And my heart is set on you

(Tutti i crediti vanno a igotfeel su ao3, io ho solo tradotto la storia)

Era una mattina abbastanza calma, esattamente come piaceva a Louis. Il sole nel cielo era di un giallo luminoso, un po' come l'inizio del 'Re Leone' e in qualche modo Louis si sentiva a suo agio.

La notte prima aveva fatto lo spettacolo finale di Grease e durante le lezioni aveva avuto abbastanza sonno. Quindi niente di strano.

Ma appena si unì alla fila per il pranzo, diventò stranamente sveglio. E non perché stessero servendo enchilada.

"Niall," sibilò, ma non sentì nessuna risposta. "Niall!"

Niall si girò spaventato con gli occhi spalancati. "Cosa?"

Louis gli afferrò il braccio e lo strinse. "Niall, lui è qui." Cercò un contatto visivo per enfatizzare. "Cioè proprio qui." Indicando con la testa il punto che stava guardando, dietro le spalle di Niall. "Oh mio Dio. Sono orribile oggi. Non ho dormito per niente. Non ho acconciato i miei capelli!"

"Hai un ottimo aspetto, Lou. Lo hai sempre."

"Lui è qua comunque. Mi devo nascondere."

Niall fece cadere la forchetta e fulminò con lo sguardo Louis. "Devo chiamare il 911?" Afferrò la sua spalla guardandolo dritto negli occhi. "Lo farei. Lo sai che lo farei."

Louis gli tolse la mano dalla spalla in malo modo. "Fottiti."

Niall ricominciò a prendere il cibo, grugnendo. "Cosa vuoi che faccia allora?"

Louis guardò velocemente tutta la caffetteria, assicurandosi che nessuno stesse origliando. Finalmente gli rispose bisbigliando, "ho bisogno che tu mi copra."

"Io ti copra?" Niall ripeté.

"Sì," rispose. "Dammi rifugio."

"Bene," accettò, continuando a prendere del cibo.

Louis gli sorrise. "Grazie."

Quindi nulla era diverso dal normale. Ogni volta che una certa persona troppo popolare, troppo irraggiungibile, troppo sexy per esprimerlo a parole, troppo perché non ho il coraggio di parlare con te, troppo perché esisti, troppo perché mi stai torturando, e ancora, fin troppo popolare, nonché ragazzo riccio appariva, era diventato di routine correre via o nascondersi. Louis era abbastanza sicuro che Niall avesse accettato questa cosa da tempo. Da, quant'è, sette mesi? Sì, Louis ne era abbastanza sicuro.

Non che Louis avesse contato i giorni da quando lui e Harry avevano avuto la loro prima e unica conversazione, e la vita di Louis era cambiata per sempre.

("Merda," Louis brontolò quando fece cadere accidentalmente i suoi libri di geografia.

Stava prendendo i libri dall'armadietto, era già in ritardo per la lezione, le sue scarpe erano bagnate dopo aver camminato sulla neve per arrivare a scuola, aveva fame perché non aveva fatto colazione, ed era irritato perché aveva fatto cadere i suoi libri e non voleva raccoglierli.

Louis iniziò a sbattere la testa contro l'armadietto, gemendo. Era così bravo a risolvere i problemi. Come: nomina una cosa che un buon mal di testa non potrebbe aggiustare.

"Stai bene?" Gli chiese una voce profonda, facendogli smettere di sbattere la testa.

Louis fece un passo indietro e vide un ragazzo stranamente famigliare con i suoi libri nelle mani. Non stava guardando Louis come se lo stesse prendendo in giro, ma come se si stesse realmente preoccupando.

Ed era così carino.

Il ragazzo di fronte a Louis era davvero, davvero carino.

Louis arrossì. "Sto perfettamente."

Harry gli diede i libri. "Sono Harry."

Giusto. Harry Styles. Louis aveva sentito parlare di lui, lo aveva anche visto in giro certe volte. Erano dello stesso anno, ma uscivano con gente totalmente differente. Harry era uno di quei ragazzi popolari che andava a un mucchio di appuntamenti, socializzava con un mucchio di gente figa e faceva roba figa. Qualsiasi cosa volesse dire. Probabilmente il contrario di quello che faceva Louis, che consisteva nel guardare Friends con le sue sorelline.

"Grazie," disse prendendo i libri.

"Stai facendo tardi?"

"Mhm."

"Sì, anch'io," disse Harry sorridendo per qualche motivo ignoto, guardandosi le scarpe. Quando alzò lo sguardo, sorrise un po' eccitato. "Oggi è il mio compleanno. Faccio diciassette anni."

Louis sbatté le palpebre. "Oh. Auguri."

"Grazie." Harry fece un sorriso smagliante. "Comunque bella sciarpa. Ti sta bene."

Gesù Cristo. Louis inghiottì. "Uhm. Grazie."

"Senti, devo andare, ma ci vedremo in giro, sì?"

Louis annuì. Probabilmente no.

"Ciao, Louis!" Harry lo salutò e se ne andò via.

Louis lo salutò.

Quel ragazzo era davvero, davvero carino. E davvero, davvero simpatico.

E Louis era davvero, davvero inadeguato.)

Ovviamente Louis sapeva di poter parlare con Harry perché se c'era una cosa di cui era famoso era il suo essere gentile. Che era esattamente quello che piaceva a Louis. Tutti i ragazzi popolari erano degli stronzi che pensavano di essere superiori a tutti, ma non Harry. Era umile e dolce. Il tipo di ragazzo che ti raccoglie i libri caduti. Tutti dicevano così, perché tutti lo conoscevano. O tutti lo conoscevano ma non Louis perché non aveva le palle di restare dieci metri distante a lui.

L'unica cosa negativa di Harry Styles a cui Louis poteva pensare era che indossava sempre gli stessi pantaloni neri. Tipo... sempre. È strano.

Quando finirono di prendere il cibo, Louis controllò la caffetteria finché i suoi occhi non videro Harry, Zayn, Liam e gli altri ragazzi fighi e popolari seduti nel loro solito tavolo. Anche Niall li vide e fece un gesto affermativo.

"L'unico tavolo libero è dall'altra parte," sussurrò Louis a Niall. "Ciò vuol dire che devi camminare davanti a me e io resterò dietro di te. O, tipo, alla tua sinistra. Speriamo che non mi veda."

"Va bene, capitano," disse Niall, non preoccupandosi neanche di commentare quel disastro di tattica che usava Louis per la sua cotta.

"Pronto?" Chiese Louis e Niall rispose, "Pronti, partenza, via!"

Camminarono tra tutta la marea di tavoli allo stesso tempo, non guardavano nessuno per più di due volte. Dovevano arrivare alla loro destinazione e non volevano contrattempi. Louis trattenne il respiro mentre passava davanti al tavolo di Harry, Liam e Zayn ed espirò quando lo superarono, sentendo il suo corpo riempirsi di sollievo. Finché non senti una voce familiare chiamarlo.

"Ehi, Lou!"

Si congelò sul posto, girandosi lentamente. Questo non faceva parte del piano. Questo non faceva definitivamente parte del piano

Dietro di lui, al tavolo di fronte a quello di Harry, era seduta Eleanor, una delle sue più care amiche alle prove di teatro, sembrando dolorosamente compiaciuta.

"Sì?" Louis era senza fiato, sentiva le sue guance diventare rosse. Corri. Vattene. Codice rosso.

"Come stai, dolcezza?" Fece un sorriso falsamente gentile, come se Louis non potesse capire il piano malvagio che aveva in testa.

"Bene," rispose brevemente, tenendo lo sguardo fisso su Eleanor e nessun altro che potesse essere lì vicino.

"Fantastico," disse, il suo sorriso cresceva.

Louis si girò e trovò Niall dietro di lui che lo stava aspettando. Si girò di nuovo verso Eleanor. "Uhm, senti, devo andare. Io e Niall avevamo pianificato di –"

"Oh, ma guarda!" Lo interruppe, indicando le due sedie vuote. "Ci sono altre sedie. Dovreste sedervi qui con noi!"

Le mani di Louis iniziarono a sudare. "Uhm," balbettò, "in realtà avevamo pianificato di fare pranzo solo noi due oggi. Per un tempo di qualità."

"Ma voi mangiate sempre da soli!" Fece notare, imbronciandosi. "Perché non vuoi sederti con noi?"

Una delle amiche di Eleanor, Perrie, o conosciuta come la ragazza di Zayn, si girò, "Sì, dai, Lou. Siediti con noi."

Bene. Louis non poteva fare marcia indietro, no? Sarebbe stato troppo strano. Poi era amico sia con Eleanor, che con Perrie, Danielle e Sophia. Se c'era qualcuno con cui poteva passare del tempo di qualità erano loro. Si girò verso Niall che alzò la spalle; ovviamente non voleva rifiutare l'offerta di sedersi con quattro ragazze attraenti. "Bene," accettò con riluttanza.

"Evviva!" Esclamò Eleanor e onestamente, poteva essere più rumorosa? Non doveva catturare l'attenzione di tu-sai-chi.

Louis si mise a sedere vicino a lei con le labbra strette in una linea dura, Niall lo seguì. Non diede neanche un'occhiata al tavolo davanti.

"Ok," disse Louis e si schiarì la gola. "Bene, uhm. Che bel tempo che c'è oggi."

"Lou." Eleanor si mise a ridere, alzando un sopracciglio. "Sta piovendo."

"Dettagli!" Sospirò esasperato. "Poi ad alcuni piace essere bagnati!"

Eleanor lo guardò male. "Hai davvero –"

"Lasciamo perdere," disse brevemente e iniziò a tagliare la sua enchilada.

