22) Visioni
AUTOR'S POV
Così come per Bryan, anche Lefkò è sparita nel nulla alla chiamata di suo padre. Tutti gli angeli sono stati convocati in Paradiso, lasciando i demoni sulla terra, a combattere contro Hailey. Bella pensa, anche se un po' incerta che stiano tramando qualcosa, che li vogliano aiutare, ma, allp stesso tempo vorrebbe salire lassù da quei pennuti per dirgli e ne quattro. Questa battaglia non si vince da soli e lei ha paura di deludere nuovamente il suo popolo.
Alex ed Enlai, ancora a mezzanotte, si stanno organizzando prontamente per raggiungere l'isola di Yakabi in tempo: avevano paura di non riuscire a raggiungere Bella per avvertirla di avere anche un secondo esercito di demoni bianchi, quello di Alex. E che quest'ultimo è vivo e sta bene.
Per lei sarebbe stata una gioia immensa, forse la conclusione della sua prima missione.
Ma Damon? Ancora tra le grinfie di quella sporca traditrice.
Adam, Cedrick e Li-Fen sono già in viaggio, su un peschereccio di fortuna verso Yakabi Island, in silenzio e con le orecchie tese, per non cadere nel tranello dei fuggiaschi che solcano queste acque. Cedrick naviga tranquillo, perso nei suoi pensieri, con la sua copertina ben stretta al petto, all'interno della giacca. Cerca di raccogliere informazioni, di essere aggiornato, per capire la situazione, ma da umano è inutile. Deve effettuare la sua trasformazione, anche se, dentro di sé, dubita che avrà le informazioni cercate. Sente una spiecie di forza negativa circondarlo. Magari un tentativo (ben riuscito) di Hailey per non permettere a Bella di stare sempre un passo avanti a lei. Gli altri due, invece, si tengono a distanza e, se mai incontrano l'uno lo sguardo dell'altra, arrossiscono. Cedrick, ovviamente, fa finta di niente e continua a remare.
Bella cerca il portale, in pensiero per i suoi compagni di viaggio. Ha deciso: se non riusciranno a raggiungerla entro l'alba del mattino seguente, sarebbe stata costretta a intraprendere il viaggio verso l'America da sola. Una decisione che anche lei ha reputato molto difficile, ma sente alle sue spalle già gli scagnozzi della sorella che la cercano. Si nasconde tra gli alberi, trattenendo il respiro e prega, perché arrivino tutti al più presto.
«Dobbiamo partire subito se vogliamo arrivare entro la notte a Yakabi Island.» esclama Enlai, nervoso; picchietta le dita sul tavolo di legno e si morde il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, poi si passa una mano tra i capelli, anche se un po' corti, rimane lì per alcuni secondi e poi ricomincia a picchiettate, mordendosi anche l'interno delle guance.
Alex è d'accordo con lui. L'agitazione è palpabile: anche il principe continua a contrarre la mascella e stringere le labbra, von il pollice e l'indice sul mento.
«Sì, hai ragione, ma credo proprio che non riusciremo a fare muovere tutto il villaggio in così poco tempo» mormora, rivedendo il piano nella sua mente, da vero stratega. Da piccolo, al castello, da sempre gli avevano fatto studiare tutte le strategie possibili, in pochi secondi doveva calcolare i tempi, le persone e il tragitto. Diciamo che è servito a qualcosa.
«Bella potrebbe essere in pericolo, è da sola in un isola piena di soldati sotto il comando di Hailey. Potrebbe decidere di andarsene senza sapere che sei vivo, in caso di necessità» ribatte il cinese, con i nervi a mille. Sta evidentemente cercando in tutti i modi di mantenere la calma.
«Hai ragione.» dopo aver fatto scattare nuovamente gli occhi nocciola sulla mappa, decide. Una decisione difficile della quale non è sicuro di una riuscita. «Tu ci precederai. Adesso ti daremo tutto ciò di cui avrai bisogno e partirai per avvertire Bella» dice Alex sicuro. Il ragazzo rimane sorpreso da questa affermazione, ma non ha nulla da ribattere. Deglutisce, rendendosi conto di tutta la fiducia che gli stava dando. Nelle foreste ci sono mille pericoli e il principe gli sta dando l'intera riuscita del piano nelle mani.
«Bene,ma facciamo presto, e anche voi: state attenti e sbrigatevi» dice, rassegnatosi. Alex annuisce, poi fa un segno svelto a Boleslaw, che subito corre per prendere tutto il necessario al viaggiatore. Rimangono solo loro due. La tensione è alle stelle e Alex non vede l'ora di stringere a sé Bella ed insieme mettere fine a tutte le guerre, le carestie e le rivolte del loro Mondo.
