Capitolo nove

Eren non voleva proprio che quel giorno arrivasse .
Avrebbe potuto anche abbandonare la scuola e trovarsi un lavoro decente, pur di non aver Levi tra i piedi anche lì dentro .
Essere invisibile agli occhi degli altri era una cosa , ma essere visibile era un altro paio di maniche.
Infatti, aveva convinto il corvino di fingersi un estraneo e , dall'entrata nella scuola, le loro strade si erano separate : Eren entró in classe , dato che la campanella era appena suonata , e Levi si diresse in segreteria, dove diede tutti i suoi dati ( falsi , ovviamente , ma non tutti ).
Non voleva creare disguidi tra la gente.
In segreteria trovò una donna con gli occhiali sul naso e i capelli castani ed unticci legati in una coda .
Era vestita in modo molto scoordinato, a parere di Levi : Maglia viola e pantalone giallo, con le scarpe blu .
Il primo pensiero di Levi , alla vista di quella donna , fu la critica sul suo vestiario.
Non osò immaginare come fosse il carattere della donna che , intanto, si stava muovendo tra i vari scaffali con dei fogli in mano e non sembrò accusare minimamente la presenza del corvino.
Quindi, lui tossì per attirare l'attenzione e la donna gli sorrise , dopo aver sobbalzato e fatto volare i fogli dallo spavento .
La stanza era completamente in disordine.
Si poteva dire che , in confronto, in  quella di Eren ci si poteva specchiare : fogli sparsi ovunque, cassetti mezzi aperti, cartoni e tranci di pizza sparpagliati un po' dappertutto.
Un brivido percorse la sua schiena e lo represse con un'espressione disgustata.

-Tu sei ?-
La donna si andò a sedere sulla sedia , facendo innalzare miliardi e miliardi di germi e polvere .

-Io mi chiamo ...- inventò un nome sul momento.-...Nate . Nate Murray.-

Non poteva dirle il suo vero nome , avrebbe passato tanti guai, dato che era già morto.

Levi si schiarì la voce , rimanendo lì impalato in mezzo alla stanza .
Nonostante la donna gli intimava di sedersi, lui decise di non farlo, sennò sarebbe morto sul colpo, immerso da quei cosi invisibili ma micidiali.

Intanto, il castano, si diresse al suo banco , sotto li sguardo dei compagni di classe e della professoressa che era appena entrata .

Jean, sorridendo come uno stupido, al suo passaggio, gli lanciò una pallina di carta che venne schivata agilmente dal castano.
Il ragazzo proseguì il suo cammino verso il banco, passando anche per quello di Mikasa, che sembrò fargli gli occhi a cuoricino ma la ignorò del tutto, rivolgendo il suo sguardo ad Armin .
Il piccolo biondo si trovava qualche banco più indietro a Mikasa , salutò Eren con un sorriso smagliante che venne subito ricambiato.

Si sedette vicino al banco , poggiando la borsa per terra, mentre in classe entrava una bidella che porse un foglio al professore.

-A quanto pare, abbiamo un nuovo studente , in classe.-
Tutti fecero versi di stupore, c'era Jean che , addirittura, sussurrò:" sarà un altro sfigato da torturare" , ma ,quando vide io corvino entrare in classe, subito si zittì.

-Ragazzi .
Lui è Nate Murray .-
Lo presentò il professore .
-Trattatelo bene .-

Nate Murray...
... che nome di merda.

Pensò il castano, mentre stese un sorriso sul volto.

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