27) Cassius

S.A.
Ed eccomi qua, nuovamente!
Baci, abbracci e buona lettura.❤

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Dannazione: Cassius!
Ed è proprio lui, lui e la sua bellezza disarmante, immutata dal tempo, dalla pelle cadaverica e gli occhi neri come la pece. Mi guarda un po' dubbioso e poi osserva i ragazzini.

«Ho avuto qualche difficoltà, di solito tratto con soldati cocciuti e pieni di loro... ma alla fine ho dovuto cambiate solo di poco i miei discorsetti per riuscire a fare ragionare questi marmocchi dalle orecchie a punta» sorrido quasi senza accorgermene, guardandoli mi viene in mente Alex e Cole. Ho sempre desiderato un figlio...
A questo stesso pensiero divento rossa come un pomodoro. Come ho potuto pensare una cosa simile? Mi riprendo in men che non si dica e alzo lo sguardo verso quello scrutarore di Cassius.

«Beh, perché non dargli una dimostrazione pratica?» chiede lanciandomi una frecciatina. È forse una sfida questa?

«Accetto volentieri!» il mio sorriso si allarga più che mai. Finalmente un po' di azione! «E poi non ho mai lottato contro un vampiro!» la storia si sta facendo molto più interessante!
«Ragazzi!» tutti si girarono verso di me e Cassius. «Uscite fuori, ma osservata attentamente il combattimento di dimostrazione!» esclamo ancora una volta ». I ragazzi escono in men che non si dica e si attaccano al recinto per vedere meglio.

A noi due Cassius.

Iniziamo a girarci intorno, studiandoci. È tremendamente sicuro di sè, sorride come se nulla fosse, salutando i bambini senza la minima paura che io possa saltargli addosso. Inizio a sospettare che non sarà poi così tanto facile batterlo.

Infatti, subito dopo avermi lanciato una frecciatina divertita, scompare.
Fantastico. Vuole sfruttare i suoi poteri da vampiro.
Come vuoi tu...

Chiudo gli occhi e mi metto in posizione d'attacco.

«Io non posso vederlo, ragazzi, ma è facile sentire i suoi movimenti. Tutto lascia una traccia, ricordate.» spiego velocemente. Non devo perdere la concentrazione, e fortunatamente, Cassius non è stato così cattivo da attaccarmi mentre spiegavo ai marmocchi.

Attacca subito dopo. Lo sento arrivare alle spalle, per colpirmi sul fianco. Con un movimento secco lo intercetto e subito apro gli occhi, iniziando un combattimento frontale. Ci scambiamo qualche stoccata da nulla, solo per osservare i nostri movimenti, poi scompare di nuovo e io sono al punto di partenza. È snervante.
Alzo un leggero vento e diramo la mia magia. Ora riesco a sentirlo meglio. È come un'ombra nella mia testa. Dietro di me. Sorrido impercettibilmente. Alla fin  fine mi piace questo gioco. Continuo a tenere gli occhi chiusi e con il continuo aiuto di un pizzico di magia, mi giro e inizio ad attaccare Cassius, riuscendo a capire ogni suo movimento grazie allo spostamento dell'aria circostante.
È divertente!
Soprattutto perché lui non capisce come faccia, ma poi comprende e non mi dice niente. Questo credo che non sia proprio un combattimento di dimostrazione quanto più... una sfida tra noi due. Vuole vedere quanto valgo.

La sua velocità tende a destabilizzarmi, ma diciamo che non mollo. È decisamente il momento di darci una mossa. Non possiamo stare qua per ore a darci stoccate senza senso.
Lui sta aspettando qualcosa.

E diamogli quel qualcosa allora.

Spicco un salto e improvvisamente i miei piedi non toccano più terra. Volo e lui non può raggiungermi. Apro gli occhi. Sono tutti lì sotto e mi fissano ad occhi sgranati.

E ora?

Cassius sta sorridendo. Mi saluta con la mano e fende l'aria con la spada, formando strani arabaschi nell'aria. Mi sta aspettando.

Ma a me non interessa scendere.

Creare illusioni è diventato ormai il mio forte.
In men che non si dica, il suo sguardo si è spostato da me alla me finta, che sta scendendo con un grido di lotta verso di lui, con la spada selvaggiamente caricata, pronto ad un attacco disumano.

Ci casca subito. Non è abituato a certe cose. Io intanto mi godo la scenetta, divertita. Inizia a combattere con l'aria e, anche se anche il resto degli abitanti vede l'illusione, io mi sto divertendo tantissimo.

Ma dopo qualche minuti non rido più. È il momento di intervenire.
Mi apposto dietro di lui e...

