30

Il giorno seguente Micos andò in cucina, vide Crystal sorridente.
Non riusciva a far finta di niente dopo che aveva capito che era lui il responsabile di quell'accaduto.
Aveva la tazza piena di cereali girava e rigirava pensieroso il cucchiaio senza toccare nulla.
In telegiornale non si parlava d'altro, dell'evasione di Tristan per causa di Micos, la macchina rubata e l'inseguimento.
Crystal e Shine guardarono Micos.
<< Eh..sono in tv! >>
fece lo spiritoso, lasciò la colazione e andò nella stanza.
Crystal e Shine si guardarono e alzarono le spalle, seguirono l'angelo e si sedettero accanto a lui.
<< Che succede Micos? >>
<< Sembra che ogni cosa che io faccia sbaglio. Ho fatto di tutto per trovare il vero colpevole, l'ho riportato ai poliziotti e Tristan è ancora in carcere. Il fatto è che io sono per la giustizia, quando vedo un'ingiustizia faccio tutto per portare la giustizia, ma mi sembra tutto invano >>
Micos triste.
<< Lo so, e solo che lo fai in modo sbagliato >>
Micos raccontò ciò che era successo il giorno precedente prima che accadesse quello che avevano visto in telegiornale.
Dai modi bruschi verso il poliziotto, imbrogliando l'altro per intrufolarsi in carcere, rubate le chiavi per far uscire Tristan rubando la macchina della polizia.
Le emozioni negative fuoriuscite e le  ali che avevano cambiato colore, ma era riuscito a far si che tornassero al colore originale per evitare che la situazione peggiorasse o non fosse più recuperabile.
Shine disse che era stato in gamba a indagare e trovare indizi e il vero colpevole, ma aveva sbagliato per come si era comportato verso gli altri.
<< Hai ragione papino >>
disse Micos facendo ridere i due.
<< Domani ritorno in carcere e vado a scusarmi, anche se penso che mi cacceranno fuori a calci >>
<< Il nostro piccolo angioletto ribelle, su vieni a fare colazione >>
L'angelo informò che non voleva mangiare niente.
Shine guardò Crystal.
<< Glielo dici tu o glielo dico io? >>
<< Se non vai dalla colazione, la colazione verrà da te >>
dissero all'unisono Crystal e Shine.
<< Voi due siete inquietanti >>
Tutti e tre risero.

Micos era pensieroso, chiamò Shine e informò della sua visione, prese la foto incorniciata della famiglia di Crystal, indicò le persone presenti e spiegò che aveva visto lui al volante che si dirigeva verso la loro macchina.
<< Ho ucciso io la famiglia di Crystal >>

Micos avanti e indietro nervoso posò la cornice, si passò una mano tra i capelli.
Crystal corse in camera avvisò che aveva preparato la torta ai mirtilli che piaceva a Micos per farlo riprendere dal momento di sconforto.
Non appena la donna entrò in camera, Micos si nascose dietro Shine.
<< Che sta succedendo qui? >>
Micos si sporse dalla spalla di Shine e vide Crystal con sguardo interrogativo e braccia incrociate.
<<Ho fatto qualcosa di terribile >>
<< Ovvero? >>
<< Sono il responsabile di una tragedia >>
<< Sarebbe? >>
Micos guardò la cornice della famiglia di Crystal.
<< Ecco io...insomma, vedi è che...>>
<< Shine ha combinato un guaio Micos? >> chiese Crystal.
<< Sì >>
<< Grazie eh >>
<< Scusa >>
<< Aspettate ma voi non potete dire bugie anche se ci provate, quindi Micos che cosa hai combinato? >>
domandò la donna che aveva coltello dalla parte del manico.
<< Così non vale, signorina>>
si nascose ancora di più dietro Shine, poi si rivolse a quest'ultimo.
<< La verità fa male, quindi da bravo angioletto per non ferire Crystal posso dire una bugia e invece no perché dalla nostre labbra fuoriesce sempre la verità >>
<< È cosi grave quello che hai fatto? >>
<<Sì>>
<< Hai detto qualcosa che posso rimanerci male? >>
Micos cercò di alzare lo sguardo verso Crystal ma non ci riuscì e non parlò.
<< Sputa il rospo cosa hai combinato?>>
<< Ho ucciso io la tua famiglia >>

Il tempo sembrò fermarsi, l'aria era tesa e si poteva percepire la tensione in quella stanza.
Tutti e tre erano in silenzio.
Nessuno sapeva cosa dire, si guardarono in attesa di qualche reazione.
Crystal doveva ancora metabolizzare le parole di Micos, una lacrima le scese lungo il viso e guardò l'angelo che cercava di nascondersi.
<< Tu che cosa hai fatto? >>
<< Crystal cerca di calmarti >>
disse Shine
<< Ha ucciso la mia famiglia! >>
la donna marcò l'ultima parola e indicò Micos.
Era furiosa, triste e delusa.
Il cuore che era già a pezzi finì di frantumarsi.
<< Non credo che sia andata così >>
Shine cercò di riportare l'ordine.
<< Ah sì e tu che ne sai, mica eri lì? >>
Crystal urlò con le lacrime agli occhi, non riusciva a smettere di piangere e andò via sbattedo la porta non sentendo la frase di Shine.
<< Certo che c'ero, ci sono sempre stato Crys >>

Shine bussò alla porta.
Crystal non aprì, l'angelo vide la porta aperta, abbassò la maniglia ed entrò. Si avvicinò alla donna che era seduta sul letto, abbracciava il cuscino e aveva occhi gonfi e rossi per il pianto, lo sguardo triste e le labbra all' ingiù. L'angelo si sedette accanto, vide Crystal che stringeva forte la collana che portava al collo, si asciugò le lacrime con la manica della maglia.
<<Crystal come già ti ho detto, non credo sia andata così>>
<<E tu che ne sai? Ero lì quando la mia famiglia ha avuto l'incidente e...>>
prese pacco di fazzoletti che teneva sul comodino, si asciugava le lacrime che continuavano a fuoriuscire.
<<...io li ho visti morti davanti ai miei occhi, non tu! Sapevo che il loro incidente era a causa di un stupido ubriaco alla guida, poteva benissimo stare attento, essere più prudente e invece per colpa di Micos io ho perso la mia famiglia>>
prese  la cornice che mostrò a Shine, ritraeva la mamma il papà, il fratello e Crystal.
L'angelo conosceva quella foto e sapeva della storia della sua famiglia perché era stata lei a raccontargliela.
L'angelo si alzò dal letto e si diresse verso il comodino con lo specchio.
Prese qualcosa ritornò da Crystal, si sedette e gli diede il fiore giallo.
La donna era confusa, non capiva.
Che significava? Cosa voleva dire?
<<Crystal io c'ero quella sera>>

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