Sentimenti
Sono davanti casa di Lydia, mentre faccio avanti e indietro come un pazzo, indeciso se bussare o meno. Il cuore nel petto sta esplodendo e le mani mi sudano all'inverosimile. Con un profondo respiro, mi faccio coraggio e busso con le nocche sul freddo legno della porta.
Nessuna risposta, o rumore. Decido di bussare nuovamente.
Ecco che si sente finalmente il rumore di passi che si avvicinano. Rimango pietrificato, il cuore in gola e il respiro pesante. Smetterò mai di sentirmi cosi a causa sua?
La porta si apre e...rimango completamente incantato dalla sua bellezza, dalla sua pelle bianca e candida coperta da un misero asciugamano mentre i suoi lunghi capelli bagnati le ricadono sulle spalle. Mi soffermo ad osservare una piccola gocciolina che viaggia dal suo collo per poi raggiungere l'incastro tra i seni.
Deglutisco, mentre il sangue comincia ad affluire e ribollire nelle vene, risvegliando una certa parte del corpo.
-Ma ti sembra il modo di venire ad aprire?- chiedo imbarazzato, grattandomi la nuca e evitando di posare gli occhi sulle sue curve ammalianti.
Il suo sguardo è freddo, impassibile.
-Che vuoi Stiles?- domanda, evitando completamente il mio "rimprovero".
-Chiederti scusa- punto i miei occhi dentro i suoi.
-Sei arrivato troppo tardi- distoglie lo sguardo dal mio.
-Vuoi dire che non mi perdoni?-
-No. E ora vattene- dice sbattendomi la porta in faccia, ma io sono più veloce di lei e la blocco con il piede prima che la chiuda completamente.
-Ti prego Lydia, non mandarmi via-
-Lo hai già fatto tu, ricordi? Sei tu ad avermi cacciato dalla tua vita- dice amareggiata, e io mi sento in colpa da morire per questo.
-Lo sai che non ero in me. Sei importante per me Lydia, non voglio perderti-
Devo averla convinta, perchè un attimo dopo spalanca la porta per farmi entrare, e si avvia verso il corridoio a braccia conserte come per aspettare un discorso o qualcosa di simile.
-Mi dispiace, ok? In questo periodo è tutto cosi incasinato. Non capisco più quando sono me stesso e quando invece non lo sono-
Noto il suo sguardo addolcirsi e sciogliere le braccia dal petto per portarle stese lungo i fianchi.
-Allora non cacciarmi più- sussurra correndo ad abbracciarmi. Rimango immobile, sorpreso dal suo gesto cosi avventato, e sicuramente non da Lydia.
-Non lo farò. Ti voglio bene, lo sai?-
La verità è che sono perdutamente innamorato di te, ma sono troppo vigliacco per dichiarartelo.
-Anche io Stiles-
POV LYDIA
Perchè mi sembra di aver detto un'enorme bugia? Perchè tutto a un tratto il "ti voglio bene" sembra cosi sbagliato, cosi inappropriato? Perchè invece un "ti amo" mi sembra all'improvviso molto più logico e sensato?
Sgrano gli occhi, rendendomi conto solo ora degli strani pensieri appena concepiti. Devo essere impazzita, io innamorata di Stiles?
-Ehm..Lydia?- la sua voce mi fa tornare alla realtà.
-Si?- rispondo, continuando a tenere la testa appoggiata al suo petto.
-Non che mi dispiaccia, ma non credi che stare abbracciati così sia..come dire..imbarazzante?-
Solo ora mi accorgo della condizione in cui mi trovo. Praticamente quasi nuda, con solo un asciugamano, avvinghiata al suo corpo.
Il cuore mi martella nel petto in preda all'imbarazzo più totale, soprattutto quando alzo il viso e vedo il suo rosso come un pomodoro.
-Oddio, scusa. Vado a cambiarmi- mi stacco immediatamente da lui, correndo al piano di sopra.
Mi chiudo la porta alle spalle, portandomi una mano sul cuore. Queste sensazioni sono del tutto nuove per me, e mi spaventano a morte.
