Chapter 11

~Erika's Pov

Durante la serata ridemmo e scherzammo ma non osai chiedergli perché avesse avuto quell'atteggiamento.

Cenammo, guardando un po' di TV, poi io andai a lavarmi e mi coricai, mentre lui uscì: mi disse che aveva delle commissioni da fare... Certo perché un ragazzo alle 10 di sera ha delle cose da fare.

Iniziai a leggere un libro, Il Cavaliere Inesistente di Italo Calvino... A modo mio lo trovavo interessante, anche se la prima volta che lo lessi, ci misi un quarto d'ora per leggere: Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildiverni e degli Altri di Corbentraz e Sura, armato cavaliere di Selimpia Citeriore e Fez.

Sentii bussare alla porta della mia camera... Guardai l'orologio: le 2 di notte.

"Avanti" gridai.

Aperta la porta, si rivelò che il disturbatore notturno fosse Logan.

"Ti ho disturbato?" chiese entrando.
"Per tua fortuna no... Sei tornato adesso?"
Annuì.

Si avvicinò alla sedia su cui aveva appoggiato il suo zaino con i vestiti.

"Io dovrei andare a lavarmi... Dove devo dormire?"

Ci riflettei... Ma sì, tanto non mi avrebbe dato fastidio.

"Con me... Basta che non ti viene in mente di fare cose sconcie" lo fulminai.
"Tranquilla... A quello ci ha già pensato una ragazza molto disponibile" disse sorridendo pervertitamente.

Non dissi niente.
Uscì dalla stanza e andò a cambiarsi.
Già... Con tutta la quantità di sperma che gli sarà uscita... Eppure non mi aspettavo fosse così... Che poi chi era quella ragazza?!
O ma andiamo... Cazzo me ne, facesse quello che vuole... D'altronde io sono peggio di lui.

Posai il libro sul comodino e mi infilai sotto le coperte.

Dopo mezz'oretta circa, sentii aprire la porta e il suo profumo "Play Boy", invase la stanza.

Si coricò vicino a me e mi abbracciò, intrecciando le nostre dita.

-Ma che cazzo sta facendo?!-

"Se lo vuoi sapere... Sono stato in discoteca, ma non ho scopato nessuna. Mi sono fatto una sega" disse a bassa voce sussurrando nel orecchio.

Quella confessione mi levò come un peso dallo stomaco.

Strinsi più forte la sua mano e gli augurai una buona notte; ricambiò.

~Logan's Pov

La verità è che mi stavo per scopare una ragazza in discoteca, ero già pronto per farlo avendo un'erezione nelle mutande, ma non ce la feci.

Sentii come se stessi tradendo Erika, non so perché.

Tolsi quella ragazza dal bagno in cui ci eravamo sistemati e, siccome la voglia era troppa, mi feci una sega.

-Erika è diversa dalle altre-

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~Erika's Pov

Mi svegliai l'indomani.
Le nostre mani erano ancora intrecciate. Mi faceva uno strano effetto vederle unite.

Mi alzai silenziosamente per non farlo svegliare e me ne andai in cucina.

Preparai la colazione per entrambi e, quando mi stavo per sedere, il campanello suonò.

Di malavoglia andai ad aprire.

Mi lasciò spiazzata la persona che mi ritrovai davanti: Maslow... Cioè James.

"Ehi buongiorno" disse lui e mi abbracciò goffamente.

-Sono tutti strani qui-

"Buongiorno James" dissi spostandomi di lato, permettendogli di entrare.

Si accomodò in cucina e il suo sguardo si fermò sulla tavola preparata per due persone.

"Chi c'è oltre a te qui?" chiese guardandomi intensamente.
"Logan" gli risposi tranquillamente.
"Ma allora state insieme!" affermò.
"No James. Oggi andiamo a fare visita al padre che si trova in ospedale e lui ha dormito qui per fare prima" gli spiegai.
"Ah... Va bene" e sorrise.

-Bipolare-

"Ad ogni modo, io avevo portato una busta di muffin da mangiare insieme" disse rivelando una busta, che non avevo visto prima.
"Oh grazie" dissi stupita.

Poggiò la busta sul tavolo e si sedette, cosa che feci anch'io.

"James, ieri sera sei stato con Logan in discoteca?"

Negò con capo.

"A va bene"
Dopo un po' gli chiesi "Perché sei venuto qui?"
"Per fare amicizia" sorrise.
"Si, ma non mi hai avvertito"
"Si, scusa... È che mi sono dimenticato" disse facendo spallucce.
"Perché ci tieni a fare amicizia con me?"
"Così" disse con fare ovvio.

Stavo per fargli un'altra domanda, ma sentimmo un tonfo proveniente dalle scale e delle bestemmie.

Ci spostammo in quel luogo e trovammo Logan con il culo per terra, mentre si rialzava.

"Bro sei caduto dalle scale?" chiese James ridendo.
"No, sto pulendo con il culo per terra" disse arrabbiato.

Si girò verso la mia direzione e solo in quel momento mi notò. Sorrise alzandosi del tutto.
Sorrisi di ricambio.

James ci guardò.

"Tra rose e fior nasce l'amor" canticchiò.
"JAMES" gridammo io e Logan.
"Pure coordinati nello sgridarmi" disse James ridendo.
Sbruffammo e ci mettemmo a ridere tutti e tre.

