Articolo di Bossy


Care lettrici e cari lettori,

condividiamo questo articolo di Bossy sul tema dei gruppi Telegram di stupro virtuale, revenge porn e pedopornografia.

"Spesso, chi racconta questi gruppi usa un linguaggio deumanizzante che non ci aiuta però a mettere a fuoco il problema. "Quelli non sono uomini, sono delle bestie". Così facendo li allontaniamo dal nostro quotidiano, ci rassicuriamo pensando che si tratti di eccezioni, di persone disturbate (alcune sicuramente lo sono), di anomalie che non fanno parte della società nella quale tutti noi viviamo.

Ma non è così, perché per ogni caso limite (vedi sedicenti padri che chiedono consigli per stuprare i figli senza farli piangere) ce ne sono altri 100 che semplicemente sostano lì dentro, guardano, forse ogni tanto commentano, partecipano passivamente, assorbono." (tratto dall'articolo)

Ritengo che questa osservazione sia amaramente vera: io stesso ho reagito inventando simili epiteti. Farlo è certamente liberatorio, ma inutile ed errato: bisogna riconoscere che il problema non riguarda solo pochi individui malati, ma tutta la nostra società, e il maschilismo che la impregna (e la cultura dello stupro che ne consegue).

Mi permetto di aggiungere un mio commento, in quanto essere umano di sesso maschile.

Non bisogna più tollerare questo genere di comportamenti negli altri uomini: a parte il fatto che si tratta di reati penali (punibili con fino a sei anni di carcere), non bisogna più giustificarsi dicendo "eh, ma lo fanno tutti", "eh, ma non voglio essere pesante con gli amici del calcetto" e idiozie simili.

Tutti noi uomini dobbiamo urlare basta appena vediamo simili ingiustizie! Solo così avremo finalmente una società migliore, e la vera parità!

- Evgenij

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