4) Vecchi tempi
I corridoi che mi circondano, sono troppo luminosi per i miei gusti, pareti bianche, pavimento bianco e nero, luci che rischiarano ogni singolo centimetro del corridoio, se non delle piccole insenature. Diciamo che non è il castello di mio padre dove mi sentivo perfettamente a mio agio, con tutte quelle ombre e quelle trappole. Qui non è casa mia e in questi cinque anni non ho fatto altre che ripetermelo. Ma non ho mai preso una decisione come quella di oggi.
Questi tacchi non fanno il minimo rumore, sono perfetti. Corro veloce, ma stando attenta a non cadere. Con il mio equilibrio...
Ho già superato la guardia per andare in biblioteca. Sono dentro. Cammino velocemente verso la scala mobile e la faccio arrivare al dodicesimo livello. Sono sicura siano lì i libri che cerco.
Inizio a cercare, acarezzando il dorso dei libri con i guanti delicati. Molti sono coperti di polvere. Sto cercando un libro bianco con una scritta oro.
Mi ricorda molto quando, mentre cercavo di salvare Alex, sono dovuta andare in biblioteca a cercare la biglia.
A quel pensiero mi chiedo dove sia finita. L'ultima volta la tenevo in tasca, ma poi? Forse l'hanno presa i Demoni Neri, in questo caso non è un buon segno. Potrebbero trovare qualcuno in grado di maneggiarla e con la voglia di uccidermi, anche se pensano che sia già morta.
Trovato! Mi precipito lì dove ho visto un libro bianco con sul dorso una scritta d'oro. Lo prendo e leggo ciò che volevo vedere. Provo ad aprirlo e le scritte compaiono velocemente sulla pagina.
"Metti una mano qui sopra"
Con titubanza la metto e quasi sento il libro fare un sussulto.
-Per la barba di Merlino! Sei Bella Von Klemnitz?!- mollo immediatamente il libro, dato che è stato lui a parlare. Un libro parla?! In tutta la mia vita non ho mai sentito un libro parlare!
-Ahia! Maledizione! Perché mi hai fatto cadere!- escalma il libro. La sua voce sembra cambiata da quella vecchia di prima. È più giovane e il termine da lui usato sicuramente più coerente alla nostra epoca. Mi guardo intorno, per constatare che non è un brutto scherzo, allora mi avvicino e lo sollevo.
-Scusa...- dico con incertezza.
-Sei così sorpresa dal vedere un libro parlante?- chiede il libro. Stringo le labbra fino a farle diventare una linea sottile.
-Sì, direi di sì. Non è normale che i libri parlino- dico arricciando il naso.
-Come non è normale che tu uccidi con le mani, o che tu sia nata! Ora come la metti?- chiede il libro. Sbuffo, dato che mi ha messo con le spalle al muro. E comunque è normissimo il fatto che sono nata! Ora non potevo nemmeno nascere. Che ingiustizia.
-Eh va bene... Io sono Bella Von Klemnitz, e ho bisogno del tuo aiuto- dice la ragazza.
-L'avevo capito- dice il libro. Sbuffo sonoramente, per poi chiuderlo di scatto.
-Ora stai zitto... è troppo pericoloso parlare qui in biblioteca- dico, iniziando a camminare silenziosamente per i corridoi del Paradiso. Nessuna guardia appostata da nessuna parte. Continuo a stare all'erta, ma probabilmente sono andate tutte a mangiare, dimenticandosi che qualcuno potrebbe intrufolarsi qui dentro.
Corro direttamente in palestra. I piani cambiano.
