5) Illusione Ottica
[Leggete sotto!!!]
Cedrick continua a fissarmi, da quando ho fatto quell'incantesimo di illusione ottica. Le ali sono squarciate, esattamente come quelle che ho nascosto sopra.
-Sembrano realistiche?- chiedo, preoccupata. Lui annuisce.
-Cerca solo di non sederti, l'illusione rimane sempre uguale e oltrepassa la sedia. Mangia in piedi, di che oggi ti senti... carica, poi torna qui in camera- dice lui. Annuisco e faccio per uscire dalla stanza. -Mi porti un croissant?- chiede poi. Ridacchio, uscendo, senza dargli alcuna risposta. Mi dirigo verso la sala della colazione e vengo raggiunta da Bryan.
-Bella! Come stai?- chiede, preoccupato. Sospiro rumorosamente, per poi sorridere.
-Ieri era l'anniversario della sconfitta, Bryan- rispondo, neutra. Anzi, non è nemmeno una risposta, ma per me vale ugualmente. Lui annuisce. -Lefkò? Ieri non ha fatto gli allenamenti intensivi con i primini?- chiedo, osservando la figlia dell'Angelo che afferra una ciambella ricoperta di cioccolato.
-Sì... ha detto che è stato un delirio, non erano preparati come pensava e dovrà fare un tragitto molto più lungo per addestrarli a dovere- risponde Bryan, prendendo un piatto e tutte le cose che ci sono al bancone. Lo copio, prendendo poi due croissant. Andiamo ad un tavolo e lui si siede.
-Ehm... io preferisco stare in piedi...- mormoro, facendo ridacchiare Bryan.
-Come preferisci- risponde. -L'importante è che non stai male... ieri mi hai fatto preoccupare- dice Bryan.
-Bryan, tu ti sei preoccupato per me la bellezza di cinque anni- rispondo, acida. Un'altra cosa che è cambiato in me è il carattere. Sono molto più insopportabile, lo ammetto. Sono acida e rovino sempre i momenti di felicita. -Ehm... sì, scusa... io vado in camera- dico, prendendo il piatto e dirigendomi verso al mia stanza.
Entro e vedo Cedrick osservare le mie armi.
-Belle, vero?- mormoro, poggiando il piatto sulla scrivania. Cedrick annuisce, per nulla sorpreso della mia presenza. -Le usavo sempre... questa me la diede Alex De Villeirs, mentre questa suo fratello Damon- dico perdendomi tra i ricordi.
-Sono davvero sorprendenti...- mormora il ragazzo/libro. -Questa notte tornerai ad usarle alla perfezione- dice poi, facendomi sorridere. -Ma prima dobbiamo trovare un rimedio per le tue ali- dice, sedendosi sul letto.
Prendo un pasticcino, iniziando ad assaggiarlo. Ci sono dentro le mele. Buono.
-E cioè?- chiedo senza capire, dopo aver deglutito. Cedrick sta per un secondo seduto, poi si alza di scatto, come una molla.
-È un grande problema quello delle tue ali. Devi volare, in qualche modo! Di certo non potrai usare la magia, perché richiede uno spreco eccessivo delle energie, ma potresti creare una collana- dice. Okay. Capisco ancora meno. Il ragazzo, vendendo la mia perplessità, continua a parlare. Dice tutto in modo velocissimo e sembra eccitato. Certo, essere un libro è noioso, anche se si imparano molte cose, ma quando diventi umano e puoi fare qualcosa di utile, anche io mi sentirei molto realizzata. -Lo usavano in Egitto, le sacerdotesse egiziane dovevano compiere un rito iniziale nel quale venivano private delle ali, ma, i sacerdoti donavano loro una collana che, dicevano, dava il dono divino di volare. Era stata impregnata dal sangue delle ali ed era stato fatto un rito ben preciso. Le sacerdotesse potevano volare anche senza ali- spiega il ragazzo, con gli occhi verso il cielo, come per ricordarsi di ciò che aveva scritto tra le pagine del libro.
-Bene... direi che dobbiamo sbrigarci... voglio tornare a volare al più presto- dico, strofinandomi le mani, come per riscaldarle.
-Dovremo costruire una collana- si blocca un secondo. Non vuole dire quel che penso sta per dire... Dio, sì che lo sta per dire... me lo sento. -Senza magia- ma perché tutte le cose che partono semplici diventano di una difficoltà inimmaginabile?! Io non so fare una collana senza magia! Mi siedo su una sedia, sbattendo più volte la testa contro lo schienale.
-Potresti chiedere a un artigiano di farti un gioiello- dice Cedrick, come se fosse ovvio. Mi blocco per un secondo, girandomi lentamente verso di lui.
-Dirlo prima no, eh?- sbuffo, con una strana smorfia in volto. Cedrick si trattiene dal ridere, mentre io scuoto la testa. -Quindi ora dovrei andare a cercare un artigiano in grado di fare una collana?- chiedo, preparando già l'illusione ottica.
-Sì, ti consiglio di andare a chiedere a Lefkò... sai, possiede dei gioielli elaborati fatti da un artigiano di fiducia- dice il ragazzo/libro, iniziando a trasformarsi in... libro. Annuisco e proprio quando lui ha finito la sua trasformazione, io esco dalla porta. Inizio a dirigermi verso la stanza di Lefkò e la trovo in procinto ad entrarci.
-Lefkò!- la chiamo. Lei si gira di scatto verso di me, sorpresa. -Ho bisogno di un favore- dico, raggiungendola.
-Che tipo di favore?- chiede, con un sopracciglio alzato. Altre volte le ho chiesto de favori che comprendevano di lasciarmi andare via a vedere la terra. Mai mi ha detto di sì.
