capitolo 6. Godwin II

Bridgeston, anno 744 dell'era di Asaran

Re Godwin II del regno del nord, ultimo re nanico dell'era degli esuli, aveva visto tante cose a suo tempo. Aveva assistito a invasioni elfiche e pratiche magiche, ma adesso non riusciva a distogliere lo sguardo sulla creatura grottesca che giaceva davanti ai suoi piedi.
Giaceva nel duro terreno delle alte montagne, nelle quali risiedevano gli ultimi nani : " gli esuli " , con le squame rosse fiammeggianti, sembrava un enorme lucertola con le ali, antichi manoscritti narravano l'esistenza di queste creature: draghi; erano stati creati dal dio primordiale Eravam come flagello divino, ma orami non se ne vedeva uno da secoli.
Il nano scese dal suo cinghiale gigante, fece un passo avanti, mentre la piccola folla che aveva al suo seguito capiva se dovesse fare lo stesso o aspettare ancora, non erano molti, ma c'erano il suo primo genito.
Ma la figlia più piccola di Godwin era rimasta a casa, avrebbe apprezzato l'avventura, forse piangendo per la morte della creatura, a dispetto delle sue sembianze.
Godwin sorrise alla bontà della figlia, ma sfumó quando ripensò a tutte le vite che quell'essere era costato ai già pochi nani, una dozzina di cavalieri .
Le loro armature giacevano a terra, senza più un corpo da proteggere, brillavano sotto la luce soffusa della luna che brillava alta in cielo.
Fra la nebbia circostante, lì sopra un cavallo dall'aspetto malaticcio, c'era uno stregone umano, inviato da Mobius nelle terre del re Godwin, circa 3 inverno prima; per suggellare l'alleanza tra uomini e nani.
Azur uno stregone di appena 17 estati, ma di una bravura inconiabile.

<< Azur ! >>
Disse Godwin richiamando l'uomo.

Lo stregone era avvolto da una tunica azzurra, molto pallida ed era incappucciato.
Azur si avvicinò lentamente sorreggendosi con il bastone.
In circostanze diverse, re Godwin avrebbe sicuramente riso, per quanto fossero diversi.
Azur era snello e pelato, aveva la pelle talmente chiara da risplendere sotto la luna.
Godwin era sicuramente più robusto, con le spalle larghe e nell'ultimo periodo aveva messo anche una discreta pancetta era barbuto, e sempre chiuso nella sua armatura.
<< Quello è senza alcun dubbio, un drago. Godwin la tua gente dovrà affrontare un altra dura minaccia>> disse Azur, quando fu abbastanza vicino al suo interlocutore.

Non c'era dubbio, aveva squame rosse come il sangue, le sue fauci erano zanne lunghe quanto l'altezza di un nano, forse anche più, ed i suoi artigli affilati come lame e le sue ali simili a quelle di un pipistrello gigantesco.
Il corpo delle creatura era rannicchiato a terra più lungo di una dozzina di cavalli.

<< Non ne ho mai visto uno prima>>.
Disse re Godwin mentre appoggiava una mano lungo le squame dell'essere, messo al confronto il nano sembrava quasi un giocattolo.
Godwin si aspettava che la creatura fosse calda, ma invece era fredda ed immobile.

<<Pochi l'hanno fatto >>.
Disse Azur.
Se la voce di Godwin era profondo e sonora, quella di Azur era come il sussurrare delle foglie.

<< Cosa sappiamo di questi esseri ?>>
Chiese il re, mentre accarezzava l'essere per lungo fino a raggiungere la sua coda.

<< È una femmina ed è rossa >>
Lo stregone si mise a gironzolare intorno al drago.
<< Era già ammalata, si può notare da come si sfalda la carne, era mal nutrita, sarà venuta da noi in cerca di cibo, molto probabilmente >>.

Nonostante il drago non era nel pieno delle sue forze aveva recato molti danni sia alla fortezza che ai nani.
Re Godwin si concertó sulla bestia per cercare di determinare, come affrontare uno sciame di questi draghi in futuro.

<< Padre! >>
Urlò Gray, primo genito del re.

Godwin si voltò verso suo figlio, che nel frattempo si era fatto strada nella folla.
Assomigliava a suo padre nel fior fiore degli anni, forte e muscoloso.
Indossava un armatura lucida e venature di blu. Sembrava impaziente di essere bloccato lí a non fare niente, forse quando aveva sentito dire che c'era un drago aveva sperato di poterne batterne uno.
Era ancora così giovane, credeva di poter battere tutto e di sistemare qualsiasi cosa con un colpo del suo martello da guerra.
<< Si sta facendo buio, presto gli Incubus della montagna potrebbero uscire allo scoperto ed attaccarci >>

<< Siamo ancora in tempo per tornare a castello, abbiamo la luna dalla nostra parte >>
Disse Godwin per poi rivolgendosi a Azur.
<< Non si devono diffondere voci sul drago, tutti cadranno nel panico >>.

<< No, certo che no ! >>
Disse quasi imbarazzato per non averci pensato prima lui.
<< Quindi cosa facciamo ?>>

Re Godwin si rivolse ai soldati e ai pochi nani raccolti lì.
<< Ora tornate a casa vostra e che nessuno ne parli con altre persone.
Oggi non è successo nulla. Se mi viene all'orecchio che qualcuno ha parlato...>> .

Tutti accolsero quella minaccia sorda, inginocchiandosi prontamente dinanzi al re.

<< Certo. Mio signore!>>
Risposero quasi in coro.

<< Soldati prendete le corde! >>
Gridò Godwin.

I soldati estrassero dalle bisaccia legate alle loro cavalcature delle spesse corde.
Legarono l'enorme drago impiegando più tempo di quanto si potesse immaginare re Godwin, l'enorme mole della bestia poneva resistenza nei tentativi di contenerla.
Alla fine riuscirono a legare il drago, Godwin si avvicinò all'estremità della fune, afferrandola.

<< Bhe. Credete che possa trainarla fino a castello da solo?>>

I nani ricevettero il messaggio ed afferrando tutti la fune, quella carcassa iniziò lentamente a muoversi, lasciando qualche traccia nel terreno.
Solo Azur non prese parte all'impresa.
Passo, dopo passo. Il gruppo avvicinarono il drago vicino ad un burrone, poi re Godwin appoggiò lo stivale sulla testa della bestia, urlando per lo sforzo.

<< È fatta!>>
Disse quando si udì il tonfo della creatura sfracellarsi al suolo.

<< Speriamo solo che non aveva delle uova qui nella nostra terra >>
Mormorò Azur.

Godwin troppo stanco per lo sforzo immane di prima, rimase in piedi ad osservare il drago per prendere il fiato.

Si narra che Godwin II osservò la carcassa per più di mezz'ora.
Si dice che sia per assicurarsi che la creatura fosse realmente morta.
Si dice che doveva semplicemente prendere fiato perché orami non era più un ragazzino.
Ma nessuna di queste era la verità.
In realtà Godwin era preoccupato, governava le sue terre da anni e aveva affrontato molte, innumerevoli sfide per preservare la sua gente e non aveva mai visto qualcosa del genere prima.
Godwin sapeva che stava per succedere qualcosa, un evento che avrebbe stravolto tutte le terre, quel drago era un chiaro segno.

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