Falcon & the winter soilder
[Eroitc/Eroic]
Gli occhi di Steve difronte a te brillano nella penombra grazie alla luce bianca proveniente da fuori le finestre. La notte è inoltrata e silenziosa, e presto le strade ed i palazzi sentiranno il vostro fornicare come un canto frenetico. Il tuo respiro si arresta per qualche istante quando Steve si avvicina ancora di più al tuo corpo in tensione e persuaso dai brividi. Incredulo e disperato, questo è ciò che dimostri di essere Bucky. Attesti di esserlo senza preoccuparti delle lacrime sul tuo viso. Bramavi Steve da così tanto tempo che soltanto sentir toccare il tuo viso dalle sue mani ti causa piacere. Ti stupisce la sua indomabile iniziativa, non riesci a realizzare con quanto desiderio sta per baciarti.
Resti con gli occhi spalancati per paura che l'immagine di Steve sparisca nel buio convocato dalle tue palpebre. Gemi piacevolmente dentro e tra le sue labbra affamate sentendo la punta del suo naso sfregarsi e premere contro l'incavato del tuo zigomo. Hai ancora gli occhi aperti, e lo guardi. Mordi il labbro inferiore a Steve e gli avvolgi con forza alla schiena, sorridendo ancora con una felicità amara in fondo alla gola. Non sta svanendo, non è andato via, Steve è proprio qui; il suo cuore batte all'impazzata contro il tuo, o forse è il tuo che palpita così forte da sembrare due cuori?
Sul collo percepisci una caloria morbida e movimentata, ed a quel punto non riesci più ad avere il controllo su te stesso. Chiudi gli occhi e lasci che Steve ti accarezzi con devozione il collo e le spalle, sale poi dalla nuca e raggiunge il capo. Sembra che il tuo nuovo taglio di capelli corto e ordinato gli piaccia, anche se scompiglia dolcemente il ciuffo bruno con le dita.
Nel frattempo, Bucky, riapri gli occhi e ritorni ad essere vigile e attento. No, il tuo attimo di distrazione non ha fatto andar via Steve. Lo abbagli con la patina spessa e lucida di lacrime aggrappata ai tuoi occhi. Lo ammiri come se fosse un bambino, come se avessi tenuto per la prima volta tra le braccia tuo figlio.
Steve smette di baciarti e ti sorride, commosso. Con quelle dannate mani incantatrici ti solleva il viso, e tu deglutisci tentando di ingoiare il nodo amaro alla tua gola.
Steve starà sicuramente pensando che il modo in cui lo guardi sia esclusivamente riflesso di amore, tu invece cerchi di nascondere tutta la nostalgia e il dolore che corrompono il romanticismo velato.
Il conforto però arriva tempestivamente. Steve ha sempre avuto la capacità di recuperarti. Caro Bucky, la tensione che preme sotto i tuoi boxer non si è attenuata nonostante tu ti senta combattuto. E' stato Steve a mantenerla vogliosa e vigorosa, strusciandosi su di essa con la propria, altrettanto sporgente.
A quel punto crolli, il tuo copro e la tua mente sono stanchi di opporre resistenza. Ti abbandoni completamente alle intenzioni di Steve, qualunque esse siano, ovunque ti porteranno. Tu brami ardentemente un momento simile, e non lo condividi con Steve da così tanto tempo ormai...
In un attimo è tempesta. Rilassi le braccia, compresa quella in vibranio, e indietreggi alla cieca verso il tuo letto matrimoniale già sfatto. E' Steve a indicarti i passi giusti da compiere, è sempre lui a spingerti a sedere ai piedi del materasso in cui non riesci mai a dormire.
E' Steve a spogliarti.
Ti sfila la t-shirt nera con gentilezza, nonostante il climax pesante tra di voi. Tu gli porgi il viso in avanti, corrugando le sopracciglia quasi fossi dispiaciuto. Non sei più il giovane e bel ragazzo che vorresti apparire a Steve. Sei cambiato vecchio Bucky, hai il volto stanco e scavato, la gioventù fresca è stata offuscata dalla barba scura, ed il corpo ti si è snellito, accentuando di più la muscolatura pallida. Le tue cicatrici bianche sembrano brillare come il metallo argenteo che sostituisce il tuo arto sinistro.