Dopo quello, il pranzo andò bene. Louis doveva ammettere che le ragazze erano davvero simpatiche. Ovviamente aveva già parlato con ognuna di loro, di solito stava meglio con le ragazze. Quasi tutti i suoi amici erano femmine. Se togliamo Niall. Anche lui provava piacere nella compagnia delle donne.

L'unica cosa che detestava era che Eleanor continuava a dargli delle gomitate e alzava continuamente le sopracciglia, come la sfacciata che era. E Louis ricambiava colpendole la testa.

La conversazione era su qualche compito di storia e su cosa stessero scrivendo. Louis disse che stava facendo un lavoro sulla Seconda Guerra Mondiale quando Perrie esclamò,

"Che c'è, piccolo?" Stava guardando qualcosa nel tavolo di fronte, quindi Louis non aveva bisogno di guardare cosa fosse.

Tuttavia Louis girò lentamente la testa così poteva vedere una parte dell'altro tavolo. C'erano tutti i ragazzi popolari che li guardavano, eccetto Harry che stava guardando il suo piatto. Era una cosa positiva, Louis non aveva abbastanza forze per avere un contatto visivo.

"Stavo dicendo," urlò Zayn, "che Harry darà una festa questo venerdì e voi dovreste venire."

"Oh, davvero?" Urlò Perrie raggiante. "Saremo là!"

Louis li guardò e Harry improvvisamente si alzò per sussurrare qualcosa all'orecchio di Zayn, dopo ritornò seduto, continuando a guardare il suo cibo.

Zayn si schiarì la gola, i suoi occhi ritornarono al tavolo di Louis. "Comunque questo è per tutti voi. Tipo ogni persona del tavolo."

Quando Louis capì la frase, fu colpito. Anche lui era invitato? Perché nessuno poteva negare che lui fosse seduto a quel tavolo.

Sembrò che Niall capì la stessa cosa e si girò per guardarlo, sorridendo. "Lou, questo vuol dire che possiamo andarci anche noi."

Le guance di Louis erano rossissime e il suo cuore batteva velocissimo. Tutto questo stress non era sano per un normale mercoledì pomeriggio. "Non lo so," bisbigliò così gli altri non potevano sentire, "potrei essere impegnato quel giorno?"

Niall lo guardò scettico. "Oh, sì? A fare cosa?"

"Beh, c'è il compito di storia," rispose.

"Quello è per domani."

"Ma sono sicuro che mia nonna mi deve fare visita-"

"Tua nonna è morta."

"Forse mi stavo confondendo con qualcun altro. Comunque ho questa cosa-"

"Quale cosa?"

"Tipo, c'è questa cosa che richiede molto tempo e io-"

Niall lo interruppe, guardando Perrie. "Noi veniamo!" dichiarò, sorridendo fiero.

Perrie si girò di nuovo verso Zayn sorridendo e urlò, "Saremo tutti lì!"

"Fantastico!" Urlò Zayn.

Louis si girò per dare un ultimo sguardo al tavolo di Zayn, i suoi occhi andarono dritti dov'era Harry quando il suo cuore si fermò. Harry lo stava guardando. Harry stava guardando Louis. Gli occhi verdi di Harry guardavano dritto gli occhi di Louis.

Louis si sentiva freddo e caldo allo stesso tempo, smise di respirare. Era paralizzato e non riusciva a muoversi. E neanche Harry ce la faceva. Erano lì a guardarsi. E la cosa peggiore era che Harry stava sorridendo. Le sua labbra carnose erano alzate in un sorriso, sembrava un sorriso eterno.

Cosa stava accadendo? Cosa stava succedendo? Louis stava dormendo?

Sogno o no fu interrotto da Niall che gli sventolò la mano di fronte alla faccia. "Terra a Louis. Pronto?"

Louis sbatté le ciglia e lo guardò. "Uh?"

"Ti avevo chiesto se avessi finito."

"Oh." Louis guardò il suo piatto vuoto. "Eh, sì, uh. Sì."

"Bene," disse alzandosi. "Perché ce ne stiamo andando."

Niall, Louis e le ragazze uscirono dalla caffetteria, Louis era un fascio di nervi. Vide che i ragazzi dell'altro tavolo si erano alzati e se ne stavano andando via velocemente.

Più tardi quel giorno, quando tornò a casa, lottò con un misto di eccitazione e di stress.

Era una cosa positiva che avesse qualcosa di più importante da concentrarsi –il suo compito di storia.

Perciò fece quello che ogni studente rispettabile e motivato avrebbe fatto: aprì la pagina facebook di Harry Styles.

Non che Louis fosse pazzo. Davvero, non lo era. Sinceramente stalkerare la propria cotta su facebook è abbastanza normale in questi giorni. È strano se non lo fai. Va bene, forse farlo ogni giorno è un po' eccessivo. Ma non vuol dire che non sia normale. Louis poteva prendere una videocamera, sedersi di fronte a essa e parlare dell'album fotografico della sua cotta. Su come abbia urlato in un cuscino quando ha accettato la richiesta d'amicizia di Louis. Su come guardasse la chat, sperando che lui gli scrivesse. Potrebbe poi postare il video su YouTube e avere un milione di visualizzazioni –le persone si sarebbero immedisimate in lui. Potrebbe diventare il prossimo Danisnotonfine; Louisisnotonfire. Uhm. Forse è copiare. Louisnonsidroga. Louisnonèpazzo. Pazzononèlouis. Forse questa poteva essere la creativa, innovativa e originale idea di Louis; lui potrebbe parlare come Yoda! "La mia cotta, io stalkero." "Mettere mi piace al video, tu dovresti." "Pazzo, io sono." "Stare zitto, io dovrei."

O forse non dovrebbe immaginare la sua carriera da Youtuber, che abbiamo capito non accadrà mai (lui e Troye Sivan sarebbero diventati grandi amici) e fare i suoi compiti del cazzo. O forse potrebbe vedere di nuovo il suo album preferito di Harry chiamato, "la gente dice che io bevo, questo è quello che non faccio" e fingere che non fosse stato lì perché era al funerale di sua nonna e non perché non fosse stato invitato. La sua foto preferita era una di Zayn che beveva uno shot sugli addominali di Harry.

Ah sì. È bello essere vivi.

Quella foto gli ricordò che doveva andare a una festa quel venerdì.

Louis era fottuto.

--

Da Louis: Cosa mi metto??

Da Niall: Mettiti quella maglietta carina con quei pantaloni stretti ;)

Da Louis: Omg! Niall sei il migliore, grazie!

Facendo un sorriso smagliante, Louis prese i suoi pantaloni bianchi preferiti e la sua maglietta grigia preferita. Niall era un genio. Louis si chiese se avesse considerato una carriera nella moda. Probabilmente no, perché si metteva sempre i soliti vestiti tre giorni di fila. Ew. E Louis non si era ancora ripreso dalla sua fase "sciarpe". Dio sa che l'unica persona al mondo che può mettersi una bella sciarpa è Louis. Gli altri possono morire provandoci.

Per sua grande sorpresa, Louis era relativamente calmo quando incontrò Niall alla fermata del bus.

"Come sto?" Chiese Louis, facendo una piroetta.

"Splendido come un giorno d'estate," lo complimentò Niall.

"Oh, smettila." Louis ridacchiò.

Niall continuò. "Justin Timberlake ha preso l'ispirazione da te per "Sexy back""

"Nah, lo dici giusto per dire," disse Louis, sventolando una mano.

Niall gli prese la mano fingendo di star parlando con qualcuno al telefono. "Pronto, chi è? Giusto, giusto. Sì, glielo dirò." Poi finse di mettere giù.

"Chi era?" Chiese Louis timidamente.

Niall gli fece l'occhiolino. "Era Dio, mi chiedeva se avessi visto l'angelo più bello da qualche parte."

Okay, a Louis piacevano quei complimenti ma era un po' troppo. Cadde sul marciapiede ridendo. "Oh mio dio, Niall! È incredibile che tu sia single!"

Louis si alzò da terra, ridacchiando quando sentì Niall dire, "Lou?"

"Sì?"

"Probabilmente stai spiegazzando i vestiti."

Louis si sollevò velocemente in piedi urlando e iniziò a stirare maniacalmente i vestiti, pregando che non ci fossero pieghe. "Oh mio dio," piagnucolò. "Il mio outfit è rovinato."

"Va bene," disse Niall. "Sei sempre meraviglioso."

Louis smise di muoversi e guardò Niall con occhi lucidi. "Sei così dolce."

Niall mise la mano su un fianco. "Hai sentito abbastanza complimenti? Sei pronto ad assaltare questa festa?"

Louis annuì esageratamente. "Sì, sono prontissimo."

"Bene, perché l'autobus sta arrivando."

"Oh." Louis si girò e vide l'autobus avvicinarsi sempre di più. Prese fuori il biglietto.

Dopo che si sedettero sul bus, Louis si girò verso Niall con una faccia seria. "Giusto. È ora di essere seri."

Niall annuì. "Anch'io ho qualcosa da dire."

Louis alzò le sopracciglia. "Davvero? Cosa?"

"Beh," disse Niall, "hai presente quella coreografia che abbiamo fatto quando avevamo cinque anni?"

"Intendi The Ketchup Song delle Las Ketchup?"

"Sì, quella!" Confermò Niall. "Pensi che potremmo farla a un certo punto? Penso che alle ragazze piacerà. Sai, ragazzi artistici o cose simili."

"Uhm." Louis sollevò le sopracciglia. "Ovviamente mi va bene, ma non so se metteranno canzoni come quella. Cioè non sono un esperto, ma da quello che ho letto – di solito non si ascolta dubstep alle feste?"

"Oh." Niall prese in considerazione ciò che gli era stato detto. "Vuoi dire tipo Rihanna?"

"Esatto," disse Louis. "O Katy Perry."

