25) Alleanza

SPAZIO AUTRICE: Okay ragazzi miei! Buon 2018! Spero che non mi stiate odiando e sappiate che questo capitolo sarà abbastanza lungo rispetto al solito!
Buona lettura e buon anno!

Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate di questo libro!!!

Il mio primo riflesso è quello di portarmi una mano sul fianco, dove solitamente tengo il pugnale, ma non lo trovo e stringo il vuoto con stizza.
L'uomo appena entrato mi fissa torvo, anzi fissa tutti come se fossimo una minaccia.

È di una bellezza innaturale, ha la pelle lattea, quasi come quella delle Ninfe, le labbra rosse e piene, gli occhi taglienti neri come la pece e dei capelli ordinati, color nocciola che sembra curare molto.
È misterioso e non riesco a dedurre quasi nulla da lui se non questa certezza: non è un elfo.

Ma il mio sguardo viene subito accalappiato dal mio vero obbiettivo: la Regina delle Ninfe. Lei sì che si riconisce subito.
Eterea, come tutte, ma con qualcosa in più, uno sguardo diverso da quello delle altre ninfe, forse più acquoso e più puro.
I capelli sono rossi e lunghi, racchiusi in una grande ed elaborata treccia, piena di perle e fiori, non si nota ombra di alcun trucco e il suo appena accennato sorriso è sincero.

La sala diventa improvvisamente silenziosa e l'unica cosa che mi viene in mente di fare è inginocchiarmi.
Gli altri mi imitano, guardandosi intorno confusi.

«Vi prego, alzatevi.» la regina delle ninfe ha una voce soave ma ferma, con una cadenza lenta, forse proprio tipica di quella razza.
Quando eseguiamo ci guarda uno ad uno, poi si volta verso di me.
«Tu devi essere Bella Von Klemnitz, l'Angelo degli Inferi» quelle parole mi fanno male al petto, come se una scarica di corrente mi abbia trapassata da parte a parte in un solo attimo. Stringo i denti, cosa che probabilmente viene notata non solo dai miei compagni di viaggio.

«Solo Bella, non più Angelo degli Inferi» rispondo con fatica. Distolgo lo sguardo.

«Da quel che vedo, sei comunque una Regina, un Condottiero. Ti avranno mandato qui per qualche scopo...» dice allora la donna, accomodandosi meglio sul suo trono.

Già, lascia stare il passato. Adesso hai una missione da compiere.

Improvvisamente sembro riprendere la mia sicurezza. Alzo lo sguardo e faccio un passo avanti, assottiglio gli occhi e li pianto su quelli acquosi della regina, che sembra quasi sorpresa da questo gesto sfacciato.

«Sono qui per chiedervi un'alleanza» prorompo con decisione.

Ma evidentemente qualcuno non approva a pieno le mie buone intenzioni.

Si sente una risata roca e sensuale, provenire dal fondo della stanza. Proprio a ridosso del muro. All'inizio non riesco ad identificare chi è, ma poi lo vedo.
Quell'uomo dalla pelle candida e le labbra rosso sangue, quell'uomo dai movimenti lenti e misurati: sensuali.

Ride misurando il suo tono. Non è una risata sguaiata, nè una risata isterica. È la risata di un uomo che ha avuto tanti anni per imparare a ridere in quello modo, con quella cadenza, per far pensare esattamente ciò che vuole alla persona davanti a lui.

Si stacca dal muro quasi con noia, mentre la regina sembra preoccupata, ma non dice niente.

«Certo! E dovremmo credervi? Un'alleanza? Ma davvero?!» ride di nuovo e si avvicina a me. Lo guardo a braccia incrociate e con un sopracciglio alzato. Che ruolo ha in questa storia?
«Siete solo degli sporchi demoni! Ci volete imbrogliare!» urla a qualche passo da me.

«So che in passato i miei simili vi hanno fatto dei torti, ma noi siamo qui per una giusta causa» ribatto con calma. Se vuole giocare a chi è quello con più anni ed esperienza, allora perderà.

