Chapter 12
~Erika's Pov
Logan aveva passato i due giorni più orribili della sua vita. Non fece altro che piangere.
Durante il funerale gli stetti accanto e non lasciai mai la sua mano.
Mentre seppellivano il padre, mi chiese di spostarsi più in là nel cimitero per non vedere la scena.
Andammo davanti la tomba di mia madre. Gli raccontai che anche per me non era stato affatto facile e che almeno lui aveva ancora partenti e amici a sostenerlo, mentre io non avevo nessuno ad un'età tenera.
E così due giorni passarono.
Non andammo a scuola vista la situazione.
Logan dormì a casa mia... Mi disse che stare a casa sua gli ricordava troppo il padre; naturalmente non mi rifiutai, anzi lo accolsi a braccia aperte.
Durante i due giorni, feci amicizia con Kendall, Carlos e Alexa... Bravi ragazzi ammetto.
I rapporti con James si intensificarono... Da ragazzo strambo diventò un buon amico, simpatico e al quanto bipolare e buffo.
"Ehi piccoletta" mi disse James venendo in cucina.
Si era fermato a dormire sul divano, mentre Logan in quel momento dormiva in camera mia... Era stanco dopo aver versato le ennesime lacrime.
"Ehi scemo" dissi guardandolo mentre si avvicinava.
Mi diede un bacio in fronte e prese un biscotto che avevo messo in un piatto.
"Era per Logan" dissi dandogli un pizzicotto sul braccio.
"Dai... Ne ha altri cinque" disse scusandosi.
Presi un vassoio dove misi una tazza di camomilla e il piatto con i biscotti e salii in camera mia, mentre James si fermò a mangiare i biscotti rimasti nella busta.
Entrai e socchiusi la porta.
Appoggiai il vassoio sulla scrivania e mi avvicinai a Logan.
Nonostante stesse dormendo, le sue guance erano umide dalle lacrime.
"Logan" sussurai dolcemente.
Mugolò e aprì gli occhi.
"Ti ho portato qualcosa da mangiare" dissi accarezzandogli la guancia.
"Non voglio niente" mi rispose.
"Logan è da due giorni che non tocchi cibo... Dai fallo per me"
Mi alzai e presi il vassoio.
Si sedette sul letto e sorseggiò un po' di camomilla.
Prese un biscotto e lo addentò; ripeté la stessa azione con gli altri.
Mi ridiede il vassoio che appoggiai per terra.
Mi sedetti vicino a lui, prendendo la sua mano tra le mie.
Poggiò la testa sulla spalla, mentre giocherellava con le mie dita.
"Ti va di scendere un po' sotto? C'è James" dissi con la speranza di farlo distrarre.
Si alzò lentamente dal letto e con il capo abbassato andò il salotto.
Presi il vassoio e lo seguii.
"Ehi bro" disse James andandogli incontro.
"Ehi" disse flebilmente Logan.
Lavai piatto e tazza e mi sedetti vicino a James a sua volta seduto vicino a Logan sul divano.
Lui stava ancora con la testa abbassata.
-Povero tesoro-
James mi circondò la vita con un braccio e mi avvicinò a lui prendendomi la mano e baciandola per poi intrecciare le dita.
A quel punto Logan alzò di scatto il viso e guardò la scena.
"State insieme?" chiese forse con un po' di gelosia.
"Cosa? No!" esclamò James.
Guardai Logan; lui guardava me.
"Non c'è assolutamente niente con James... Come ti è venuto in mente?" chiesi alzando di poco la voce.
"Scusa" chiese mortificato.
-Ho esagerato-
Si alzò e se ne andò di sopra.
"No Logan scusa, non volevo" dissi rincorrendolo fino all'inizio delle scale, ma non mi ascoltò ed entrò nel bagno.
James mi fiancheggiò.
"Vado a parlargli io... Gli spiego che c'è stato un malinteso"
"No James, vado io" dissi salendo di corsa le scale.
Bussai ma non rispose.
"Logan aprimi dai"
Niente.
Bussai più forte.
Ancora niente.
Abbassai la maniglia: la porta non era chiusa a chiave, così entrai.
Portai le mani sulla bocca, quando vidi la scena davanti a me: Logan era seduto per terra, sul punto di svenire, con una lametta vicino e il sangue che scorreva tumultuoso dal suo braccio.
