Vittima di revenge porn denuncia
Una storia che abbiamo già sentito, avvenuta nella zona di Torino: una ragazza invia al fidanzato foto e video hard e questo le condivide in una chat con gli amici.
La differenza, tuttavia, è che questa volta la vittima non è rimasta in silenzio: di fronte al ricatto e al licenziamento (con tanto di "farò in modo che tu non possa più lavorare" da parte della direttrice dell'asilo) ha denunciato le persone coinvolte.
Il suo ex fidanzato, che afferma di aver sbagliato in buona fede, di non averlo fatto con intenzione di dolo, è stato condannato adesso a un anno di lavori socialmente utili, mentre la direttrice dell'asilo è stata denunciata per diffamazione.
La madre di uno dei bambini, che era venuta a conoscenza delle foto e del video, ha ricattato la ragazza e adesso anche lei e suo marito sono finiti a processo.
Troppe volte sentiamo storie di persone che, dopo aver mandato video e foto privati a qualcuno, finiscono alla gogna e vengono biasimate per ciò che hanno fatto, ma stavolta la vittima (perché questo è la ragazza, una vittima) ha avuto la forza di reagire, denunciandoli tutti prontamente.
Quando riceviamo video e foto privati non dobbiamo condividerli con gli amici, vantarcene come se avessimo compiuto una grande impresa, esibirli a trofeo davanti a tutti, ma tenerli per noi. E se invece dovessimo riceverne da qualcuno che li ha lasciati trapelare, dobbiamo farci sentire, denunciare il fatto, aiutare la vittima.
Sono grato che, in questo caso, le forze dell'ordine abbiano prontamente reagito, dando modo alla vittima di trovare giustizia. La legge si occuperà della questione, e con un po' di fortuna non sarà l'ultima volta che il victim blaming verrà riconosciuto come una cosa sbagliata.
- Shade Owl
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