Arroganza e ipocrisia nelle fyccine squallide

Oggi vorrei proporvi uno spunto di riflessione.

Abbiamo visto che tante, tantissime volte, nelle fanfiction è presente un forte slut-shaming, ossia tutte le donne con una vita sessuale più attiva della protagonista sono etichettate a sgualdrine. Tra i tratti distintivi della cosiddetta "troia" ci sono il seno rifatto (cosa che non è proprio economica, da quel che ho letto, quattromila euro sono già pochi) e il volto pesantamente truccato.

Nell'ottica delle autrici, probabilmente, questi personaggi danno tantissima importanza al loro aspetto, e quindi sono superficiali.

Il che è un vero controsenso, visto che il bad boy viene giustificato/perdonato solo perché è bello. L'ipocrisia si fa sentire ancor di più quando gli si danno motivazioni quali "poverino, da piccolo suo padre lo picchiava, per questo stupra le donne, ma mica vuole far loro del male!"

Ma ora spostiamoci sulle protagoniste, le Hope. Queste, spesso e volentieri, sono una trasposizione dell'autrice, o almeno incarnano il suo ideale. Per tutta la storia ci viene detto "lei è meglio delle altre", e si sforzano di dar loro le superiorità in ogni campo: magari non sono più belle (ma hanno più spasimanti), ma sono più intelligenti, non superficiali, delle vere e proprie super ragazze.

La superficialità che in realtà permea i racconti si nota perfino nelle piccolissime scene. Quando in Dark, Bo, la Hope di turno, sfoglia "numerosi libri dall'aspetto interessante" si vanta di poter aprire una libreria (il che vuol dire che quella cerebrolesa che crede che il pugilato sia caricare urlando e che non sa distinguere una vittima da un carneficie, leggerebbe minimo un libro a settimana), nel momento in cui decide che libro prendere per primo... prende uno dei più grossi! Ditemi voi se non è un silenzioso gesto superficiale. Se avesse preso uno dei libri più piccoli avrebbe potuto mettere una frase come "era piccolo, ma conteneva molto", a indicare come sa scavare oltre la superficie, e invece no, ci prende il mattone per urlarci "ehi, guardate, sto leggendo un libro lungo, quindi sono acculturata!" Gesto che, precisiamo, compirà una volta in sessanta capitoli.

Concludo facendovi una domanda: secondo voi, chi è più arrogante tra una persona che si trucca ed espone la propria bellezza rispetto e una che identifica se stessa come l'unica degna di rispetto e si attribuisce la superiorità morale, culturale e intellettiva?

- fanwriter91 -

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