9. Fuggitiva-parte 2
[Revisionato]
SPAZIO AUTRICE
Scusate per questo spazio autrice inaspettato, volevo solo avvertire che questo capitolo narra le vicende appena raccontate dal punto di vista di Damon. Per descrivervi la sua intrusione nello spazio blindato e come si è sentito quando Bella è morta. Vi ringrazio e buona lettura.
POV'S DAMON
Sarebbe stato impegnativo andare a recuperare il Pugnale di Giada. Non avevo la più pallida idea di come fosse e dove fosse, insomma non sapevo niente.
Sospirai cominciando a correre verso i miei appartamenti. Avevo una mappa. Avrei usato quella. Non sono mai stato un ragazzo disordinato, spero di trovarla subito.
Molte cameriere mi guardarono male, ma me ne fregai. Bella era in pericolo e io dovevo salvarla.
Entrai con trasporto in camera mia e chiusi la porta provocando un rumore assordante. Non mi curai nemmeno di questo fatto. Iniziai a frugare da tutte le parti, in tutti i cassetti per trovare quella maledettissima mappa. Altro che super ordinato! Sto mettendo sotto sopra la mia stanza.
Quando finalmente la trovai era passata poco meno di un'ora. Erano tre fogli, ognuno a rappresentare un piano.
Andai a vedere subito sull'ultimo. Doveva essere lì. Sicuramente. I piani superiori erano i più controllati, perchè ci abitavo io soprattutto, ma adesso sospetto anche perché c'era il pugnale.
Osservai bene le stanze. Quell'anno era capitato che c'erano molti studenti e alcuni avevano la stanza al piano superiore. Quindi: meno stanze da controllare, un bel vantaggio.
Esclusi subito le stanze occupate e in cui di certo non avrebbero nascosto il Pugnale di Giada, come le stanze dei ragazzi, di alcune cameriere, la lavanderia e... altro di inutile da elencare. Alla fine mi rimase solo una stanza senza nome.
-Bingo- mormorai.
Mi misi subito a correre per i corridoi alla ricerca della stanza. Mi nascondevo quando c'era qualcuno, ma a differenza di prima era raro.
Arrivai all'angolo che nascondeva la porta che portava al Pugnale. Ero sicuro ci fossero delle guardie, sennò sarebbe stato tutto troppo facile.
Mi sporsi leggermente e le vidi sull'attenti che guardavano dritti davanti a loro.
Non dovevo ucciderli, non dovevo ferirli.
Dovevo cercare di... distrarli o fargli qualche magia inoffensiva. Scelsi la seconda visto che non avevo tempo per pensare (e sinceramente nemmeno la voglia).
Secondo problema, però: che magia avrei fatto? Non ero molto bravo a ricordare le formule degli incantesimi, ero... troppo giovane e non avevo una memoria lunga.
Sbuffai nervoso. Odiavo i momenti di riflessione... soprattutto perchè la vita di Bella era appesa ad un filo.
Mi agitai pensando quella cosa.
Caro fratellino! Da qunt'è che non ci si sente? La voce di Alex mi risuonò nella mente come un angelo che scende dal cielo. È strano il fatto che un morta entri nella mia testa per parlarmi. Soprattutto se si parla di un fratello che non ho mai conosciuto... o che ho conosciuto ma che non ricordo.
Alex! Esclamai nella mente. L'ultima volta che mi hai parlato è stato tipo... dieci anni fa, non ti senti neanche un po' in colpa? Dissi con una punta di ira nella voce. Sentii Alex ridere. All'età di cinquant'anni mi ha contattato per la prima volta. Sono restato in camera un giorno intero per parlargli, per sapere tutto di lui... ma evidentemente, per tutto non intendeva Bella.
Scusa... ero impegnato a cercare di tenere fuori dai guai Bella... disse dopo tra una risata e l'altra. Strinsi i pugni senza nemmeno rendermene conto. Strano anche il fatto che il mio defunto fratello e Bella si conoscevano, che si erano voluti bene, che si erano raccontati tante cose che io forse non saprò mai. Strano e fastidioso.
