Vittima esce dalla relazione abusiva
Abbiamo avuto modo di parlare con una persona che è stata in grado di uscire da una relazione abusiva. Ecco la sua esperienza, che ha molto gentilmente condiviso.
"Conobbi G (nome simbolico del ragazzo) nel 2017 in un pub, me lo presentò una mia fiamma dell'epoca. Non mi fece per nulla buona impressione, però si chiacchierava volentieri. Ci scannammo perché lui faceva battute provocanti e polemiche, e non ci sentimmo per un anno. Nel 2018 mi scrisse e mi chiese di fargli un lavoro retribuito. Io accettai. Nel frattempo chiacchieravamo e stabilivamo un bel legame, nonostante all'inizio fossi scettica e disgustata (povera me!).
Lui mi raccontò di essere spiritualmente cambiato, poi ho scoperto che avevamo interessi in comune... tipo la Bella e la Bestia. Fu così che in sei mesi di frequentazione ci innamoriamo e ci fidanzammo. Lo ammetto, è stata una delle storie più belle della mia vita, ma non è finita bene.
I primi mesi erano una favola, toccavo il cielo con un dito, facevamo un sacco di esperienze e avventure insieme. Nonostante fossimo gli opposti, io instancabile lavoratrice e con una visione della vita più leggera, eravamo innamoratissimi.
Finì il servizio civile e iniziò a fare un corso per addestratore cinofilo. Nel frattempo cercava lavoro per pagarsi gli studi. Ok, va bene, dissi. Non diede mai un esame e abbandonò il corso. Iniziò a lavorare come promoter, ok. Non lo pagarono e non ebbe l'idea di andare al sindacato. Ok.
Iniziò un corso della regione di marketing, ed ebbe l'ambizione di aprire un'azienda di magliette di bambù. Io ero molto scettica perché anche Walt Disney fece esperienza in vari lavoretti prima di diventare se stesso. Rimasi a vedere. Io nel frattempo mi ammalai di una brutta depressione ed ebbi un esaurimento, perché non riuscivo a trovare lavoro, accettavo lavoretti e non ero soddisfatta degli studi. "Non puoi aspettare di diventare subito animatrice 2D, devi fare anche i lavori del cazzo" mi disse. Ho iniziato a fare anche lavori del cazzo mentre davo il via agli studi di 3D. Il mio tempo libero si ridusse all'osso ed ebbi poco tempo per uscire con lui.
Fu così che iniziai ad allontanarmi mentalmente e a riflettere. La batosta: mi rubò ben 90 euro messi da parte per un nostro viaggio e li usò per comprarsi la cocaina. Ero incazzata nera con lui, ma ero comprensiva che una dipendenza non sia facile e gli dissi, "ok, va bene, ora vai in terapia però". I suoi amici diedero la colpa a ME, perché lui mi ha rubato soldi e si è comprato la droga.
In questo lasso di tempo, studiando e lavorando come una matta, ho capito che non ero più innamorata di lui: al mio fianco volevo una persona che si spaccava il culo quanto me e che portava il pane a tavola. Ho capito che in realtà le scuse di lui erano soltanto scuse, perché avendo finito il liceo con il serale a 23 anni poteva anche lavorare di giorno. Infatti mi insospettii molto.
Lui cominciò in modo più evidente a sminuire i miei obiettivi e ad abbassarmi il morale. Io presi le distanze. Quando lui ricadde nella cocaina, lo lasciai definitivamente.
Perché non ha dimostrato di volersi curare e che in realtà era una persona piccola, bassa, bieca e vittimista, un grande gaslighter.
Lui mi supplicò, implorò di non buttare tutto all'aria ma io dissi "io non riesco ad amare una persona che non stimo, e io do una possibilità, non due, non dieci". Lui ha rotto le scatole per mesi, facendo il diplomatico falso. Quando vide che non lo volevo più nella mia vita, iniziò a offendermi, mi riportò indietro un libro che gli avevo prestato con le pagine staccate per vendetta, offese me, i miei amici e la mia famiglia.
Mi ripresi le cose a casa sua e non ne volli più sapere, nonostante all'inizio volevo essere diplomatica (ahia, la compassione).
Per fortuna che le sue zie, cugini e due sue amiche presero le mie difese, perché non stetti più zitta e diffusi gli screen dove lui mi offendeva, ammetteva di aver rubato e mi sminuiva.
Mi resi conto che negli ultimi mesi mi fece gaslighting e che in realtà non ha mai avuto le palle per cambiare la propria situazione.
Io al mio fianco voglio una persona che lavorativamente stimo, non per avere sicurezze economiche, ma sicurezze professionali. Esempio: se avessi accanto un prof di liceo pagato 1200 euro al mese, ma uno che ci mette tutta la sua passione nel suo lavoro, il suo "io credo in te" avrebbe molto più valore dato da un mammone mantenuto dalla mammina.
Io ci metto anima e sangue per i miei obiettivi, e non ho mai permesso a nessuno di sminuirmi.
Ora questa persona l'ho bloccata su tutti i social, e lui mi accusò prima di essere aggressiva nei suoi confronti solo perché non volevo parlare con lui e perché gli dicevo che non sopportavo le sue manipolazioni.
Fine. Ora sto molto meglio, sto dando risultati bellissimi nello studio e nel lavoro, ho soldi da parte per il mio futuro e ho imparato a stare bene da sola e a non accontentarmi mai più di nessuno per fame di amore. Fine.
Direi solo che sono grata a me di aver avuto io coraggio di andare avanti e di aver ascoltato i miei amici e famiglia.
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