"Giusto." Niall fece scrocchiare il collo. "Ma se la mettessero, o se la facessi mettere, mi prometti che farai la coreografia con me?"

Louis annuì entusiasta. "Sì, certo!"

Niall gli mostrò il mignolo. "Giurin giurello?"

Louis unì i loro mignoli. "Giurin giurello."

Niall rimise le mani sulle ginocchia. "Allora, che cosa volevi dirmi?"

"Beh," disse Louis cercando nello zaino il quadernino. "Ho scritto degli appunti che potrebbero servirci."

Niall annuì attentamente.

Louis sfogliò fino a trovare la pagina giusta, si schiarì la gola e incominciò a leggere. "Beh, prima di tutto. Rimaniamo insieme. Non abbandoniamo l'altro."

Puntò Niall con lo sguardo, lui scosse la testa drammaticamente. "No, Gesù, certo che no."

"Bene. Allora, seconda cosa," Louis continuò, "se inizio a sembrare stupido, per esempio i miei capelli si incasinano o altro, me lo devi dire."

"Certo," disse Niall. "Ma questo vale anche per me."

Louis gli fece l'occhiolino. "Sei sempre fantastico tesoro, non ti devi preoccupare di nulla."

Niall sorrise fieramente. "Grazie, Lou."

"Prego." Louis fece spallucce allegramente, prima di girare la pagina del suo quadernino e improvvisamente aveva bisogno di fare tre bei respiri.

"Merda, stai bene?" Niall chiese allarmato.

"Sì, sì," Louis respirò. "È solo, che siamo arrivati alla parte seria."

Louis prese il quadernino e gli mostrò la pagina che diceva, "HARRY STYLES".

Niall inghiottì. "Oddio."

"Già." Louis si asciugò la fronte dal sudore. "Allora, ho guardato di nuovo i suoi 'mi piace' su Facebook, e come ho sempre saputo, gli piace molto la musica. Cioè, è in una band e ascolta delle band hipster a caso, di cui non mi sono preoccupato d'imparare i nomi. Ecco, ce le ho tutte scritte qua per sicurezza, ma, sì. Comunque, ho scoperto che gli Arctic Monkeys sono la sua band preferita, ciò vuol dire –" Louis si girò per guardare intensamente Niall. "Puoi fare qualcosa per me?"

Niall annuì. "Tutto."

"Bene, se noi tre parlassimo, ho bisogno che tu." Louis indicò Niall. "Casualmente tiri fuori gli Arctic Monkeys, così io possa partire." Louis si mise una mano sullo stomaco e iniziò a battere le ciglia. "Oh mio dio, 'Whatever People Say I Am, That's What I'm not' è il mio cd preferito di sempre!"

Niall sussultò. "È un piano brillante, Lou!"

"Lo è, vero?" Esclamò Louis, sorridendogli. "Dopo capirà che siamo anime gemelle e sarà magico e ci sposeremo e ci baceremo sulla bocca e tutto sarà perfetto!"

Niall annuì. "Sì, probabilmente funzionerà. Probabilmente ad un certo punto dovrai dirgli che il tuo CD preferito è Grease Soundtrack. Non dovresti nascondere la tua personalità, Lou."

"No, certo che no!" Louis gli diede ragione velocemente. "Ma voglio dire, come hai detto, ad un certo punto. Cioè, quando capirà che è innamorato di me, avrò l'intera vita per dirglielo."

"Ha senso."

Soddisfatto, Louis rimise il quadernino nello zaino.

"Il prossimo passo è sapere dove dovremo scendere," disse Niall.

"Iiih," strillò Louis iniziando a battere le mani. "Sono così eccitato! Anche tu hai portato l'alcool, giusto?"

Niall tirò su con il naso. "Certo."

I due ragazzi scesero dall'autobus e iniziarono a camminare nella zona cercando la casa di Harry. Era un quartiere abbastanza elegante, quasi ogni casa aveva una piscina e un giardino enorme. Louis concluse che Harry dovesse essere ricco. Tutto sommato, Louis non aveva problemi con questo suo tratto. Non che se lui fosse stato povero, a Louis non sarebbe piaciuto, certo che no. Louis era una brava persona.

"Sai dove vive?" Chiese Niall.

"Uhm," disse Louis quando vide dei familiari capelli rosa dall'altra parte della strada. "Guarda, c'è Perrie. Perrie!"

Al suono della sua voce, Perrie si girò come fecero le ragazze vicino a lei: Eleanor, Danielle e Sophia. "Louis," urlò Perrie, agitando le braccia per dirgli di venire da loro.

Louis e Niall si fecero strada velocemente verso l'altra parte della strada, dove c'erano le quattro ragazze ferme davanti a una grande casa color mogano, che Louis poteva solo dire fosse di Harry, erano bellissime con i loro tacchi alti e il loro trucco.

Certe volte Louis desiderava essere nato femmina, così anche lui poteva vestirsi così senza sembrare "strambo".

"Oh mio Dio!" Esclamò Louis, guardandole. "Siete meravigliose!"

"Senti chi parla, bellezza," disse Perrie, dando un tiro alla sigaretta. "Ti ho già detto che ti tingerò i capelli di rosa in qualunque momento, dolcezza."

"Nah," disse Louis, spostando la frangia di lato. "Sono più un uomo da capelli castani." Era vero. Louis non pensava che il rosa potesse evidenziare al meglio le sue caratteristiche. Una volta aveva comprato una maglietta viola e aveva un aspetto strano. Si girò verso Niall. "Non ti volevi tingere i capelli di lilla?"

Niall fece spallucce. "Sto ancora analizzando i pro e i contro."

"Beh, comunque, è ora dei discorsi seri," disse Louis, aprendo lo zaino per prendere il suo capo d'abbigliamento preferito, stringendolo in mano. "Bene ragazze, sciarpa o non sciarpa."

"Mettiti la sciarpa," gli ordinò Danielle.

Louis fece come detto e si mise la sciarpa blu scura attorno al collo, sorridendo ampiamente, aspettando il responso.

"Mh." Perrie lo esaminò da vicino. "Penso che tu stia meglio senza. In questo modo possiamo vedere il tuo grazioso collo."

Louis la rimise dentro la borsa. "Se lo dici tu."

"Ehi," disse Eleanor, avvolgendo un braccio attorno alle spalle di Louis. "Io dico di entrare in casa. Tutti sono già là."

Louis s'imbronciò e guardò Niall. "Ma non sono pronto."

"Dai, Lou," disse Eleanor, iniziando a camminare portando Louis con sé. Niall andò vicino a loro.

Lei aprì la porta, e furono subito colpiti dall'aria calda e dai bassi che pulsavano in tutto l'edificio. Louis non conosceva la canzone. Erano fermi nell'atrio, di fronte a loro c'erano una ragazza e un ragazzo che Louis conosceva vagamente che non sprecarono il loro tempo a guardare Louis.

"Questa non è Katy Perry," sussurrò Louis all'orecchio di Niall.

Niall scosse la testa.

Eleanor prese la mano di Louis. "Andiamo a cercare il tuo futuro fidanzato!"

"Non è il mio futuro fidanzato-" Controbatté Louis, ma fu trascinato per tutta la casa dalla mano forte di Eleanor.

Si fermarono davanti alla sala e Louis sbatté la testa sulla spalla di Eleanor. C'erano degli sconosciuti seduti: gente figa che Louis non aveva mai visto prima, ma in un certo modo si ricordava di averli visti a scuola sebbene non si fossero mai scambiati una parola. Il suo cuore iniziò a battere velocemente quando si accorse dei capelli familiari che appartenevano a Liam Payne e a Zayn Malik. Louis deglutì, i suoi occhi continuavano a perlustrare tutta la stanza finché non vide gli inconfondibili ricci che appartenevano solo a una persona, seduta vicino a Liam e a Zayn.

Louis afferrò la mano di Niall. "È qui."

"Con chi sta parlando?" Chiese Niall, stringendogli la mano.

Louis si era fissato così tanto con i suoi capelli che non si era neanche accorto che fosse in una fitta conversazione con un ragazzo seduto di fronte a lui. Era alto, indossava un maglione verde e il suo ciuffo alto era anch'esso, tristemente, inconfondibile.

Louis grugnì. "È Nick Grimshaw."

Niall sorrise felice. "Oh! Amo il suo programma radiofonico!"

Louis gli lanciò un'occhiataccia.

Niall si schiarì la gola e velocemente aggiunse, "No, volevo dire, che idiota. Eh, uhm. Già."

"Perché non ti piace Nick?" Chiese Eleanor, piegando la testa di lato.

"Perché," Louis disse in un lamento, incrociando le braccia sul petto e facendo il broncio, "ha fatto un articolo sulla nostra performance di Grease e ha detto che la mia interpretazione di Danny era mediocre e che non potevo rappresentare l'irascibilità del personaggio al meglio." Louis sbuffò. Sapeva che non doveva importargli quello che le altre persone pensavano di lui, ma aveva paura che Nick avesse ragione. "In più, è così alto che quando sono vicino a lui, mi sento un hobbit."

"Lou," disse Niall, "Se tu fossi un hobbit, allora saresti Frodo e io Sam."

"Aw," sussurrò Louis dolcemente. "Frodo non è niente senza Sam."

"Bene, bene," disse Eleanor spazientita, "Finiamola con i sentimentalismi. Voglio vedere un po' d'azione."

"Va bene," urlò Louis. "Ma non posso andare lì a parlargli. È occupato!"

Eleanor mise le mani sui fianchi. "Ringrazialo solamente di averti invitato. Dopotutto, è la sua festa. È una cosa che si fa di solito."

Louis considerò l'idea. "Penso che per prima cosa ho bisogno di un drink. Mi devo sciogliere per iniziare al meglio."

