LIKE A NORMAL FAMILY (PARTE UNO)
"Allora, Bucky, oggi è il tuo compleanno. Che cosa ti piacerebbe fare?".
La domanda di Sam non nascondeva nessuna cattiva intenzione, ma il giovane uomo sentì un dolore nel petto: solitamente quella stessa domanda gliela poneva sua madre, dopo averlo svegliato con un vassoio colmo di tante cose buone da mangiare; si strinse nelle spalle e poi le scrollò.
"Non lo so"
"Possiamo fare tutto quello che vuoi. Vuoi andare al mare? In montagna? Ti piacerebbe andare a Brooklyn?"
"Sam!" lo riprese la bionda, facendogli capire che si stava inoltrando in un territorio ostile: certi argomenti era meglio non affrontarli con Bucky, o si doveva essere in grado di farlo con molto tatto "magari a Bucky piacerebbe fare qualcosa di più tranquillo. Tipo andare al Central Park e fare un pic-nic"
"Vi ringrazio per tutte le proposte, ma davvero, non me la sento di fare qualcosa. Sono anni che non festeggio il mio compleanno... Un anno in più non farà alcuna differenza" rispose lui, riducendo così al silenzio sia Sam che Sharon perché non sapevano che altro proporre; Charlie ne approfittò per farsi avanti, con quella che poteva essere la soluzione ideale.
"Bucky, hai ragione, non festeggi il tuo compleanno da troppo tempo ed un anno in più, ormai, non farebbe alcuna differenza. Ma questa potrebbe essere l'occasione giusta per ricominciare. Potremo andare a Malibu, fare una sorpresa a Jamie e trascorrere un'intera giornata con lui"
"Come se fossimo una famiglia?"
"Possiamo provarci"
"D'accordo" rispose Barnes, senza esitare, sorprendendo Charlie perché era solito riflettere od esitare prima di prendere una decisione.
"C'è solo un problema: io non ho una macchina"
"Potete usare la mia" si offrì prontamente Sam, prese le chiavi da una tasca dei jeans e le lanciò al più grande, che le afferrò al volo "vi conviene mettere qualcosa dentro una valigia e partire subito, vi aspettano molte ore di viaggio"
"Grazie, Sam" mormorò la ragazza all'amico, mentre il suo ex compagno già aveva abbandonato la cucina "grazie per la tua disponibilità"
"Lo so che esci con Colin, ma ti sconsiglio vivamente di sprecare questa occasione"
"E tu fa lo stesso con Sharon" ribatté lei, dato che l'altra era andata in bagno "scusati per quello che hai fatto al suo compleanno e parlale con dolcezza. Confessale quello che provi, nel peggiore dei casi ti sarai tolto un peso dal petto"
"Lo so" rispose Falcon, con la consapevolezza che poteva accadere ciò.
Charlotte salì a sua volta in camera, prese uno zaino e lo riempì con una maglietta ed un paio di pantaloncini, il minimo indispensabile di cui aveva bisogno, prese anche il proprio portafoglio ed una bottiglietta d'acqua per combattere la sete durante il lungo viaggio.
"Andiamo?" domandò a Bucky, incontrandolo nel corridoio.
"Andiamo" confermò lui, che aveva con sé uno zaino simile a quello di Charlie.
Scesero nel garage e salirono entrambi nella macchina di Sam, Bucky azionò il motore e ben presto la Villa divenne solo un puntino lontano che la più piccola osservò fino a quando non scomparve dietro ad una curva.
Il viaggio proseguì senza alcun intoppo fino a quando Barnes frenò improvvisamente, facendo quasi cadere la bottiglietta che Charlotte aveva in mano, rovesciando però una parte del contenuto sui pantaloni.
"Ma che ti prende? Adesso sono tutta bagnata!" esclamò la più piccola, seccata perché l'aria era ancora molto pungente "Bucky? Bucky, stai bene?"
"Si... Stavo solo pensando..."
"A cosa?" domandò lei, dimenticandosi completamente della faccenda dell'acqua, preoccupata di più di scoprire che cosa avesse l'ex Soldato D'Inverno.
"Non fraintendere le mie parole: io vorrei andare da nostro figlio, ma l'ultima volta abbiamo litigato a causa di Elisa ed io l'ho colpito con uno schiaffo. Non credo che sarebbe molto contento di vedermi..."
"Ma tu sei suo padre, oggi è il tuo compleanno, perché dici questo?"
"Perché so che sarà così" sospirò Barnes, passandosi entrambe le mani sul volto, non voleva rovinare l'ennesima giornata a James; iniziava a pensare che forse per il figlio la cosa migliore era avere pochi rapporti con lui "forse dovrei ridurre il numero di visite"
"Stai scherzando? Voi due vi vedete già pochissimo, non puoi troncare i rapporti con lui!"
"Pensi che per me sia facile o piacevole? James è anche mio figlio ed io voglio solo il meglio per lui. Proprio per questo credo che potrà essere felice solo se io non faccio parte della sua vita".
Charlotte spalancò gli occhi azzurri: non poteva pensare di andarsene per sempre sapendo che il legame tra Bucky e Jamie era sul punto di spezzarsi; doveva rimediare finché era ancora in tempo
"Voi due siete troppo orgogliosi. Dovreste imparare ad essere più umili ed a capire quando l'uno ha bisogno dell'altro... Rispondi ad una domanda, Bucky: avresti mai pensato di avere un figlio?"
"Prima di cadere dal treno"
"E dopo?"
"No"
"Ed allora cerca di godertelo e basta, d'accordo? James assomiglia fin troppo a te, quindi dovresti conoscere molto bene il suo caratteraccio" Charlie provò a fare quella battuta nella speranza di strappare un sorriso al suo ex compagno, c'era quasi riuscita quando il cellulare di Bucky vibrò, segnalando un messaggio che era appena arrivato "qualcosa non va? Chi ti ha scritto?"
"Elisa"
"Oh!" esclamò la giovane, irrigidendo i muscoli della schiena: che la sua ex amica gli avesse scritto, facendogli gli auguri, tentando di riappacificarsi? Quel pensiero la turbava nel profondo e si sforzò di non allungare il collo per leggere quello che c'era scritto sullo schermo "va tutto bene?"
"Si, si... Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Mi ha scritto per farmi gli auguri, è stata gentile, ma nulla di più. Te lo ha detto anche Sam che è tutto finito tra noi due e credo che sia stato meglio così. E tu? Con..."
"Colin"
"Si, Colin..." rispose il giovane uomo, pensando che non aveva mai sentito un nome così orrendo "come va con lui?"
"Tutto bene. È un fotografo, non credo di avertelo mai detto"
"Cioè... Scatta foto come lavoro?"
"Si"
"E su cosa?"
"Non me lo ha detto, non abbiamo mai approfondito l'argomento"
'Non hanno mai approfondito l'argomento... Magari perché erano troppo impegnati ad approfondire altro...' pensò Bucky, stringendo le mano attorno al volante della macchina, guardando la strada davanti a sé, cercando di distrarsi 'sei ridicolo a pensare a questo. Charlotte è una donna adulta ed è libera di fare tutto quello che vuole. Tu sei solo un coglione che ha rovinato tutto. Un coglione che ha sprecato occasioni su occasioni. Lei adesso sta con quel tipo ed è esattamente quello che meriti. Devi farti da parte, non puoi di certo chiederle se hanno fatto sesso'
"Sei pallido, stai male? Sei strano oggi... Più strano del solito"
"No... No... Io..." iniziò a balbettare lui, cercando di scacciare pensieri assurdi dalla propria mente, fallendo poi miseramente "tu e lui fate sesso?".
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