Perchè non mi hai contattato per dirmi che era la Principessa Oscura? Dissi con rabbia, anche se posso capirlo.
Non posso sempre intervenire... solo adesso che siamo in momenti difficili il Re degli Angeli me lo ha permesso... disse con un po' di imbarazzo. Sorrisi scuotendo la testa.
Ti voglio bene fratellone... ma adesso dimmi una magia... dissi cercando di non ridere e di non farmi scoprire dalle due guardie.
Certo... di:"Somnum vobis quoniam tenebrae possibedit" disse Alex secondo me sorridendo. Come facceva a ricordarsi questa lunghissima formula? Bah.
Ripetei le parole che mi aveva detto mio fratello e guardai il risultato.
Le guardie stavano dormendo come due sassi. Sorrisi e mi fiondai verso la porta prendendo le chiavi dalla cintura di una guardia.
Misi la chiave nella toppa e girai. Con un tonfo e un sonoro clack la porta si spalancò.
Vi entrai e chiusi la porta dietro di me. Creai sul palmo della mia mano una sfera di luce, perchè faceva veramente buio! Di solito noi Demoni Bianchi adoravamo la luce e mettevamo sempre delle torce dappertutto. Mi sentivo strano, in quell'occasione.
Mi guardai intorno, ma vedevo una stanza grigia. Non c'era alcun tipo di pericolo ma soprattutto non c'era il pugnale.
Camminai, ma non feci nemmeno cinque passi che sentii un click non promettente.
Sentii dei fruscii di fianco a me. Mi abbassai esibendo una capriola memorabile (modestamente...). Delle frecce sibilarono sulla mia testa.
-Trappole... ecco dov'era la parte difficile...- mormorai ancora più nervoso di prima.
Dovevo stare molto più attento. Raccolsi dei sassi da terra e ne lanciai uno a pochi metri di distanza da me.
Click!
Delle asce si infrasero sul terreno in pochi istanti facendomi sussultare. Se ci fossi stato io lì sarei già diventato uno spiedino...
Scossi la testa e corsi oltre la seconda trappola. Ero arrivato in una seconda stanza, grigia come la prima, ma al centro si ergeva una colonna bianca alta fino al mio ventre e sopra vi era poggiato un cuscino e il pugnale.
Sorrisi soddisfatto e feci un passo avanti.
Click!
Quanto ho odiato in quel momento le trappole e mio padre che ne metteva così tante...
Feci in tempo solo a fare un passo indietro. Un laser mi sfiorò la pancia provocandomi un dolore atroce.
E pensate se non mi fossi spostato... cercando di non pensare al dolore lanciai un altro sassolino aspettandomi un click, ma quello non arrivò.
Non accadde niente. Sospirai felice e presi il Pugnale. Mi sarei aspettato un'altra trappola, ma niente di niente.
Corsi verso l'uscita nascondendo il pugnale nella giacca avvolto ad un pezzo di stoffa. Non volevo restare un minuto di più in quelle stanze.
Le guardie ancora dormivano. Non me ne curai molto. Corsi ancora e ancora fino ad arrivare ai miei appartamenti stremato ma orgoglioso di me stesso. Avevo aiutato Bella. Non so cosa doveva fare con il pugnale, magari un rito o qualcos'altro di strano... bho... sapevo solo di fidarmi.
Corsi da una cameriera, la prima che incontrai.
-La classe del professor Haitchmäc, è urgente!- dissi cercando di moderare il tono.
La cameriera mi guardò storto, poi mi indicò l'ultima classe a sinistra.
Corsi dentro facendo irruzione nell'aula e vidi un paio di ragazzi assonnati che facevano i compiti.
Cosa cavolo ci fanno dei ragazzi qui a mezzanotte?! Mi chiesi. Poi mi accorsi che erano quelli della mia classe. Mi girai sbalordito verso la cattedra dove vidi il professore leggere un giornale.
-Professore... l'ho preso!- esclamai. Tutti si girarono verso di me, compreso il professore che era tutto sorridente.