-Vorrei che mi indicassi l'artigiano che ti ha fatto quelle collane stupende... mi piacerebbe averne una- dico, come se fosse tutto normale. Forse troppo.
-Oh! Sì!- dice, osservando la collana che portava al collo. -Pensavo odiassi le collane da quando...- non continua la frase, per paura che io mi arrabbi, cambiato l'atteggiamento. Il mio sorriso tremola un po'.
-Sì, beh... sono passati cinque anni...- dico io, un po' imbarazzata. Lei annuisce. Sembra molto felice. Mi sembra ovvio, dopo cinque anni di buio finalmente riesco a trovare la pace. Certo... forse da fuori do quest'impressione, ma in realtà...
-Si chiama Laio- dice la ragazza, dirigendosi verso corridoi che non ho mai esplorato. Si ferma davanti ad una porta di ferro battuto, rinforzata da grosse borchie. Bussa leggermente. Subito viene ad aprire un ragazzino biondo e dagli occhi verdi, con due grandi ali bianche. Non mi sarei mai aspettata un ragazzino. Anche se, le manine piccole di un ragazzino sono le più abili. Ma... mi aspettavo un ormone con la barba simile ad Hagrid, non un ragazzino angelo.
-Principessa- dice l'angelo, inchinandosi. Ha dei vestiti bianchi pieni di fuliggine, anche se sopra indossa un grembiule. Le guance arrossate e il volto sudato, gli occhi sono allegri. Lefkò sorride.
-Ciao Laio... sono qui con Bella, credo tu ne abbia sentito parlare...- dice la Principessa. Il ragazzino annuisce sorridente, guardandomi, soffermandosi sugli occhi e rimanendo forse un po' perplesso. -Vorrebbe una collana... ha notato la mia e mi ha chiesto chi avesse mai potuto farla- dice sorridendo al ragazzino. Deve aver avuto quattordici anni.
-Come la vorresti?- mi chiede il ragazzo. Non ci ho pensato. Parlo quasi senza accorgermene, ma nella mia testa viene proiettata un'immagine ben precisa.
-Catena lunga che arriva fino sotto il seno, poi due anelli con due ali d'angelo. Tutto d'oro bianco- dico, guardando all'interno di quegli occhi smeraldo. Lui annuisce.
-Davvero bello... vuoi qualche incisione dietro le ali?- chiede il ragazzo, pulendosi dalla fuliggine con dei colpi della mano.
-Io una "Vegeance" e nella seconda "Rescue"- rispondo, dopo averci pensato qualche secondo. Lefkò mi guarda insicura. Il ragazzo annuisce.
-Per quando vorresti che te la consegnassi?- chiede poi, stropicciandosi gli occhi. Deve essere davvero stanco. Mi dispiace per lui.
-Il più in fretta possibile- rispondo, forse con troppa urgenza. Lefkò sospira, continuando a scrutarmi.
-Dopo domani te la consegno se è così urgente- risponde il ragazzino, anche se leggermente preoccupato. Annuisco.
-Sì, grazie, mi fai un grande favore!- esclamo felice. Il ragazzino annuisce, poi torna dentro, chiudendo le porte mentre io e Lefkò iniziamo a dirigerci verso le nostre stanze.
-Molto bella la collana che hai scelto di fare- commenta, guardandomi. Alzo un sopracciglio, come se la sua domanda mi avesse offeso. Maledizione, si mette male.
-Molte grazie... se va bene ci vediamo a cena- questo è un buon modo per congedarsi da qualcuno che ti sta intralciando la strada. Entro in camera mia e chiudo la porta con un tonfo.
-Cedrick- lo chiamo, mentre mi butto sul letto. -Ci daranno la collana dopo domani... il tempo scorre lì sotto... dobbiamo fare in fretta- dico, mentre si sta materializzando. Il ragazzo annuisce.
-In questi giorni ci alleneremo. Direi che la prossima settimana saremo in viaggio- dice, lasciandomi un secondo di sasso. Saremo? Noi? Viene anche lui?
-Noi? Verrai anche tu?- chiedo, incredula. Non che non mi faccia piacere. Anzi, mi farebbe comodo avere un libro parlante come compagno di viaggio. Anche se la mia sfortuna è quella di non potermi trasformare in libro quando qualcuno ci attacca.
-Ovviamente... ti servirà un maestro... hai perso cinque anni a crogiolarti nelle tue lacrime... migliori a vista d'occhio, ma tua sorella questi cinque anni li ha passati a migliorarsi... ti servirà la mia conoscenza- dice il ragazzo/libro. Il ragionamento fila liscio come l'olio. Anche se un po' mi vergogno di ciò che ha detto su di me.
Ma è la verità e quella è una delle tre cose che non si può nascondere.
Il sole. La luna. La verità.
Non si possono nemmeno creare illusioni ottiche!
•••
AVVISO IMPORTANTISSIMO!
Vorrei fare pubblicità al mio nuovo libro. L'ho iniziato da qualche giorno, forse meno. Si intitola Till the End non è la solita storia d'amore o la solita Fanfiction. Ha un significato. Un significato che dovrete scoprire da soli leggendo. È un libro che mi ha lasciato una grande cicatrice sul petto e spero che lo faccia anche a voi. Si tratta di una storia d'amore su Harry Styles. Parla di loro due, amici da sempre, che si riuniscono in una notte inaspettata, sotto le stelle, a causa dei genitori che non la smettono di litigare. Dopo quell'incontro nessuno dei due riesce più a dimenticare l'altro. Spero passerete a dare un'occhiata! Vi aspetto e ovviamente fatemi sapere se vi piace!
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