«Certo, volete tirarci dentro ad una vostra guerra! Cosa ci potremmo guadagnare noi, i vostri ringraziamenti?» chiede aggrottando la fronte. Ormai è a un passo da me, riesco a sentire uno strano freddo emanato dal suo corpo, qualcosa che non avevo mai sentito in vita mia. Una sensazione da brivido per niente piacevole.

«Sicuramente non sarei venuta qui con la semplice pretesa di avervi come alleati di una guerra che non vi riguarda... La verità è che questa guerra, vi riguarda eccome.» cerco di mantenere un tono sicuro e pacato, per essere convincente.

«Questa è una minaccia?!» ed ecco che perde ulteriormente la pazienza.

«Non fraintendete le mie parole! Questo è un semplice avvertimento... ecco, vorrei spiegarvi un po' tutta la storia, ma sarebbe davvero troppo lunga... Vi basti sapere che mi sono messa contro il mio stesso padre cercando di fare la cosa giusta.» sospiro, con rammarico. «Lui è il Re dei Demoni Neri ed è la persona più crudele che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita... Ha sempre avuto l'ossessione di voler dominare su tutto e tutti. Ci sta riuscendo.»

«Vai al punto principessina» l'arroganza di quell'uomo misterioso inizia a stancarmi.

«Non appena avrà finito con L'Europa, L'Asia, L'Oceania e L'Africa se la prenderà con l'America! E voi verrete resi in schiavitù, o peggio: trucidati tutti.» e stavolta il mio sguardo supplichevole passa sugli occhi della Regina e poi dell'uomo e poi di tutte le ninfe ed elfi della stanza. «Vi sto offrendo di aiutare me e aiutare il vostro popolo!» stavolta mi rivolgo direttamente alla Regina, che sembra colpita e preoccupata dalle mie parole. Intreccia le dita nel suo grembo e mi fissa per quelli che mi sembrano interminabili istanti. L'aria si fa tesa. Tutti i miei compagni di viaggio mi fissano, speranzosi che il mio discorso abbia funzionato. Se no, possiamo tornarcene in Italia e combattere con le nostre ultime forze.

«Io non mi fiderei, Natasha» l'uomo, ancora davanti a me esprime la sua opinione con franchezza e con una nota di disprezzo.

La regina lo guarda incerta, poi si alza e si dirige verso di noi.

«Bella, voglio presentarti il mio Primo Consigliere Cassius, lui è un vampiro e assieme al suo clan viviamo da anni in perfetta armonia. Mi fido molto del suo giudizio.» dice con calma. Mi mordo l'interno della guancia, nervosa. Non può finire così! A causa di... un vampiro! Aspetta: mi esistono i vampiri?! Ma... okay, questi pensieri a dopo...

«La prego, lei non può lasciarsi condizionare dal suo giudizio... noi abbiamo bisogno di voi!» dico in preda al panico. La regina mi sorride. Okay, mi sta facendo perdere la pazienza! Basta con tutti questi sorrisi! Voglio una risposta! E adesso magari.

«Non mi sto lasciando condizionare, cara mia... io sono positiva sul tuo conto, e molto direi, ma se vuole il nostro esercito, deve anche conquistare la fiducia del mio Primo Consigliere» dice in tono pacato. Rimango senza fiato per qualche secondo. Conquistare la sua fiducia? Quell'uomo non sopporta i demoni, l'ho notato subito quando è entrato. Non riuscirò mai a questo intento.

Chiudo gli occhi, messa in difficoltà.

«Bene, ma nel frattempo?» chiedo velocemente. Forse è troppo evidente il fatto che voglia sviare il discorso.

«Beh, voi alloggerete nelle camere degli ospiti, mentre terrò un'udienza con i miei consiglieri per discutere di quest'alleanza. Ad alcune di queste udienze cercherò anche la tua partecipazione, se non ti dispiace, Bella» dice sempre con quel sorriso spettacolare, anche se mette un po' in soggezione.

«Certo, certo, sarò ben disponibile» sospiro.