Si girò verso gli alunni e disse:-La punizione è finita, potete andare a dormire!-
Scossi la testa ridendo.
-Ehi... hai qualche notizia di Bella?-
Mi girai. Luna era dietro di me a testa bassa. Capivo che era molto imbarazzata. Sorrisi.
-Mi dispiace, ma non posso rivelare nulla sulla Principessa Oscura- dissi poi in tono più serio.
La ragazza alzò lo sguardo di scatto.
-Cosa?- sussurrò con le lacrime agli occhi. Cercai di restare serio e di non dirle tutto. Nei suoi occhi era nascosta una strana luce che mi inquietava, ma quello strato di lucido mi faceva traballare. Quella ragazza era misteriosa.
-Mi dispiace, e adesso va via, io e il professore abbiamo da fare- dissi secco. Mi venne una stretta al cuore quando Luna se ne andò piangendo.
Mi girai verso il professore che stava rimettendo a posto le sue cose.
-Allora?- chiese.
-L'ho preso. Adesso andiamo da Bella- dissi. Corremmo verso le segrete, il professor Haiatchmäc molto più spaventato di me, direi. Gli lanciavo delle occhiate di sbieco, non riusciendo ad interpretare la sua espressione.
Quando fummo davanti all'ultima porta delle guardie mi fermarono per vedere il permesso di mio padre per entrare. (Non chiedetemi dove l'avevo preso perchè non me l'aveva dato lui...). Entrammo e vidi lo pettacolo più bello del mondo. (Okay, forse esagero...). Bella era distesa a terra che dormiva come un angioletto.
I capelli mossi e bruni le ricadevano sul volto e sulle spalle come una coperta. Le lunghe ciglia erano chiuse a protezione dei bei occhi neri come la pece.
Le ali avevano perso un po'della loro sfumatura bianca a causa di delle macchine infernali dei Demoni Neri che gli volevano togliere ogni macchia di bianco da lei.
Mi accorsi che i suoi vestiti erano logori di sange e strappati in molti punti.
Girai la testa verso la stretta parete e vidi che era graffiata. Mi avvicinai e toccai i profondi solchi.
Sembravano unghie.
Vidi un'altra mano toccarle e mi girai. Il professore si era avvicinato a me furtivo e stava esaminando quegli strani solchi.
-La trasformazione è in atto...- mormorò. Lo guardai male in cerca di spiegazioni.
-Le ragazze della famiglia reale subiscono dei cambiamenti ad un'età indefinita.- disse toccando i graffi. -La loro sete si sangue aumenta, e quando vogliono bere direttamente dal corpo al posto delle unghie crescono deigli artigli neri e affilati come rasoi- si fermò un istante e si girò a guardarmi.
-Le prime volte non se ne rendono conto, probabilmente non ricorderà adesso che la sveglieremo- concluse. Annuisco, anche se sorpreso della sua spiegazione, o meglio, sorpreso di ciò che quindi era capace di fare la Von Klemnitz. Mi avvicinai a Bella e cominciai a scuoterla.
-Ehi, Bella, siamo arrivati- dissi. Vidi Bella socchiudere gli occhi impastati dal sonno e aggrottare la fronte quando mi vide così vicino a lei. Mi allontanai giusto un po'.
Si alzò con uno sbadiglio e mi guardò. Alzò lo sguardo per vedere oltre a me e vide Haitchmäc che sembrava a disagio.
-Lo abbiamo trovato...- borbottò un po' scocciato. Bella mi guardò con un sorriso tirato, ricambiai e presi da sotto la mia giacca di pelle nera un involucro di stoffa.
Bella lo aprì con cura.
Dentro c'era il pugnale. Era stupendo. L'impugnatura era rigonfia, dura come la roccia. Era verde e oro, con due serpenti con la testa da drago che si avvinghiavano tra di loro. Uno era oro e l'altro verde. Il pomolo era interamente d'oro, come la sottile striscia in oro battuto che faceva da guardia. Quest'ultima non c'era, ma invece partiva da subito una lama sottile e lunga.