"Va bene," Eleanor cedette, e gli diede un veloce bacio sulla guancia. "Ma sono qui fuori. Inviami un messaggio, se copulate."

Louis le diede un altro bacio sulla guancia. "Lo farò, tesoro."

Quando Eleanor andò verso l'uscita, Niall diede un'occhiata a Louis e chiese, "Cucina?"

Louis annuì e camminarono nel corridoio che li portò a un'enorme cucina. Lo era davvero.

Adesso, Louis non aveva esattamente molta esperienza in cucina, ma in casa sua c'erano sempre macchie di ketchup sul tavolo, cartoni del latte aperti, piatti sporchi da ogni parte e file di tazze da tè sparpagliate per tutta la cucina. Sua mamma era di natura un disastro e Louis sfortunatamente aveva preso questa sua caratteristica. E le sue sorelline, beh, loro erano troppo piccole per sentire la parola "lavare" senza che tirassero un pugno.

La cucina, comunque, era impeccabile. C'era una grande finestra nel mezzo, che illuminava la stanza e i muri che come gli armadietti erano di un bianco crema.

L'unica cosa che incasinava l'idilliaca cucina, erano i bicchieri sparpagliati dappertutto e il distinto odore di liquore. E i quattro ragazzi davanti a un bellissimo tavolo antico, che facevano qualche gioco alcolico. Non c'entravano molto con tutto.

Niall e Louis erano davanti a un bancone che tagliava a metà la cucina, uno di fronte all'altro. Niall iniziò a prendere fuori degli oggetti dallo zaino.

"Cosa c'è?" Chiese Louis, indicando la scatola che Niall aveva preso fuori.

"È un sandwich," Niall spiegò. "Sai, in caso mi venisse fame. Me l'ha fatto mia mamma."

"Hai ragione. È una cosa intelligente."

Niall porse una birra a Louis, il quale ne prese un grosso sorso. "Ah. Mi sento virile."

I due amici bevettero le loro birre ed erano alla loro seconda quando iniziarono a discutere se volessero trasferirsi negli USA o in Australia. Louis stava divagando su come i surfisti sexy fossero un pro per andare in Australia quando gli occhi di Niall iniziarono a ingrandirsi in maniera ridicola e Louis smise improvvisamente di parlare.

Louis si congelò.

Se questo fosse stato un film, Louis avrebbe chiesto, "È dietro di me, vero?" e Niall gli avrebbe risposto, "Sì." Louis si sarebbe girato e Harry sarebbe stato proprio dietro di lui a fissarlo. Invece, a) questo non era un film e b) Harry non era un orrendo assassino dotato di ascia che stava dietro le persone in quel modo ma una persona civilizzata.

Invece, Louis fece un versetto acuto e Niall gli fece semplicemente un cenno, prima che qualcuno a un certo punto si trascinò proprio vicino a Louis.

Louis girò la testa a destra e c'era Harry Styles, raggiante. "Ce l'avete fatta!" Esclamò ad alta voce, era l'incarnazione dell'eccitazione. Come un bambino a Natale.

"Uh," balbettò Louis, esterrefatto dal movimento improvviso. Il suo cuore batteva un milione di battiti al minuto e la stretta attorno alla sua birra si fece debole e sudata. Era per questo che preferiva la compagnia delle femmine. Non gli provocavano degli attacchi di cuore. Si girò verso Niall. "Volevo dire, uh, sì, come –"

"Sì," Niall si aggiunse alla conversazione, "Intendo, sembra proprio così, ovviamente. Così, sì."

Harry sembrò fortunatamente imperturbato dalla loro mancanza di capacità di comunicazione. Continuò raggiante. "Da quanto tempo siete qui?"

Niall e Louis risposero allo stesso tempo.

"Dieci minuti- "

"Un'ora- "

Harry li guardò confuso.

"Uh," disse Louis, guardando disperatamente Niall. "Tipo, da un'ora meno dieci. Così, uh, cinquanta minuti."

"Sì, esatto," Niall gli diede ragione e si girò verso Harry. "Siamo telepatici, vedi."

"Giusto," Harry ridacchiò, prima di girarsi verso Louis. Forse Louis si stava immaginando le cose, ma era certo che fosse un po' troppo vicino, più dello strettamente necessario. Poteva sentire il suo fiato per l'amor di Dio. Non che a Louis importasse, certamente. Harry lo stava guardando dritto negli occhi, quando disse, "Ti stai divertendo?"

"Sì!" Louis annuì esageratamente. "Grazie mille per averci invitati."

Harry fece un sorrisetto e si morse il labbro timidamente. "Prego."

"Amo questa musica, amico," disse Niall. "Il dubstep è assolutamente il genere migliore."

Louis guardò Niall. "Sì." Gli diede ragione velocemente. "È il genere migliore di sempre."

Niall annuì. "Specialmente questa canzone. Mi porta davvero in un altro livello."

Harry guardò a lungo Niall. "Questa è Britney Spears."

"Uh... sì?" Niall lo fissò con aria assente, prima di guardare Louis, perplesso.

Louis fece solamente spallucce. Lui non sapeva nemmeno cosa fosse il dubstep. Avrebbe dovuto cercarlo su google prima di andare alla festa.

Fece una piccola pausa prima di esclamare, "Oh!" Come se si fosse ricordato all'improvviso di qualcosa. "Sai cos'altro amo?"

Sia Louis che Harry scossero la testa.

"Le scimmie!" Niall esclamò. "Soprattutto quelle artiche."

Niall fece un non-discreto occhiolino a Louis e Louis sentì il panico aumentare dentro di sé. Non doveva andare così. No, no, no. Vattene, codice rosso, evacua l'area.

Harry fissò Niall con il sopracciglio inclinato. "Um."

Louis iniziò improvvisamente a ridere nervosamente, quasi in maniera isterica, si piegò sul bancone per prendere la birra dalla mano di Niall, con uno sguardo puntiglioso. "Penso che tu abbia bevuto un po' troppo."

"Giusto." Niall sembrò aver capito il suggerimento e fece un passo indietro. "Penso che andrò al bagno." Camminò attorno al bancone e si fermò di fronte a Louis. "Potrei riavere la mia birra indietro, per favore." Louis gliela diede. "Grazie."

E così, Niall se ne andò, lasciando Louis e Harry da soli.

Louis era da solo con Harry. Harry che era ancora troppo vicino. E Louis che stava avendo difficoltà nel respirare.

"È irlandese," gli disse Louis, come se questo spiegasse tutto.

"Vedo," disse Harry, facendo ritornare il suo brillante e luminoso sorriso come se non se ne fosse mai andato. Louis dovette guardare da un'altra parte.

"Hai una cucina molto bella," disse, ispezionandola con un cenno d'approvazione.

"Dici?"

Louis ritornò a guardarlo. "Sì."

Harry fece un sorriso smagliante ancora più grande di prima. "Grazie! Beh, vedi, cucino un mucchio perciò voglio che sia pulita, sai. Tipo, così posso lavorare ed essere concentrato. Penso che il bianco simboleggi la semplicità ed è davvero fantastico perché di solito è quello che voglio cercare di fare quando cucino."

Louis batté le palpebre. "Giusto. Beh, non ho mai cucinato e quindi non posso saperlo. Ma sembra avere senso."

Harry fece una grossa risata. "Grazie."

"Quanto vorrei saper cucinare. Farei dei cupcake tutto il tempo. O cibo, forse."

Harry smise di ridere e guardò Louis intensamente, la sua voce tutt'un tratto diventò più roca, "Cucinerò qualcosa per te."

Louis si accigliò. "Cosa, adesso?"

Harry sembrò colpito dalla sua risposta. "Uh-"

"Non devi farlo," disse Louis velocemente, muovendo la mano. "Intendo, guarda!" Indicò la scatola di Niall. "Niall ha portato del cibo."

Harry sollevo il sopracciglio. "Ha portato del cibo?"

"Sì," disse Louis aprendo la scatola e rivelando il sandwich che era dentro. "Guarda."

Harry guardò e grugnì. "Avrei potuto farne uno migliore."

Ridacchiando, Louis chiuse di nuovo la scatola e guardò Harry timidamente. "Io non potrei."

Harry gli sorrise e Louis poté sentire qualcuno cambiare la canzone nella sala da Britney Spears a una qualche canzone rock. Sembrava "Don't stop believing" dei Journey.

Louis si chiese cosa Niall stesse facendo –forse era stato lui a cambiare la canzone.

"Ehi," disse Harry, dando un leggero pizzicotto al fianco di Louis. "Ti ho visto in Grease."

"Davvero?" Esclamò Louis sorpreso. Non aveva mai considerato che Harry fosse andato a un suo spettacolo. "Impossibile!"

"Sì." Harry annuì, il suo sguardo era affettuoso. "Ci sono andato con un amico che stava facendo una specie di relazione dello spettacolo e quindi mi è piaciuto così tanto che ci sono andato di nuovo."

Le guance di Louis erano di un rosso accesso e il suo corpo era caldo. "Davvero? Quante volte?"

"Beh, sono andato a ogni spettacolo, penso che tu l'abbia fatto cinque volte?"

Louis annuì, raggiante. "Allora, che cosa ne pensi?"

"Beh," disse Harry, spostandosi ancora più vicino a lui, "se ci sono andato cinque volte, ovviamente mi deve essere piaciuto, no?"

Louis ridacchiò e spostò lo sguardo sul tavolo, lontano dagli occhi luminosi di Harry. "Credo di sì."

"Penso che Danny sia davvero figo," Harry continuò.

"Oh, allora pensi che sia stato bravo?" Louis lasciò uscire un sospiro di sollievo. "Perché so che ad alcune persone non è piaciuta la mia esibizione."

