37) Verso l'America
Perdonatemi nel caso trovaste errori!
Ma ora basta preoccuparci per Bella. Sappiamo bene che se la sa cavare da sola, giganti demoni o amici da salvare. Dobbiamo invece tornare dall'altra parte del mondo, dove abbiamo lasciato il nostro principe senza corona, che negli ultimi tempi ha ricevuto notizie una più devastante dell'altra: Bella è viva, ma maledetta e lui sarebbe morto, presto o tardi. Quest'ultima scoperta l'aveva messo più in crisi di ogni altra. Non voleva morire, non senza aver prima visto Bella un'altra volta, non senza aver salvato suo fratello e il suo regno. Non voleva morire punto.
Basta parlare, sarà meglio rimettersi in cammino.
Alex non sa neppure da quante ore stiano camminando. Il tempo semplicemente continua a passare imperturbabile.
È in testa al gruppo, tiene in braccio un bambino e al suo fianco c'è Luna, Boleslaw e alcuni dei suoi compagni, invece lo precedono per assicurarsi che la strada sia sicura.
«Alex qual'è il piano?» Luna è stanca, come tutti, ed esasperata. Il portale è stato distrutto e non sanno dove altro andare.
«Raggiungere Bella» risponde secco.
«Oh ma dai, ce l'hai ancora con me? Ti ho visto morire, ero sconvolta!» Alex non dice nulla. «Okay, non appena raggiungiamo la costa cosa intendi fare? Costruire una barca e attraversare l'oceano?»
«Se sarà necessario, sì.» continua.
«Dici così perché tanto "morirai lo stesso"?» Alex non risponde ancora una volta. «Devi fermarti e ragionare. Queste persone confidano in te.»
«Forse moriranno a causa mia»
«Nella mia visione non c'era né mare né altra gente, ma-»
«Perfetto quindi nessuno morirà!»
«ma le cose possono sempre cambiare, Alex! Le mie visioni non sempre si avverano. Io posso vedere solo una delle miliardi di possibilità; se troveremo il modo per cambiare la mia visione, tu potresti non morire, ma se adesso ti butterai in mare e trascinerai con te queste brave persone, moriremo tutti» il principe non ha mai visto la sua amica tanto amareggiata e non ha mai visto i suoi occhi tanto fiammeggianti rivolti verso di lui. Deve ascoltare la sua consigliera più fidata.
«Sono cinque anni che continui a salvarmi la vita...»
Luna sorride a questo frivolo commento e arrossisce, poi continuano insieme la loro camminata verso il mare, rimuginando sulle opzioni che gli sono rimaste.
Ancora una volta temo debba interrompere la narrazione per volare in alto, sopra gli alberi, sopra le nuvole, sopra il sole, in Paradiso. Lì l'aria è decisamente tesa e sono giorni che Lefkò protesta con il padre.
«Lascia che li aiuti» sono giorni che Lefkò tenta di convincere il padre a lasciarla andare sulla terra e aiutare almeno per un'ultima volta i suoi amici.
«Hai superato i limiti troppe volte, tutti voi l'avete fatto. Non posso permetterti di farlo un'altra volta. Sarebbe il caos.»
«Perchè noi dobbiamo rispettare le regole, mentre Lucifero crea chissà cosa lì sotto! Hai sentito anche tu quei versi e hai visto anche tu cosa gli portano! Giganti mezzi morti e intrugli che io non avevo mai visto! Lui non segue le regole» ribatte pronta.
«Lui è il Diavolo.» risponde semplicemente l'Angelo. Questa risposta dovrebbe bastare, insomma, il Diavolo rappresenta il male, per lui le regole sono semplicemente imposizioni che vanno ignorate, ma la figlia non vuole mollare.
«E noi siamo angeli. Ma è ormai troppo tempo che ci rintaniamo quassù e lo sai bene che sono cinque anni che l'ordine è stato sconvolto. Ormai non c'è più bianco e nero, adesso tutto è grigio. Noi non siamo più puri e non lo saremo mia più se l'ordine non verrà ristabilito» l'Angelo tace e questo è il segnale che Lefkò aspettava. La ragazza si impettisce e raccoglie tutto il suo coraggio in un respiro. «Sai bene che solo Bella può ristabilire le regole, dare un ordine a questo mondo ormai in collasso. Ma senza Alex... se tu non lascerai che lo aiuti...»
