Scuola, covid e ricerche falsificate
Questa notizia viene dalla Svezia, paese europeo finora lodato per l'impeccabilità nel gestire la pandemia del coronavirus dal punto di vista sanitario.
Un eminente medico svedese, tale Jonas Ludvigsson, firmatario della Great Barrington Declaration, il 6 Gennaio aveva pubblicato su NEJM una lettera sull'impatto delle scuole nella trasmissione virale in Svezia. Nella lettera veniva usata come metrica l'incidenza di ricoveri e morti nei bambini/adolescenti per giustificare la tesi che le scuole non contribuiscono alla trasmissione del Covid.
Ora, Ludvigsson, rinomato per essere un professorone di stirpe, ha sostenuto che la mortalità dei bambini e adolescenti in periodo COVID in Svezia non sia diversa dalla media storica. Molti colleghi hanno replicato alla lettera del medico osservando che quello che andrebbe misurato è la presenza di outbreak nelle scuole e della successiva trasmissibilità in ambiente domestico, ma finora nulla di eclatante: è la normale dialettica scientifica.
Bueno, Ludvigsson ha poi annunciato, con grande risalto mediatico, che lascia la ricerca Covid perché a seguito della sua lettera, ha ricevuto minacce ed offese, addirittura da sollevare il punto (in sé legittimo) della difesa del diritto degli scienziati di esprimere le proprie opinioni.
Ma poi Science, rivista scientifica rispettabile, ha pubblicato un articolo in cui si svela un leak-out (legale, secondo la legge Svedese) di email tra Ludvigsson e Tegnell (capo della task force hard immunity della Svezia) da cui vengono fuori cose allucinanti.
Viene fuori che Ludvigsson sapeva, ed aveva condiviso con Tegnell, al momento della sua lettera al NEJM, di un eccesso di mortalità del 68% nei bambini da 7 a 16 anni nel 2020 in Svezia!
Quindi, un ricercatore ha pubblicato dati falsi sapendo che sono falsi, per giustificare la sua tesi: esattamente l'opposto di ogni cosa relativa a onestà, responsabilità e metodo scientifico.
Il Covid-19 ha portato in tutto il mondo lutto e sofferenza, fisica, sociale, educativa, economica ed uno, forse per tornaconto personale, forse per impostazioni politiche ed ideologiche, ha omesso, alterato, nascosto i dati ed ha trasmesso l'idea che la scuola fosse immune alla trasmissibilità virale.
I medici incompetenti esistono anche in Italia, ma, da quanto ne so, quelli italiani hanno sempre fatto il possibile per contenere la pandemia e guarire i malati e non hanno ufficialmente mentito sui dati.
In molti in Italia si lamentano dell'inutilità della didattica a distanza nelle scuole, facendo un casino per tornare subito in classe.
La dad può essere sfiancante e non tutti gli studenti possiedono i mezzi necessari per connettersi, è vero.
Ma se la scuola non è sicura per evitare la trasmissione virale non è sicura, punto.
Piuttosto di correre il rischio tutti i giorni di prendere il Covid (e trasmetterlo) perché le scuole non sono in grado di riempire le bottiglie dei disinfettanti o perché alcune classi non tengono mai la mascherina, meglio stare a casa.
- mattheus93
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