I'M NOT MAD
James trascorreva ormai la maggior parte del suo tempo nella palestra e da quando la madre gli aveva detto ciò che era accaduto a Bucky, la situazione non aveva fatto altro che peggiorare: ora il ragazzo sentiva non solo il peso di quello che l'Hydra gli aveva fatto durante le settimane di prigionia, ma anche quello delle dure parole dette al padre.
Nadja lo trovò intento a sollevare alcuni pesi quando entrò velocemente nella stanza.
"Jamie, il cellulare" disse porgendo all'amico l'apparecchio tecnologico, lui appoggiò a terra i pesi e vide il nome della madre lampeggiare nello schermo; disse a Nadja di uscire e poi rispose, sicuro che gli dovesse parlare del funerale.
"Pronto?"
"Come stai, Jamie?" domandò subito la voce di Charlotte, dall'altra parte.
"Abbastanza bene, mi stavo allenando. Perché mi hai chiamato? Che cosa mi devi dire? Non è un ottimo momento"
"Si tratta di tuo padre"
"Mi hai chiamato per organizzare tutto, vero? Lo immaginavo..."
"No, ascolta, la faccenda è completamente diversa. Lui è vivo"
"Che cosa significa? Tu mi ha detto che..."
"Sono riuscita a salvarlo, anche se ho praticato un genere di magia che non dovrebbe mai essere usata. Sono ancora debole ma sto bene, ed anche lui sta bene"
"Quando posso vederlo?" chiese subito James, ansioso di scusarsi per le brutte cose che aveva detto durante la famosa mattina dell'appuntamento.
"Purtroppo temo che questo sia impossibile. Tuo padre è scappato e nessuno di noi sa dove sia andato. Ha preso la mia macchina ed i soldi miei, di Sharon e di Sam, senza dire una sola parola. Nessuno di noi lo ha sentito"
"Ma... Ma per quale motivo lo ha fatto?"
"Abbiamo avuto una discussione riguardo ad una faccenda piuttosto delicata. Non ti preoccupare per lui, sono sicura che sta benissimo, ha solo bisogno di un po' di tempo da solo, io non sono arrabbiata con lui perché ha preso la mia macchina, i miei soldi... Va bene? So che stai male per quello che gli hai detto, so che vuoi chiarirti con lui, ma è meglio se non provi a cercarlo. Se lo fai potrebbe allontanarsi ancora di più"
"Si, ma..."
"Lascia questa faccenda in mano allo S.H.I.E.L.D, va bene? Penseremo noi a tutto"
"Va bene" rispose Jamie, serrando con forza le labbra, chiuse la telefonata perché sapeva che non sarebbe riuscito ad ottenere altro dalla madre; si passò la mano destra sul volto e non si accorse dell'amica, che era appena rientrata nella palestra.
"James, va tutto bene?" gli domandò a bassa voce, con la preoccupazione ben visibile nei suoi occhi verdi "ti ha chiamato per..."
"No, mio padre è vivo"
"Tuo padre è vivo?"
"A quanto pare mia madre è riuscita a salvarlo, ma lui è scappato dopo un litigio. Oh, si, dopo aver rubato la sua macchina ed i soldi di tutti. Non devo provare a cercarlo, perché ci penseranno loro a risolvere la faccenda. Se io provo ad intervenire, lui potrebbe solo allontanarsi di più"
"Sei arrabbiato?"
"Arrabbiato? Oh, no, non sono arrabbiato. Sono furioso. Ti rendi conto di quello che ha fatto? È scappato senza dire una sola parola. Esiste un comportamento più egoista di questo?" rispose il ragazzo, dando un pugno al muro davanti a sé, per sfogare la rabbia che sentiva.
"Ma, Jamie, prova a metterti nei suoi panni. Dopo quello che è successo..."
"Perché non provi a farlo tu? Prova a metterti nei miei panni. La mia vita non è semplice"
"Quando fai un lavoro come il nostro è difficile avere delle vite semplici, ma non devi affrontare questa faccenda così. Dovresti pensare che tuo padre è vivo, ed è tutto ciò che conta... E poi, chiunque in una situazione simile sarebbe sconvolto. Sono sicura che tornerà il prima possibile, nel frattempo è meglio se ti rilassi. Quando..."
"Cosa? Quando cosa? Quando farà ritorno sistemeremo tutto? No" disse in modo secco il nuovo Soldato D'Inverno, poi prese in mano uno dei sacchi da boxer e lo appese al gancio che pendeva dal soffitto; la rossa scosse la testa con amarezza ed uscì dalla stanza con un velo di tristezza, perché ogni giorno che passava sentiva che James si stava allontanando sempre di più.
L'allenamento del giovane non durò per molto: quando salì in cucina per bere qualcosa trovò Nicholaj e Peter che lo stavano aspettando.
"Perché non ci hai detto di tuo padre?" chiese subito il primo, incrociando le braccia all'altezza del petto "è stata Nad a farlo, poco fa"
"Stavo finendo il mio allenamento, poi ve lo avrei detto, non capisco quale sia il problema. Io vado a farmi una doccia"
"Aspetta, Jamie" lo richiamò Peter "dobbiamo parlare di un'altra cosa"
"Spero che sia una cosa importante dato che mi state impedendo di andare in bagno"
"Tra qualche giorno è il compleanno di Nad, sarebbe carino organizzarle una festa a sorpresa"
"Ma noi non festeggiamo i compleanni"
"Sarebbe un'ottima occasione per iniziare, non credi?"
"A me sembra solo una pessima idea. Comunque, sono molto curioso di vedere come riuscirete ad organizzare una festa a sorpresa dato che dobbiamo sempre rimanere qui dentro" rispose Jamie, allontanandosi in direzione del bagno.
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