-E adesso?- chiesi. Bella sospirò rumorosamente.
-Tienilo fermo- ordinò ad un tratto la ragazza allo gnomo. Sgranai gli occhi sorpreso. Haitchmäc si buttò contro di me e con una semplice magia mi immobilizzò. Solo in quel momento capii le intenzioni della ragazza.
-Bella non puoi ucciderti!- urlai provando a liberarmi. La ragazza chiuse gli occhi lasciando scendere una lacrima.
-Mi dispiace... è l'unico modo...- disse. Non disse altro, ma io avrei voluto dirle qualcosa. Che l'amavo, per esempio.
Strizzò gli occhi, poi si pugnalò dritto al petto, urlai con quanto fiato avevo in corpo cercando di spezzare l'incantesimo sempre più debole, ma ormai lei aveva deciso.
Strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca in un urlo muto.
Una chiazza di sangue si stava espandendo bagnando i suoi vestiti neri.
Cadde a terra a pancia in su con le mani sul pugnale, come i cavalieri di un tempo, poi il suo respiro venne mozzato per sempre.
Urlai come un pazzo e piansi come non avevo mai fatto in vita mia. Il professore mi aveva liberato. Io mi ero buttato a capofitto sul corpo di Bella. Aveva gli occhi neri spalancati. Ma la cosa sorprendente era che erano completamente neri, nemmeno uno spicchio di bianco. Era così che morivano i Demoni Neri.
Le chiusi gli occhi mentre una lacrima mi colava giù fino al mento, per poi cadere sul pavimento di quella maledettissima cella.
L'avevo vista morire, potevo fare qualcosa ma non l'avevo fatta. Ero rimasto fermo ad urlare e cercare di liberarmi, invece che parlarle e cercare di farla ragionare. Le avevo fornito il Pugnale senza sapere le sue intenzioni. Ero stato uno sciocco. E in quel momento ne avrei pagato le conseguenze. Lei era morta e io stavo piangendo.
Lei era morta.
•••
Bella Pov's
Aprii gli occhi con una difficoltà indescrivibile. Ero... nella mia stanza in Accademia.
Mi guardai intorno con una punta di sorpresa.
"Ma cosa...? Io sono morta..." mi dissi nella mente. Provai a camminare, e il mio corpo mi sembrò molto più leggero del solito. Mi guardai e cacciai un urlo. Riuscivo a vedermi attraverso e soprattutto avevo lo stesso vestito del Rinascimento Italiano che avevo usato l'ultima notte del mio soggiorno lì a Firenze.
Gonna ampia e bianca ricoperta da del pizzo nero che lo ingrigiva. Il corpetto era identico alla gonna, solo che andava a scurire di sopra ed era più rigido. Il mio vestito preferito.
-Oh mio Dio, sono un fantasma!- urlai. Mi girai verso il letto di Helena e la vidi intenta a leggere un libro in latino. Le andai vicino e cercai di toccarla, ma la mia mano la oltrepassò.
La ragazza si girò infastidita, ma non vedendo niente si rigirò verso il libro sbuffando.
Mi vennero le lacrime agli occhi, ma non era quella la cosa a cui dovevo pensare.
Damon e Haitchmäc erano la mia priorità. Corsi verso la porta e cercai di afferrare la maniglia, ma la oltrepassai. Sibilai qualcosa di incomprensibile tra i denti, poi, chiudendo gli occhi oltrepassai la porta. Non fu tanto difficile...
Cominciai a correre per i corridoi, pieni di ragazzini che andavano... verso le segrete.
P.S. a quei tempi non sapevo che stavano andando nelle segrete, ma questi sono dettagli...
Cominciai a volare visto che non volevo oltrepassare delle persone e magari guardargli nelle viscere...
Arrivai all'inizio di quel caos in poco tempo. C'erano delle professoresse e dei professori che sbarravano la strada con la forza.
