85. L'Inferno - parte 8

-Bella... mi sei mancata- disse la ragazza. Si tolse il cappuccio con lentezza, mentre la mia incredulità saliva. Sorrise e allargò le braccia. Con un battito d'ali ero da lei.

-Hailey!- esclamai, affondando il mio volto nel suo collo. Il suo profumo così familiare, mi riempiva le narici e mi faceva sentire a casa. Forse è vero. Sono un'angelo, ma vengo dagli inferi. -Non ci posso credere... mi sei mancata...- sussurrai ancora. Mia sorella mi strinse forte a lei e sentii anche una sua lacrima bagnarmi la spalla.

-Ho aspettato tanto questo momento- mormorò lei, quando ci staccammo. Guardandoci negli occhi. Riuscendo a specchiarmi in quei pozzi neri, tanto simili ai miei. Lei poi, era anche il ritratto di mia madre. Bionda, con il volto appuntito e alcune lentiggini. Io avevo preso da mia madre, invece, solo la forma del viso, magari anche i lineamenti. Il resto era stato sommerso dai difetti di mio padre. Le sorrisi.

-Vieni con me sorellina, abbiamo tante cose da fare...- disse la ragazza, avvolgendo le mie spalle con le maniche di pizzo del suo lungo vestito nero. In effetti non l'avevo notato prima. Sotto il grande mantello, che aveva buttato nella lava quando mi ero fiondata da lei per abbracciarla, c'era un vestito nero lungo fino ai piedi, con lo scollo a cuore e le maniche lunghe in pizzo. Faceva freddo anche lì? Già.

La seguii fino a che non vidi una porta, ben mimetizzata con il resto della grotta. Ci entrammo.

-Harry e Luna?- chiesi, guardandomi intorno. Eravamo all'interno del castello. Le piastrelle nere e le pareti bianche, con delle rientranze nere che racchiudevano armi di valore o statue.

-Sono tuoi amici?- mi chiese lei, sorridendo. Annuii, sperando che non li abbia uccisi. -Sono nelle segrete...- disse poi, con la faccia di chi ha fatto un guaio. Risi, scuotendo la testa.

...

-Aspetta, ma voi siete sorelle?- chiese Harry non appena li tiriamo fuori dalle celle. Io ed Hailey ridacchiammo, per poi annuire all'unisono. -Okay, siete inquietanti se fate così...- borbottò poi, facendomi ridere.  Arrivammo in un grande corridoio con le pareti nere e la moquette rossa.

-Ora vi accompagno nelle vostre stanze, vi potete rilassare facendo un bagno caldo e poi le vostre serve personali vi daranno i vestiti che avevo già scelto per voi da tempo... Sapevamo del vostro arrivo- spiegò Hailey, aumentando il passo. Aveva da fare, glielo leggevo negli occhi.

-Harry e Luna saranno in un corridoio un po' distante da Bella, lei starà nel corridoio dei reali... mi dispiace, non ho potuto fare altro- disse Hailey con un'alzata di spalle.

-Non preoccuparti, staremo benissimo- disse Luna. Mia sorella le sorrise, per poi continuare a camminare.

-Queste due sono le vostre stanze- indicò la 228 e la 229, per poi dare la chiave della 228 a Harry e della 229 a Luna. Loro si fermarono lì, mentre io e mia sorella iniziammo a salire le scale per arrivare alle stanze dei reali.

-Senti Bella... oggi saremo un po' di più, volevo invitare alcune persone alla cena per darti il benvenuto!- disse la ragazza schioccando un bacio sulla mia guancia, proprio come quando eravamo piccole.

-La tua stanza è affianco alla mia, se hai bisogno bussa e sono da te in un'attimo- mi disse, mentre ci fermavamo alla stanza 417 e lei mi porgeva le chiavi. Annuisco, per poi abbracciarla, mi è mancata tantissimo.

-Ci vediamo alle nove. Tutti saranno già lì alle nove meno un quarto, ma io voglio fare un'entrata speciale con te- spiegò Hailey stringendo la mia mano con le sue.

