non era più così presa da Claudio.
La guardai negli occhi tentando di essere il più convincente possibile «Angelica, io non ne sapevo niente che lui fosse il tuo ex fidanzato e padre dei tuoi figli. Quando ti sei messa insieme a lui ti ho lasciato vivere la tua vita, sono sempre stato dietro le quinte a osservarti. Sperando che tu ti rifacessi una nuova vita, lo so che sembra strano ma è la verità. Anni fa lui mi chiamò così ardentemente, mi scongiurò di farlo diventare un demone come me, così lo feci, era uno dei pochi casi in cui la sua anima era così corrotta che accettai. Quando tu ritornasti a Monacre ti prese come una sfida nei miei confronti, è per quello che ti ronzava così attorno, è un demone della peggior specie fatto e finito. Lo so che la verità può essere dura ma è giusto che tu la sappia mio angelo. Per quanto io sia stato spregevole in passato, per quante vittime io abbia mietuto e continuerò a farlo. Io non ti ho mai mentito, non ti ho mai nascosto la mia natura, io sono sempre stato un mostro e lo sarò sempre. Io sono Leam conosciuto come il diavolo, Satana, Lucifero insomma, ho sempre fatto del male ma non te l'ho mai nascosto Angelica, non ti ho mai usato solo per invidia, solo per uno scopo preciso. Ha tentato di portarmi via la persona più importante della mia esistenza, è questo che ha cercato di fare. Lo so che questa cosa ti ferirà ma non potevo tacere per sempre» glielo dovevo dire, doveva sapere che Claudio non era più il giovane che aveva conosciuto anni fa che celava dentro di se un'anima così nera.
L'angelo indietreggiò sotto shock, si mise le mani nei capelli, tremante. Il suo sguardo era perso, le lacrime scendevano sul suo candido viso, inciampò nei suoi stessi piedi, cadendo.
Faceva male vederla così, incominciai ad avere un formicolio alle mani forse strappandomi qualche dito avrei alleviato il mio e il suo dolore. Scacciai dalla mente quel pensiero macabro. Mi avvicinai a lei lentamente, come se avessi davanti un animale ferito e rischiassi di spaventarlo. Mi chinai e le tolsi molto lentamente la prima mano che aveva appoggiato all'orecchio e la seconda che invece era appoggiato sull'altro. Mi guardò, era ferita, lo percepiva dai suoi occhi.
«Leam...» disse con un filo di voce.
«Sono qui» L'abbracciai e lei si aggrappò con tutte sue forze sulla mia schiena.
La guardai nei occhi e lei fece lo stesso, la baciai, sapevo che era un gesto rischioso ma era un modo per dirle che io c'ero. Era un bacio rapido che trasmetteva disperazione, però sentivo che in lei qualcosa si era acceso. Si calmò un pochino, Claudio mi osservò, era una maschera di rabbia. Con due falcate ci raggiunse e mi diede un pugno, poi si posizionò la stessa altezza di Angelica.
«Angelica non puoi credere veramente a quell'impostore. Lo sai cos'ho fatto anni fa, ti ho aiutato a sterminare il tuo villaggio e così che mi ringrazi» gli urlò in faccia.
Angelica si alzò, ritornò di nuovo quella di prima, si allontanò da lui e scappò dalla stanza. Era giusto che lei riflettesse su quello che era appena accaduto, feci un cenno a Corvus di seguirla non volevo che si allontanasse dal castello. Claudio tentò di seguirla ma Diocle gli bloccò la strada e gli diede un pugno nello stomaco.
«Hai già fatto abbastanza danni» disse il biondino.
Arrivò la notte, Elisa venne confinata in una stanza del castello, la quale venne sorvegliata da Lupus e Feles.
Indivia stava mantenendo costanti i parametri vitali di Zacinto, in modo tale che la sua anima non si logorasse. Claudio venne confinato in una stanza a se, venne legato dagli amici di Angelica. Veria e Robinia avevano appena finito di pulire le pareti e i pavimenti imbrattati di sangue.
Quando fu notte, la maggior parte si ritirò nelle proprie stanze, domani ci aspettava il viaggio di ritorno. Sospirai davanti alla camera di Angelica, bussai, mi aprii la porta Corvus.
«Come sta?» gli domandai.
«È rientrata in camera, si è coricata sul fianco dandomi le spalle e non mi ha mai parlato» rispose. Il demone se ne andò lasciandomi solo con lei.
Entrai nella stanza e la chiusi delicatamente.
L'angelo sembrava che stesse dormendo, mi misi seduto sul pavimento.
«Leam» mi chiamò Angelica con voce gracchiante, doveva aver pianto molto.
«Sì?»
«Puoi dormire accanto a me?» mi chiese con tono incerto.
«Certo» risposi.
Mi coricai sul letto, non si era cambiata, i suoi abiti erano ancora sporchi di nero. Si girò verso di me e mi abbracciò, la strinsi tra le mie braccia. Non parlammo, non ci fu una parola tra noi due e dopo pochi minuti ci addormentammo. Per la prima volta dopo tanto tempo feci sogni tranquilli.
Spazio autrice
Ciao a tutti🙋mi scuso per il capitolo così lungo pieno di fatti importanti ma non mi sentivo di dividerlo. Volevo chiarire anche se ne avevo già accennato nel capitolo precedente che gli ibridi principalmente sono tutti i figli di Angelica cioè mezzi demoni e mezzi angeli. Invece i mettici sono creature mezze umane e mezze immortali (un meticcio può essere mezzo angelo oppure mezzo demone) e sono severamente vietati nella comunità immortale, infatti o vengono uccisi i bambini meticci oppure presi in custodia (solo una pochissima parte). Vi aspettavate che il nemico in questo arco narrativo fosse Elisa la vecchia amica di Angelica che viveva nel villaggio e che è deceduta molto giovane?
Volevo anche aggiungere come ultima cosa (dopo vi lascio andare giuro) che Leam per quanto riguarda la faccenda di Claudio ha raccontato la sua verità manovrando tutti. Anche se lui ha capito lo sbaglio che ha fatto in passato uccidendo i suoi figli, non cambierà mai sarà sempre un personaggio negativo ed egoista è Satana non si può pretendere che anche stando con Angelica cambi, lui sarà sempre così.
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