11) Adam
-Racconta un po' della guerra- dice Adam, dopo un po' che abbiamo parlato dei nostri progetti, su come andare in America e su cosa fare lì. -Io ero lì in Inghilterra, una delle ultime file, ti ho vista cadere, ti ho vista creare quel vortice rosso per quel ragazzino e poi ti ho visto svenire, mentre noi morivamo- continua, quasi con un tono di divertimento. Tutti ci guardano con preoccupazione, soprattutto Cedrick, che è di fianco a me.
-Non avrei mai voluto tutto questo- dico, scandendo bene le parole.Cerco di mantenere la calma, Cole non era un ragazzino. Cole era il mio demone nero.
-Tu ci hai condannato a dirigere una vita piena di miseria! Una vita dove ogni secondo speri di morire! Dove non ci si può fidarsi mai di nessuno!- urla il ragazzo alzandosi. Li-Fen, lo imita, ma solo per cercare di farlo calmare. Mi alzo anche io, con calma. -Tua sorella ti ha raggiunto sul campo di battaglia, io ero lì e ti ho vista... lei ti ha sorriso, poi se ne è andata, dichiarandoti morta... ma io sapevo che in realtà non lo eri- dice poi, sorprendendomi. Hailey mi ha risparmiato?
-Lei mi ha maledetta... avrei preferito morire che essere condannata a non poter toccare più nessuno, a dover stare attenta agli abbracci e a tutto ciò che le persone normali possono fare- mi blocco qualche secondo. -Avrei preferito morire- ringhio poi. Mi dirigo verso l'uscita dell'aereo.
-Dove vai?- chiede Lefkò, alzandosi di scatto.
-Nel bosco e se qualcuno mi segue finisce male- dico, incamminandomi a passo deciso verso il bosco, senza contare dei due angeli che continuano a chiamarmi. Inizio a correre, con rabbia. Non riesco a capire perché tutti continuano a darmi la colpa. Io non volevo che succedesse tutto questo! Mia sorella doveva aiutarmi! Mia sorella mi ha tradito! Io non potevo aspettarmi un simile tradimento. Io non sarei nemmeno dovuta esistere. Ma ormai me ne sono accorta troppo tardi e non si può tornare indietro. Mi fermo e in men che non si dica sono su un albero a fissare gli uccelli che tranquillamente stanno cinguettando. Passa tanto tempo, io sospiro pesantemente, cercando di non piangere, finché sento dei passi. Mi giro di scatto, ma riesco a riconoscere la testa bionda di Adam.
-Che vuoi?- chiedo arrabbiata.
-Mi dispiace- risponde lui, arrampicandosi e mettendosi di fronte a me.
-E di cosa? Hai tutte le ragioni per essere arrabbiato con me, no? Tutti credevano che io fossi una dea e che quindi ovviamente sarei riuscita a capire se mia sorella mi stava imbrogliando- dico, ridacchiando, non guardandolo negli occhi.
-No... io...- si ferma un secondo, scompigliandosi i capelli. -Sì, hai ragione, tutti pensavamo che tu fossi l'essere perfetto- ammette, facendomi sorridere.
-Non riuscivo a immaginare che mia sorella potesse tradirmi... ero troppo occupata a pensare di vederla dopo tanto tempo- mi fermo qualche istante, per poi osservarlo -Sono sicura che anche tu, se vedessi chi hai perso, non ti verrebbe in mente del fatto che ti potrebbe tradire- dico, guardando i miei guanti.
-Hai ragione...- dice Adam, quasi con rimorso. Ha voluto scaricare la sua rabbia su di me. È comprensibile. Non sapete quante volte l'ho fatto negli ultimi cinque anni...
-Chi... Chi hai perso?- chiedo, con titubanza. Adam alza leggermente lo sguardo, incontrando i miei occhi color del ghiaccio.
-Tutta la mia famiglia- risponde. Sospira rumorosamente per poi continuare. -In realtà io e mia sorella eravamo riusciti a scappare... Poi l'hanno uccisa- si blocca ancora qualche secondo, torturandosi gli occhi lucidi. -Lei era tutto quello che avevo- sussurra. Continuo a stare zitta, in realtà, solo perché non saprei cosa dirgli. -Lei aveva tre anni in meno di me, era ancora giovane per...- si blocca un secondo, poi porta indietro la testa e ride, come ricordando qualcosa. -Ma era sempre lei che mi aiutava con le mie scelte, senza di lei non sarei arrivato da nessuna parte. E poi è morta- si blocca con rabbia. -L'hanno torturata davanti ai miei occhi, volevano sapere qualcosa su una certa pianta... Ren Shen, serve a guarire- si ferma un secondo, quasi frustrato. -Noi eravamo appena arrivati qui in Cina, per scappare alle guerre in Russia, ma evidentemente ci avevo presi per quelli del posto- si ferma un secondo. -Se non fosse stato per Li-Fen e Enlai, io sarei morto- dice, abbassando lo sguardo.
