12
Tristan si alzò dal letto e si avvicinò alle sbarre.
<< Hey>>
<< C-ciao >>
Crystal indietreggiò spaventata anche se c'erano le sbarre a separarli.
Lei aveva ancora un po' di timore, si immaginò le mani sporche di sangue per un delitto che aveva comesso e che era un assassino spietato che aveva ucciso sua vittima e un ghigno sodisfatto sul suo viso.
Il suo cuore prese a battere furiosamente.
E se invece era un manipolatore?Questa storia del "sono innocente" era tutta una farsa e si stava prendendo gioco di loro?
<< Sei tornata >>
Tristan sorrise dolcemente.
Crystal sobbalzò non appena sentì la voce dell uomo, cacciò i suoi brutti pensieri e cercò di far tornare il battito del suo cuore a un ritmo regolare. Guardò il carcerato che aveva capelli neri, occhi verdi e un accenno di barba.
<< Tristan vuoi raccontare anche a loro la tua storia? >> chiese Micos.
L'uomo annui, raccontò tutto per filo e per segno, della morte del fratello in un incidente che alla fine si era dimostrato non essere un incidente. Un piano archittetato da qualcuno e lui che veniva arrestato.
Dolore che provava per la perdita del suo fratellone Austin si mescolava a quello dell'ingiustizia che stava subendo.
Non solo aveva perso il fratello, ma era anche considerato il colpevole.
Lo sguardo si incupì, Micos e Shine ascoltavano e Crystal si era paralizzata davanti alla parola "incidente".
<< Mi dispiace >> Crystal sincera capiva perfettamente come si sentiva Tristan. Aveva perso un suo caro come lei.
Non dimenticò mai quel giorno, le macchine ammaccate, i vetri in frantumi e la sua famiglia che aveva avuto incidente mortale dal quale era impossibile salvarsi. Ricordava la polizia, l'ambulanza e lei che era accanto i loro corpi inermi con le lacrime agli occhi.
Sentì pizzicare gli occhi, le lacrime minacciavano di uscire e Shine si avvicinò.
<< Hey vieni qui >>
lui allargò le braccia e lei si fece avvolgere dal suo abbraccio.
<< Quindi voi mi credete che sono innocente? >>
chiese Tristan con una punta di speranza nella voce e le sue iridi verde smeraldo bramavano possibiltà che si riuscisse a scovare il vero colpevole.
<< Dobbiamo verificare, ma da dove partiamo? >> Shine si chiese.
<< Allora Tristan è stato accusato di aver ucciso un uomo, non è stato lui,
ma le prove riportano a lui...>>
Micos camminava avanti e indietro ragionando.
<<...quindi se qualcuno ti ha incastrato. Dobbiamo trovare questo qualcuno >>
Una luce di speranza si accese negli occhi di Tristan. Non era più solo, sarebbe uscito fuori di lì e il vero colpevole avrebbe pagato le ingiustizie fatte.
<< Di solito i detective vanno a parlare con la famiglia della vittima e...>>
Micos camminando avanti e indietro.
<< Non siamo dei detective >>
<< Io sono un angelo-poliziotto! >>
<< E da quando? >>
<< Da adesso! >>
Crystal rise per lo scambio di batutte tra i due angeli.
Micos vide i beretti posati sulla scrivania, si mise uno in testa e diede l'altro a Shine.
<< Che stai facendo? >> gli chiese Shine.
<< Mi calo nella parte! >>
Micos immaginò di essere nel suo ufficio indagando al caso con al fianco il collega Shine, fece qualche battuta da film dopodiché sentì la voce di Shine.
<< Che fai? >>
<< Creo la suspence! >>
<< Non stiamo in un film! >>
<< Noi siamo il film! >>
Crystal e Tristan risero di gusto.
I due angeli rimisero i beretti al loro posto e decisero di improvvisarsi detective, parlare con chi conosceva la vittima, raccogliere qualche prova che provasse l'innocenza del carcerato, poi avrebbero riportato tutto ai poliziotti che avrebbero fatto il loro lavoro.
Colpevole in carcere e Tristan libero.
Micos si immaginava che si complimentavano con lui e con Shine, che avevano fatto un ottimo lavoro esultando i loro nomi.
I due angeli erano concitati all'idea di improvvisarsi detective e indagare a fondo come erano andate le cose.
In fondo Micos doveva aiutare Tristan e quale modo migliore se non scoprire la verità?
Tristan guardò Crystal timorosa.
<< Guarda che non mordo >>
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