Ricordi la storia di ognuna di esse, da quelle lasciate dai proiettili, agli scontri, alle pugnalate e agli esperimenti. E poi ti senti talmente umiliato, sospiri tremando; la cornice del braccio che comprende anche la spalla è rimasta arrossata dalle cicatrici più violente. Hanno uno spessore rilevante, sono rialzate e credi che avranno per sempre ormai quella tonalità rosea che le fa sembrare ancora non rimarginate.
Lunghi e profondi graffi rigano quella parte del petto, e partono proprio dalla saldatura della protesi in vibranio.
«Vai bene anche così.» dice Steve come se ti avesse letto nel pensiero. Ti lascia sorpreso mentre ripensi velocemente a tutte le volte in cui durante la tua schiavitù hai tentato di sollevare e staccare via il nuovo braccio che l'hydra ti aveva dato, ferendoti fino in profondità con le unghia. Alcune ti si erano persino staccate.
Abbassi lo sguardo e ti mostri vulnerabile.
Steve parla ancora una volta, tiene entrambe le tue mani tra le sue; «Neanche tutto questo dolore ti ha scalfito.»
La tua mano meccanica viene posata da Steve sul petto bellissimo. Ti stringe il polso gelido e perfettamente liscio, mentre respira a fondo come se avesse uno stetoscopio sulla pelle. Ha ancora in dosso la maglia ma è di un tessuto abbastanza sottile da fargli percepire la pesantezza del tuo tocco surrogato.
Tu lo fissi con agitazione, lottando contro l'istinto di ritrarti e toccarlo con la parte vera e buona di te. Steve non merita la tua arma di guerra puntata contro il cuore, ed hai ragione Bucky.
Lui non sembra pensarla come te. E' quasi assuefatto dal tuo palmo ampio su di lui.
«Riesci a sentirlo?» ti chiede con un filo di voce.
Steve è in piedi difronte a te tra le tue gambe divaricante. E' ingobbito per chinarsi più vicino all'altezza della tua visuale. Trovi piacevole l'odore leggero del suo respiro.
Capisci che Steve si riferisce ai battiti del suo cuore. Tu serri gli occhi e provi a concentrarti essendo tristemente cosciente del fatto che non sarai mai capace ti percepire le pulsazioni di quell'amato organo.
Scrolli il capo, nervoso.
«Steve, mi dispiace...» mormori ritraendo il braccio. Il tuo interlocutore, ostinato e quasi arrabbiato, non ti lascia andare e riporta la tua mano su di se.
«Sta più attento.» Steve ritenta. Ti sprona e allora tu gli dai una possibilità. Stai al suo gioco, e con un sorriso lieve e volutamente spiritoso condividi il silenzio con lui e fingi concentrazione.
All'improvviso un rimbombo sbatte sulla conca del tuo palmo. Per lo spavento inaspettato sobbalzi e richiudi le dita. La risata di Steve ti da parecchie spiegazioni, ma tu ancora rimani incredulo.
Dischiudi le labbra e ti avvicini al busto di Steve, quasi ti sentissi pazzo.
Trattieni il fiato e lo percepisci ancora.
TUMTUM...TUMTUM...TUMTUM...
Il rumore è molto più nitido, lo senti percorrere tutta la protesi fino ad arrivarti sotto la pelle cicatrizzata.
Non è possibile, non è reale.
Steve si porta quella stessa mano gelida sul viso attraente e lascia che le tue dita bioniche lo accarezzino delicatamente. Assopito sulla sua espressione estasiata senti nuovamente il vigore crescere tra le tue gambe. Oseresti massaggiare l'erezione evidente di Steve all'altezza del tuo petto, ma esiti credendo che sia una mossa troppo avventata.
Niente paura, all'erotismo ci pensa Steve. Fa insinuare l'indice di vibranio tra le sue labbra, battendo con un rumore squillante i denti sul metallo, simulando un morso. Ti si accappona ogni millimetro di pelle, Bucky.
Infili il tuo dito fino in fondo alla gola di Steve. Lo succhia e lo stringe con la cavità orale, e come se il vibranio fosse la tua nuova pelle senti vivamente la lingua di Steve leccarti e massaggiarti. La gola gli si stringe, è come se fossi all'interno di un sesso femminile. E' tutto così umido e caldo...
Hai per caso riacquistato il senso del tatto?
Le ciglia di Steve sono lunghe, è talmente bello in volto che non hai più respiri per contemplarlo.
