Capitolo 1 . Matrimonio

Wooder; anno 740 dell'era di Asaran.

Angrod guardava le formiche intente nel loro lavoro, sotto ai suoi piedi, con le zampe instancabili mentre marciavano tra una piccolo ciuffo d'erba  ed il loro il formicaio.
All'improvviso la rugiada sull'erba iniziò a brillare, mentre la luce del sole inondava la radura. Fino a quel momento la mattinata era stata di un grigio cupo e la sua mente prese a vagare per tutta la radura, in quell'alba splendente.
Sua madre si era messa a parlare con un amica per cui Angrod aveva deciso di accovacciarsi un po' per studiare meglio le formiche e le loro zampe.
Lo considerava di gran lunga più interessante della coppia di sposini che si stavano scambiando le promesse, dopotutto era stato costretto dalla madre a presentarsi insieme a lei al matrimonio.
- Mi alzerò quando il vecchio sacerdote Hansen darà inizio al vincolo delle mani, o quando mà mi vede -
Pensò Angrod.
Ma all'improvviso una qualcosa di solido, come un pugno, entró in collisione con la sua spalla.
Accovacciato com'era in equilibrio sulle punte dei piedi, Angrod, non poté evitare di cadere di fianco nell'erba bagnata di rugiada.
<< Angrod che cosa stai facendo !! >>
Gridò sua madre. Allungando una mano verso il ragazzo e tirandolo in piedi.
Angrod vide un ghigno beffardo dietro le spalle di sua madre come se qualcosa o qualcuno l'avesse fatto cadere di proposito. Nel mentre il ragazzo veniva spolverato.
<< Quanto tempo ci vorrà. Mi sono chiesta questa mattina >>
Borbottò sua madre mentre lo stava ripulendo dalla terra.
<< Quanto tempo prima che sporchi il suo mantello nuovo. Bhe ecco la risposta, prima che il sole sorga !>>
<<  Il sole è già sorto mà >>
Disse Angrod correggendo la madre ed indicando il sole che era appena sorto all'orizzonte.
<< Non fare il furbo >>
Rispose lei spolverandogli il mantello con ancor più vigore di prima.
<< Hai quasi 12 inverni, ed ancora continui a rotolarti nel fango. Ora però stai buono, intesi, la cerimonia sta per iniziare. Guen >>
Chiamò la sua amica, per poi avvicinandosi a lei gli sussurró qualcosa all'orecchio, per poi allontanarsi da Angrod riprendendo la sua discussione con l'amica.
<< Grazie mille Korat >>
Disse Angrod borbottando e rivolgendosi al ghigno divertito del ragazzo che l'aveva spinto in precedenza.
<< Non c'è di che >>
Disse Korat abbandonando il suo sorriso di prima quando Angrod gli assestó un pugno sul braccio destro.
Sua madre stava continuando a guardare dall'altra parte verso Wooder. Era una fortezza Elfica che si ergeva alta nella scogliera, costruita su una grande sporgenza rocciosa che si innalzava di svariati metri sopra le acque. Si poteva udire il ruggito sordo delle onde che si infrangevano sulla parete rocciosa della scogliera.
Un enorme colonna di cavalieri marciava lungo la strada tortuosa che portava dalla fortezza alla radura della cerimonia, entrano a trotto.
Alla testa della colonna di cavalieri vi era Turhal signore di Ruverst, conte del grande re di Asaran.
I suoi abiti regali e la sua cotta di maglia sfavillano sotto la luce dei primi raggi del sole.
Al suo fianco vi era Echerona, sua figlia, con un bellissimo vestito bianco che di quanto era lungo per poco non faceva inciampare la sua stessa cavalcatura.
La colonna di cavalieri marciò difronte alla gente del villaggio venuta per assistere alla cerimonia, gli zoccoli dei cavalli tamburellavano il terreno producendo un suono sordo che ricordava un tuono in lontananza.
Lo scudiero fidato del conte, avvolto nel suo grigio mantello, dal quale si scorgeva solamente una lunga pipa, prese con molta finezza il conte e la figlia aiutandoli a scendere dai loro destrieri.
Hansen il sacerdote, alzò le braccia al cielo, i bracciali e gli anelli che ornavano le braccia e le mani dell'elfo dalla carnagione molto chiara, spiccavano ancor più.
<< Perché venite qui nel primo giorno dell'estate? Difronte alla vostra gente. Difronte al mare e alla terra.>>
Lo sposo osservò la folla venuta da tutta la contea. Angrod colse con un occhiata fugace le cicatrici che tempestavano le braccia ed il volto dell'elfo dall'aspetto molto possente.
A testimoniare il suo scontro mortale con un Incubus, mostri che abitano nella foresta oscura, che segnava il confine settentrionale di Asaran.
L'elfo sorrise alla donna che aveva accanto, poi alzò la voce .
<< Siamo qui per dichiarare a tutti ciò che a lungo abbiamo nascosto nei nostri cuori. Per giurarci fedeltà e vincolarci l'uno all'altra. >>
<< Fate il vostro giuramento allora>>
Aggiunse Hansen.
La coppia si strinse in un abbraccio per poi rivolgendosi alla folla e intonarono il cantico rituale del legame eterno.
Quando ebbero finito Hansen congiunse le mani dei due, dando inizio alla vera cerimonia legando i polsi dei ragazzi con un lembo di stoffa rossa, legandolo le loro mani insieme.
<< Così sia allora ! Possa Eravam poggiare la sua mano benevola su di voi e sulla vostra prole >>
- Strano.
Pensò Angrod. Poi borbottando.
<< Come continuiamo a rivolgere preghiere verso padre di tutti, quando quest'ultimo ci ha voltato le spalle.>>
<< Un giorno tornerà, o almeno così dicono i sacerdoti >>
Gli rispose la madre che nel frattempo si era avvicinata al figlio. Poi avvicinandosi a lui e facendogli l'occhiolino.
<< La prudenza non è mai troppa >>
Finito il rituale, il conte si avvicinò allo sposo dandogli una pacca sulla spalla così forte che per poco non lo fece cadere a terra.
Korat si avvicinò ad Angrod saltandogli da dietro intorno al collo, come se volesse appendersi.
<< Andiamoo >>
Iniziando a farsi largo alla folla, ma la madre di Angrod li fermò, prima che si inoltrassero troppo nella folla, allungando una mano nella sua veste uscendo una moneta d'argento.
<< Splendila con saggezza, mi raccomando>>
Disse la madre affinando la sua mano nei capelli del figlio accarezzandoli.
<< Certo mà ! >>







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