Silvia Romano liberata


Come ben saprete dai telegiornali, ieri è tornata a casa sua Silvia Romano, un'infermeria italiana che era andata volontaria in Africa orientale mossa da altruismo sincero ed era stata rapita da una milizia di terroristi islamici.

La prigionia di un anno e e mezzo è finita positivamente: Silvia stessa ha confermato di non avere subito violenze sessuali, di non essere stata costretta a sposarsi, e che i rapitori non l'hanno legata e nemmeno picchiata.

Una cosa che ha colpito un po' tutti/e è che Silvia ha affermato di essersi convertita all'Islam di sua libera scelta senza costrizioni; infatti le foto ora la ritraggono con indosso il tradizionale hijab.

Ma siccome gli esseri umani su web sanno essere parecchio schifosi, ecco che sui gruppi di Facebook e su blog vari sono piovuti commenti che definire sgradevoli sarebbe minimizzare.

Ovviamente, il prima cosa pensata è stata: "siamo in emergenza pandemica per colpa dei cinesi di m****! 'Sti ca**i se questa c'è l'ha fatta!"

In seguito la gente si è chiesta: "quanto ci è costata la sua liberazione? 49 milioni? Davvero? Che vergogna!" Ed altre polemiche sono fioccate in seguito al fatto che avrebbero dato 4 milioni al gruppo terroristico che la teneva prigioniera.

Altri hanno di sicuro commentato la solita cosa del "eh, ma se stava a casa sua, a curare i nostri nonni...". Infatti: quanti nonni hanno campato cent'anni solo perché si facevano i ca**i loro?

Taciamo sul fatto che c'è gente che sostiene che nessuno vuole capire che Silvia si è palesemente convertita all'Islam forzatamente, che sicuramente ha sviluppato la Sindrome di Stoccolma, e che, se la conversione è stata libera e sincera, allora Silvia Romano è solo una lurida apostata (come il famoso imperatore Giuliano, per intenderci).

Addirittura uno avrebbe scritto su Facebook "sì, ma perché non hanno liberato anche i Marò? Anche loro sono italiani, che fine hanno fatto?" Beh, sono in Italia da un bel po' di anni: uno a Roma e l'altro a Bari. Io stesso ammetto che non so come sono messi attualmente a livello giudiziario perché al telegiornale non si parla più di loro da tanto tempo.

Ma cos'è che causa tutta questa antipatia? Perché non si può solo essere felici che Silvia sia tornata sana e salva a casa dalla sua famiglia e commentare la sua scelta religiosa con un semplice e tollerante: "ok, se sta bene a lei, non la giudico".

Semplicemente la liberazione di Silvia non ha soddisfatto l'immaginario di alcune persone. Come afferma lucidamente l'articolo di Linkiesta:

"Adesso la vicenda di Silvia allunga la casistica delle rapite inadeguate al ruolo che il comune sentire vorrebbe assegnargli, qualunque esso sia: Marie Maddalene pentite, testimonial della lotta al terrorismo o all'Islam, Sante Marie Goretti del sacrificio estremo.

Non c'è niente da fare: l'uomo che si impegna in un'impresa pericolosa – che si arruoli nella Legione Straniera o coi curdi del Rojava – è un eroe; la donna che aderisce a una causa morale di qualunque tipo è una sventata, una scema, una poveretta inconsapevole e manipolata anche se, come le due Simone, ha trent'anni, è un'adulta e ha fatto una scelta di vita"

Noi di Demoni di EFP non giudichiamo la scelta di Silvia in materia di fede religiosa, siamo felici che una nostra concittadina si tornata a casa e che possa riprendere in mano la sua vita.

- mattheus93

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