28) I cacciatori
«Cacciatori di Elfi... quegli idioti non hanno ancora capito con chi hanno a che fare...» e in men che non di dica si mette a correre, e io con lui.
È molto difficile stargli dietro, perciò mi alzo in volo sarà anche più agevole capire la situazione. Superati gli alberi, vedo il villaggio in preda al panico. E dal castello non si muove neppure una mosca, come se nessuno si fosse accorto della situazione.
Vedo donne, vecchi e bambini rintanarsi nelle case, mentre gli uomini si apprestano a formare una piccola resistenza. Cassius è già arrivato e inizia a lottare contro un gruppo di persone vestite interamente di nero e con il simbolo di una fiamma sul braccio.
Quelli sarebbero cacciatori di Elfi?
Sono umani!
Quando arrivo a terra, Cassius è gravemente ferito...
come diavolo hanno fatto?
...è ora di intervenire.
«Hey, fermi tutti!» il mio richiamo ( che amplifico con un'espansione di energia che fa barcollare e talvolta cadere i presenti ), fa voltare tutti verso di me. I cacciatori di Elfi mi guardano spaventati, non capendo chi sia e cosa stia facendo. «Datevi una calmata, compari!» allargo le braccia e mi avvicino a Cassius che mi guarda sorpreso, non capendo nemmeno lui che intenzioni abbia. Lo prendo per un braccio e lo porto a qualche metro dai cacciatori. «Non si risolve niente in questo modo!» sorrido, cercando di sembrare amichevole, quando in realtà, curo Cassius. «e poi che intenzioni avete? Questa gente non ha nulla di ciò che cercate. Non hanno un gran bottino da nascondere. Se fossi in voi tornerei nel vostro mondo, umani. Lì sì che potrete ricavare qualcosa, non vi pare?» e così ho concluso di curare quello che spero diventerà il mio nuvo alleato.
«E tu chi saresti?» un uomo molto alto e grosso come un armadio si fa avanti, brandendo un fucile.
«Nessuno, nessuno... vi do solo una dritta... Non è più consigliabile aggirarsi da queste parti e soprattutto attaccare così vicino al castello, non vi pare?» mi avvicino a lui, senza paura. Sento gli occhi degli abitanti su di me.
«E perché mai? Da quando è morto il re è così facile saccheggiare e rapire donne e bambini per il mercato di schiavi» evidenemente nemmeno lui aveva paura di rivelarmi certe cose. Odio le persone che mi sottovalutano.
«Oh! Quindi vi prendete i soldi per delle persone?» chiedo disgustata.
«L'ho già detto!»
«Sai, all'inizio pensavo che vi avrei semplicemente detto di andarvene, perché siete umani e non mi piace fare del male agli umani, ma ora... mi è venuta veramente voglia di ammazzarvi» mi volto verso Cassius e lui, subito mi affianca. Sembra d'accordo.
«Risparmiamo l'armadio, ci darà informazioni» sibila, già pronto a fiondarsi.
«Ricevuto». Detto questo mi tolgo i guanti.
Sorrido verso i cacciatori. Ormai ci hanno accerchiati, ma nè per me nè per Cassius è un problema.
«Diamoci dentro!»
Questo brivido... questa fantastica sensazione di potere, di felicità che arriva solo durante la battaglia mi pervade. Sento mille brividi percorrermi le braccia e poi... inizio a scatenare l'Inferno. Faccio fuori tre cacciatori bruciandogli la testa in malo modo. Poi inizio a schivare proiettili e creare scudi sia intorno a me che intorno a Cassius, anche se lui, probabilmente non ne ha bisogno più di tanto.
E quando abbiamo ucciso quasi tutti i deliquenti rilascio la mia maledizione, espandendola al massimo. Non l'ho mai fatto, ma è una sensazione bellissima. I due uomini che continuavano a spararmi cadono a terra in ginocchio, urlanti. Non hanno ferite, ma la mia maledizione li sta corrodendo dall'interno. Riesco quasi a sentirlo. Una mano che gli strappa gli organi, squarcia le budella alla ricerca del cuore e quando lo trova... Lo stringe, lo stritola fino a farlo scoppiare, ma lentamente, godendosi ogni minimo grido. Quella che sento è la mia mano, che brama uccidere con calma questi figli di puttana, brama altri corpi da stritolare, brama morte. Ma subito ritiro queste spirali di energia. Mi hanno tolto il fiato.
E non perché è stato faticoso, anzi, vorrei che fosse così... mi sono sforzata di reprimere il desiderio di uccidere anche qualcun altro.
Qualsiasi altra persona.
Quando quel lugubre spettacolo è concluso e io mi sono ripresa, alzo lo sguardo verso Cassius, che mi guarda...
non terrorizzato
... quasi come se volesse farmi i complimenti, ma non lo fa per orgoglio.
«Ti dispiace... ehm... far sparire tutto?» chiede indicando i corpi strmazzati a terra, pieni di sangue. Annuii e in un secondo, divennero polvere.
«Beh, ora abbiamo le tue informazioni e il villaggio è al sicuro... direi che la mia gita è conclusa. Ti accompagno al castello.»
E così, insieme ci incamminiamo verso il palazzo, con il prigioniero mezzo svenuto trascinato dai piedi con noncuranza.
Chissà se sono riuscita a convincere Cassius...
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