«Bene! Le guardie vi scorteranno nelle vostre rispettive stanze, lì troverete tutto ciò che vi occorre, compresi i vostri effetti personali.» sta per andarsene, quasi come se avesse fretta, ma poi si ferma. «Se avrete voglia di fare un giro fuori dal castello... per favore nascondete bene le armi, non voglio che nascano malintesi» esclama poi, guardando soprattutto me. Okay, cercò di mimetizzarle tutte... e magari qualcuna la lascerò in camera... forse.

Detto questo mi inchino velocemente ed esco, quasi frustrata da tutte quelle non-risposte. Le guardie si mettono davanti a me e ci portano sulle scale. Quel palazzo sembra interamente fatto di liane e fiori, ma riesco a percepire che non siamo più sottoterra, ma che ci stiamo elevando sempre di più. Quando arriviamo al decimo piano ci fermiamo, fortuna che non provo tanta fatica... al contrario di Cedrick che è indietro di uno o due piani.  La guardia ci porta un po' in fondo al corridoio, dove porte bianche sono perfettamente distanziate l'una all'altra e contraffigurate da un numerino in oro. «Questa è la stanza di Bella Von Klemnitz.» mi porge velocemente le chiavi e poi continua a camminare, quasi nervoso. Perché mettiamo nervosismo a tutti?

«Grazie comunque!» gli dico dietro, ma lui sembra non sentirmi e allora mi concentro sulla mia stanza: la 18. Sembra di stare in un albergo... apro con poca cautela. Voglio solo farmi una doccia e dormire. Sono stanchissima. mi sembra di cadere a pezzi e soprattutto: la regina forse pensa che io stia scherzando? Quanto tempo vorrà prima che io possa avere il loro esercito? Ne ho davvero bisogno! C'è in ballo la vita di Alex! Non riesco ancora a credere che dovrò aspettare anche solo per avere quell'esercito. Questo... potrebbe uccidere Alex non so cosa succederà se lo vedrò morto. Forse una strage se gli va bene...

La mia stanza è molto spaziosa, con un grande letto a due piazze e una scrivania, tutto in legno chiaro, con le pareti bianche e le lenzuola del medesimo colore. Sul mio letto ci sono i miei vestiti neri, puliti e tutte le mie armi.

«Ma guarda che bella montagnetta di armi... » sospiro avvicinandomi. Odio vedere le mie armi in disordine. Cerco di posizionarle meglio, per il semplice fatto che non mi piace vedere come una montagnetta, solo dopo vedo un foglietto sul mio cuscino. Lo prendo e lo apro.

"Questa sera ho organizzato una cena tra i più influenti consiglieri di questa comunità, speravo che tu potessi essere presente, sempre se non sei stanca. Per i tuoi amici farò portare il cibo in camera. Mi scuso per il disturbo, la Regina Natasha"

Bene, una cena! Vediamo cosa posso mettermi! Mi avvicino all'armadio, in legno anche questo e lo apro con delicatezza, dall'interno mi arriva un dolce odore di pino, poi osservo un po' i vestiti. Mi piace il sesto senso delle fate: mi hanno dato solo vestiti neri! Decido di mettere un vestito aderente, con le maniche lunghe e lo scollo sulle spalle, mentre la gonna arriva alle ginocchia. Ovviamente tutto con i miei adorati guanti. Perfetto. Non sembrerò né troppo formale, né troppo poco. Dopo aver preso tutto ciò che mi serve, mi dirigo subito in bagno. Mi ci vuole proprio una doccia fredda!

...

Ho appena capito che le ninfe mangiano molto presto. Ho finito di prepararmi in  questo preciso istante e speravo di poter elaborare una sorta di discorso, ma... ovviamente qualcuno è venuto a chiamarmi. Sono a mala pena le sei.

«Sono pronta, grazie!» esco dalla mia stanza in preda al panico. La guardia è la stessa di prima e resta a fissarmi per un po' prima di riuscire a muoversi e farmi strada. Gli sorrido imbarazzata. Non ho nemmeno bevuto il sangue... non so come farò nei prossimi giorni.

Lo seguo, anche se stavolta prendiamo una sorta di ascensore per scendere. Mi scorta per lunghi corridoi intricati, non vedo l'ombra di un arredamento. Solo liane fluorescenti e guardie a controllare ogni centimetro del castello. Diciamo che sembrano pronti per un attacco a sorpresa.