Praticamente sempre, i piani che invento cambiano. Questo mi ricorda i vecchi tempi. Era tutto giusto e sbagliato. Era tutto così equilibrato... mentre ora è tutto sbagliato... tutto così tetro, così senza regole, troppo selvaggio. Certo, queste cose mi sono sempre piaciute, la libertà, le scappatelle, i combattimenti clandestini... ma ora non è più così! Non mi sembra più così semplice. Mi ricordo quando ero l'Angelo degli Inferi, che tutti provavano a fermarmi e sempre avevo la battuta pronta e la spada al fianco. Era tutto così semplice, quando sapevo che non sarebbe successo nulla di grave, era tutto così semplice quando davo piena fiducia in me stessa e a quello che mi stava intorno. Ma ora non do più fiducia a nessuno. Mia sorella mi ha deluso. Ethan, Lucifero... non me lo sarei mai aspettata d Ethan. Lui mi voleva bene. Anche dopo tutto quello che era successo noi due non potevamo essere nemici. All'Accademia dicevo cose che non pensavo veramente. Insomma... anche se quel posto mi indeboliva... avrei potuto benissimo, tagliargli la gola con un semplice movimento. Ma non l'ho fatto... Devo dire anche che la scelta di ucciderlo è stata difficile, soprattutto perché mi sono anche dovuta togliere la vita. Ma è stato in quel momento che sono diventata l'Angelo degli Inferi e quindi... forse mio padre glielo aveva chiesto. Forse gli aveva chiesto di fare lo stronzo, di legarmi a lui per costringermi ad uccidermi e a risvegliarmi come l'Anglo degli Inferi nel suo palazzo... ecco, appunto. Ora non sono più come quella di una volta. Persino se mi arrivasse davanti Alex, probabilmente gli punterei un coltello alla gola, chiedendogli qualcosa che solo lui può sapere. Sì, lo farei sicuramente.
Sono nella palestra. Il silenzio e il buio di quella stanza, quasi mi rassicurano. Lascio le luci spente e poggio il libro su una gradinata.
-Mentre mi alleno, dimmi tutto ciò che è successo dopo la fine della Guerra di cinque anni fa- dico al libro, che inizia a borbottare cose incomprensibili. Inizio a correre per la palestra, sentendo la voce del libro, cercare nella sua memoria.
-Tua sorella ha preso il controllo di tutti i demoni assieme a suo marito e al padre, i Demoni Bianchi in un primo tempo sono riusciti a scappare e costruire piccoli eserciti, ma sempre venivano sterminati e il paese si fece sempre più tetro e quasi senza possibilità di vita. Vennero fatti prigionieri solo i Demoni bianchi più nobili, come la famiglia reale, uno morì...- si blocca per qualche secondo e io inizio fare le capriole. -Ehm... il re... è morto il re- dice. Faccio un sospiro di sollievo, poi inizio a fare gli addominali e le flessioni.
-Non ci sono stati nuovi arrivi in paradiso- dico però, anche se con fatica.
-Non da questa parte. Il Paradiso è grande... questa è la parte per chi è morto... con onore... insomma, i nobili... Non ho idea del perché quel pallone gonfiato non sia qui!!! Poi c'è un altro pezzo di paradiso.- spiega il libro. Annuisco e inizio a tirare con l'arco e le frecce che trovo in un angolo. Il mio equilibrio non è perfetto, ma sto migliorando.
-Stavo dicendo... Ha continuato così per due anni, poi ci sono state delle ribellioni. Gruppi di Demoni Bianchi sono riusciti a scappare. Tua sorella è diventata completamente pazza, da come la descrivono le pagine...- borbotta il libro. Inizio a mandare incantesimi a punti precisi della palestra.
-Ah sì? Sai, secondo me era pazza anche prima!- dico, con il fiatone.
-Già già- risponde il libro. Ancora mi sembra incredibile che sto parlando con un libro.
-Miseriaccia! Tua sorella è diventata forte, Bella... questi allenamenti forse non riusciranno a batterla- dice grave il libro.
-E cosa pensi di fare? Ora ti trasformi in un umano e mi alleni?- chiedo con uno sbuffo, quasi mi scappa una risata.
-E poi non sai nulla su noi libri parlanti!- esclama. Mi arresto di botto. Fa sul serio? Lo guardo e in effetti si sta trasformando in un ragazzo. Assomiglia a Cole, solo molto cresciuto e non ha le ali.
Serro le labbra.
-Sorpresa?- chiede il ragazzo, allargando le braccia.
-Più che altro mi sembra di star sognando... o di stare facendo un incubo... forse mia sorella mi ha attaccato la "Pazzomalattia"- dico, indietreggiando leggermente. Il libro ride.
-Mi chiamano Cedrick... cioè, nessuno mi ha mai chiamato Cedrick... non parlo con nessuno da tempo, anche se il bibliotecario, talvolta viene e mi parla...- dice Cedrick, perdendosi tra le chiacchiere.