Scesi giù e oltrepassai la Swan facendola voltare, esattamente come aveva fatto Helena. Oltrepassai la porta e cominciai a scendere le scale usando ancora le ali. Quando arrivai alla fine delle scale vidi delle porte in ferro, ma non un ferro qualunque. Era completamente nero, non verniciato, un colore naturale. Era indistruttibile, qualsiasi magia era nulla per quella porta, per entrambe le razze.
Cominciai a correre alzandomi il vestito verso l'ultima cella. Era socchiusa e due guardie stavano fuori e si lanciavano occhiataccie tra di loro.
Ne oltrepassai una ed entrai nella cella. Subito una lacrima scese lenta sul mio volto.
Il mio corpo era disteso a terra con un pugnale piantato nel cuore, ancora con la mia mano sull'elsa elaborata.
Damon era inginocchiato di fianco ad esso e piangeva con le mani sul volto. Mi misi di fianco a lui e gli appoggiai una mano sulla spalla, ma come tutte le altre cose lo oltrepassai. Lui si girò verso di me.
Sembrava mi stesse vedendo, ma solo dopo un po' qualcuno mi oltrepassò e si mise in ginocchio proprio al posto mio.
Mi alzai di scatto e feci qualche passo indietro. Haitchmäc stava parlando a Damon. Vedere i due, tanto disperati davanti al mio corpo mi faceva salire uno strano senso di smarrimento. Non saprei come spiegarvi.
-Ehi, ci si rincontra!-
Mi girai di scatto verso Alex e gli sorrisi.
-Ma adesso siamo morti entrambi...- precisai io. -Tra fantasmi ci si può abbracciare?- chiesi imbarazzata. Lui rise, poi venne da me lievitando e mi abbracciò stringendomi forte a sè.
-Certo che questo vestito è ingombrante!- commenta.
-Non potrò togliermelo per tutta l'eternità, quindi...- dissi alzando le spalle.
-Ascoltiamo cosa dicono questi due...- sussurrò Alex mettendosi davanti al mio corpo di fronte al fratello. Lo imitai.
-Damon... lei si risveglierà disse ad un tratto Haitchmäc. Damon si girò di scatto verso lo gnomo e lo guardò come se fosse pazzo. Anche il lo sto guardando con la stessa espressione, se devo essere sincera.
-Il pugnale di Giada ha spezzato il suo legame con Ethan, ma, uccide solo chi ha il cuore sporco, e lei non ce l'aveva, seppur essendo un Demone Nero- spiegò. Prese un bel respiro e sorrise scuotendo la testa, come ricordando qualcosa di bello. Mi sto commuovendo. Signore e signori, mi sto commuovendo. -Lei prova l'amore, prova pietà lei ha dei sentimenti. Ha amato tuo fratello, ama te, mi ha salvato dalla schiavitù... lei è diversa, Damon. Lei resusciterà.- disse con le lacrime agli occhi. Ecco, questo è forse stato il momento più imbarazzante di tutta la mia esistenza. Tossicchio un po', lanciando delle occhiate ad Alex che trattiene il fiato, guardando suo fratello, sorpreso. Io... non provo amore per Damon. Provo un grande affetto. Forse dato dal fatto che mi ricordava suo fratello.
Per la prima volta vidi piangere Damon. Anche io avevo gli occhi lucidi e le mani alla bocca. Guardai Alex che invece sorrideva, ma notai che anche lui aveva le lacrime agli occhi. Non capivo se perché me ne sarei andata lasciandolo di nuovo solo o perché era felice per me.
-Se entro due giorni non resusciterà, però, possiamo solo ridare il corpo al padre.- aggiunse. Mi irrigidii temporaneamente, asciugandomi le lacrime in un lampo.
-Lo farà, ne sono sicuro- Damon aveva parlato per la prima volta in cui ero scesa. Mi accorsi che la sua voce era ancora percorsa dai singhiozzi e che era roca. Stava stringendo tra le sue mani una delle mie, bianca cadaverica, anche se lo sono sempre stata.
-Allora... chi vuole vedere Ethan cadere dal cavallo e morire?- disse dopo aver tirato su col naso Alex. Gli sorrisi grata per volermi distrarre un po'.