La simulazione dell'affellatio sul tuo dito è breve, lui sa cosa fare. Come prima cosa si spoglia anche lui della maglia e noti per la prima volta che la peluria scura gli ricopre il petto. Dannati pantaloni, pensi, si stanno facendo troppo stretti.
Steve si inginocchia continuando a guardarti con bramosia e seduzione. Farà di te ciò che vuole, e tu non vedi l'ora.
Lasci che ti sfili quei maledetti pantaloni portando via anche l'intimo. Te li toglie dalle caviglie e li appallottola, gettandoli distanti. Sorridete insieme, tutto sembra normale e vero.
Abbassi la visuale e con estrema eccitazione ti delizi gli occhi con Steve in basso a te. Le sue forti mani si posato all'interno delle tue cosce, allargandole. Ti sorreggi con in braccio di metallo sul materasso certo che non ti stancherai facilmente di quella posizione.
Steve respira piano sulla pelle che ancora riveste il tuo sesso eretto, e con impressionante delicatezza usa il pugno chiuso per massaggiarti il membro.
Gemi; ti senti già al limite della sopportazione.
Ti contorci e ti irrigidisci, fuori di te. Steve ti sta solamente poggiando le labbra sul glande e tu senti di morire. Scatti in avanti e ti sporgi verso di lui. Gli accarezzi il viso con la mano destra e lo guardi per la millesima volta negli occhi.
Un silenzio complice ed erotico precede la voce di Steve. Il tuo petto si alza e si abbassa comandato dai respiri affannati.
«Dì il mio nome quando la mia umidità stringe il tuo vigore.» senti dire a Steve. Quella frase suscita in te piacere anche senza ricevere stimolazioni fisiche.
Afferri con forza le guance di Steve tra le dita e ti pieghi tutto in avanti fino a baciarlo sulla bocca.
Lo ami con la violenza animalesca, la fragilità più pura, la disperazione immonda e la tenerezza infantile.
Ti concedi a lui e al piacere nel tuo corpo.
Altro paradiso non esiste quando si parla della lingua di Steve che si posa insopportabilmente e con provocatoria lentezza sulla superficie fisica dei tuoi orgasmi. Le melodie più belle che il genere umano possa mai ascoltare le conosci solo tu quando le canti all'impazzata con Steve tra le tue gambe. Lui un maestro e tu l'orchestra intera di gemiti intonati. Dopo averti tormentato con l'umidità della punta della sua lingua, sfinendoti, finalmente lascia che tutta la tua lunghezza venga stretta dalla sua gola.
Steve ti assaggia nella tua rosea parte più sensibile, e ciò gli lascia in bocca un sapore piacevolmente salato. Proprio quel gusto sulla lingua gli regala volontariamente un senso di potere nel causarti godimento, da essere esso stesso la causa del suo personale piacere.
Gli prendi i capelli lunghi e morbidi, chiami davvero il suo nome e stringi le dita dei piedi perché senti che ormai verrai tremendamente. Non vuoi che lui si sposti, e nemmeno lui vuole allontanarsi. Accompagni con la mano la sua testa a muoversi su e giù sempre più veloce, e la tua virilità sempre più affondo nella sua bocca.
La tua polpa dolciastra, infine, gli scivola in gola calda, con le pulsazioni del tuo orgasmo che gli battono sulla lingua. Quasi arrivi a sentirti potente come Cleopatra, e dolce come il più amato degli amanti.
Avevi la testa all'indietro, adesso ritorni a rilassare la nervatura ed i muscoli. Steve non ti sta più ingoiando, però è ancora inginocchiato in terra tra le tue ginocchia. Riapri gli occhi e impietrisci.
«Sei bellissimo.» gli dici con un filo di voce. Stai per piangere ma non vuoi spaventare Steve.
Ora ha diciotto anni ed è minuto, magro e lattiginoso di carnagione. Il suo viso è sempre lo stesso ma liscio, senza traccia di peluria o imperfezioni, quasi infantile. Gli hai scompigliato i capelli biondi chiarissimi, sempre con il solito taglio rasato al lati che si usava nel 44'.
E' come te lo ricordavi tu, è lo stesso Steve con cui hai provato per la prima volta quegli spettacolari orgasmi. E' il giovane Steve di cui ti sei innamorato cent'anni fa, la persona più importante della tua vita.
Si alza in piedi; è basso ma la sua presenza pare gigantesca. Le spalle sono ossute e spigolose eppure sembra che siano ampie il doppio di quelle del super soldato in cui si sarebbe trasformato.