-Sai lottare?- chiedo, tirando fuori una spada.
-Sì e il modo migliore per non farsi male è usare due bastoni- dice, facendomi volare la spada con... una specie di frusta che si è prolungata dalla manica della giacca verde militare. Allarga i palmi della mano e quella specie di frusta si trasforma in un bastone che porge a me. Lo osservo, sorpresa, per poi provare a maneggiarlo. Sicuramente più leggero della spada.
-Forza... in guardia- mi preparo. Mi sto per battere con un libro. Detta così è davvero ridicola, ma forse è più pericoloso di qualsiasi altra cosa. Insomma, è un libro parlante che raccoglie informazioni importanti da secoli, tanti secoli. Ha raccolto scene di guerra, duelli da quando l'hanno creato. Deve essere parecchio preparato. Inizia a darmi della stoccate così veloci che quasi non riesco a pararle. Mi viene anche l'istinto di chiudere gli occhi.
-Concentrati- mi ammonisce. Attacco, il più velocemente possibile, ma lui sembra quasi non accorgersi dei miei tentativi che evita abbassandosi e subito dopo colpendomi alle gambe, facendomi cadere.
-Pessima- dice secco. Sbuffo, alzandomi dolorante. Non ho mai subito un'umiliazione simile in tutta la mia vita. Cedrick si mette di nuovo in posizione. Mi preparo anche io, ma subito mi ritrovo senza bastone e vedo quello suo che sta per colpirmi la faccia. Mi abbasso, ricordandomi all'ultimo secondo che non ho le ali e che non posso saltare. Mi rialzo, ma subito urlo, perché il suo bastone mi ha colpito il braccio. Guardo il bastone e inizio a parare i suoi colpi, anche se indietreggiando e allontanandomi sempre di più dal mio bastone. È troppo veloce. Ho dei lividi violacei giganteschi sulle braccia che mi fanno da scudo, ma lui non accenna a smettere di darmi colpi. Gli do un calcio nel basso ventre, facendolo piegare, inaspettatamente, cerco di farlo cadere, ma lui salta e si mette di nuovo in posizione. Allungo una mano verso il mio bastone e pronuncio una formula. Vola immediatamente da me e vedo dipingersi sul volto di Cedrick, un sorriso compiaciuto. Continuiamo a combattere e finalmente ho preso il ritmo, anche se talvolta faccio fatica a difendermi e attaccare contemporaneamente.
Non appena Cedrick riesce a buttarmi a terra, finisce il combattimento.
-Non potrai partire tanto presto... ti servono molte lezioni e non è prudente andare laggiù senza una minima preparazione- dice il ragazzo/libro. Sbuffo, contrariata e preoccupata. Non avevo idea di essere diventata così debole.
-Cedrick, mi sono persino tagliata le ali... come farò a inventarmi una scusa?- chiedo, strabuzzando gli occhi.
-Illusione ottica- risponde lui con semplicità. Aggrotto la fronte, non ricordo la formula e non credo gli angeli siano tanto stupidi. -Certo, non dovrai stare in giro per troppo tempo, perché potrebbero accorgersene, ma il tempo per farti vedere, mangiare e correre in camera- continua Cedrick. Mi gratto la nuca.
-Secondo me non funzionerà- dico, scuotendo la testa.
-Provaci- risponde il ragazzo/libro. -Non puoi smettere di provare, da quando tua sorella ti ha tradito. Non puoi smettere di fidarti delle persone. Ho visto come mi guardavi, Bella... non ti fidi di me, non ancora- dice il libro, togliendomi le parole di bocca. Sto zitta e annuisco.
-Ora mi ritrasformo in un libro e andiamo in camera tua- dice Cedrick annuisco e la sua mano inizia a diventare di carta, poi, pian piano, torna ad essere un tomo bianco. Lo prendo e inizio a correre verso la mia stanza. Ormai la cena è giunta al termine, devo evitare tutti gli angeli che incontro.
Nessuno. Non c'è nessuno. Meglio. Mi chiudo in camera mia e torno a dormire, lasciando Cedrick sulla mia scrivania.
SPAZIO AUTRICE:
Okay, forse l'idea di un libro parlante sembra ridicola, ma alla fin fine questo personaggio è molto utile😉 Cosa ne pensate? Anche del resto della storia, s'intende❤
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