Harry fece spallucce. "Non tutti hanno gli stessi gusti, ma io penso che tu sia stato brillante e che canti davvero bene."

"Sono felice di sentirlo," disse Louis, mettendo una mano sul petto. "Perché questo suonerà davvero, davvero stupido, ma Grease Soundtrack è il mio CD preferito da sempre e mi fa stare un po' male quando le persone dicono che non sono stato bravo nella parte."

Scuotendo la testa lentamente, Harry lo guardò con un sorriso dolce. "Non è per niente stupido. E per la cronaca eri fantastico."

"Grazie." Louis si morse il labbro.

"In verità sono anche io un cantante," disse Harry, fieramente. "Sono in una band."

"Lo so!" Disse Louis velocemente. White Eskimo. Ha fatto alcune ricerche. Oh, aspetta. Forse non doveva saperlo. Velocemente aggiunse, "Oh, cioè, così ho sentito. Come vi chiamate?"

Harry si mise a ridere. "White Eskimo."

"Giusto. Nome figo."

"Grazie." Harry ridacchiò. "Abbiamo un concerto il prossimo venerdì. Dovresti venire."

"Oh mio Dio, posso?" Louis sorrise smagliante e iniziò a saltare su e giù eccitato. "L'unico concerto in cui sia mai stato è quello dei Cascada quando avevo tipo dodici anni."

"Sì, intendo, non è proprio un concerto, davvero. È molto piccolo. Cioè, saremo solamente-"

"Smettila, sono sicuro che sarà epico," Louis si fermò. "Dimmi i dettagli e sarò lì."

Harry annuì in maniera esagerata. "Sì, sì, certo." La sua mano andò a prendere qualcosa nella tasca posteriore e lentamente disse, guardando Louis esitante. "Um, stavo pensando che, se tu vuoi certamente, potresti darmi il tuo –"

Il respiro di Louis si bloccò.

Harry lo guardò con gli occhi spalancati. "Cosa?"

"Questa canzone," sussurrò Louis.

Dalla sala arrivò il suono familiare di una certa canzone spagnola, che Louis avrebbe riconosciuto ovunque.

"Huh?" Chiese Harry.

"Las Ketchup!" Esclamò Louis eccitato e iniziò a correre nella sala, prima di girarsi verso Harry, che restò a fissarlo come un baccalà. "Harry, muoviti!"

Harry seguì velocemente Louis correndo nella sala.

"Ce l'hai fatta!" Esclamò Niall felice quando vide Louis arrivare.

Louis si fermò davanti a lui, sorridendo. "L'ho promesso, no?"

Niall fece un passo avanti e gli bisbigliò nell'orecchio, "C'è una ragazza alla sinistra che voglio impressionare."

Louis guardò alla sinistra e vide una ragazza bruna che li guardava con un sorriso divertito. Louis fece l'occhiolino a Niall. "Beccato."

"Uno, due, tre –" disse Niall e il ritornello iniziò.

Misero le mani sui fianchi, li scossero, fecero un giro, cambiarono posizione, applaudirono, saltarono in un cerchio e finirono sulle ginocchia in una posa figa.

Louis sapeva a memoria il loro numero e poteva davvero concentrarsi nello scuotere il sedere nel modo giusto.

Quando ebbero finito, Louis sorrise a Niall, dandogli il cinque quando sentì qualcuno brontolare, "Non capisco come possano avergli dato il ruolo da protagonista." E qualcuno gli sussurrò qualcosa.

Lo stomaco di Louis si attorcigliò. Non doveva neanche guardare per sapere chi l'avesse detto.

All'improvviso, Louis non era più felice. Fissò il pavimento, sapendo che doveva alzarsi di nuovo, quando notò che c'erano delle ginocchia di fronte a lui.

Alzò lo sguardo e vide Harry che gli faceva un sorriso smagliante, il suo sorriso era incredibilmente largo. "Sei stato bravissimo."

All'improvviso, Louis era di nuovo felice. Fece un sorriso enorme. "Lo pensi davvero?"

Harry si sporse avanti leccandosi le labbra, il suo respiro caldo colpì l'orecchio di Louis. La sua voce era bassa e roca quando disse, "Insegnami."

"Oh, uhm," Louis balbettò nervosamente, prima di mettersi a posto e dire, "Sì, certo," e alzarsi, prendendo la mano di Harry.

Harry si fece immediatamente avanti e riempì lo spazio tra loro, facendo sentire il suo profumo a Louis, che lo stordì. Il profumo da uomo è la cosa più eccitante al mondo.

Louis prese i suoi fianchi e li diede una spinta. "Girati."

La musica era alta e le persone stavano guardando, ma l'unica cosa in cui Louis si poteva concentrare era la schiena forte di Harry a pochi centimetri davanti a lui, e a quanto fosse fottutamente alto. Louis dovette mettersi sulle punte per raggiungere la sua altezza. E i suoi pantaloni neri erano davvero stretti. Cioè, Louis indossava dei pantaloni stretti, ma quelli erano... strettissimi.

"Bene," disse Louis mettendo le mani sui fianchi di Harry, "inizia col muovere i fianchi."

Tuttavia, al posto di muovere i fianchi a lato come Louis intendeva, Harry li spinse addosso a Louis, ma visto che Harry era molto più alto di Louis, finirono col colpire la sua pancia. Louis boccheggiò lo stesso.

"No, Harry," Disse e lo spinse un po' più avanti. "Intendevo a lato."

"Scusa," Harry ridacchiò e tutto il corpo vibrò con lui. "Ho frainteso."

"Va bene," disse Louis senza fiato. "Solamente, destra e sinistra, non avanti e indietro. O almeno non, um, ancora."

"Allora aspetterò."

Louis stava per guidare i suoi fianchi quando sentì qualcuno fischiare forte nella stanza. Picchiettando sulla spalla di Harry, vide Eleanor guardarli con compiacimento. "Sta zitta, El!"

"Mi dispiace baby, è solo che sto diventando gelosa!" Urlò in risposta.

Gemendo, Louis mise la testa sulla maglietta di Harry.

Harry rise, scuotendo la testa. "Posso iniziare a strusciare i miei fianchi adesso? Ho visto un mucchio di video di Miley Cyrus ultimamente e voglio provare a twerkare."

"Oh," Louis balbettò, "Uhm, sì. Cioè, intendo, se è questo ciò che vuoi, sì."

Senza sprecare del tempo, Harry piegò le ginocchia immediatamente e questa volta, il suo sedere premette proprio sul bassoventre di Louis.

Harry Styles gli stava twerkando addosso.

Harry Styles gli stava twerkando addosso.

Harry Styles gli stava fottutamente twerkando addosso di fronte a una marea di sconosciuti sulla canzone The Kethcup Song delle Las Ketchup

Com'era possibile che questa fosse la vita di Louis?

E i suoi pantaloni iniziarono a diventare scomodi e stretti e c'era il rischio che si potesse mettere in un imbarazzo immenso, se questa situazione continuava. Che stupida scelta indossare dei pantaloni bianchi, molto stretti – era destino che finisse male! Davvero, di chi era stata quell'idea? E... giusto.

Louis rimpianse il giorno in cui Niall era nato.

Le mani gli sudarono contro i jeans stretti di Harry e le guance erano probabilmente rosso fuoco, Louis si schiarì la gola per attirare l'attenzione di Harry. "Uhm."

Harry lo guardò sghignazzando. Anche le sue guance erano rosse. "Stai bene?"

No. "Sì," Louis squittì. "Io solo, uh."

Harry continuava a guardarlo pieno di speranza, gli si erano inscuriti gli occhi. "Dimmi cosa vuoi, Louis."

La testa di Louis era vuota. Cosa voleva? Un cane con cui coccolarsi a casa? Un ragazzo con cui coccolarsi a casa? Certamente questo non era quello che stava chiedendo Harry.

Alla fine Louis disse l'unica cosa a cui stava pensando.

"Devo fare la pipì."

"Oh." Harry si raddrizzo. "Alla fine del corridoio a destra," disse, indicando la stanza.

"Arrivo subito." Disse Louis e velocemente schizzò via dalla sala, non guardando nessuno per più di una volta.

Louis si appoggiò al muro e cercò aria maniacalmente mentre prendeva il telefono per inviare un messaggio a Niall.

Da Louis: Dove sei??

Da Niall: In camera da letto

Poiché Louis non aveva la minima idea di dove quella diavolo di camera fosse, e quale intendesse, corse per la casa, guardando in ogni camera finché non ne trovo una con un letto matrimoniale nel mezzo. Chiuse la porta e camminò con passi attenti.

"Niall? Sei qui?" Sussurrò.

Se non stesse cercando Niall, avrebbe immediatamente accettato che non fosse ovviamente in quella stanza, ma visto che Niall aveva l'abitudine di nascondersi e rendere la vita di Louis un inferno – Louis continuò a cercare.

Guardò nell'armadio, dietro la porta e lo cercò sotto il letto inginocchiandosi, quando qualcuno tirò giù la maniglia. Senza pensarci due volte, Louis imprecò, "Oh merda," e velocemente si mise sotto il letto stendendosi.

Ripensandoci, Louis ci mise molto per capire quello che aveva fatto.

Trattenne il fiato e guardò come quattro piedi entrarono in camera.

"Oh, guarda, una camera vuota," la voce apparteneva a Perrie.

Louis si tirò uno schiaffo.

"Sì, piccola," Zayn strascicò le parole, e wow, Louis voleva morire. "Stai pensando a quello che sto pensando io?"

"Probabilmente. Chiudi la porta."

Louis sentì una porta chiudersi e un secondo dopo un peso che scendeva sul letto sopra di lui. Louis odiava il mondo. E dopo, certamente, ci fu un distinto suono di due persone che limonavano.

