capitolo 4 . La capitale
Hoof, anno 744 dell'era di Asaran
Angrod si spostò sulla sella cercando di dar sollievo ai muscoli dolorotai.
Si vantava di essere un ottimo cavaliere, sorrise nel ricordare la sua sedicesima festa dell'estate e la sua prova del soldato, aveva eseguito una monta al cavallo, praticamente perfetta. Tutti quei giorni di pratica concentrarti in quell'unica prova, e benché siano passati ormai mesi, si ricordava tutto alla perfezione, come aveva spronato il suo bianco stallone e come aveva corso insieme al suo destriero mentre teneva lo scudo stretto nella mano sinistra.
Il ricordo che più rimase nella sua mente. Il suono martellante degli zoccoli che sbattevano il duro terreno, che ai fondeva con il battito del suo cuore, accelerato per l'emozione della prova che stava sostenendo.
Ricordó le lacrime gli rigavano il volto per l'esaltante gioia, mentre gli rimbombava nelle orecchie il ruggito sordo del battaglione di suo padre, che gridava la sua approvazione battendo le lancie contro gli scudi.
Perfino suo padre, Turhal conte di Ruverst, si era alzato in piedi per applaudire il figlio ormai diventato uomo.
Accarezzò la bianca criniera del suo cavallo, mentre sistemava il peso del suo corpo nella dura sella. Tredici giorni in sella, avrebbero messo a dura prova chiunque, indipendentemente dalla sua bravura come cavallerizzo.
<< Ti bruciano le chiappe? >>
Angrod sentì una voce familiare, venire dalle sue spalle, era Korat il suo vecchio amico d'infanzia.
<< Già. Un po'...>>
Korat si spinse in avanti per cavalcare fianco a fianco con l'amico.
<< Comunque scommetto che le tue sofferenze non sono nulle se paragonate alle sue >>
Disse indicando alle loro spalle.
Angrod si voltò alle spalle per osservare il prigioniero che stavano scortando ormai da giorni.
Gli anelli di ferro che abbracciavano il polso dell'uomo tintinnavano seguendo il passo dei cavalli che trainavano l'enorme gabbia dove era seduto. Mentre lui guardava fisso davanti a sé con lo sguardo azzurro, come scheggie di ghiaccio e con il viso orami provato dalle intemperie che gli aveva riservato il mare.
Era il capitano di un vascello, che aveva attaccato un villaggio alle coste della contea. Era una specie di elfo che Angrod e Korat non avevano mai visto, leggermente più basso degli altri elfi e senza le classiche orecchie a punta e rivolte verso l'alto.
Da ciò che aveva raccontato il prigioniero, veniva da una terra lontana, oltre i mari e che lì erano tutti così, si chiamavano "Uomini".
Benché avesse le mani legate, una decina di Elfi, del battaglione di Angrod circondavano la gabbia del prigioniero.
<< Credi davvero che dirà qualcosa la re ? >>
Chiese Angrod mentre riprendendo il passo si avvicinò a Korat.
Korat si socchiuse nelle spalle, rispondendo all'amico con un tono molto più dubbioso del suo.
<< Tuo padre pensa di sì. >>
Angrod sorrise, rispondendo all'amico cercando di tranquillizzarlo.
<< Mio padre è dalla mente acuta, come mio fratello non cessa mai di ricordami. >>
Greend, era il primo genito di Turhal, ed era sempre stato un elfo straordinario e di tutto rispetto, guidava il popolo con un talento innato, degno figlio di suo padre.
<< Già, Greend sarà un ottimo signore.
Mentre tu sarai il suo consigliere un giorno. Quando sarà conte. >>
Angrod osservò l'amico per poi aggiungere con un ghigno divertito
<< E tu. Sarai il capo dei nostri soldati, non c'è alcun dubbio, se solo fossi più grande e leggermente più robusto, non avresti nulla da invidiare a Kein: prima spada del Re Dlog. >>
Detto questo gli diede una pacca sulla spalla, così forte che per poco non lo fece cadere dalla sua sella.
Dopo qualche ora, Angrod e i suoi uomini raggiunsero la capitale del regno di Asaran : Hoof.
Il giovane elfo fu accolto dei soldati reali.
Angrod avanzó lungo l'enorme sala di Hoof, con le enormi colonne di pregiato marmo bianco che si innalzavano e sparivano nell'enorme soffitto a volta, grandi affreschi lo ricoprivano e la luce del sole entrava delle enormi e colorate vetrate.
Due fili di soldati costeggiavano i lati dell'enorme sala, tutti equipaggiati con armature scintillanti, che sembravano quasi pietre preziose.
C'erano molti gruppi di persone sparsi per la sala, in attesa dell'arrivo del loro re; inservienti, baroni, fattori ed ogni genere di individuo che cercava di riuscire ad incontrare il re, per discutere dei più svariati problemi.
Angrod e Korat si fecero strada fino in fondo alla sala, con una manciata di guardie reali al loro seguito ed il prigioniero al centro del loro schieramento.
Angrod avanzó fino a raggiungere un portone che portava attraverso ad una porta, che portava dritta fino ad una scalinata. Una guardia prese a fare strada per gli ampi gradini.
E si ritrovano in enorme sala del trono piena di qualsivoglia tipo di decorazione in oro, ma quella che più spiccava era l'enorme trono in marmo bianco, tempestato di rossi rubini.