«Piaciuto il trucchetto?» e sono stata molto gentile ad avvertirlo.
Si girò sorpreso e io non persi nemmeno un secondo di tempo. L'avevo già attaccato.
«A quest'ora saresti morto... Ma tranquillo, non lo dico a nessuno» gli faccio l'occhiolino, solo per punzecchiarlo e lui reagisce con una leggera risata, riprendendosi subito e iniziando anche ad attaccare. A questo punto devo semplicemente sfoderare le mie mosse migliori.
Usare ulteriormente la magia non renderebbe lo scontro leale e per ora devo guadagnarmi la sua fiducia, non il suo timore.

Mossa su mossa, mossa su mossa, ma lui sembra non volersi stancare, mentre io non capisco il suo punto debole. È molto forte e veloce, in pratica non ci sono molte differenze tra di noi, se non per la magia dalla mia parte.

«Sei un tipo tosto da battere» commento. Inizio a scocciarmi di questa storia. Non è più coinvolgente!

«Non posso dir di meno di te!» risponde atono. È evidentemente convinto di poter vincere. Vuole vincere per... dimostrare qualcosa a non so chi. Ma non lo accontenterò tanto facilmente. Fosse per me, l'avrei già ancorato a terra, o fatto sprofondare e morire soffocato con terra al posto di aria nei polmoni.

Carico ancora di più i miei colpi, dato che le braccia iniziano a dolere e i ragazzini intorno all'arena a guardarci aspettandosi qualcosa.

Beh, quel qualcosa arriva ancora un volta, ma stavolta non sono io a regalarlo, ma Cassius, facendo qualcosa che non mi sarei mai aspettata.

Uno sgambetto. Uno stupido sgambetto. E non posso far altro che cadere, ma in compenso, riesco a togliermi il guanto della mano sinistra. Non che voglia ucciderlo o cos'altro, ma vorrei fare un esperimento che spero andrà a buon fine.

Le esclamazioni di sorpresa si alzano tra i bambini e gli adulti che hanno accerchiato il campo. Certo, spettacoli del genere, non sono soliti, qui. E pensare che da me è facile ritrovarsi incappati in un combattimento.

Cassius si avvicina a me alla sua velocità sovrumana e tende la spada verso il mio collo, ma afferro la lama con la mano senza il guanto e irradio la mia energia. Sento uno scossone e... penso proprio che l'abbia sentito anche lui, che precipita all'indietro, mosso da una forza superiore a lui e alla sua natura. Mollo la mia spada e mi attacco al suo braccio, approfittando dello slancio per alzarmi. Senza perdere tempo afferro anche la sua spada, fortunatamente a portata di mano.

In meno di un secondo, mi ritrovo con un ginocchio sul suo petto e la spada pronta a tranciargli la testa. E lui è esterrefatto. Dovreste vedere la sua espressione. Mi guarda a bocca aperta, passando gli occhi da me, alla spada, alla mano che tiene la spada.

E io gli sorrido e gli regalo un altro occhiolino. Mi alzo, porgendogli la mano guantata che...

ci sto riuscendo, forse?

... accetta volentieri.

«È stato uno scontro formidabile» gli dico con sincerità, poi gli porgo la sua spada riprendendomi la mia.

«Penso anche io... Sei stata fantastica.» mi sorride e ricambia l'occhiolino.

Se ne sta andando.

No! No, non può andarsene!

«Ragazzi, avete finito l'allenamento, potete andare!»

Invece tu stai fermo, vorrei aggiungere urlando a squarciagola verso Cassius. Devo assolutamente parlare con lui. Adesso che ho creato l'atmosfera, non c'è momento più adatto per iniziare un discorso fruttuoso.

«Hey, Cassius!» urlo, quasi in preda alla disperazione. Mi sono rinfilata il guanto e corro verso il vampiro mettendo la spada a posto, nella tasca della mia giacca. Il diretto interessato, si volta verso di me, all'apparenza confuso. «Ti va di... fare una passeggiata? Insomma, non ho proprio voglia di tornare al castello così presto e... saresti una guida perfetta!»

«Non c'è molto da vedere e non sono esperto di queste cose, Bella» dice, quasi in imbarazzo.

«Beh, allora potremmo passeggiare per i boschi provando a conversare! Ho proprio voglia di una cosa del genere, dopo una dura lotta!» cerco di rendere il mio sorriso il più bello e convincente che io abbia mai fatto.

Per Alex.

Cassius mi guarda dubbioso, poi ripone la sua spada nel fodero e alza le spalle.

«Di certo non mi farà male! Andiamo per di là, c'è un sentiero davvero piacevole che porta alla radura dove solitamente i vampiri e le ninfe si incontrano per Il Grande Falò d'Inizio Inverno!» parla osservando il cielo limpido, come immaginando le scintille rosse e la luce tiepida di un falò.