Corsi da lui, strappai un lembo della mia maglia e fasciai il braccio.
Presi il suo viso tra le mie mani, ormai rosse dal sangue.
I suoi occhi stavano per chiudersi.
Gli diedi qualche schiaffo leggero e chiamai il suo nome ripetute volte.
James si preoccupò e salì.
Gli ordinai di telefonare il mio medico di fiducia e così fece.
"Logan ti prego guardami"
Aprì di più gli occhi e scrutò il mio viso.
Delle lacrime gli rigarono il viso, mentre i suoi occhi erano fissi nei miei.
"Il dottore sta arrivando" dissi accarezzandogli la guancia, asciugandogli le lacrime.
"Non voglio" disse lamentandosi.
"Logan non dire scemenze... Ora verrà il medico e ti fascerà la ferita"
"Non voglio che tu stia con James" disse piangendo.
Quelle parole mi causarono un subbuglio di emozioni dentro me, che non riesco a descrivere.
"Logan io e James non stiamo insieme... Come devo dirtelo" dissi continuando ad accarezzargli la guancia.
Stava dinuovo per chiedere gli occhi, ma lo scossi e li riaprì.
"Voglio morire... Voglio tornare da mio padre" disse scuotendo la testa.
"No Logan, non te lo lascerò fare... Tu devi stare qua, tu devi stare al mio fianco"
Lo abbracciai.
Avrei pianto anche io da un momento all'altro.
"Non voglio più soffrire" disse piangendo sulla mia spalla.
"Non soffrirai... Te lo giuro" dissi accarezzandogli la nuca.
"Io continuerò a soffrire, perché tu non mi ami" disse abbracciandomi forte.
-C.c.che c.c.cosa h.h.ha d.d.detto?! Lui non è innamorato di me... Vero?!-
Lo guardai ma, proprio quando stavo per chiedergli spiegazioni, arrivò James con il dottore.
Lo caricarono in spalla e lo portarono sul divano.
Il medico gli disinfettò la ferita e gliela fasciò. Mi diede una pomata che avrebbe dovuto mettere ogni volta che avrebbe cambiato fasciatura per far cicatrizzare la ferita.
James pulì il sangue in bagno e fece sparire le lamette che avevo nel mio porta-trucchi.
Su richiesta di Logan, non dissi niente alla madre.
Lui rimase tutto il pomeriggio sul divano a guardare un punto visso della stanza, mentre piangeva silenziosamente.
Verso le 18, Carlos e Alexa vennero a farci visita.
Ad accoglierli fu James.
Dopo i vari saluti, Los si sedette vicino a Logan, cercando di farlo distrarre.
Raccontò barzellette, fatti divertenti che gli erano accaduti.
Inutile dire che tutti ridemmo, tranne lui.
Rimase a fissare quel punto per tutto il tempo.
Allora di cena, i tre ospiti, tornarono a casa... Rimanemmo solo io e Logan.
Preparai tre cotolette: una per me e due per lui.
Mangiai, tagliai a pezzetti le cotolette per Logan e mi andai a sedere, con il piatto in mano, vicino a lui.
"Tieni, mangia" dissi accennando un sorriso.
Scosse la testa.
Appoggiai il piatto sul tavolo.
"Mi dici cos'hai?"
Nessuna risposta.
"È per tuo padre"
Negò con il capo.
"È per quella cosa che mi hai detto in bagno?"
Annuì.
"Posso, in qualche modo, migliorare la situazione?" chiesi girandogli il viso verso me.
Per la prima volta, dopo quasi tre giorni, sorrise.
Poggiò le mani suoi miei fianchi, avvicinandomi a lui.
-Cioè non vorrà mica baciarmi?!-
Mi lasciò un bacio sulla fronte e mi abbracciò.
"Non posso costringerti ad amarmi, ma sappi che io continuerò a farlo"
Dopo quelle parole, nessuno dei due parlò.
Passammo tutta la serata in quella posizione: io tra le sue braccia... E sembrava che il mondo si fosse fermato e niente fosse così importante come noi due in quel momento.
#SpazioAutrice#
Siiiiiii ce l'ho fatta... Il cell vi ringrazia :)
~SleepwalkerH
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