Tre figure si stagliavano nella sala, il re, la regina e il loro primo genito.
Angrod li riconobbe a stento dall'ultima volta che vennero in visita a Ruverst, quattro estati orsono in occasione della festa dell'estate.
Rubiana, era rimasta la stessa, pallida e di una bellezza a dir poco perfetta.
Ma Dlog, sembrava invecchiato con più rughe intorno ai suoi occhi e lungo il suo volto, con ancor più argento nei suoi lunghi capelli e nella sua barba irsuta.
<< Angrod ! >>
Disse re Dlog con un cenno del capo.
<< Allora. Dov'è quest'uomo?>>
<< Eccolo, mio re ! >>
Disse Angrod facendosi da parte, per permettere ad una guardia di trascinare il prigioniero difronte alla coppia reale.
L'uomo rimase in piedi difronte il re, con le mani legate ed il capo abbassato.
<< Non ho mai visto nessuno come te, ma questo è secondario.
Dimmi, perché un popolo che ha patria così lontano, si spinge alle coste del mio regno? >>
<< Faceva parte di un vascello di incursione, abbiamo scoperto che il loro obbiettivo era saccheggiare qualche villaggio e prendere più risorse possibili.>>
Il re Dlog annuì al giovane, squadrando nuovamente l'uomo che continua a fissare il pavimento.
<< Mi dicono che hai delle informazioni per me, è così?>>
L'uomo non rispose.
Korat si avvicinò al prigioniero schiaffeggiandolo con il suo guanto metallico, mentre lo afferrava per i capelli, sollevando il suo capo, come a costringere l'uomo a guardare negli occhi il re.
Ma quest'ultimo mandava solo occhiate fulminanti ed aveva i denti serrati, gli anelli di ferro intorno ai suoi polsi tintinnarono ad ogni schiaffo da parte del giovane.
<< Cominciamo con qualcosa di più semplice, ok? >>
Disse Dlog, mentre faceva cenno al ragazzo di fermarsi.
<< Qual'é il tuo nome ?>>
L'uomo rispose in maniera molto secca.
<< Kuma! >>
<< Capisco, tu sai che la pena per ciò che hai fatto è la morte. Kuma? >>
<<Sì!>>
Borbottò l'uomo per poi aggiungere con tono serio.
<< Le informazioni per la mia vita>>
<< Dipende dall'informazione e dalla sua attendibilità, sempre se è sono informazioni vere >>
L'uomo abbassò il capo leccandosi le labbra.
<< Mobius ha organizzato un incontro qui, sulle terre del barone di Ginland. Ehhehe >>
<< Mobius ! >>
Disse Dlog aggrottando le sue sopracciglia.
Prima della grande guerra tra nani ed elfi, quest'ultimi vivevano in pace nelle terre di Asaran, non era strano, ma nenache molto frequente, che un due esponenti delle due razze si innamoravano fra di loro. Dando vita ad ibridi, mezzi nani e mezzi elfi.
Durante la grande guerra questi furono perseguitati da entrambi gli schieramenti, ma fra di loro spiccava un nome : Mobius; a capo degli ibridi era riuscito a scappare e a nascondere i suoi uomini nelle terre di Asaran, nessuno mai avrebbe pensato dopo secoli, che quegli ibridi avessero creato una loro società oltre mare.
La notizia scosse tutta la corte e tutti i presenti.
<< Parlami di questo Mobius!>>
Disse quasi spinto dalla curiosità, re Dlog.
<< È il nostro re.>>
Disse Kuma stringendosi nelle sue spalle, e sorridendo.
<< Un grande re ! >>
<< Ed è ora l'unico capo di voi "uomini" ?>>
<<Il nostro re è più di un capo, molto di più ! >>
<< E dunque! Perché sta organizzando un invasione delle mie terre ? >>
<< Un incontro con il tuo barbone di Grinland, a sud di Navus. Nell'ultima notte dell'autunno>>
Dlog guardó fisso l'uomo, mentre con la mano sinistra si accarezza la barba.
<< Perché dovrei fidarmi di un corsaro che vende la sua fedeltà ?>>
<< La fedeltà perde leggermente di importanza davanti l'aspettativa di morte. >> Borbottò Kuma.
<< Già può darsi e se mi mentissi, non faresti altro che ritardare solamente la tua morte. >>
<< Lo so bene ! >>
<< Dobbiamo inviare un battaglione>>
Disse il figlio del re che sedeva alla destra del padre.
Era un elfo giovane, poco più anziano di Angrod, con la pelle molto chiara ed alto. Angrod l'aveva già visto solo un'altra volta, Nather.
<< Mandate me. Padre!>>
<< No! Non conosciamo i rischi...>>
Questa volta fu la regina Rubiana.
<< Vedremo...>>
Mormorò il re.
<< Non puoi permettere che questo incontro abbia luogo. E mancano solamente dieci giorni, avrei difficoltà a raggiungerli anche se partissi domani>>
Aggiunse Nather alzandosi ed avvicinandosi al padre.
<< Di sicuro questo Mobius non avrà al suo seguito un enorme manipolo di soldati. Non per recarsi ad un'incontro segreto in territorio nemico >>
<< Vedremo>>
Ridisse il re, mentre con sguardo cercava sua moglie, per scrutarne un qualche intento.
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