-Grazie, ma non credo...- comincio.
-Goditi i tuoi ultimi minuti da morta!- mi disse il ragazzo dandomi una pacca sulla spalla. Parla di minuti? Forse qui il tempo è diverso da quello sulla terra. Lo spero. Pensai.
Risi alzandomi e mettendomi di fronte a lui. Alex chiuse gli occhi e fece vari arabeschi con la mano, finché su quella non venne a formarsi una sfera di luce. Sembrava ricoperta di vetro.
Ad un certo punto la luce si increspò e delle immagini cominciarono a delinearsi. Dapprima sfocate, poi sempre più nitide.
Vidi sette cavalli. Tre al centro e quattro ai lati, come scudo. Stavano marciando a rotta di collo in un bosco, verso una meta indefinita. I tre cavalli centrali erano cavalcati dal Conte Kalan, Ethan e mio padre, mentre ai lati c'erano quattro soldati.
-Non sta succedendo niente!- dissi dopo vari secondi, quasi arrabbiata. Alex alzò gli occhi al cielo anche se con un sorriso in faccia.
-Pazienta, Bella!- disse. Sbuffai infastidita e ricominciai a guardare Ethan. Era lui il mio unico obbiettivo.
Ad un certo punto i cavalli rallentarono. Ethan cadde a terra come un sacco di patate. Il conte e mio padre scesero subito in suo soccorso, ma lui era morto con una grossa macchia sul petto e gli occhi neri come la pece. In questo momento ricordo i momenti in cui giocavamo, quei momenti che non riuscirò mai a dimenticare...
-Dai Bella!- esclamò Ethan, facendomi sorridere. Avevo dieci anni all'apparenza, ma venti in realtà, dopo poco sarebbe morta mia sorella, ma per ora, vivevo una vita serena con il mio migliore amico Ethan. Papà aveva detto che saremmo diventati Sovrani, dopo mia sorella, che sarebbe diventata la Regina. Ce la vedevo con una corona d'oro in testa, Assieme al suo fidanzato. Io sarei stata al suo fianco, a governare quelle nullità di Demoni Bianchi. I perdenti. Quelli che da sempre avrebbero dovuto inchinarsi davanti alla famiglia più potente di tutto il Mondo: i Von Klemnitz. Ma volevano la guerra e quindi... chi ci avrebbe tolto l'opportunità di schiacciarli tutti?
-Sono stanca! Lady Ilda è severissima, oggi ho imparato il Valzer e il lento numero ventiquattro- dissi, con un grande desiderio di massaggiarmi i piedi, distrutti dalle scarpe con un piccolo tacco, non adatte ad una piccola bambina come lo ero io.
-Allora voglio testare la tua bravura- mi sfidò Ethan. Risi, correndo verso di lui e sorridendo furba.
-Mi stai sfidando, Ethan?- chiesi, alzando lo sguardo, anche se rimase comunque molto più alto di me.
-Forse- rispose, prendendomi per la vita e per la mano, per iniziare il Valzer. Ethan si girò verso un gruppo di margherite e improvvisamente... quelle iniziarono a fare un dolce Valzer. Iniziammo a ballare felicemente, come due piccoli bambini che giocano a fare gli adolescenti.
Ma tutto finì quando lo sentii dire che il trono ormai era suo grazie a me. Ma questa è un'altra storia.
Sulla mia faccia si aprì un sorriso omicida. Finalmente era morto! Potevo vivere in pace per l'eternità!
Ma le immagini della sfera non erano finite lì.
Vidi i soldati andare dal corpo di Ethan e avvolgerlo in un panno nero, per poi stenderne accanto un altro.
-L'hanno uccisa, Threor!- urlò il conte a mio padre. Lui scuoteva la testa come se avesse uno di quei tic mentali che te lo impongono.
-No- disse calmo ad un certo punto. -Non avrebbero mai ucciso mia figlia e, se non l'hanno uccisa si presuppone che si è suicidata- continuò con volto cupo. Poi un sorriso crudele si aprì sulle sue labbra. Faceva paura. Aprì le immense ali come per sgranchirsele, poi tornò a guardare il conte.