-Certo, bussa tu alla mia stanza... il vestito è già dentro? Così mi vesto subito anche se mancano più di... quattro ore- chiedo sospirando dopo aver guardato l'ora. Sono le 5:17...

-Sì, dovrebbero già esserci delle cameriere dentro, per prepararti- rispose mia sorella, poi entrò nella sua stanza, dove salutò qualcuno del quale non riuscii a riconoscere la voce. Con un sospiro entrai nella stanza, trovandomi davanti tre donne. Avevano una brutta cera... ah già, quasi dimenticavo, erano cadaveri!

-Ciao cara... ecco qua il vestito che tua sorella ha preparato per te- disse una delle cameriere porgendomi un involto nero. Lo aprii e trovo un vestito nero bellissimo. Di pizzo nero fino a poco sotto al sedere e poi tessuto trasparente con una spaccatura davanti. Scollo a cuore con pizzo nero trasparente che copriva il petto e le braccia che diventavano scure man mano che si arrivava alle mani.

-Le scarpe?- chiesi con freddezza. L'esperienza di quindici anni nel castello del Re dei Demoni Neri mi aveva insegnato che se volevo essere rispettata da una serva di razza Demone Nero bisognava essere fredda. Come avevo spiegato a Bonnie. Se devo gestire un gruppo di pazzi cattivi devo essere più cattiva di loro.

Mi diede dei décolleté con la zeppa neri, ma non lucidi. Stava bene. Mi invitarono a fare un bagno, ma dato che odio l'acqua calda feci in fretta e in meno di venti minuti ero fuori che mi vestivo. Mi guardai allo specchio. Questo vestito risaltava le mie forme. Sorrisi per poi mettermi le scarpe. Ormai ero abituata ai trampoli perciò non traballai nemmeno un po'.

-Ora penseremo all'acconciatura... si sieda qui- mi disse sempre la stessa cameriera. Le altre erano mute?

-Nulla di pesante, mi raccomando- dissi io guardandole male. Loro annuirono, evidentemente spaventate. Chiusi gli occhi e iniziarono a fare... qualcosa... il loro lavoro da serve spero.

...

Sì, erano brave. Mi fecero una bellissima treccia laterale che mi finiva sotto il seno con dei brillantini agganciati con un sistema strano, non magico però. Il trucco era argenteo e nero. Leggero, proprio come avevo chiesto.

-Datemi una borsetta e prendete due pistole, il mio pugnale, una frusta elettrica argentata e delle munizioni- elencai velocemente. Dopo meno di cinque secondi mi diedero tutto. Le disposi sul letto.

Presi la borsetta nera con le rifiniture argento e misi dentro il pugnale e la pistola, legai al mio collo la frusta e misi le munizioni nella trousse.

-Potete andare- ordino. Loro mi porsero degli orecchini tondi e argentati e uno strano anello che misi subito di fianco a quello per le ali, che però mi chiesero di togliere, poi si congedarono con un sorriso. Guardai l'ora. Mancavano altre due ore.

Che faccio in due ore?! Esploriamo il castellooooo!

Ridacchiai per poi uscire felice e iniziare a girare a caso. Incontrai un maggiordomo e gli chiesi dove fosse la palestra. Mi squadrò da capo a piedi per poi vedere l'anello che, ora che ci penso aveva anche mia sorella.

-Scendete le scale, girate a destra e ci sarà un grande portone di legno, entrate e ci saranno gli spalti della palestra.- Spiegò con una voce grave e seria. Annuii per poi andare veloce in quella direzione. Volevo solo osservare... non di certo rovinarmi il vestito! Anche se mi sarebbe piaciuto combattere un po'.

Entrai nella palestra. Era gigantesca. C'erano gli spalti tipo... stadio da calcio. Sotto c'era un pavimento adatto per fare salti e non farsi male. C'era qualcuno in palestra. Scendo dalle gradinate e intravedo una testa bionda.

Oh mio Dio...

S.A.
Mi ero completamente scordata che oggi era martedì perciò ho pubblicato tardi... spero che il capitolo vi piaccia♥

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