-Allora, il tuo obbiettivo sarà quello di vendicare tua sorella, immagino- dico, dopo qualche secondo.
-Esatto!- esclama lui, quasi sorridendo.
-In realtà è sbagliato- dico poi, facendogli aggrottare le sopracciglia. -È sbagliato cercare la vendetta. Penseresti solo a quella, inizieresti a corroderti dentro, inizieresti a evitare il mondo esterno, per progettare quel momento tanto atteso. Il momento in cui ucciderai le persone che hanno fatto del male a tua sorella- mi blocco, leccandomi le labbra, per poi continuare. -Inizierai a essere possessivo, il demone che c'è in te uscirà fuori e a quel punto ti ucciderai, straziato dal dolore- lo guardo, per poi alzare le spalle. -O ti ucciderà qualcun altro- continuo. -Ma comunque, se brami vendetta, verrai ucciso prima di averla compiuta- finisco, con un sibilo. Mi alzo, pronta a saltare sotto.
-Fidati, si impara dagli errori- continuo, guardandolo con la coda dell'occhio. Annuisce e insieme scendiamo, iniziando a correre verso l'aereo.
-Ma tu sei ancora viva- dice il ragazzo, guardandomi, forse assicurandosi del fatto che io consono un fantasma.
-Sì, lo so- rispondo, sbattendo le palpebra un paio di volte. -Non sai quante volte mi ripeto che sono viva... perché, sì sono viva! Dopo tutte le volte che ho rischiato di morire... Sono viva- dico, poi entro dentro, Adam dietro di me e iniziamo a mangiare uno strano animale che... non ho il coraggio di chiedere cosa sia, sinceramente.
-Siamo soli sull'isola?- chiede Cedrick che come al solito non mangia. Enlai e Li-Fen alzano lo sguardo verso di lui, ancora con uno spiedino di non-so-cosa in mano.
-Per ora sì, ma arrivano molte persone a cercare qualcosa che non sappiamo ancora...- borbotta poco sicuro Enlai.
-Cercano il Ren Shen, una pianta di guarigione- dice Adam, serio. Nemmeno lui mangia molto, cosa molto strana. Tossicchio leggermente, essendomi andato di traverso un pezzo di carne.
-Il Ren Shen non esiste, come te lo devo dire, Adam!- esclama Li-Fen, lanciandogli un'occhiataccia. -Ne sei ossessionato da quando quei demoni hanno ucciso tua sorella accusandola di non avergli detto la verità su dove trovare quella piante, ma in realtà non esiste!- continua la ragazza.
-Mia sorella non è tanto stupida da cercare qualcosa che non esiste- ridacchio, dopo essermi ripresa. Li-Fen si gira verso di me, con un moto di rabbia.
-Tua sorella non è tanto stupida da iniziare una strage... oh! Che distratta... l'ha già fatto!- urla la ragazza, adirata. La guardo con sufficienza. Pensava di farmi arrabbiare? Non c'è riuscita. Si siede, sbuffando.
-Quel fiore esiste e dobbiamo trovarlo prima di loro- dico, passando il mio sguardo da Li-Fen ai miei compagni.
-E perchè mai dovremmo trovare un fiore che serve a tua sorella?- chiede Bryan. Possibile che non colga mai quello che voglio dire?
-Ovviamente perché è malata e se l'unica cura è il fiore, noi dobbiamo toglierglielo. Per risolvere il problema bisogna estirparlo alla radice- dico, con semplicità.
-Il ragionamento fila- annuisce Lefkò, guardandomi, quasi con rispetto. -Il problema è trovarlo- continua.
-In realtà non è poi così tanto difficile- dico io, poggiandomi alla parete dell'aereo. -Il Ren Shen è una radice curativa, l'unica cosa che esce in superficie è un piccolo bozzolo. Viene anche chiamato Radice Uomo perchè assomiglia tanto al corpo di un uomo.- mi fermo un secondo, perché in realtà non ho idea nemmeno io di perché so tutte queste cose e di perché le sto dicendo. -Il Ren Shen si trova dove anche noi ci troveremmo bene, nelle circostanze alle quali anche noi andremmo bene- dico. Bryan mi guarda con occhi strabuzzati, così come tutti. Anche io se fossi un'altra persona mi guarderei come se fossi pazza.
-Bella ha ragione- dice Cedrick, togliendo la mano dalla copertina del suo libro. Credo sia un modo per cercare delle informazioni nelle sue pagine. -Dobbiamo trovare un posto tiepido, coperto, dove c'è molto cibo- continua, numerando tutto sulle dita della mano.
-Come se fosse semplice...- borbotta Li-Fen, trovando il consenso di Bryan e Lefkò. -Almeno iniziamo la ricerca domani, all'alba- dice, per poi dare delle coperte a tutti e augurandoci di dormire più tempo possibile. Poi il sonno mi porta via.
BUON NATALE A TUTTIIIIII❤
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