Puoi andare, davvero, noi siamo qui.
In ogni caso, pronta, non lo sarò mai.
È difficile dire addio, più difficile
restare, lottare, dimenticare.
La vita è una chimera, mamma,
vola via come una rondine
scivolando tra i ciliegi.
Non posso controllare il vento
o rallentare le nubi.
Le tempeste verranno,
getteranno la mia barca
nella bruma fredda e pungente,
ma non posso più remare contro il mondo:
devo trascinare quel che resta
dei pezzi del mio cuore,
sperando in una piccola
parentesi di bonaccia.
Forse voglio solo volare via,
fingere di avere ancora
un orizzonte davanti al mio cielo,
perciò lascio scorrere le lacrime
e lancio la mia preghiera al destino.
Ho paura, mamma, non lo nascondo...
Ho paura di scoprire che ho perso
il mattino del mio giorno
e mi rimane solo una tiepida sera.
Non mi basta una promessa,
una sola pagina di un libro.
Non voglio capire, ma vivere.
Non voglio pensare, ma soffiare via
la tristezza dalla mia anima.
Ho letto il tuo segreto, ieri sera,
l'ho fatto perché sentivo
di essere pronta. E mentre
scorrevo le tue parole, ho capito
che siamo troppo diverse, che, infine,
è giusto sia così: la tua storia,
non sarà la mia strada. In fondo,
che miracolo hai fatto, mamma!
Mi hai insegnato a sorridere,
nonostante il tuo dolore.
E io ora posso ammainare la vela,
prendere il largo: anche se tremo, ancora,
sono pronta per lasciare il timone.
Rinuncio alla verità, all'infinito,
per rincorrere l'amore e i sogni.
Ognuno ha la sua sfida, suppongo.
Io ho scelto di vivere il presente,
lascio all'eternità solo la bimba che ero
perché il suo ricordo ti accompagni.
L'unica promessa che posso farti,
l'unica che per me abbia un senso
è che non smetterò di sorridere,
non smetterò di sognare, scrivere, scappare.
Certa che le emozioni sono più forti delle parole
e, per quanto male facciano, le lascerò
scoppiare, come artifici nel cielo.
Buon viaggio, mamma.
Ti voglio bene.