Stuprata da 30 uomini in albergo, il direttore li copre
La notizia risale al 20 Agosto: una ragazzina di sedici anni, nell'indifferenza generale, è stata stuprata da trenta uomini. Trenta. Non lo sto inventando, è il numero reale di aggressori.
Dopo essere stata ridotta praticamente all'impotenza dalle droghe, in una camera d'albergo, una vera e propria fiumana di persone si è alternata per ore senza che nessuno facesse niente. Qualcuno ha segnalato la cosa al direttore, che tuttavia è rimasto indifferente, lasciando che accadesse.
Nelle storie, nei romanzi, è facile per un autore o un'autrice descrivere scene tremende. Se è in gamba affronta l'argomento nel modo corretto, con profondità e serietà. Nelle ficcyne importa solo che la Hope sia un'eroina tragica.
Ma queste cose accadono davvero, nella vita reale, e a farne le spese è soltanto la vittima. Non è un romanzo, non è un'invenzione, un qualcosa con cui intrattenere il pubblico, è una grave piaga della società moderna, che ancora non ritiene cose del genere gravi. Quante volte sentiamo "se l'è andata a cercare", "se restava a casa non la stupravano", "ah, ma l'uomo è cacciatore"...
Come uomo mi sento offeso nel sentire queste parole. Come essere umano sono disgustato da quello che possiamo farci l'un l'altro, da come certe bestie (perché questi non sono esseri umani, sono bestie) possano pensare di fare i loro comodi senza conseguenze. Perché la vittima ne subirà, di conseguenze. Per tutta la vita.
Ah, di tutta questa gente solo due persone sono state arrestate finora, tra cui lo stesso direttore dell'albergo. Si spera che presto il numero aumenti di parecchio.
Vi lascio il link all'articolo e al post originale, pubblicato dalla pagina "FACEBOOK FAVORISCE IL CYBERBULLISMO CONTRO LE DONNE".
- Shade Owl
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