Capitolo ventiquattro
Quella macchia sul braccio non era l'unica che si era formata .
Infatti, aveva le braccia tempestate da quelle macchie ; braccia , cosce , ventre .
Di qualsiasi grandezza, che andavano dal nero più cupo al grigio più chiaro.
Sospirò rumorosamente.
Non voleva che Eren lo vedesse in quelle condizioni, quindi prese la spugna ed incominciò a lavarsi velocemente, insistendo sui punti macchiati .
Le macchie iniziarono a schiarirsi e alcune si tolsero completamente, come quelle più chiare .
Dopo aver finito di passarsi il bagnoschiuma sul corpo, si immerse in acqua lasciando fuori solo la cima della testa , solo i capelli corvini che venivano smossi dal movimento dell'acqua.
Chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dall'acqua, sentendone il rumore .
Un po' come quando vai al mare e vuoi fare una gara di apnea tra gli amici .
Riemerse poco dopo, buttando la testa all'indietro in modo tale da appiattire i capelli su di essa , ed uscì dalla vasca, avvolgendosi poi un asciugamano intorno alla vita .
Si asciugò e si mise i vestiti che glia aveva prestato Eren .
Uscì dal bagno, dopo aver sistemato tutto, e rientrò nella stanza del ragazzo, trovandolo come lo aveva lasciato; sul letto, con il telefono in mano.
Appena accusò la presenza di Levi, alzò quel poco la testa ed abbassò il cellulare, riponendolo poi nella tasca .
Sorrise :- Ti stanno bene .-
Il corvino alzò gli occhi al cielo e gli mostrò le braccia coperte dalla felpa gigante.
Infatti, le mani erano del tutto coperte dalle maniche di essa.
-Sí, mi stanno bene .-
Rispose con fare ironico , facendo ridacchiare il più piccolo che si alzò velocemente dal letto e si diresse verso la scrivania per poter accendere il computer.
-Che fai ?-
Chiese il corvino, avvicinandosi al ragazzo, con la testa inclinata di lato con fare confuso.
-Una video chiamata con Mikasa.
Lei mi ha inviato un messaggio, dicendomi che voleva vedermi .-
Il corvino sgranò impercettibilmente gli occhi e poi collegò tutto.
Si rese conto che , in realtà, Eren voleva Mikasa e , con ciò, gli aveva provocato tutte quelle macchie sul corpo.
Si diresse dietro la scrivania e staccò la spina , in modo tale da far spegnere il computer sin da subito e da far imprecare il castano più del dovuto.
-Perchè l'hai fatto?!?-
Gli urlò contro, avvicinandosi e prendendolo per il colletto della felpa .
Levi sapeva che non poteva nulla , quindi, fece la prima cosa che gli passò per la testa , gli tirò un calcio pesante sui testicoli.
Eren cadde a terra , mugolante e rantolante , mentre una lacrima gli rigava il viso.
Le gote divennero rosse in poco tempo .
-che ti è passato per la testa ?!?-
Disse con un filo di voce , stringendo le gambe intorno alle mani e contorcendosi dal troppo dolore .
-É tutta colpa tua .-
Gli aveva spiegato Levi.
I suoi occhi erano lucidi e le mani strette in due pugni .
Il suo labbro inferiore tremava violentemente dalla rabbia .
E le sue speranze, che Eren non potesse mai dimenticarsi di lui, erano sfumate via in un batter d'occhio.
-Cosa ho fatto?-
Sussurrò ancora , rilassando i muscoli e massaggiandosi la parte con le mani.
Socchiuse gli occhi e poggiò la testa a terra .
[...]
L'angelo gli spiegò tutto in poco tempo, facendogli vedere anche le macchie che tappezzavano il suo corpo.
-Te lo giuro !-
Esclamò Eren, dopo essersi ripreso.
-Io non ho fatto nulla con Mikasa , nonostante lei ci prova , ancora oggi, spudoratamente.-
Levi lo aveva fatto mettere comodo sul letto e gli aveva rimboccato anche il cuscino posizionato dietro la sua schiena.
-Lei non sa del tuo orientamento?-
Eren scosse velocemente la testa:- no.- sussurrò con poca voce e il corvino sospirò rumorosamente.
-Se glielo dicessi ho paura che potrebbe sbandierarlo a tutta la classe.-
-Capisco .-
Mugoló il corvino, poggiando una mano sul mento e strofinando le dita intorno ad esso.
-Ed allora perché ho queste macchie sul corpo.
Non dirmi che avrai fatto pensieri poco casti su qualcun altro.-
-Su di te .-
Spiegò Eren, dando una risposta netta e concisa, voltando la testa imbarazzato e rosso in viso .
Levi si paralizzò sul posto , incapace di rispondere .
-Mi dispiace , ma è più forte di me .
Credo di aver violato la regola : non innamorarti mai del tuo angelo caduto.-
Il corvino sospirò.
Ormai, il guaio era fatto.
Non si poteva tornare indietro.
Attirò Eren verso di se e lo strinse tra le sue braccia .
-Non volevo .-
Sussurrò il castano sul tessuto della felpa dell'altro.
-Sh...-
Gli intimò Levi, facendo passare le dita fra i capelli castani, in modo tale da farlo calmare .
[...]
In fine , decisero di andare in giro per la città , non volendo restare in casa.
Levi si rese visibile agli occhi degli altri, in modo tale da non far sembrare Eren un pazzo che parlava da solo.
A Natale , erano soliti ad organizzare qualcosa per inaugurare questa festa.
C'erano molte bancarelle , venditori di zucchero filato e , al centro della città, allestivano sempre un albero di Natale .
Eren prese una stecca di zucchero filato e si diressero verso l'albero, guardandone meravigliati la maestosità e la sinuosità.
Era decorato con tante lucette e molti addobbi .
Involontariamente, il ragazzo allungò la mano verso quella di Levi e la strinse .
Una stretta che venne ricambiata con titubanza dal corvino .
Si voltarono, con l'intenzione di tornare a casa , dato che era molto tardi , e tra le bancarelle Eren notò una figura familiare.
Suo padre, infatti, stava mano nella mano con la madre di Jean , mentre quest'ultimo stava con loro in compagnia anche di Marco.
Per evitare di essere scoperto, silenziosamente trascinò Levi in un luogo affollato fino ad accostare dietro ad un muretto di un vicolo cieco, abbastanza buio.
-Guarda , guarda ... chi abbiamo qui ? Levi Ackerman ed il suo nuovo acquisto che gli servirà per entrare di nuovo nelle Grazie di dio .-
Una voce familiare alle orecchie di Levi , ma sconosciuta alle orecchie di Eren , fece eco in quel piccolo vialetto .
Una figura avanzò verso di loro e si mostrò ad entrambi.
#spazioautrice
Ho scritto una One - Shot su Ymir e Christa.
Si chiama :" Stronger Than I Was " e la potete trovare sul mio profilo.
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