Quando arriviamo in quella che penso sia la sala da pranzo, vedo la Regina e Cassius parlare animatamente. Da un'altra parte della sala c'erano altri personaggi che penso siano il resto dei consiglieri. Parlano tutti tra loro e penso che il soggetto del giorno siamo io e la mia combriccola.

Entro a mento alto ed è, probabilmente, solo grazie al rumore dei miei tacchi che si accorgono di me. La Regina si volta sorridente e mi tende una mano. Io mi inchino leggermente e poi colmo la distanza che c'è tra noi.

«Sono felice di vederti qui, mi dispiace se non ti permetterò di riposare, ma mi sembrava che fossi molto preoccupata questo pomeriggio, perciò ho provato a chiamare a raccolta i miei consiglieri per discutere subito» dice. Sembra quasi contenta di essere riuscita a fare questa cosa. Io, invece, sono incredula di tutta quella forza di volontà. Penso quasi che sia un sogno. Sì, un sogno ad occhi aperti! Mai nessuno si è comportato così con me. È davvero premurosa, e ho paura che sia tutta una farsa per ingannarmi.

«Le sono infinitamente grata» rispondo con sincerità.

«Dammi del tu per favore, siamo entrambe dello stesso ceto e comunque non mi piace sentirmi più vecchia di quanto lo sia già!» ride serena contagiandomi. Mi prende a braccetto, cosa che accetto volentieri, per portarmi al nostro posto: lei a capotavola, e io alla sua destra. Detto questo, tutti gli altri iniziano a prendere posto. Ovviamente Cassius è davanti a me, mentre al mio fianco c'è un consigliere abbastanza giovane, con i capelli rossi, che mi procura la stessa sensazione di Cassius, perciò ipotizzo sia un vampiro.

Devo assolutamente fare buona intenzione e cercare di conquistare la fiducia di Cassius, iniziando magari dal rossiccio di fianco a me.

Quasi subito, la Regina si alza, invitando tutti al silenzio.

«Salve a tutti! Mi scuso per aver convocato con così tanta fretta questa udienza, ma spero che il buon cibo appaghi!» tutta la sala scoppia in applausi, così anche io seguo, anche se molto spaesata. «Come avrete notato c'è una nuova ospite tra noi» ora mi fissano tutti «lei è la principale ragione per cui ci siamo riuniti qui! È venuta qui con la richiesta di un'urgente alleanza per aiutare il suo popolo e anche il nostro da una grave minaccia.» poi mi fa un cenno. Devo alzarmi e dire qualcosa. Bene! Nessun discorso preparato!

Okay, oggi si improvvisa.

Hai sempre improvvisato.

Questa volta è molto più importante...

Mi alzo e osservo tutti i presenti, catturando la loro attenzione.

«Beh, salve. Sono veramente felice di essere riuscita ad arrivare fin qui, per parlarvi. Forse non è una buona idea dirvi subito il mio nome, magari vi spaventerete o inizierete subito ad avere sbagliati pregiudizi su di me...» li guardo un po' tutti, imbarazzata. Alcuni sembrano curiosi e alcuni incerti. Ma tutti sono attenti. «Sono venuta qui per chiedervi un'alleanza. Il mio popolo è in grave pericolo... beh, almeno quello che ne rimane... sono qui più che altro per la disperazione, perché  siete la mia ultima speranza e in questi anni, non mi sono più fidata nemmeno di me stessa.» sospiro a lungo, quasi a fermare un'imminente pianto. Basta con questa farsa... forza, diglielo. Digli la verità. Svelagli chi sei veramente. «Il mio nome è Bella Von Klemnitz, sono la Principessa dei Demoni Neri e sto parlando per conto dei Demoni Bianchi schiavi sotto il controllo di mio padre» i mormorii si alzarono presto e io chiuso gli occhi. Perfetto. Perfetto! Sono fottuta! 

«Se non sbaglio sei il Demone più potente di tutto l'universo, perché vieni a chiedere aiuto a noi?» chiede qualcuno. Di nuovo piomba il silenzio.