"Sei sexy stasera." Perrie aveva il fiatone.

"Tu sei sempre sexy," rispose Zayn.

Louis fece una smorfia. Erano così disgustosi.

"Ehi," disse Perrie, "perché Eleanor e Harry stavano parlando?"

Questo catturò l'attenzione di Louis. Eleanor e Harry stavano parlando? Questo non poteva essere un buon segno. Questo era un brutto, brutto segno.

"Non lo so. Penso che gli piaccia," le disse Zayn. "È andato a tutti i suoi spettacoli, no? E mi ha detto d'invitarla. Penso che questa festa sia solo una scusa per parlare con lei, ad essere sinceri."

A Louis fece male il cuore. Non voleva davvero sentirlo.

"È una cosa davvero romantica," disse Perrie. "Perché non fai nulla di romantico per me?"

Louis sentì molti altri sussurri prima di, "Penso che quello che ti sto per fare sia abbastanza romantico."

Louis dovette letteralmente mettersi una mano di fronte alla bocca per impedire di squittire. Esci, codice rosso, evacua l'area.

Nella maniera più silenziosa possibile, Louis si fece strada per uscire dal letto, Zayn e Perrie erano chiaramente ignari.

"Oh, sì, Zayn -"

"Ti piace questo tesoro–"

"Sì –"

Louis strisciò verso la porta, dove si alzò e lanciò uno sguardo esitante oltre alla sua spalla per essere certo che loro non stessero guardando quando a un certo puntò incontrò un paio di occhi blu, sì. Perrie lo stava guardando.

"Sì, Zayn, continua," disse, ma le sue mani si muovevano come per dire "vai, vai, vai!"

Senza bisogno di altri incoraggiamenti, Louis tirò giù più gentilmente possibile la maniglia mentre Perrie urlò più forte per coprirlo.

"Sì, Sì, PROPRIO Lì, Sì-"

Louis velocemente corse nel corridoio, assicurandosi di aver chiuso la porta dietro di sé. Si appoggiò a essa e lasciò uscire un sospiro di sollievo. Era stato traumatico.

"Lou, eccoti!" La voce di Niall lo chiamò, sorprendendo Louis.

Louis guardò alla sua sinistra dove c'era Niall con una birra in mano e un sorrisetto sul volto. "Dove sei stato?"

"Ti stavo cercando."

"Lì dentro?"

"Non entrare lì dentro!" Urlò Louis, continuando a respirare freneticamente. "Credimi. Non vuoi vedere quello che c'è lì dentro."

Immediatamente, Niall cambiò la sua espressione in una di preoccupazione. "Merda, stai bene? Sembra come tu abbia combattuto in una battaglia."

Louis guardò per terra e sospirò, "Niall, voglio andare a casa."

"Cosa? Perché?" La bocca di Niall si spostò verso il basso.

Louis fece il broncio. "Perché ho scoperto che Harry ha una cotta per Eleanor e ha organizzato questa festa solo per scopare con lei."

"Oh." Niall si avvicinò a lui per stringerlo in un abbraccio. "Merda, mi dispiace. Sei assolutamente sicuro?"

"Sì. Me l'ha detto qualcuno."

Niall fece un passo indietro e mise la birra su un tavolo. "Andiamo a casa allora."

I due amici scesero le scale, presero i loro zaini, si misero le giacche e uscirono dalla casa.

C'era una canzone sconosciuta che proveniva dagli altoparlanti. Forse era dubstep, forse non lo era. Louis non lo sapeva. A Louis non importava.

Erano le uniche persone fuori, nessuno era lì per fumare. Era abbastanza freddo poiché era notte, il cielo era blu scuro come quando Mufasa era entrato nella tana del Re Leone, e fece sentire freddo a Louis sia fisicamente, sia mentalmente.

"Almeno ho ancora il mio sandwich," borbottò Niall e lo prese fuori dalla scatola.

Almeno ho la mia sciarpa, Louis pensò e la prese fuori dallo zaino. Stava per metterla quando la porta si aprì improvvisamente e qualcuno urlò, "Aspettate!"

Louis si girò e vide Harry correre verso di loro, non indossava neanche le scarpe.

"State già andando via?" Chiese, quando li raggiunse. Le sue sopracciglia erano leggermente corrucciate e le sue guance non erano più rosse ma del loro colore originale.

"Sì, um, noi abbiamo questa cosa –" Disse Louis.

"È venuta mia nonna a farmi visita," Niall finì.

"Okay." Harry spostò lo sguardo da Niall a Louis, quasi supplichevole. "Ma perché tu te ne stai andando? Non ti stavi divertendo? Cioè, se vuoi ascoltare dubstep, possiamo ascoltare dubstep. Va bene. Gli dirò di cambiare."

"Oh, no, no, no, va bene." Louis scosse la testa. "Ascolto Katy Perry tutto il tempo a casa."

Harry si accigliò. "Cosa-"

Louis velocemente aggiunse, "Ma io adesso devo andare. Ho promesso a Niall di tornare a casa con lui."

"Oh, okay," disse Harry, guardando in basso e iniziò a incurvare i piedi. Louis si chiese, se avesse freddo. Sperava di no. Quando Harry alzò lo sguardo di nuovo, i suoi occhi erano speranzosi. "Verrai lo stesso quest'altra settimana, vero? Al concerto?"

Il cuore di Louis accelerò. Si era completamente dimenticato. Forse Harry era interessato. Perché sennò non l'avrebbe invitato al suo concerto? Forse si era sbagliato. Louis ci mise molto tempo per creare una frase completa.

Harry doveva aver visto la sua poca eloquenza, poiché aggiunse, "Volevo dire, puoi portare anche Eleanor, se vuoi. Va bene."

"Oh."

E di nuovo. Eleanor. Certo. Perché il popolare, etero Harry Styles avrebbe dovuto invitarlo a un concerto? Louis delle volte lascia la sua immaginazione avere la meglio.

Louis iniziò a sudare e lo stomaco gli cadde per terra. "Sì, certo. La porterò. Assolutamente. Saremo lì."

"Sì?" Harry prese il cellulare dalla tasca. "Um, forse potresti darmi il tuo numero, così posso scriverti?"

Louis sentiva un sapore dolceamaro in gola. Perché non era quello che aveva sempre voluto, dare il suo numero di telefono a Harry? Solo che lui non voleva averlo per aiutarlo a uscire con qualcun altro. Sorrise lo stesso e disse, "Sì, certo," mentre lo scriveva.

"Grazie," disse Harry e lo rimise in tasca. "Bene, uhm, grazie per essere venuti e ci vediamo presto, allora."

"Sì."

Harry continuava a fissare Louis, che si sentì imbarazzato. Cosa bisogna fare quando dici arrivederci a qualcuno? Abbracciarlo? Stringergli la mano? Baciargli i piedi? Dargli dei regali? L'unica cosa che lui e Niall potevano offrirgli era il sandwich di Niall che a) Harry probabilmente non voleva e b) Niall probabilmente non voleva darlo via.

Di conseguenza Louis finì per non dire nulla. L'aria era pesante.

"Hai freddo?" Harry chiese all'improvviso.

"Un po'," ammise Louis.

Harry guardò le mani di Louis, quando realizzò che stava stringendo la sciarpa. Harry si chinò e la presa prima di chiedere, "Posso?"

Louis annuì leggermente, senza fiato.

Harry fece un passo indietro e gli mise lentamente la sciarpa attorno al collo. Louis trattenne il fiato. Quando Harry fece un passo indietro di nuovo, lo stava esaminando da vicino. "Ti sta bene. Dovresti indossarla più spesso."

"È la mia preferita."

Harry annuì. "Ti rende ancora più bello."

E quando lo disse, si girò e camminò verso casa, lasciando Louis senza parole.

Sentì Niall arrivare da dietro e gli mise una mano sulla spalla. "Andiamo a casa."

---

Louis non era quel tipo di persona che si dispiaceva per se stesso, ma lo rendeva un po' triste sapere che il ragazzo che gli piaceva aveva una cotta per una delle sue amiche più care. In più, gli aveva dato il numero sei giorni fa e non aveva ancora ricevuto un suo messaggio.

Dunque, Louis si ritrovò a passare il giovedì sera con gli unici due uomini di cui si fidava; Ben e Jerry (forse anche Niall, ma per fortuna non era commestibile) mentre guardava Titanic su BBC 1. Doveva seriamente studiare per la verifica di geografia del giorno dopo, ma non riusciva a concentrarsi. Se hai un cuore spezzato, non c'è molto da fare, se non coccolarsi, guardando un film.

Era arrivato alla parte dove Rose era in piedi nella stazione, quando all'improvviso gli arrivò un messaggio. Aspettandosi che fosse Niall, lo aprì velocemente ed ebbe un mini attacco di cuore quando lo lesse.

Numero sconosciuto: Ciaooo... sono Harry :)

Senza neanche pensarci, Louis lanciò il cellulare e urlò nel cuscino. Chiedendosi se dovesse chiamare Niall, ma decise di no. Era un adulto, circa, e poteva occuparsi di questo da solo. Andò in camera sua e raccolse il telefono, salvò il numero di Harry e gli rispose.

Da Louis: Ehi Harry! Sono Louis :)

Da Harry: Haha lo so... stai studiando? :)

Da Louis: No, sto guardando titanic haha... :p

Da Harry: Non ci credo!!! Anch'io!!! Su BBC 1???

Da Louis: Yep! :)

Da Harry: è uno dei miei film preferiti dopo love actually! Amo Leonardo dicaprio!!

Da Louis: È splendido <3

Da Harry: Haha sì... comunque per essere sicuro, domani verrai? :D

Louis dovette fare tre respiri solo per pensarci. Ma, sì, aveva pianificato di andarci.

