13
<< Andiamo! >>
Micos volò e non riuscì a trattenere l'entusiasmo che provava.
Si misero d'accordo di parlare prima con i suoi genitori.
Era il punto di partenza.
Tristan diede indicazioni della strada per arrivare a casa dei suoi genitori.
I due angeli e Crystal uscirono dal carcere e l'aria fresca li colpì in pieno viso.
Crystal era pensierosa, camminavano quando lei toccò la spalla di Shine.
L'angelo si voltò verso di lei.
<< Caro Shine sai che sono tanto pigra e...>> non finì di parlare che si ritrovarono tutti in aria a volare, qualche uccello passò per lì.
Atterrarono fuori casa di Tristan.
Era una casa sul giardino con un campo di primule.
La casa era dipinta di bianco, aveva delle finestre sulle quali c'erano dei fiori color lilla che scendevano lungo il terreno.
Bussarono alla porta, una donna fece capolino. Aveva lunghi capelli neri, occhi verdi e indossava un vestito che le arrivava alle ginocchia e aveva la fede al dito.
Alle sue spalle comparve un uomo con capelli neri, occhi verdi e un tatuaggio dei punti cardinali.
<< Salve >>
<< Voi siete? >>
<< Amici di Tristan >>
<< Tesoro chi è? >>
l'uomo si avvicinò e notarono che anche lui aveva la fede al dito.
<< Salve sono Micos e loro sono Shine e Crystal, noi siamo amici di vostro figlio >>
La porta si aprì, loro entrarono e si accomodarono.
La casa non era grande, ma abbastanza spaziosa.
C'erano dei quadri appesi sul muro e fotografie incorniciate della famiglia e una in cui c'era Tristan e Austin i due fratelli che si abbracciavano sorridendo.
Shine, Crystal e Micosi si sedettero sul divano del soggiorno.
La stanza era ornata di fiori.
I due coniugi offrirono del succo agli ospiti che accettarono volentieri.
Non sapevano da dove iniziare.
Non era facile la situazione dovevano immaginarlo, avevamo perso il loro figlio e l'altro era in galera.
Micos si immaginò Austin e Tristan a combinare marachelle e aiutarsi complici. Non li conosceva eppure dedusse che fossero molto uniti quando aveva visto la foto all'entrata, sorrise nel pensare l'affetto che provavano i due fratelli.
Intanto i due coniugi si erano presentati Helen e Simon.
<< Ci dispiace per quello che successo a Austin >>
iniziò Micos non sapendo cosa dire e fare.
Era una situazione difficile e non sapeva come comportarsi in questi casi. Helen cercò la mano del marito, lui quella della moglie.
Emtrambi erano ancora tristi e addolorati.
<< Non ci posso credere che Tristan...>>
Helen sospirò affranta, singhiozzò e prese un fazzoletto.
<<...abbia ucciso Austin>>
Simon l'abbracciava cercando di cacciare via le lacrime invano.
<< Per noi...è stato un duro colpo...e come se avessimo perso entrambi.
Non riesco a crederci che Tristan abbia fatto una cosa del genere...loro si volevano bene >>
scoppiò a piangere.
Entrambi i coniugi alzarono lo sguardo verso Micos appena udirono le parole.
<< C'è una possibilità che Tristan sia innocente >>
Si immobilizzarono di colpo, gli occhi e bocca spalancati per lo stupore.
Helen si portò le mani alle labbra per lo stupore, il marito le aveva circondato le spalle.
<< C-che cosa? >>
Simon domandò con tremolio nella voce.
<< Già proprio così >>
<< Mi state dicendo che nostro figlio è in carcere e non c'entra nulla? >>
Simon si accasciò sul divano.
Suo figlio era innocente e stava scontando un'ingiustizia. Non riusciva a metabolizzare, "figliolo" pensò come se il figlio potesse sentire che il padre gli era vicino.
I genitori andavano spesso a trovare Tristan.
Erano distrutti dal dolore per la perdita di Austin, poi Tristan era rinchiuso li dentro. Non volevano crederci quando avevano sentito il notizario che accusava suo figlio di essere un assassino. << Devo farvi delle domande se posso >>
I due annuirono.
<< Conoscete qualcuno che non aveva buoni rapporto con Austin? >>
<< Non saprei. Austin era molto socievole e aiutava sempre tutti. Non credo che qualcuno poteva avercela con lui >> disse Helen, la mamma.
<< Nostro figlio era molto legato al suo miglior amico Trevor, spesso andava da lui o lo invitava qui >>
<< Sapete se hanno avuto qualche diverbio? >>
<< Che io sappia no >> rispose Helen.
<< Trevor era come uno di famiglia,
lui ed Austin si volevano un bene
dell'anima >>
<< Grazie per il tempo e la disponibilità >>
Micos si alzò dal divano seguito da Shine e Crystal.
Helen e Simon li accompagnarono alla porta.
<< Grazie per quello che state facendo per nostro figlio >>
Helen prese le mani di Micos.
Una donna dai capelli neri, occhi verdi, un bimbo in braccio, volti sorridenti e dei raggi del sole che accarezzavano i loro visi.