E così iniziamo a camminare in mezzo alla gente che ci guarda... scossi dal combattimento precedente, per dirigerci verso il boschetto.

«Da quanto tempo vampiri e Ninfe stanno... dalla stessa parte?» chiedo per pura curiosità. Nei libri non c'era scritto quasi nulla su questi popoli e non ho mai avuto occasione di chiedere a Cedrick qualche informazione.

«Tenendo conto che ho 836 anni, e sono salito al potere a ottocento sedici... beh, direi che abbiamo stretto l'Alleanza 902 anni fa. Eravamo semplicemente stanchi di farci guerra e abbiamo capito che era inutile.» risponde, continuando a guardare tutto tranne che me. Non sembra affatto interessato alla mia presenza, è perso nel mondo dei sogni mentre guarda alti alberi con le rigogliose chiome che filtrano  la luce del sole.

Rimango in silenzio, magari anche così, rispettando la sua volontà di volersi dedicare alla natura, sarà un modo per convincerlo che io posso essere un valido comandante.

Restiamo così per minuti interi, e il silenzio che ci avvolge non è d'imbarazzo, no, affatto. Siamo solo assorti nei nostri pensieri e non c'è nulla di imbarazzante in questo.

«Beh, ora avrei io una curiosità da sfamare! Insomma... come è iniziato tutto? Non capisco, sinceramente... so che eri la Principessa Oscura e che eri potentissima, avresti sicuramente vinto la guerra, con tuo padre... cosa andò storto nei suoi piani? Cosa ti ha portato fino a qui?» l'improvvisa domanda di Cassius mi spiazza ma dopo una breve riflessione inizio anche io a rispondere.

«Cosa andò storto nei piani di mio padre? Assolutamente niente. Lui ha sempre voluto che io diventassi Angelo degli Inferi e non gli importava in quanto tempo questo sarebbe successo. Quando scappai e Alex morì dandomi la sua linfa vitale continuai a vagare e poi... incontrai Damon... una copia sputata di Alex. Da lì iniziò... non saprei come definirlo...» quasi risi, per il piccolo resoconto di mille anni di storia. «forse un bel viaggio, o un incubo. Sta di fatto che...» lo guardai un attimo, anche lui mi osservava. «non scelsi né mio padre né i Demoni Bianchi. Perché non c'era una vera distinzione tra Bene e Male in quel caso. Forse non c'è mai stata. Perciò decisi semplicemente di seguire il mio cuore, Alex, combattere al suo fianco, morire al suo fianco. Per un momento credetti di avercela fatta. Ma fu solo un momento. Cosa mi ha portato fino a qui? » non riesco a rispondere subito, non saprei come fare. «voglio rimediare, voglio salvare le persone che amo... Alex, i miei amici, il mio Popolo. E voglio vendicarmi. Ovviamente non c'è nulla di nobile in questo, ma come ho già detto, tra il Bene e il Male c'è una sottilissima divisione e a me non interessa oltrepassarla quando è giusto farlo. Non sono mica un Angelo!».

«Dici di volere vendetta eppure non sento alcuna nota di rancore nella tua voce.» Cassius sembra molto interessato, cammina più lentamente, come per ingannare il tempo e avere più domande e osservazioni da farmi.

«Sono molto brava a celare queste emozioni. Soprattutto perché nutro speranza...»

«In cosa?» non scavare troppo a fondo, Cassius...

«Che Alex e il resto della mia famiglia siano vivi... e se mancherà anche solo un membro di loro...» la mia leggera risata isterica non fu certo confortante «... beh,  chi gli avrà fatto del male assaggerà le pene dell'Inferno. Quello vero. E non mi fermerò mai finché mia sorella e mio padre non avranno perito per tutti i loro peccati.» mi accorgo solo ora di aver stretto i pugni. Se non fosse per i guanti, a quest'ora le mie unghie avrebbero penetrato la carne delle mani, facendo scivolare caldi rivoli di sangue sul terreno.

« Non ero sicuro che l'avrei mai detto, ma abbiamo gli stessi ideali... e io che pensavo che fossi solo una Principessa in cerca del suo trono perduto...» ridiamo insieme, anche se sto per aggiungere qualcosa, ma... si sente un'esplosione ed entrambi ci mettiamo sull'attenti, per capire cosa sta succedendo.

Si sentono delle urla dal villaggio che non segnano nulla di buono.

«Cacciatori di Elfi... quegli idioti non hanno ancora capito con chi hanno a che fare...» e in men che non di dica si mette a correre, e io con lui.

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