"Una ragazza nichilista", di Sof'ja Kovalevskaja
"Una ragazza nichilista", di Sof'ja Kovalevskaja: un romanzo russo di formazione di una giovane donna assai poco conosciuto.
L'autrice fu una brillante matematica del diciannovesimo secolo, nonostante il forte pregiudizio contro le donne nel mondo accademico, fu allieva di Karl Weierstrass, padre dell'analisi moderna, e pubblicò rilevanti lavori sulle equazioni differenziali alle derivate parziali.
Tuttavia, Kovalevskaja non si dedicò solo alla matematica: si interessò alla letteratura (conobbe Dostoevskij da giovane) e alla politica (in particolare, alla condizione della donna).
Questo romanzo racconta la storia di Vera Baranzova, giovane di una famiglia aristocratica impoverita, la quale vive il periodo della liberazione dei servi (1861) e la nascita del movimento socialista in Russia, all'epoca costituito da un confuso miscuglio di anarchismo, nichilismo e teorie egualitarie. Vera, grazie all'amicizia con un professore mandato in esilio oltre gli Urali in quanto oppositore politico, viene a conoscenza delle profonde ingiustizie del sistema politico della Russia zarista, e decide di dedicare tutta se stessa alla causa, non importa quale sia il prezzo.
La voce narrante del romanzo è invece una studentessa di matematica a San Pietroburgo, chiaro riferimento all'autrice stessa, la quale voleva forse confrontarsi con un modello di vita diverso dal suo, eppure a lei molto caro.
Vi consiglio anche "Un'infanzia russa", l'autobiografia della Kovalevskaja dalla nascita all'adolescenza: racconta di come imparò ad amare la matematica e dell'incontro con Dostoevskij, fra le altre cose.
- Evgenij
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