"Bè... Vogliamo fare colazione?" chiesi.

Da James non ottenne risposta perché si catapultò subito in cucina; Logan mi fiancheggiò e andammo insieme.

"Ma James che ci fa qui?" chiese il curiosone accanto a me.
Feci spallucce.

Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare.

"Ho preso i muffin alla vaniglia... Spero ti piacciano" mi disse James passandomene uno.
"Grazie, sono i miei preferiti" dissi addendadolo.
Sorrise e disse "È anche il mio gusto preferito"

~Logan's Pov

E se James fosse ancora innamorato di lei? Nah... James è meno serio di me.
Ma ultimamente si comporta in modo strambo nei confronti di Eirka.

Io devo proteggerla e mi sa che James potrebbe essere una minaccia per lei.

Guardai l'orario: le 10.

"Erika, vai a prepararti così andiamo" le dissi.

Lei annuì, salutò James e se ne andò.
Eravamo rimasti solo io e Maslow.

"Bè io vado" disse alzandosi.

Lo accompagna alla porta.

"Logan... Sei innamorato di lei?" chiese fermamente.
"Cosa? Pff, no" dissi negando.
"Sai com'è la sua vita. Conta molto su di te, non deluderla"

-Ma che cosa?-

"Perché ti sta così tanto a cuore?" gli chiesi.
Sorrise e mi disse "È l'unica cosa che mi é rimasta" detto questo, aprì la porta e se ne andò.
"JAMES CHE VUOI DIRE???" gli urlai, ma lui continuò il sui tragitto, non calcolando la mia domanda.

Mi andai a lavare pensando ancora alle parole di James, ma niente, non riuscivo a trovare un filo conduttore nel suo discorso.

-Quel ragazzo è strano-

Scesi le scale e trovai Erika già pronta davanti la porta.

"Andiamo?" domandò lei.
Annuì sorridente.

Presi le chiavi dell'auto e uscimmo.

Ero abbastanza nervoso di rivedere mio padre, ma Erika per tutto il tragitto mi aiutò a non pensarci, parlando del più e del meno.

Ecco l'ospedale.

Parcheggiai e scendemmo dall'auto.

Presi una boccata d'aria: in quel momento sentii la mano di Erika posarsi sulla mia spalla come a sostenermi.
Sorridemmo l'uno all'altra ed entrammo.

Fermai una dottoressa e le chiesi "Sa dov'è il reparto di terapia intensiva?"

Mi diede le indicazioni e dopo 5 minuti circa, arrivammo nella stanza di mio padre.

Lui era sveglio e mi scrutò attentamente.

Mi feci coraggio e mi avvicinai.

"Ciao papà" sussurrai.
"Figliolo" disse mio padre tossendo.

Mi sedetti vicino a lui. Rimanemmo in silenzio, finché l'occhio di mio padre si posò sulla figura di Erika, che stava dall'altra parte del vetro.

"È la tua ragazza?"
"No papà, è solo un'amica" dissi sorridendogli.
"Figliolo, le mie condizioni non sono stabili ed è possibile che fra qualche ora non ci sia più"

In quel momento, il mio cuore perse in battito.

-No papà-

"C'è una collanina di metallo in quel comodino, prendila. La darai alla ragazza con cui vorrai passare il resto della tua vita" continuò.

La presi. Era molto semplice, c'era solo un fulmine come ciondolo ed era un po' vecchia a giudicare dall'aspetto.

La misi in tasca e ritornai da lui.

"Prenditi cura di tua madre e di tua sorella. Sii l'uomo di cui io sarò fiero. Ti voglio bene figliolo"

E poi successe quel che non volevo succedesse.
Iniziò ad avere le convulsioni, mi alzai e chiamai, con tutto il fiato che avevo, un dottore che si precipitò subito nella camera.

Chiuse le tendine.

Mio padre era tra la vita e la morte.

Sentimmo la porta aprirsi e un'infermiera uscire.

"Mi dispiace, abbiamo fatto tutto il possibile, ma suo padre non c'è più. Condoglianze" e se ne andò.

In men che non si dica, il mio viso si inondò di lacrime. D'istinto abbracciai ad Erika.

"Mio padre" furono le uniche parole che riuscii a dire.

Mi fece sedere e appoggiai nuovamente il capo sulla sua spalla.

Le diedi il mio cellulare per chiamare mia madre.

Trovò il numero in rubrica e le telefonò.

~Erika's Pov

"Pronto Logan" mi rispose Pamela.
"Pamela, sono Erika"
"Oh ciao tesoro. Dimmi"

E ora come glielo dico?

"Suo marito" dissi e iniziai a singhiozzare.

Mi ricordai della morte di mia madre: gli avvenimenti furono identici.

"Erika no ti prego" mi disse la signora Henderson iniziando a piangere.

Non risposi.

"Stiamo arrivando" mi disse e attaccò.

"Erika" mi chiamò con un filo di voce Logan.
Mi girai verso di lui.
"Non lasciarmi" mi disse abbracciandomi ancora più forte.
"Non succederà mai Logan"

#SpazioAutrice#
Questo capitolo è pieno di novità e punti interrogativi. Non aggiornavo da un bel po'.

Spero vi sia piaciuto :)

~SleepwalkerH

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