Bucky hai il respiro corto, allarghi le braccia e lo accogli sul tuo petto nudo. Cingi i suoi fianchi con i gomiti e poggi il viso sul suo sterno scarnito e liscio.
Chiudi ancora una volta gli occhi....
La viscosità della saliva calda di Steve ti riempie la bocca. I suoi denti bianchi afferrano le tue labbra secche, sollecitando senza pietà il desiderio ancora ardente. Aver gli occhi chiusi nel frangente di quel lungo bacio è come inoltrarsi in un'esperienza extracorporea. Hai affidato il tuo piacere fisico e spirituale ai gesti di Steve da quando eri appena un ragazzino, Bucky, come credevi di riuscire a disintossicarti da lui?
Sollevi le palpebre: ora Steve è nuovamente un super soldato, ha la barba folta ed i capelli più lunghi. Sei un po' deluso, ma comunque innamorato.
Gli fai capire che adesso sei con tutto te stesso alla sua mercé. Steve è attento, recepisce i tuoi pensieri muti attraverso i gesti.
Ti spinge a sdraiarti con la schiena al letto spingendosi sopra di te. Strisciate insieme più in alto, raggiungendo con la testa la spalliera. I vostri baci sono intensi ed esagerati, si spostano al collo e al pomo d'Adamo, di sicuro vi lascerete dei segni violacei. Sfili con foga i pantaloni a Steve, e non trattieni un forte gemito quando il suo sesso nudo finalmente tocca il tuo.
Al buio ti senti spaesato, e le lenzuola le calci via perché addosso vuoi solo il peso e la pelle di Steve.
Le sue rotule sbattono con la loro durezza ossea contro il letto troppo rigido e troppo poco comodo all'esigenza qui descritta. La schiena inarcata, sintomo di un piacere particolarmente minuzioso. L'attrito tra le articolazioni e il materasso crea addirittura una nuova formula fisica.
Porti le gambe sulle sue spalle, Bucky, e vedrai meglio quello spettacolo degno di un Caravaggio. Lui è incollato a te, petto contro petto. Non ti basta sentirlo dentro, è necessario che tu lo veda, proprio Steve. La peluria inguinale scura risale quasi con superbia da quell'angolo di intimità nascosta dentro te, e quindi invisibile agli occhi.
Tu ansimi; hai le sue mani che ti immobilizzano i polsi in alto.
Lo senti, non è così?
Ti sei già liberato da ciò che Steve brama nel suo concerto di movimenti decisi e via via sempre più veloci.
E lo capisci, proprio così, dalle pareti del tuo interno, dalle tue cellule che ormai hanno inghiottito l'organismo di Steve che lui sta per giungere alla fine della corsa.
Guardi il tuo corpo allo specchio grande al lato del letto e non riesci a capire se in quell'istante ti ecciti di più la fisionomia bellissima di Steve o la sinuosità che la tua figura ha assunto nell'essersi donata a lui.
E' maggiormente erotico Steve che penetra Bucky o Bucky che lo accoglie?
Difficile è in quel momento anche far combaciare amore e trasgressione. Steve però con stupore è pieno di iniziativa, senza ristrettezze e ricco di risorse.
Volti il capo e Steve subito vi si poggia con il viso barbuto e affaticato, quasi come se lo stessi accarezzando in tutto il corpo con la guancia, ad occhi semichiusi.
«Ti amo.» gli bisbigli quindi all'orecchio per ricordargli la sensazione che poco prima ti ha dato baciandoti e respirandoti in quel punto sensibile ancora in erezione. Steve ti prende il collo con la mano e risponde che sì, anche lui ti ama. Subito dopo sei consapevole del fatto che Steve deve venire, ormai non ce la fa più. Avverti che sta per riversarsi con tutto il suo candore da strappargli i tendini, grazie all'effetto del tuo corpo.
Coraggio, anche tu non vedi l'ora che si liberi, che diventi tutte le galassie nello spazio, e i magma bollenti nel nucleo terrestre. Si trasformerà in scarabeo e lince, da dolce anguria in gustosa castagna, sarà tutto tuo, completamente tuo, voce del mondo intero. Proprio quando capisci che Steve sarà orgasmo puro da mangiarsi le labbra attui la tua combinazione di erotismo e amore.
«Afferrami più forte Steve» gli dici accentuando la cadenza sul suo nome «spingi ancora, di più.»