Da Louis: Certo! :)

Da Harry: Allora um... Ci sei solo tu o porti anche El?

E questo fece ritornare triste Louis e gli fece ricordare del perché stesse mangiando Ben and Jerry quando il giorno dopo aveva scuola. La cosa peggiore era che non aveva neanche chiesto a Eleanor, se poteva venire. E sarebbe stato incredibilmente strano, se lei decidesse di non venire quando era chiaramente l'unica ragione per cui Louis era stato invitato. Louis decise di mentire.

Da Louis: Sì, verrà.

Da Harry: Okay fantastico...

Louis fissò il cellulare volendo sapere cosa dovesse rispondere. Senza dubbio, per lui era fantastico. Finì per non rispondere.

Quando Titanic finì, Louis ricevette un messaggio da Harry dove diceva dove e quando si sarebbero visti. Lui rispose con un, "Okay, fantastico." E questo è quanto.

--

Louis trovò Eleanor seduta con le sue amiche.

"Possiamo sederci con te?" Chiese Louis.

Eleanor smise di parlare con le sue amiche e alzò lo sguardo su Louis e Niall. "Sì, certo."

Niall e Louis si sedettero.

"Senti, El," Louis iniziò, "ti devo chiedere una cosa."

"Hai già scopato con Harry?" Chiese, sorridendo.

Le guance di Louis diventarono rosso. "No, uhm, c'entra un po' con quello che ti volevo chiedere."

"Okay. Cosa c'è?"

"Beh, uhm, mi ha invitato a un concerto con la sua band e mi chiedevo, se potessi venire con me."

Lei lo guardò incredula. "Uh? Io? Perché non Niall?"

"Sua nonna è venuta a fargli visita," le disse Louis. "Senti, non voglio andarci da solo e mi piacerebbe molto se venissi con me."

"Beh sì, tesoro, ma." Lo guardò attentamente. "Sei sicuro di non volerci andare da solo? Voglio dire, non pensi che possa credere sia un appuntamento?"

Louis scosse la testa. Era sicuro al cento per cento. "No."

"Beh, in questo caso," si mise una mano sul petto, "Sono onorata che tu me l'abbia chiesto e certo che verrò con te."

Louis sorrise rigidamente e rispose, "Okay, fantastico." E questo è quanto.

--

Louis ed Eleanor si incontrarono alle 8 di sera. Il cielo stava iniziando a inscurirsi, un po' come quando Timon, Pumba e Simba guardavano le stelle nel Re Leone, parlando del loro futuro. Fece in qualche modo sentire triste Louis. Anche se doveva essere felice, c'era qualcosa che gli sembrava sbagliato.

Camminarono per una lunga via finché Louis finalmente annunciò, "Siamo giunti a destinazione."

Questo certamente non era quello che Louis si aspettava. Pensava che fosse una specie di edificio urbano figo, ma invece erano davanti a una casa a caso con due Volvo allineate davanti.

Eleanor si accigliò. "Sei sicuro? Questa è la casa di Liam Payne."

"Come fai a saperlo? Sei stata qui prima?"

Eleanor, sorprendentemente, arrossì. "Uhm, sì, sono stata qui una volta."

Louis la guardò confuso. "Okay. Va bene, dovremmo andare a bussare?"

"Sì."

Camminarono fino alla porta, ma Louis si fermò prima. "Aspetta." Louis si girò verso Eleanor. "Come sto?"

Anche se Louis era ben consapevole che Harry fosse etero, continuava a voler essere carino.

"Sei bello," disse, sorridendo. "Mi piace la sciarpa. Aggiunge qualcosa al tuo outfit."

"Okay, grazie." Lasciò uscire un sospiro di sollievo. Avrebbe dovuto dire la stessa cosa a Eleanor, ma non ne aveva proprio voglia al momento. Invece, bussò alla porta.

Un po' di secondi dopo, la porta si aprì e davanti a loro c'era Liam Payne. "Ehi!" Salutò, quando vide Louis.

"Ciao!" Rispose Louis.

Quando gli occhi di Liam videro Eleanor, il suo sorriso scomparì subito e fu sostituito da uno sguardo sorpreso. "Eleanor? Sei qui?"

Louis sospirò. Apparentemente non era l'unico amico di Harry che sapeva della cosa tra Harry ed Eleanor, qualunque cosa fosse. Fantastico.

"Sono sorpresa quanto te!" Rise quasi nervosamente. Louis non riusciva a capirla.

"Bene, entrate," disse Liam e fece un passo a lato.

Eleanor e Louis entrarono.

"Siamo nel seminterrato," disse Liam andando verso le scale, Louis ed Eleanor lo seguirono.

Scesero e Louis poté sentire il suono di chiacchiere e qualche strumento che veniva accordato. Louis vide alcune persone sedute sul divano e alcune sul pavimento; Perrie, Zayn, Nick, una ragazza popolare della classe di ginnastica, un ragazzo popolare della classe di ginnastica, e altre persone popolari. E, certamente –la band. L'unica persona che non c'era, era Harry.

"Ehi, ce l'avete fatta!" Perrie esclamò quando li vide e si alzò dalle ginocchia di Zayn. "Oh, El, non sapevo che saresti venuta anche te."

Eleanor alzò le spalle. "Sono stata invitata."

"Oh, capisco," disse Perrie compiaciuta e tornò a guardare Zayn per fargli l'occhiolino.

Louis premette le labbra in una linea sottile. Fantastico. Eleanor sembrava solamente confusa.

Le pareti del seminterrato erano di un marrone chiaro, il divano era grigio e praticamente tutti indossavano qualcosa di nero. Sembrava come se una foto fatta su Instagram fosse diventata reale. Louis inghiottì e guardò i suoi pantaloni rossi, pensava che fosse una cosa intelligente abbinarli con la sciarpa dello stesso colore.

Se prima si era sentito come quello strano – non era nulla in confronto a come si sentisse in quel momento.

Sinceramente. Perché aveva solamente pantaloni colorati? Perché non aveva dei jeans normali come una persona normale? Perché stava indossando una sciarpa rossa? Perché stava indossando delle bretelle verdi? Perché, perché, perché? E dove diavolo era Harry?

Louis si girò verso Liam. "Ehi, um, dov'è –"

Al momento giusto, la porta si aprì e un odore dolce e forte entrò nel seminterrato mentre dei veloci passi arrivavano dalle scale.

Louis guardò con occhi spalancati Harry che era arrivato con un piatto enorme, pieno di cupcake rosa con glassa bianca lucida. S'illuminò quando vide Louis, aveva della farina su tutta la faccia e sui pantaloni. "Louis, ce l'hai fatta!"

Lo sguardo di Louis si spostò tra Harry e i cupcake. "Um, sì. Certo che ce l'ho fatta."

"Ho fatto i cupcake!" Harry disse orgoglioso.

"Sì, li vedo. Sembrano deliziosi."

"Per favore, prendine uno," Harry offrì, Louis ne prese uno e leccò la glassa bianca.

"Ha un sapore incredibile."

"Sì?"

Eleanor andò vicino a Louis. "Posso?" Chiese, guardando Harry.

"Oh, El, sei arrivata anche tu," disse e il suo sorriso scomparì. "Bene. Sì, prendine uno per favore."

"Grazie."

Louis strinse le labbra. Così Eleanor lo rendeva nervoso, uh? Fantastico.

Harry mise al centro della tavola i cupcake e annunciò, "Sentitevi liberi di mangiare questi cupcake mentre noi, White Eskimo, vi offriremo il miglior spettacolo della vostra vita!"

Il pubblico, formato da dieci persone, applaudì.

Louis si sedette di fronte al divano, continuando a mangiare il suo cupcake e guardò Eleanor sedersi vicino a Liam. Strano.

Harry si fermò davanti al microfono. "Facciamo del rock."

Il telefono di Louis suonò.

Da Niall: Come sta andando? Si è già innamorato di te?

Da Louis: Non è un cartone della Disney, quindi sfortunatamente no... è ancora etero. Comunque ha fatto i cupcake.

Da Niall: Amico vorrei essere lì, ho fame

Da Louis: Vorrei che tu fossi qui, sono solo

Da Niall: *invio un abbraccio virtuale*

Louis rimise il telefono in tasca, era un po' da maleducati parlare a un concerto, anche se non hai nessuna possibilità con il cantante solista.

Il concerto, o meglio "concerto", andò abbastanza bene. Anche se non era il tipo di musica di Louis, gli era davvero piaciuto. La voce di Harry era bella da ascoltare e Louis si perse nella musica. Ed era ovvio che anche Harry si stesse divertendo. Lanciava dei sorrisi a Louis ogni tanto e Louis faceva lo stesso con un pollice alzato.

Ciò che lo prese alla sprovvista fu quando Harry cambiò la sua espressione in una inorridita e smise di cantare. Louis seguì lo sguardo di Harry e vide che stava guardando Liam, sopra di lui c'era Eleanor seduta e stavano pomiciando.

Louis boccheggiò. Non c'era da stupirsi che Harry avesse quell'espressione inorridita – doveva essere devastato!

Harry si girò. "Fermate la musica! Fermate la musica!"

Tutti smisero di suonare. Harry andò di fronte a Eleanor e Liam, era infuriato. "Cosa pensi di star facendo?"

Liam guardò Harry con gli occhi spalancati, sembrava un po' un cucciolo. Louis si chiese chi potesse arrabbiarsi con Liam. Dallo sguardo di Harry, ovviamente lui. "Beh, stiamo uscendo da un po'-"

"Non stavo parlando con te," Harry lo interruppe e guardò Eleanor indicandola. "Che mi dici del tuo ragazzo?"

"Il mio ragazzo?" Eleanor ripeté, incredula.

"Sì, El, il tuo ragazzo."

