NEW PROCEDURE (PARTE DUE)
James aprì gli occhi molte ore più tardi: le tempie gli pulsavano con forza, aveva bruciature in tutto il corpo e del sangue raffermo gli colava dal naso, fermandosi appena sotto il mento.
Provò ad alzarsi, rendendosi conto solo in quel momento che aveva le mani e le caviglie legati con cura con delle spesse cinghie di cuoio; tentò una o due volte, ma era così debole che si arrese dopo appena pochi minuti, con la testa china in avanti ed i capelli castani appiccicati alla fronte ed alle guance.
"Non puoi liberarti, sei stato legato con cura. Anche se ci riuscissi, le tue ferite non ti permetterebbero di allontanarti molto".
La voce che aveva rotto il silenzio della stanza non apparteneva a Rumlow, il giovane sollevò gli occhi e vide il suo ormai ex psichiatra, seduto, che lo fissava con calma.
"Heinrich?" domandò, in un sussurro "che cosa ci fai qui? Liberami, forse possiamo scappare"
"Ma io non sono un prigioniero ed il mio nome non è Heinrich, ma Helmut"
"Helmut?" ripeté il più piccolo, confuso, perché quel nome non gli diceva nulla.
"Si, Helmut Zemo. Non sono uno psichiatra ma ho già finto di esserlo... Con tuo padre... Curiosa come coincidenza, vero? Scommetto che ti stai domandando perché l'ho fatto, giusto? Oh, è una storia troppo lunga e noiosa, la cosa più importante è che ora sei qui e non puoi scappare"
"Sei un bastardo" gridò James, che non si aspettava un simile tradimento, sentì qualcuno passargli un braccio attorno alle spalle ed allora capì che non erano in due in quella stanza, ma in tre.
"Ohh, il cucciolo si è finalmente svegliato" commentò Rumlow, accarezzandogli i capelli, stringendo poi con forza una ciocca "mi sei costato quattro uomini, lo sai? Era proprio necessario fare quella scenata da eroe? Devi capire che tu non sei un Agente dello S.H.I.E.L.D o un Avengers, tu sei solo un ragazzino che non ha ancora capito quali sono le buone maniere e come funziona il mondo. Davvero pensavi di scappare?"
"Si" rispose a denti stretti James, ricevendo un pugno in pieno volto che gli fece sputare un grumo di sangue; sentì nuovamente il braccio attorno alle proprie spalle, pesante come un macigno e soffocante come un pitone.
"Hai visto? Non sai proprio che cosa sono le buone maniere. Non hai ricevuto alcun permesso per rispondere"
"Io non devo chiedere il permesso a nessuno, figuriamoci ad uno scimmione" le parole in bocca al ragazzo si trasformarono in un urlo di dolore quando ricevette altri colpi; Rumlow non era soddisfatto, così prese anche uno dei due bastoni elettrici, ma prima che potesse abbattere l'estremità contro la testa del suo prigioniero venne fermato da una protesta.
Si girò di scatto verso Zemo.
"Che cosa hai detto?" disse in un sussurro, sfidandolo a parlare una seconda volta.
"Non è... Non è necessario..."
"Mi stai dando ordini su quello che devo o non devo fare? Anche tu non hai ancora capito chi comanda?"
"Non sono uno stupido, ma se lo uccidi come può tornarti utile? Prima di prelevarlo avevamo parlato di questa faccenda ed avevamo concordato che la cosa migliore da fare era di persuaderlo con le buone maniere"
"Io non ho concordato con te in nulla"
"Quando avete finito di discutere, signorine, io sono qui ad aspettarvi"
"Adesso mi hai fatto davvero incazzare, ragazzino" l'uomo tirò indietro il braccio destro, pronto a colpire il nuovo Soldato D'Inverno con una potente scossa, ma Helmut s'interpose tra i due, ricevendo una botta così forte che si ritrovò a boccheggiare contro il pavimento "ma cosa cazzo stai facendo? Che cazzo stai facendo?".
Il giovane uomo aveva appena ripreso fiato quando si sentì afferrare per la gola e sbattere con forza contro una parete.
Il nuovo dolore gli fece lacrimare gli occhi.
"Non riesco... A respirare..."
"Che cosa stai cercando di fare? Vuoi sabotare tutto il mio lavoro? Ti sei dimenticato da quale parte stai? Una volta entrato nell'Hydra non puoi più uscire..."
"Questo non c'era nel contratto che ho firmato"
"Credi di essere davvero spiritoso? O mi stai dicendo che ti sei affezionato a questo ragazzino? Se così fosse c'è posto affianco al tuo nuovo amichetto" sibilò l'uomo, aumentando la presa sul collo dell'altro "avrei dovuto già liberarmi di te dato che non hai obbedito al mio ordine. Ti avevo detto in modo esplicito di portarmelo solo una volta che avesse già ucciso. Ti avevo anche dato una lista con i nomi"
"Hai ucciso Barnes... Non ti basta?"
"Secondo te mi basta, Zemo?"
"Mio padre non è stato ucciso" intervenne James, che nonostante lo stordimento era riuscito ad ascoltare la conversazione "è vivo e verrà a farvi il culo".
Zemo conservava pochissimi ricordi di quello che era successo poi.
Ricordava che Rumlow non aveva creduto subito alle parole di James, ma dopo gli aveva rivolto delle domande per avere spiegazioni e quando aveva capito che Bucky era ancora vivo aveva colpito una parete con un pugno, scaricando il resto dei colpi su di lui, senza mai lasciare la presa sulla gola, che continuava ad aumentare.
Aveva perso i sensi e si era risvegliato in una stanza simile a quella in cui si era ritrovato James, già con la consapevolezza che se voleva sopravvivere doveva abbandonare quel luogo il prima possibile; uscì dalla stanza massaggiandosi il collo indolenzito, cercando di pensare a mente lucida e di non farsi vedere dagli altri uomini.
A differenza del ragazzo sapeva dove si trovava l'uscita.
'Il ragazzo' pensò bloccandosi al centro di un corridoio 'non posso lasciarlo qui... No, non hai tempo. La sua cella sarà osservata costantemente. Non puoi salvarlo'.
Decise che era più saggio ascoltare la voce che sussurrava nella sua mente anche perché, molto probabilmente, era già troppo tardi per fare qualcosa per lui.
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