«Mi sono già fidata una volta di me stessa, mettendo nelle mie mani il destino di un mondo intero.» mi mordo l'interno della guancia, sentendo le lacrime alle porte. «Non è finita bene. Io ho bisogno di voi e forse voi avrete bisogno di me. Mio padre cercherà anche di impossessarsi delle vostre terre. Io posso mostrarvi le sue tecniche e il miglior modo per contrattaccare.» quando finisco di parlare c'è ancora silenzio. Mi guardano tutti e io, semplicemente mi siedo. Ho finito. Probabilmente domani mi sbatteranno fuori dal castello e morirò per un qualsiasi motivo.

La regina mi sorride, forse pensando di capirmi.

«Riflettete e parlate tra di voi! Al concludersi della cena parleremo nuovamente!» detto questo dei camerieri iniziano a portare piatti e piatti di cibo. E a me è passata la fame.

«Non hai commosso nessuno principessina» una voce sensuale ma acida mi lancia una brutta frecciatina. Cassius, ancora lui.

«Primo: il mio intento non era commuovervi, ma dire ciò che dovevo. Secondo... non sono più una principessa né una Regina. Ti pregherei di chiamarmi Bella o non chiamarmi proprio, grazie» dico con calma. Non mi va di litigare, ma comunque non mi piaccioni tutti quei pregiudizi su di me. Il vampiro arriccia il naso, infastidito, ma riesco a notare un leggero sorriso involontario.

«Può portarmi una caraffa di sangue? Il migliore che avete!» dice con nonchalance ad un cameriere. Socchiudo la bocca, sorpresa. Ora mi torna la fame.

«Cosa intende per il migliore che avete, Primo Consigliere?» chiedo, iniziando a tagliare con cura un filetto di carne.

«Io intendo sangue umano di tipo 0- stagionato per almeno vent'anni, perché, lei ne è un'esperta, Principessa?» dice marcando il nome con cui mi ha chiamato. Sospiro e alzo gli occhi al cielo, notando però un sorrisetto sul volto della Regina che ci lancia strane occhiate di sottecchi.

«Spero che sappia che noi Demoni Neri beviamo sangue come voi vampiri per essere più forti e guarire più velocemente» dico semplicemente. Il vampiro sembra interessarsi subito. «In realtà solo i nobili solitamente hanno la possibilità di bere sangue e dato che sono la Principessa sono sempre stata abituata ad assumerne» approfondisco.

«Perciò secondo lei qual è il miglior tipo di sangue?» mi chiede Cassius. Anche il suo amico di fianco a me sembra interessato alla conversazione.

«Se parliamo di sangue umano, allora sono ben d'accordo con lei per lo 0-, ma da me solitamente si beve sangue di Demone Bianco» dico. Okay, stai colpendo sul punto giusto! Continua così e non fare errori...

«E sa descrivermi di cosa sa?» chiede sporgendosi verso di me.

«È più dolciastro del sangue umano ed ha un retrogusto aromatico. Poi dipende tutto dalle classi sociali, sangue diverso, più efficace e più gustoso man mano che si va in alto» dico.

«Sembra buono.»

«Lo è.»

«State veramente parlando di quanto è buono il sangue in mia presenza?!» la Regina rise di cuore, mentre Cassius sembra imbarazzato.

«Scusaci» dico trattenendomi. Anche il vampiro, però sembrava divertito. Ho fatto centro. Boom!

...

«Credo che sia arrivato il momento di lasciarci, miei cari consiglieri» dice la Regina quando tutti ormai hanno concluso la loro cena e parlato abbondantemente.

«Ma... aspetta! E l'alleanza? Il giudizio?» chiedo all'armandomi. Natasha mi sorride e mi stringe forte le mani tra le sue.

«Tranquilla, Bella. Credo che i Consiglieri abbiano molto su cui riflettere e tu devi ancora convincere Cassius. Non voglio che l'esito non sia positivo.» così mi lascia, voltandosi verso una porta che non oso nemmeno seguire. Perfetto... in pratica mi ha detto che sono al segno del Padre... Non ho tanto tempo per convincerli, ma devo farcela.

Iniziando con un buon riposo...

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