8.Sogno realistico
Arrivai in città per rassicurarmi che tutte le persone siano rientrate in casa.
Al mio rientro, vidi l'intero popolo, bambini e adulti, che mi aspettavano con un sorriso.
Io=Vi avevo chiesto di rientrare a casa.-
La signora Eths si avvicinò a me e mi diede una pacca alla spalla.
Sgn. Eths=Non crederete che noi la lasceremo sola in un momento come come questo. Le vogliamo troppo bene.-
Scoppiai in un pianto abbracciandola piu forte che potevo e lei, come una madre mi strinse forte accarezzandomi la testa dolcemente e che mi sussurrava parole dolci. Poi si avvicinarono tutti gli altri finendo in un abbraccio di gruppo. Mi sono, sorprendentemente, addormentata nelle loro braccia.
Mi riportarono a casa e mi misero a letto.
Quando mi sono svegliata mi trovatain una stanza tutta nera.
Dopodiché spuntò una porta dal nulla e entrò...mio padre.
Si avvicinò a me e mi abbracciò, riesco a sentire il calore del suo corpo. Allora non è un sogno! Ovviamente ricambiai l'abbraccio.
Io=Papà, ti voglio bene, non mi lasciarmi più ti prego!-dissi stringendolo e piangendo per la gioia di riverderlo: il suo bellissimo, buffo viso pieno di rughe, occhi azzurri come il cielo limpido in piena estate e un sorriso stampato in faccia. I suoi cappelli marrone scuro sono disordinati come sempre raccolti dietro da una codina con un fiocchetto rosa inguardabile. Indossa come sempre i suoi vestiti preferiti, una camicia bianca, dei pantaloni rossi scurissimi larghi e una specie di mantello che lo faceva sembrare un vero Re, insieme ai suoi stivali neri con i fiorellini rosa che quasi nessuno ha mai notato.
Quest'outfit mi è sempre piaciuto perché mi ha fatto ridere anche quando ero triste.
Sentire di nuovo le sue grosse braccia intorno a me mi fa sentire protetta da tutti i mali dell'universo.
Ma poi sentii una cosa bagnata nella sua pancia-cioe nel mio petto. Abbassai la testa e vidi sangue, tanto sangue, e un coltello ficcato proprio lì.
Lui cadde a terra per poi scomparire lentamente. Provai a curarlo strappandomi un pezzo di vestito ma non funzionò.
Io=Padre, non si preoccupi, la salverò!- mi fermò tenendomi forte le mani. Ho messi la sua testa nelle mie ginocchia in modo che "vedesse" il "soffitto".
Papà=Non proccuparti per me, ormai sono già morto.-
Io=Chi ti ha ucciso? Mi vendicherò. Lo giuro!-
Papà=Non sprecare la tua anima di odio, tesoro.-
Io=Ma, papà...!- mi mise un dite sulle labbra per farmi zittire.
Papà=Shh, smettila. È ora che io vada. Addio tesoro, ti voglio bene.-
Io=No papà!-sparì del tutto rimanendo solo i suoi vestiti e il suo fiocchetto.
Caddi a terra piangendo ininterrottamente. Poi sentii una mano posarsi alla mia spalla.
Quando aprii gli occhi mi trovavo nella stanza, nel mio letto con il fiocchetto rosa stretto forte dalla mia mano. Forse era veramente un sogno. Oppure no.
Andai a farmi una doccia per rilassarmi un po.
Oggi sono successe molte cose, troppe cose che alcuni esseri umani sarsbbero potuti arrivare anche al suicidio. Che cosa schiocca!
Ormai è notte fonda, siccome ho dormito tutto giorno mi faccio un giro per la casa e magari mi metto qualcosa sotto i denti.
Arrivata in cucina mi feci un panino.
Certo! Anche noi angeli siamo quasi come gli umani. Possediamo quasi le stesse cose: cibo, abbigliamento (come il grandissimo mistero dei calzini scomparsi che in realta sono solo i bambini monelli che li rubano per fare scherzi) ma questa è un altra storia.
Marge=Signorina Aria, cosa ci fa qui?- girai la testa e vidi Marge.
Io=Avevo un po di fame.-
Marge=Allora mi unisco a lei, se non le dispiace.-
Io=No, no. Vieni pure. Ho bisogno di compagnia.-
Si avvicinò a me e si sedette su una sedia. Sembra stanchissima ma ossevandola meglio meglio.
Io=Non ti ho mai vista in abito da notte. Con questo vestitino sembri diversissima.
Lei arrossí- diversa in che senso?- ha indosso un vestito bianco con fiorellini azzurri.
Io=Non sembri tu. Ora ti vedo piu come un amica che come una cameriera.-
Marge=Sono contenta che la pensa così.-
Rise. Un sorriso molto carino.
Il sorriso simile a quello di una mamma.
Shiauu ragassuoli. Scusate ancora molto se publico poco questi tempi. È che sto internet del cavolo non vuole funziare(funziare, bah. Sarebbe "funzionare" pero mi piace di piu funziare. Ok? Ok. ) bene.
Abbiate pazienza ancora un po e vi bombardero di notifiche. *faccia da pervertita al massimo*
Non ho piu voglia di scrivere. Mi fanno male le dita. Adiè!
~Keiko-chan.
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