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Micos andò a parlare con Ellie.
<< Ora mi butti fuori a calci lo so, ma solo che ieri ho dimenticato di chiederti una cosa >>
Micos era appena arrivato a casa della ragazza.
<< Dimmi >>
<< Quella sera in cui Austin è stato ucciso, tu dov eri? >>
<< Cosa credi che sia stata io? Tre giorni prima avevamo quasi litigato è vero. Avevo frainteso la situazione con Susy e Meson che inferiva, ma sapevo che quello che diceva non era vero perché io e Austin eravamo uniti e non sono stata io. Quel giorno ero a lavoro tutta la giornata e la sera al  pub con la mia collega Eva >>
Micos ringraziò e andò a verificare, Ellie aveva detto la verità.
Era tutto il tempo a lavoro, non poteva essere stata lei a manomettere i freni e la sera era nel pub con la collega fino alle tre di notte.
L'assassinio di Austin era avvenuto tra le 01:30-2:00.
Micos pensò che la ragazza era realmente innocente e il cerchio si strinse. Mancavano altri quattro sospettati.
Voleva trovare qualche indizio, prova o traccia che il presunto colpevole aveva dimenticato di coprire.

Crystal entrò nel carcere raggiunse la cella di Tristan.
<< Austin non ti ho ucciso io, lo so che lo sai. Ti portavo sempre dei fiori, poi mi hanno chiuso qui dentro e non ho potuto portarteli più. È successo qualcosa di strano, è comparsa dal nulla la margherita, poi sai è comparso un angelo, ha gli occhi verdi. C'è qualcosa di familiare in quei occhi e che caratterino che ha.
Vivace, allegro e determinato proprio come te.
Chi potrebbe essere stato capace di una cosa così orribile come uccidere una persona? Chi è stato quel bastardo che ti ha fatto questo? >>
Tristan di asciugò con la manica della maglietta una lacrima sul suo viso, poco dopo si accorse di Crystal.
<< Hey non ti ho sentita arrivare >>
<< Non volevo disturbarti >>
Tristan si mise seduto sul letto quando notò qualcosa, vide un fiore. Una margherita, ma non aveva il gambo.
Pensò che forse  era un segno del fratello per fargli capire che era vicino, prese il fiore e guardò in alto.

Tristan si avvicinò alla donna che era fuori dalle sbarre.
<< Posso? >> chiese, sapeva che lei aveva un leggero timore verso di lui. Ricordò lo sguardo spaventato di lei quando si erano incontrati. Non sapeva se lei avesse ancora timore di lui, mise il braccio fuori dalle sbarre un po' titubante e le mise la margherita tra i capelli.
Crystal rimase immobile, ci furono intensi minuti di silenzio.
Crystal osservò Tristan, aveva occhi verdi smeraldo ed erano lucidi. Sapeva che aveva pianto, l'aveva sentito piangere e si sentì vicina a quello sconosciuto che si portava un grande dolore dentro proprio come lei.
<< M-Mi dispiace per quello che è successo a tuo fratello >>
Tristan ogni volta che sentiva parlare del fratello era come se ricevesse una
pugnalata. Voleva che non fosse mai successo tutto questo, si sentiva a pezzi, gli avevano portato via la cosa più importante della sua vita e si sentiva vuoto.
<< È strano...abbiamo una storia così simile >>
Crystal disse toccandosi la collana che portava al collo.
Tristan si voltò verso la donna in attesa che continuasse.
<< Anche tu hai perso qualcuno? >>
Vide la ragazza scossa e la sua espressione triste, nei suoi occhi ci leggeva dolore.
<< Scusami non volevo turbarti >>
<< Sì, io...io ho perso i miei genitori e mio fratello in un incidente...un'auto si era diretta verso la loro macchina e lo scontro è stato fatale, non poteva salvarsi. Mi avevano chiamato e arrivata sul posto...io...>>
si bloccò, aveva voce spezzata, non riuscì a continuare. Dopo una lunga pausa riprese il suo discorso.
< < ...ho assistito a quella scena. Un poliziotto mi aveva assistita, mi fece compagnia e mi aveva accompagnata a casa...mi sfogai in un pianto e gridai. Non mangiavo nulla. Non riuscivo a dormire che quelle immagini si presentavano davanti.
Abbandonai il lavoro non avevo la testa ed in quelle condizioni non sarei riuscita a lavorare, poi il centro venne bruciato dai vandali. Ero sola iniziai a prendere delle pillole. Non mi importava se esageravo con la dose. Ero cosi intontita che non capivo nulla, nemmeno quando era notte o giorno. Ricordo solo che ero sul davanzale della finestra pronta a suicidarmi >>
Tristan era scioccato dalla storia di quella donna, la guardò con dolcezza
Voleva abbracciarla, ma non voleva spaventarla ulteriormente.
<< Tutto questo per uno stupido ubriaco alla guida >>
gridò arrabbiata, si asciugò le lacrime che scendevano copiose.
Tristan non sapeva che dire, erano entrambi vittima di un'ingiustizia.
Lei aveva perso la famiglia a causa di un ubriaco alla guida e lui aveva perso suo fratello.
<< Dove è accaduto l'incidente? >>
domandò Tristan, la donna gli disse su quale strada e Tristan era sconvolto.
Su quella strada era stato ucciso il fratello.
<< Io penso che tu sia forte, sei riuscita a far fronte a questo spiacevole evento e ora sei qui a raccontarmelo >>
<< Questo è tutto merito di Shine.
È stato lui ad aiutarmi >>
<< Come ti chiami? >>
<< Crystal >>
<< Lo sai deriva dal termine "krystallos" ovvero cristallo
Significa che hai un'anima cristallina,
trasparente. Sei una donna tanto resistente quanto fragile >>
<< È la stessa cosa che mi ha detto tua nonna >>
<< Buon sangue non mente>>
I due sorrisero.

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