Lo stesso numero
Eppure sempre la stessa risposta
Che si perde nell'infinito.
Sai, un uomo disse
Che ci conveniva
scommettere in dio
perché se perdevamo
non perdevamo nulla
e se vincevamo,
vincevamo l'infinito.

Io credo,
credo per il tuo sorriso
perché voglio credere
che non sia sparito così,
nell'aria fredda
d'un mattino di febbraio.
Perché voglio credere
che i pungiglioni di gelo,
che calarono sul mio cuore
quel giorno così vicino
eppure così lontano,
non mi graffieranno in eterno.

Io credo,
credo per ogni lacrima,
per ogni sguardo
che mi hai regalato,
credo per la tua dolcezza,
per quelle stelle
che tanto poco
hai potuto rimirar
su questa terra.

Io credo,
credo che tu sia una di loro
che brilli stanotte
che guidi il mio cammino
perché non posso pensare
che mai più ti abbraccerò,
mai più ti rivedrò.
Credo perché non sei stata un sogno
perché mi hai insegnato
che la vita è bella
che il sole sorge sempre
anche dopo una tempesta.

Ma per amare questa vita
devo credere che non finirà
in un soffio, ma che, forse,
mi sarà regalato l'infinito,
forse ti rivedrò
e quella gioia
sarà così forte
quanto agognata
ogni secondo della mia vita.

Per quella speranza,
quella sola
potrei credere,
per tutto ciò che è stato,
per tutto ciò che sarà,
ti prometto, io crederò.
E lo farò perché la vita
non è una illusione,
perché se a volte
vorrei non dover soffrire, so che
tutte le lacrime di questo mondo
valgono ben un istante di gioia.

Crederò per quella lacrima
con cui hai salutato la vita,
per quei fiori che mi struggevano
il cuore al tuo funerale,
crederò per quel vento
che quel giorno,
giocando coi miei capelli,
ti accompagnò nell'ultimo viaggio
crederò per quel sole
a cui pur chiesi di spegnersi
perché partecipasse al mio dolore...

Crederò,
crederò per te,
crederò perché,
comunque vada,
non ti perderò mai più!