A suon di reni che muovono la parte bassa del corpo di Steve lui ti afferra con le unghie il sedere sollevandoti dal materasso, e tu vorresti che esagerasse, che non smettesse mai più di fermarsi, che arrivasse fino in fondo...
Un gemito sbocciato dalla gola lascia a Steve la forza di muoversi in avanti due o tre volte al massimo, in modo assestato per soddisfare quell'ultima parte dell'orgasmo lasciato in custodia a te. Si accascia su di te in un abbraccio da far piangere. Cerchi le sue labbra mentre gli sfiori la schiena ed il suo respiro affannato ti solletica un'orecchio.
Steve schiarisce la voce, sta per dirti qualcosa di davvero importante.
Apri gli occhi ancora Bucky.
Ti svegli di soppiatto sudato, nel bel mezzo della notte. Sei seduto sul pavimento del tuo soggiorno, solamente un lenzuolo copre le tue gambe. Il petto nudo e sudato vorresti graffiartelo per il caldo, abbassi lo sguardo verso l'inguine e noti che i tuoi boxer scuri sono umidi e macchiati di bianco.
Non piangere Bucky, non questa volta almeno.
Ti prendi la testa tra le mani e poggi i gomiti sulle ginocchia.
Vorresti tanto guardare Steve negli occhi, lo vorresti davvero lì al tuo fianco nella penombra mentre sono le due e un quarto di notte e la sensazione di faticoso piacere dipinto sulla fronte fosse motivato da qualcosa di più, da quel qualcosa che hai appena sognato.
Invece Steve è parte della terra stessa ormai, mentre tu lo pensi incessantemente e ti concedi al piacere facendo l'amore con i tuoi sogni.
Questa sembrerebbe pura e perversa fantasia, quella di un povero innamorato che muore di sesso. Bucky Barnes che ama follemente Steve Rogers.
Erotico.
Quale dolce suono accompagna questo vocabolo che si cristallizza nei tuoi respiri tenui? Proprio tu Bucky che delle volte ti sei proiettato nei loschi pensieri peccaminosi cedendo al piacere di te stesso. Un po' per solitudine, un po' per istinto.
Tutto questo per colpa della mancanza del tuo puro amore.
Spaesato da questo nuovo e incredibile sogno cerchi furiosamente il piccolo quaderno dalla copertina rossa che Steve ti ha lasciato come sua unica eredità. Era suo, aveva annotato tutto quello che aveva da recuperare nel nuovo secolo. Custodisci le pagine in cui ha scritto titoli di canzoni e appunti come se fossero una reliquia.
Non appena trovi il piccolo oggetto un po' malandato di fianco a te ti affretti ad aprirlo ed impugnare una penna nera che hai masticato dal nervoso. Tremi mentre annoti quelle parole sghembe, ancora ripensi al calore del fiato di Steve dentro ai tuoi timpani.
"Ti ho sognato un'altra volta" scrivi "Provi ancora ad attenuare i miei incubi anche se non sei più su questa terra. Non riesco a dimenticarti, mi manchi più di ogni altra cosa Steve. Ho davvero bisogno di te."
Ti mordi il labbro e lasci ricadere il quaderno tra le tue gambe. Trattieni un singhiozzo con scarsi risultati, per non lasciarla vinta alle lacrime prima che cadano strofini le palpebre con le dita di carne.
Davanti a te la televisione è rimasta accesa chissà da quante ore, ed un notiziario breve manda in onda l'immagine di Jhon Walker per l'ennesima volta.
Il nuovo Captain America.
Sei furioso, e con un gesto violento scaraventi lontano la coperte che ti copriva. Tiri calci a vuoto e provi ad ignorare l'immagine nello schermo di quel pallone gonfiato vestito da Cap.
Ti fa male, perché se lo osservi mentre è di spalle con disinteresse ti sembra proprio di rivedere il tuo Steve correre con lo scudo in quel campo da football.
Nemmeno stanotte riuscirai a dormire.
Ripensi alle parole della tua terapeuta: «Steve Rogers ha deciso di rivivere nel passato anche per stare insieme a lei James.»
Annuisci sempre quando la dottoressa ti ricorda dell'altra vita di Steve assieme a te. La cosa ti darebbe pace se solo sapessi quante volte avete fatto l'amore in quell'altra realtà.
In questa vita però hai avuto troppi pochi suoi baci ed esagerato dolore.
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