-Ma io ho un piano di riserva...- disse. Ho sempre odiato i suoi piani di riserva, peccato che ne aveva sempre uno. Sempre. E sempre andavano bene. Andavano sempre tutti bene.
Kalan gli fece segno di continuare con un gesto del capo. Non sembrava scosso per la morte del figlio, ma questo si può capire visto che non aveva mai provato nulla per lui, visto che non aveva emozioni. Molti mi dicevano che ero diversa, in effetti, mi affezzionavo facilmente alle persone tanto quanto agli animali, agli uccellini, ai cerbiatti e agli scoiattoli.
-Tuo figlio, molti anni fa, quando Bella era scappata, mi ha riportato a casa il corpo di un giovane ragazzo, dicendomi che era il principe dei Demoni Bianchi.- cominciò. Il conte aveva gli occhi strabuzzati per la sorpresa.
Io feci qualche passo indietro guardando spaventata Damon Alexander De Villeirs. Avevamo entrambi gli occhi lucidi, ancora, ma lui tremava da capo a piedi e sembrava molto sorpreso. Avevano il suo corpo. Questo non era possibile! Io, mi ricordavo che qualcuno mi avesse detto che il suo corpo era dal padre!
Ritornai a guardare la sfera impaurita da ciò che poteva succedere.
-Era lui, Kalan. Lo faremo resuscitare e minacceremo il re e la regina- disse con cattiveria mio padre. Il conte imitò mio padre e presto comiciarono entrambi a ridere come nei film. La sfera si dissolse all'istante e io mi ritrovai a guardare Alex negli occhi. Stava cercando di trattenere le lacrime, si vedeva. Così come anche io.
-Mi dispiace tanto... è colpa mia non dovevo lasciare il tuo corpo lì e...- dissi balbettando e muovendo le mani freneticamente.
-Non dire sciocchezze, Bella!- mi interruppe Alex mettendomi le mani sulle spalle. Tirai su col naso continuando, però, a guardare per terra.
-Bella, non è colpa tua... la cosa importante è che loro pensano tu sei morta, puoi ancora salvarmi, okay? Non disperarti, tu sei la nostra salvezza...- disse Alex. Mi accorsi che cominciava a diventare trasparente. Le sue mani non c'erano più, come i piedi e metà polpaccio.
-Cosa succede?!- strillai allarmata. Lui sorrise.
-Stanno compiendo il rito- disse il ragazzo. Cominciai a scuotere la testa.
-Bella... tu sei l'Angelo degli Inferi... devi aiutarmi, aiutaci... se la nostra salvezza! Tu sei L'Angelo degli Inferi!- quando finì quella frase sparì del tutto lasciandomi sola. Sola con il buio. Sola con il mio corpo morto che non voleva risvegliarsi. Sola a cercare di capire il significato delle sue ultime parole.
Cosa intendeva dire con Angelo degli Inferi... Scossi la testa freneticamente, continuando a non capire, poi mi misi a piangere a dirotto. Non so quanto tempo passò. Continuavo a piangere senza voler smettere. Alex era a Palazzo e sicuramente lo stavano torturando. Come l'ultima volta.
Avevo un groppo in gola che non voleva passare.
Mi misi le mani tra i capelli esasperata. Erano trasparenti. Stavo sparendo anche io. Mi guardai il pomposo vestito e vidi che stava piano piano andando a sfocare.
Stavo svanendo. Stavo per tornare in vita... Prima di scomparire del tutto e ritrovarmi nel buio più totale vidi Damon e due guardie prendere il mio corpo e portarlo via. Poi niente.
•••
SPAZIO AUTRICE:
Cosa ne pensate??
P.s. Sto revisionando il libro, mettendone anche due insieme, per accorciare la storia e allungare i capitoli, ma questo richiede tempo e per ora mi fermo qui, perciò da ora in poi, partirà dal numero 19, o nei prossimi capitoli arriveranno numeri molto più alti... Sorry guys!!!
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