«Vorrei darti uno dei miei uomini per scortarti... anzi, vorrei venire di persona, ma qui abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Ci sono donne e bambini bisognosi di protezione e-»
«Non preoccuparti, ti capisco. Sei un buon leader. Sarei contento, un giorno, di vederti sul trono» Enlai poggia una mano sulla spalla di Alex, che abbassa la testa con un leggero sorriso. Ormai non si sente più un principe. Quanto meno un re! Ora è solo un uomo a capo di una piccola resistenza. Un homo che vuole rivedere la sua amata, dopo cinque anni pensandola morta. Vuole risentire il suo profumo, vuole toccare i suoi capelli neri e morbidi, vuole baciarla, accarezza e la, ma... alla fine si ricorda della maledizione e gli sale rabbia e odio nei confronti di Hailey e Lucifero, che sicuramenre ci ha messo lo zampino.
«Grazie, fa buon viaggio e cerca di avvertire Bella in tempo» Alex lo incoraggia con una pacca sulla spalla quando Boleslaw entra con una sacca di cuoio in mano (tutto ciò che hanno potuto procurarsi), contenente il cibo e l'acqua per un giorno di viaggio.
Enlai afferra la sacca, qualche arma e dopo ringraziamenti e saluti, inizia a correre per la foresta buia, illuminata solo dalla flebile luce della luna.
...
Alex inizia subito a svegliare la gente e a invitarla a prepararsi. Prende da parte una Luna arrabbiata che si stropiccia gli occhi come una bambina. La Leggende odiava essere svegliata. Dice che porta male all'intera giornata.
«Alex ma che succede?» chiede, preparando le sue cose in fretta e furia. Ha capito che è successo qualcosa di grave. È curiosa e anche se con il corpo prende tutte le pozioni, i libri e i pochi vestiti che ha, con le orecchie ascolta Alex, che spiega brevemente. La sensazione che ha lei è che il ragazzo è nervoso.
Ansioso e nervoso.
«Ieri pomeriggio, scusa se non te l'ho detto, sono arrivati Lefkò e un ragazzo, Enlai. Mi hanno detto che Bella è tornata. Insomma, è riuscita a scendere sulla Terra per aiutarci». Silenzio. Luna ha la bocca socchiusa, ma non sembra tanto sorpresa. Più scossa. Si lecca le labbra, mentre vortici di pensieri le frullano nella testa. Si passa una mano tra i capelli albini, scombinati. Si rende conto di non poter nascondere tutto per l'eternità. I suoi calcoli sono sbagliati e ora in molti potrebbero rimetterci.
«Così presto? Diamine!» esclama sistemando le ultime cose e mettendosi lo zaino in spalla, mentre il principe la guarda senza capire.
«In che senso così presto?» chiede infatti Alex. Iniziano ad aiutare della gente per le strade, delle famiglie con i bambini e i fagotti di cibo troppo pesanti.
«Ho avuto una visione, qualche mese fa di Bella che tornava dal portale... senza ali... M-ma... Insomma, pensavo non sarebbe successo tanto presto» balbetta. Alex aggrotta la fronte e osserva la sua amica, la sua consigliera che in quei cinque anni l'aveva rassicurato ogni giorno ripetendogli che ce l'avrebbero fatta tutti.
«Sono passati cinque anni... io pensavo fosse morta! Perché non mi hai detto della visione?» è leggermente alterato, ma cerca di restare sereno e regalare sorrisi alla gente che lo guardano come a cercare conferma e conforto di quel che devono fare. Senza nemmeno rendersene conto si sta comportando da Re.
Luna sospira. Si rivolge al principe con estrema serietà. Le labbra screpolate si induriscono, stringe la mandibola e si morde l'interno della guancia. Insicura. Molto insicura.
«Mi avresti chiesto di provare a guardare ancora nel futuro...» mormora, quasi a cercare una scusa, ma sa che lui capirà. Tutto verrà a galla.
«L'hai fatto lo stesso, vero?» chiede alzando un sopracciglio il ragazzo. Luna sbuffa, ma annuisce. «E... cosa diamine hai visto?! Ti decidi a parlare?» esclama esasperato. Ma Luna continua a stare muta e pensare se dirgli tutto. Deve. Ne ha il diritto. Deve sapere.
«Alex, in quella visione ti ho visto morire».
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