Da qui inizia la parte peggiore della storia... intanto fatemi sapere nei commenti che ne pensate...

Primo giorno di prima superiore. Ansia, solo ansia. C'era qualche mio vecchio compagno ma non mi calcolavano più ormai.

Qualche giorno fa era morta la gattina che aveva vissuto con noi per 5 anni. Era stata avvelenata. Ogni tanto ci ripensavo e dal nulla scoppiai a piangere durante la lezione. Lei era la mia migliore amica. Si, una gatta.

Tutti risero, addirittura l'insegnante. All'intervallo quando l'insegnante non era in aula due ragazzi si avvicinarono a me.

《Poverina lei. È morta la micetta》

Risero e io mi innervosii alzandomi in piedi.

《Se aveste un cuore capireste cosa si prova》

《Oh guardate, Anita la matita sa parlare!》

Risero. Tutta la classe rise. Io iniziai a saltare o il pranzo o la cena, a volte entrambi. I miei vestiti erano larghissimi. Sembravo un'ebrea ai tempi dell'Olocausto.

In seconda un ragazzo della mia classe che non mi aveva rivolto mai la parola, si avvicinò a me.

《Ei...》

《Spara l'insulto del giorno dai》

《No ma che dici! Io... vorrei conoscerti...》

《D-davvero?》

《Si. Io sono Matteo, piacere》

Iniziammo a uscire insieme anche se a scuola stavamo distanti. Forse si vergognava di me? Non lo so...

Un giorno eravamo in camera sua che parlavamo... lui confessò di provare dei sentimenti per me... stavamo per baciarci ma lui iniziò a ridere tirando fuori un telefono nascosto. Aveva registrato tutto.

《Cara Anita matita, ora questo video finirà online. Tutti vedranno la sfigata che sei!》

Mi alzai in lacrime dal suo letto ma lui mi bloccò.

《Non ho finito con te》

Mi buttò sul letto e si mise sopra di me iniziando a strapparmi i vestiti. Mi violentò...

Dopo qualche settimana i miei genitori mi annunciarono che avrei avuto un fratellino o una sorellina. Come dire a loro che di lì a pochi mesi sarebbero diventati nonni?

Ovviamente non dissi nulla e sempre a loro insaputa mi feci prescrivere delle pastiglie per abortire. Nessuno eccetto me sapeva di questa gravidanza.