Chapter 53

~Logan's Pov

"E anche la seconda canzone è andata" disse Sparks mentre io uscii dalla cabina di registrazione.
"Abbiamo fatto tutto?" chiesi.
"Si... Il video è stato montato, la canzone è stata registrata... Abbiamo fatto tutto. Puoi andare"

Annuii e presi il giubbotto indossandolo.

Mi avviai verso l'uscita, ma il capo mi fermò.

"Si?" domandai.
"Sei un ragazzo forte... Ce la farai. Se no, io dove trovo un altro ritardatario come te?" chiese retoricamente sorridendo.
"Grazie signor Sparks" gli strinsi la mano e uscii.

Controllai l'orario sull'orologio: 7:00 P.M.

Avevo lavorato per tutto il pomeriggio, senza sosta. L'unica cosa che volevo fare in quel momento era andare a casa e riposarmi.

~James' Pov

"Ok Erika, sta tranquilla qui" dissi aiutandola a sedersi sul divano "Fra poco Logan arriva" continuai.

Lei annuì solamente.

"Ehi" sentimmo dalla porta d'ingresso; era lui.

Venne in salotto; vide Erika pallida sul divano e si preoccupò subito.

"Che è successo?" chiese allarmato sedendosi vicino a lei.
"Stamattina ho mangiato qualche cucchiaio dello yogurt che c'era in frigo... Ma era scaduto" spiegò lei.
"Ha rimesso" conclusi.
"Ora stai meglio?" chiese Logan prendendo il suo viso tra le mani.

Lei annuì facendo un piccolo sorriso.

"Com'è andata con Sparks?" chiese poi mia sorella.
"Bene" rispose semplicemente lui.
"Siccome sei arrivato, io vado" dissi io.

Li salutai e uscii.

Ma un dubbio mi assalì mentre percorrevo il vialetto... Era davvero stato lo yogurt scaduto o c'era qualcos'altro?

~Logan's Pov

"Ti preparo qualcosa da mangiare?" chiesi premuroso.

Negò con il capo.

"Sono a pezzi... Ho mal di schiena, mal di stomaco... Peggio di una vecchia" constatò Erika, accocolandosi tra le mie braccia.
"È normale che le persone stiano male, no?" domandai io.

Annuì.

"Logan" sussurrò Erika dopo un po', alzandosi e tenendo le mani sulla pancia.
"Che succede?" chiesi andando difronte a lei.

Immediatamente corse in bagno; la seguii.

Rigettò quel poco che aveva mangiato a pranzo, mentre io le tenni i capelli, legandoli in una coda.

Si sciacquò il viso e lavò i denti.

Si accasciò a terra; probabilmente era spossata.

"Vieni dai" dissi aprendo le braccia; mi avvolse il collo con le sue e la sollevai dal pavimento.

La portai in camera sua e la adagiai sul letto.

La coprii con le coperte e le diedi un bacio in fronte, sedendomi poi vicino a lei.

"Sei a digiuno da stamattina... Vai a cenare" mi consigliò lei.
"Non se ne parla. Non ti lascio sola" negai abbracciandola.
"Guardiamo un film?" chiese lei indicando lo scaffale con tanti DVD.

Annuii alzandomi e andando a sceglierne uno: optai per Batman-Il Ritorno.

Rimasi sorpreso dal fatto che lo avesse.

"Lo avevo comprato per te... Anche se penso tu lo abbia già visto" mi disse Erika.

Sorrisi; effettivamente lo avevo guardato 5 volte, ma andava bene.

Inserii i DVD nel lettore e, dopo aver piggiato 'Play', andai a stendermi vicino a lei.

"Come facevi a sapere la mia passione per Batman?" chiesi.
Rise dicendomi "Ho visto i tuoi boxer con lo stemma molte volte"
"Effettivamente" risi io.

Le accarezzai il braccio, notando quanto fosse freddo, così la coprii e ottenni un suo sorriso.

"Come stai?" chiesi.
"Ho lo stomaco sotto sopra" si lamentò, poggiando il suo capo sulla mia spalla.

Strinsi il suo corpicino tra le mie braccia muscolose, riprendendo a guardare il film.

"Questo film lo vedrà anche nostro figlio un giorno" le sussurrai, poggiando la mano sulla sua pancia.

Sorrise, intrecciando le nostre dita.

"Chi ti dice che gli piacerà Batman?" domandò ridendo.
"Io ovviamente lo ossessionerò. Già immagino quando si travestirà da lui a carnevale" sorrisi, accarezzando il suo ventre, come se lì ci fosse già una vita.
"E se fosse femmina?"
Rimasi perplesso "Non ci avevo pensato"

Lei rise di gusto e, a quel punto, misi il broncio.