Quindi apparentemente Eleanor e Harry erano fidanzati? Fantastico.

"Penso che l'avrei saputo se fossi stata in una relazione," Eleanor rispose.

Louis boccheggiò. Aveva davvero detto in quel modo che non erano in una relazione?

Sembrò che Harry provasse il suo stesso sentimento, aveva anche boccheggiato, prima di girarsi verso Louis, stranamente, e dire, "Accetti questo comportamento?"

"Beh," disse Louis con le guance rosse. Era lui quello che aveva portato Eleanor dopotutto. "Non lo so?"

Harry si mise sulle ginocchia davanti a lui, e gli prese la mano. "Non dovresti, Lou. Vali troppo."

Gli occhi di Harry erano stranamente intensi, ma Louis non aveva capito nessuna parola di quello che gli stava dicendo. "Di che diavolo stai parlando?"

"La tua ragazza."

"Beh, primo, Niall è un ragazzo. Secondo, siamo solo amici."

Harry si accigliò. "No, Gesù, sto parlando di Eleanor."

La testa di Louis era completamente vuota. "Cosa?"

"Cosa?"

"No, no, no." Louis guardò Harry. "Tu hai una cotta per Eleanor, non io."

"Cosa? Chi te l'ha detto?"

"Zayn."

Harry lo fissò, quando Louis sentì Zayn urlare, "Cosa?" Louis guardò indietro e vide Zayn guardarlo dal divano con un braccio attorno a Perrie. "Quando ti avrei detto che Harry aveva una cotta per Eleanor?"

"Um," Louis voleva morire, "quando te e Perrie stavate pomiciando?"

Perrie si schiaffeggiò la faccia e Zayn sembrava esasperato. "Amico, sono abbastanza sicuro che mi ricorderei, se ti avessi detto che Harry aveva una cotta per Eleanor mentre pomiciavo con Pez."

"Beh, uhm, è un po' difficile da spiegare."

Louis guardò Perrie sussurrare qualcosa nell'orecchio di Zayn e i suoi occhi diventare sempre più grandi, finché non esclamò, "Tu hai fatto cosa?"

"Credimi, è stato più imbarazzante per me che per voi!" Disse Louis prima di girarsi a guardare Harry. La sua faccia era in fiamme.

"Giusto, beh," Zayn continuò, "Mi sbaglio a volte. Cioè, non prendere seriamente tutto quello che dico."

"Bene, ora lo so," borbottò Louis, guardando per terra.

Harry si schiarì la gola. "Così, uhm, non stai uscendo con El?"

"Perché diavolo pensavi che stessi uscendo con El?"

"Perché vi baciate sempre e vi chiamate con nomignoli e quando ho twerkato addosso a te e tu sei andato via, lei era tutta," la voce di Harry diventò alta, "'oh, wow, Louis non è fantastico? Louis ha un corpo fantastico, vero?'"

"Non parlo così!" Eleanor urlò dalle gambe di Liam.

Harry la ignorò, tenendo gli occhi puntati su Louis. "E dopo te ne sei andato via, tutto impaurito, così ho capito che sono andato troppo in là. E, sì."

La testa di Louis era completamente vuota. Harry gli teneva ancora la mano. "Sono single," disse finalmente. "E gay."

"Okay." Harry sorrise. "Anch'io."

Qualcuno fischiò.

"'Sta zitta, El!" Urlò Louis.

"Penso che dovremmo dare a questi due un po' di privacy," disse Eleanor.

"Ma questa è casa mia," ribatté Liam.

"E noi siamo proprio a metà di un concerto," ribatté un ragazzo sconosciuto che suonava il basso.

"E sono troppo comoda per spostarmi," ribatté Perrie.

"E non voglio lasciare i cupcake," ribatté Zayn.

Harry si accigliò. "Ehi! Li ho fatti per Louis."

"Beh, non li mangerà tutti, no?"

"No." Harry scosse la testa e sorrise a Louis. "Lui è dolce abbastanza."

Louis arrossì. Gesù Cristo. "Uhm."

"Ew!" Esclamò Eleanor, alzandosi dalle ginocchia di Liam per andare da loro. "Non abbiamo bisogno di sentirlo. Pomiciate o andate."

Harry alzò il sopracciglio confuso.

"Andiamo," disse Louis senza fare una piega. "Andiamo definitivamente."

"Va bene," disse Harry alzandosi, non lasciando la mano di Louis e portandolo con sé. "Quindi andiamo. Potete tenervi i cupcake."

Harry lo trascinò fino alle scale e Louis guardò dietro di se. "Ciao a tutti! È stato bello conoscervi. Avete suonato davvero bene!"

Gli altri li salutarono mentre Harry e Louis salivano le scale.

Quando uscirono, Harry gli chiese, "Davvero pensi che siamo stati bravi? So che ti piace la dubstep..."

Le guance di Louis diventarono ancora rosse. Non aveva ancora cercato su google cosa fosse la dubstep. "Se devo essere sincero, l'ho detto solo per sembrare figo. Non so neanche cosa sia la dubstep."

"Oh," disse Harry, mettendosi le scarpe. "È come la musica elettronica, circa. Per esempio, Skrillex, El-B, Knife Party, Kill The Noise..."

"Oh, giusto." Louis rise nervosamente. "... loro."

Harry alzò le spalle. "Può essere difficile capire chi faccia cosa."

"Sì, definitivamente." Gli unici generi musicali che Louis conosceva erano: pop, rock e hip-hop. I musical erano un genere musicale?

Dopo essersi messi le scarpe e la giacca, i due ragazzi uscirono dalla casa di Liam e iniziarono a camminare per strada.

"Ehi, Lou, posso farti una domanda?" Chiese Harry dopo un momento di silenzio.

"Certo."

Harry si accigliò, aveva uno sguardo preoccupato e guardava per terra. La sua voce era bassa quando chiese, "Perché mi eviti sempre?"

Lo stomaco di Louis si strinse. "Cosa?"

"Sì, intendo, a scuola," disse Harry, questa volta, con più forza. "Ogni volta che ti vedo, cambi sempre direzione e ti siedi sempre il più lontano possibile da me nella caffetteria."

"Um." Louis cercò nel suo cervello una spiegazione bella e logica che non lo facesse sembrare un pazzo idiota, ma non ne trovò nessuna. Era un po' inquietante che questa fosse una cosa ricorrente nella sua vita. "Perché mi rendi nervoso?"

Harry smise di camminare e guardò Louis come se fosse pazzo. "Io – cosa?"

"Io, beh – sì," balbettò Louis, la sua faccia era infuocata. "Voglio dire, sei figo e popolare e ti vesti davvero bene e i tuoi capelli sono davvero belli. E sei sempre gentile con tutti. E sei in una band." Louis alzò le spalle e guardò per terra. "Io sono solo il vecchio piccolo Louis che non sa neanche recitare bene Danny."

"Ehi." Harry si avvicinò subito a lui. "Io non la vedo così."

"Come la vedi?"

Harry mise una mano sotto il mento di Louis e lo sollevò. I suoi occhi erano verde chiaro. "Io la vedo così: sei un ragazzo carino per cui ho una cotta da sempre e ho dato una festa solo per avere l'occasione di parlare con lui."

Il cuore di Louis batteva un milione di battiti al minuto. "Davvero?"

"Assolutamente."

Louis si leccò le labbra. "Ehi, um, Harry?"

"Sì?"

"Ti piacerebbe venire a casa mia per coccolarci mentre guardiamo Grease?"

Harry ridacchiò, facendo un sorriso smagliante e nascondendolo contro i capelli di Louis. "Non c'è nulla che vorrei fare più di questo."

--

"Niall," sibilò Louis. "Niall!"

Spaventato, Niall si girò con gli occhi spalancati. "Cosa?"

"Sta arrivando qua, sta arrivando qua." Erano fermi davanti ai loro armadietti, aspettando la loro prossima lezione e dall'altra parte del corridoio c'era Harry, che camminava verso di lui con passi lunghi e profondi.

Niall guardò dietro di sé e quando vide Harry, sogghignò e se ne andò via.

Louis gli afferrò il polso. "Non lasciarmi!"

"È tuo," disse Niall semplicemente e lasciò Louis da solo e stressato. Non si mosse neanche. Non questa volta.

Harry sorrise mentre si avvicinava sempre di più a lui. "Ciao bellezza," disse, prima di eliminare le distanze e baciare Louis proprio di fronte a tutti i suoi compagni. Louis si alzò sulle punte, rispondendo al bacio. Aveva il sapore di cupcake e raggi di sole e Louis non voleva più muoversi.

Qualcuno fischiò. Louis arretrò con riluttanza. "Sta' zitta, El!"

Louis guardò Harry fare un passo avanti. La sua mano risalì gentilmente sul mento di Louis. "Stai indossando la sciarpa blu."

Louis trattenne un sorriso. Non aveva assolutamente indossato la sciarpa perché Harry l'aveva fatto sentire carino. Assolutamente no. Nah. In nessun modo. "È la mia preferita."

Harry sorrise. "Ti sta bene."

"E uh, stai indossando i tuoi pantaloni neri," fece notare Louis.

Harry si mise a ridere. "Sono i miei preferiti."

"Ti stanno bene. È un bene perché li indossi ogni giorno."

Harry arcuò un sopracciglio. "Allora lo hai notato, uh?"

"Cosa?" Gridò Louis. "Um, no. Ho solo indovinato. Ma, intendo, tipo, ti stanno gli stivali?"

Harry eliminò le distanze tra le loro bocche con un sorriso enorme. "Sta' zitto, Lou."

Fine.

NT: Questa è una traduzione di And My Heart Is Set On You di igotfeels (ao3)

Se ho fatto degli errori, vi pregherei di dirmeli. Spero che vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top