Erano circondati da un campo di primule
Micos scosse la testa come per cacciare la visione e inisieme a Shine e Crystal uscirono di casa.
Arrivarono al bar dove lavorava Trevor. Entrarono e si avvicinarono al bancone, si presentarono e il barista chiese se volessero prendere qualcosa. I tre annuirono.
<< Sì è terribile. Io e Austin eravamo amici per la pelle...cosa prendete? >>
Shine e Crystal presero qualche bevanda.
<< Austin prendeva sempre...>>
<< Caffé latte macchiato! >>
si decise Micos e lo disse nello stesso momento d Trevor. Tutti si guardarono perplessi; dopodiché Trevor raccontò che Austin era una persona vivace, allegra, socievole e che c'era sempre per gli altri.
Un giorno lo aiutò al bar nonostante Trevor gli dicesse di godersi la giornata e non si disturbasse, ma Austin era testardo e quindi decise di dargli una mano al lavoro.
Il giorno del compleanno di Trevor, i due amici si erano organizzati per trascorrere il giorno insieme.
Trevor desiderava suonare la batteria che i suoi genitori gli avevano comprato.
Sapeva che era libero quel giorno, però siccome al lavoro c'era un evento speciale, le persone erano tante e serviva una persona in più, fu chiamato per lavorare.
Austin andò nel bar dell'amico e suonò la batteria dell'amico intrattenendo i clienti.
Grazie all'intrattenimento di Austin, il ritmo lavorativo era meno stressante.
Quando finì il turno, Austin lo fece sedere gli mostrò il regalo e gli aveva detto che la sorpresa non finiva lì.
Si trovò la torta davanti che aveva fatto l'amico. Sapeva che era pessimo in cucina però quando si impegnava Austin stupiva tutti.
<< Non sai chi poteva avercela con Austin? >>
<< No, lui era sempre cordiale e tutti lo amavano >>
<< L'hai visto strano o preoccupato per qualcosa? >>
<< No, anzi lui era l'allegria in persona >>
<< Chi altri conosceva Austin? >>
<< Ellie la sua fidanzata e i suoi colleghi di lavoro, lavorava in una pizzeria "enjoy your meal" si chiama, si trova in fondo alla strada.
Se posso aiutarvi in qualche modo sapete dove trovarmi >>
Trevor sorrise e si salutarono.
I tre uscirono dal bar e si organizzarono.
<< Io vado a parlare con Ellie >>
<< Io con i colleghi di Austin >>
<< Io con Tristan! >>
Ellie stava guardando la foto di Austin che avevano incorniciato per il loro anniversario, vide il sorriso del ragazzo e si domandava come faceva a sorridere anche con gli occhi.
Riusciva sempre a portare allegria ovunque si trovasse.
Era serio quando le situazioni lo richiedevamo, ma quella sua vivacità era contagiosa, accarezzò il volto della foto quando sentì il campanello.
Posò accuratamente la cornice della foto e andò a vedere chi era.
Aprì la porta e vide un ragazzo con capelli neri e occhi verdi che non conosceva, non l'aveva mai visto prima.
<< Ciao sono Micos, un amico di Tristan >>
<< Ellie >>
Si presentò la ragazza che aveva occhi azzurri e capelli biondi.
Lei aprì la porta un po' incerta, ma il viso di quel ragazzo le ispirava fiducia.
Micos chiese se poteva entrare e lei annuì.
Micos si accomodò e notò un vaso trasparente con all'interno una rosa rossa.
Ellie guardò Micos in attesa che lui proferisse parola.
<< Sono qui per Austin >>
Lo sguardo di lei si incupì e Micos capì come doveva sentirsi o forse non poteva capire, ma solo immaginare come si potesse sentire Ellie.
<< Sì, so quello che è successo, ho sentito i telegiornali. Non riesco a crederci che il mio Austin sia stato...ucciso>>
<< Conosci qualcuno che odiava Austin? >>
<< Impossibile, nessuno odiava Austin >>
<< Be' qualcuno con cui non aveva buoni rapporti non so, oppure una disputa avuta con qualcuno? >>
<< Sì aspetta, mi raccontò che al lavoro aveva avuto una discussione con una sua collega >>
<< Sai dirmi il nome? >>
<< Certo, si chiama Marissa >>
<< Non ti ha detto su cosa avevano discusso? >>
<< No, lui non me l'ha detto e io non ci chiesi niente per non interferire, poi
il giorno dopo la discussione ci organizzamo per trascorrere una giornata tranquilla >>
Due ragazzi mano nella mano in un luna park correvano verso la ruota panoramica, lei si voltò verso il ragazzo, sorrise e lo trascinò sulla ruota panoramica. C'erano fuochi d'artificio. Vinsero dei pupazzi che si regalarono tra di loro, mangiarono zucchero filato e si scattarono delle foto. Camminavano vicino al mare.
Era notte, non c'erano stelle, ma la luna e il suo riflesso nel mare.
Erano seduti sulla spiaggia.
Lei si sporse verso il ragazzo ad abbracciarlo che ricambiò.
Due occhi azzurri si specchiavano in quelli verdi.
Ellie guardò il ragazzo di fronte a lei.
<< Hai qualcosa di vagamente familiare >>
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