"Non ti sarai mica offeso?" chiese lei, seria.

Le feci una pernacchia.

"Spero che nostro figlio non prenda la tua maturità" bofonchiò lei scherzosamente.
"Che vuoi dire?" chiesi guardandola, inarcando un sopracciglio.
"Sei un bambino" rispose lei.
"Ah davvero?" domandai retoricamente.
"Già... E sai... Io amo i bambini" sorrise dandomi un bacio sulla guancia.
"Mamma ti prego abbracciami" dissi imitando la voce di un bimbo, facendo il labbruccio.
"Certo tesoro di mamma, vieni qui" disse lei trattenendo una risata, abbracciandomi.
"Me lo dai il latte?" chiesi innocente, ma ovviamente intendevo tutt'altro.
"Sei un cretino" rispose lei.

Risi spingendola sul materasso, reggendomi sugli avambracci.

"E cosa fai ai cretini?" chiesi maliziosamente.
"Li scanso" rispose lei, accarezzandomi in collo.
"Ma ora potresti fare un'eccezione" controbattei io.

Mi avvicinai al suo collo, passando sulla sua pelle la punta del naso... Milioni di brividi la invasero.

Le lasciai caldi baci sotto l'orecchio, salendo poi sulla fronte.

Lei intanto aveva chiuso gli occhi, godendosi il momento.

Le baciai il naso, le palpebre, entrambi le guance e il mento.

Scesi poi verso la scollatura della maglietta, alternando baci e leccate.

Sospirò; sorrisi.

Risalii dandole un bacio a stampo, poggiando la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi.

Nella stanza il silenzio era spezzato solo dal film in riproduzione.

"Logan" sospirò lei.
"Dimmi" bisbigliai, tenendo gli occhi chiusi.
"Domani partirai" si lamentò.
"Purtroppo si" risposi.
"Non voglio" continuò accarezzandomi le guance "Come faccio io senza i tuoi baci" chiese retoricamente lei.
Aprii gli occhi "Non pensarci... Godiamoci questo momento, ok?" chiesi... I suoi occhi erano spenti, le mancava quella luce che aveva riacquistato da poco.

Annuì baciandomi.

Mi alzai da lei, spegnendo la televisione: quel film non lo avremmo mai visto.

"Che vuoi fare?" chiesi.

Alzò spallucce.

"Vado un attimo in bagno" mi sussurrò alzandosi.

Rimasi solo in quella stanza, passandomi ripetutamente la mano tra i capelli, fino a scompigliarli completamente.

I minuti passarono e mi preoccupai non vedendo Erika uscire dal bagno, così andai a controllare.

Bussai alla porta "Erika tutto bene?" chiesi.

Sentii la chiave girarsi e la porta aprirsi.

"Non ce l'ho fatta" bisbigliò, con la voce rotta dalle lacrime "Non ce la farò" continuò, rifugiandosi tra le mie braccia piangendo.
"Non piangere. Ti prego" sussurrai, lasciando andare tutto.

Avevo ceduto anche io: il mio viso era già bagnato dalle copiose lacrime che scorrevano su di esso.

"Erika" piansi il suo nome a lungo.
"Non partire ti prego. Resta con me" mi strinse.
"Sai che non posso" la rimproverai dolcemente.

Si staccò improvvisamente ritornando in bagno.

La guardai dalla soglia della stanza: prese il suo porta-trucchi, estraendo da esso una lametta.

"Erika. Fermati. Cosa vuoi fare con quella" dissi avvicinandomi.
"Voglio farla finita" mi rispose piangendo, gridandomi contro.
"Erika calmati"
"Voglio morire ok? Non voglio soffrire più" gridò.
"Erika pensa al nostro futuro" dissi cercando la calma.
"Non ci sarà mai un futuro tra noi. Tu ti dimenticherai di me, tu non tornerai più" gridò ancora, lasciando la lametta cadere dalle sue mani tremanti che portò, successivamente, sul suo viso, cercando di nascondere le lacrime.

Non ci pensai su due volte: la abbracciai, portando il suo capo sul mio petto.

"Calmati piccola. Non mi dimenticherò mai di te. Abbi fiducia in me"
"Prima mi lascia mamma, poi papà e ora tu... Siete le 3 persone più importanti della mia vita, nonostante il secondo non sia davvero mio padre e mi abbia trattata di merda. Logan, io non ce la faccio più. Tutti se ne vanno, si allontanano da me. E io sto male. E mi sono seccata di stare sempre di merda per qualsiasi cosa"
"Erika, ci sono James e tuo padre ora. Non sei sola"
"Mi lasceranno anche loro" ribatté.

Rimasi in silenzio lasciandola sfogare: infondo lei aveva ragione, tutti la abbandonavano.

Ma io non lo avrei mai fatto.

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