«E va bene!» l'Angelo non si volta neppure verso di lei, resta immobile, le mani strette dietro la schiena ben ritta. Osserva fuori dalla finestra e sul suo volto si apre un lieve, quasi impercettibile sorriso di orgoglio. «Mi hai convinto, ma ricordati di non superare il limite. »
Non c'è più un limite, è il primo pensiero di Lefkò, ma pensa bene di tenerlo per sè e sorride, grata.
«Grazie, padre» poi si congeda e non appena è fuori dalla porta inizia a correre freneticamente. Non aveva molto tempo: ovviamente se avesse creato un portale, sarebbe andata contro il volere di suo padre, ma soprattutto Lucifero se ne sarebbe accorto, perciò l'unica cosa plausibile che le viene in mente è quella di procurarsi una nave. Non sarebbe stato così difficile...
Purtroppo lo fu. Lefkò impiegò molti giorni a trovare qualcuno che con discrezione le avrebbe dato la nave e ancora di più per portarla dove desiderava, ma alla fine tra minacce e sorrisi ce l'aveva fatta, anche se il nostro disperato principe non ne aveva idea.
Passano delle settimane. Sarebbero arrivati presto al mare, ma Alex non ha ancora trovato una soluzione e ogni giorno che passa, sempre di più cade nella disperazione. Quella gente crede in lui, ma il principe non si sente degno di questa fiducia.
Boleslaw e i suoi uomini mandano ogni cinque minuti qualcuno per avvertire il principe della situazione, ma i soldati di Hailey sembrano spariti. Il ché ha un lato positivo, ma anche uno negativo. Non ci saranno scontri e quindi nessuna perdita, ma allo stesso tempo non potranno trovare una nave e avranno poche probabilità di lunga sopravvivenza.
Dopo più di sei minuti senza notizie del gruppo di ricognizione, Alex inizia a guardarsi intorno guardingo e a camminare con circospezione, poi finalmente arriva qualcuno. Sembra eccitato e si sbraccia con fare festoso.
«C'è una nave! Korabl'!»
Alex e Luna si lanciano uno sguardo repentino, non credendo alle proprie orecchie, ma dopo qualche altro minuto di cammino, incoraggiando e aiutando la gente, eccola lì, una nave. È grande, tutti avranno una branda e sembra in buone condizioni. È ancorata a largo, ma a riva si trovano delle scialuppe e lì...
«Lefkò!» ogni dubbio, ogni preoccupazione che quella potesse essere solo una trappola svanisce alla vista dell'angelo parlare con Boleslaw.
Luna le corre in contro. Dopo cinque anni, finalmente le due riescono a riabbracciarsi.
Alex rimane indietro, sorride e stringe le mani a tutte quelle persone che alla vista della nave lo ringrazia e pensa che aveva fatto bene a seguirlo, che lui li avrebbe salvati; e il principe quasi riesce a sentire questi pensieri, li vede dai loro volti e li capta dalle chiacchiere ora più allegre delle donne ai loro bambini. Ormai nessuno più sente il dolore che attanaglia gambe e piedi, c'è solo questa nave, nuova speranza per un futuro migliore.
Quando raggiunge Lefkò, il principe non trattiene un abbraccio; stringe a sé l'angelo trasmettendo tutta la gratitudine che prova con pacche sulla spalla e sussurri pieni d'affetto.
«Purtroppo non posso fare molto altro per voi, ma ho un piano, o meglio, ho un tragitto per raggiungere Bella. Ma dobbiamo sbrigarci lei sarà già alla corte della Regina delle Ninfe da un pezzo, anzi, potrebbe già essere in Europa con il suo esercito» dice l'angelo.
«Non c'è altro da dire allora» sotto gli ordini di Alex, in men che non si dica tutta la gente si trova sulla nave, stesa a riposo sulla propria branda e con la propria porzione di cibo.
Alex e Boleslaw, sul ponte della nave si scambiano uno sguardo d'intensa, carico di fiducia l'uno per l'altro e di speranza, poi danno i primi ordini e la nave inizia a muoversi.
Verso l'America.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top