Cerco di non pensarci, mentre mi appresto ad indossare qualcosa che copra le mie nudità che ormai lui avrà notato. E l'idea che lui possa avermi guardata in quelle condizioni mi fa avvampare ancora di più.
Scendo al piano inferiore, trovando Stiles spaparanzato sul divano come fosse a casa sua. Infondo si può dire che passa più tempo a casa mia che nella sua. E a me non dispiace affatto, visto che sono quasi sempre sola in questa villa troppo grande e spaziosa per una sola persona.
Mi siedo accanto a lui, spostando le sue gambe per farmi posto.
-Che stai guardando?- chiedo, concentrando la mia attenzione sullo schermo del televisore.
-Una puntata di O.C- dice, mentre sgranocchia delle patatine, trovate probabilmente in qualche mensola della cucina.
Allungo la mano nel suo sacchetto, rubandogliene alcune.
-Non ti facevo tipo da O.C- ridacchio, provocando una sua occhiataccia.
-Che vuoi farci, sono un ragazzo dalle mille risorse. Dai, vieni qua- indica con la mano il posto libero tra le sue gambe divaricate, invitandomi a sedermici in mezzo.
Perché ora è cosi imbarazzante anche solo pensare di fare una cosa del genere, quando prima non ci avrei pensato due volte, considerandolo un gesto innocente?
-Co..come?- balbetto, diventando un tutt'uno con la maglia porpora che indosso.
Senza dire nulla, mi afferra per il braccio e mi sistema tra le sue gambe prendendo a giocare con le ciocche dei miei capelli, mentre manca poco che io mi sciolga come un ghiacciolo al sole.
-Non ci avevo mai pensato. Tu e Summer siete molto simili- se ne esce improvvisamente, riferendosi a una delle protagoniste della serie.
Lo guardo come se fosse impazzito.
-Ma cosa stai dicendo? A me non sembra proprio- ribatto, corrucciando le sopracciglia
-Siete praticamente due gocce d'acqua-
-Ah si? E allora tu e Seth? E' la tua fotocopia sputata-
Finge di pensarci, mordicchiandosi il labbro inferiore. Gesto che mi fa letteralmente impazzire.
-Forse. La differenza è che loro sono innamorati-
Non so perché, ma questa sua affermazione è come una pugnalata al cuore. Ma cosa mi aspettavo? Che lui fosse ancora innamorato di me dopo tutto questo tempo? Dopo aver avuto una storia con Malia? Dopo che io ho ignorato i suoi sentimenti cosi a lungo?
-Già- gli rivolgo un sorriso finto.
Nel silenzio che si è creato tra noi, si sente solo il rumore della porta che si apre.
-Tesoro sono io. Sei in casa?- mi chiama la mamma dall'ingresso, e io mi appresto a staccarmi da Stiles e ad alzarmi dal divano.
-Si mamma. Sono in salotto con Stiles-
-Oh ciao Stiles, che piacere vederti!- esclama euforica, non appena ci raggiunge.
-Salve signora Martin, come sta?-
-Molto bene ti ringrazio, resti a mangiare con noi?-
Fisso Stiles con imbarazzo per il discorso di poco prima. E lui sembra accorgersene perché risponde:
-Grazie, ma devo davvero andare a casa ora-
-Ti accompagno- rispondo automaticamente, scortandolo fino alla porta.
-Allora a presto Stiles- accenna la mamma sorridente, prima di defilarsi in cucina
-Grazie per la compagnia-
-Quindi mi posso considerare perdonato?- mi guarda con la sua irresistibile faccia da cucciolo smarrito. Roteo gli occhi, non riuscendo a reprimere un sorriso.
-Certo-
Mi guarda per un attimo con uno sguardo cosi intenso e perforante da non riuscire più a mantenere il contatto.
Subito dopo mi stampa un bacio sulla guancia, cosi lento e dolce che mi fa mozzare il respiro. Chiudo gli occhi, combattendo contro l'istinto di voltarmi per fare scontrare le mie labbra con le sue.
Si stacca leggermente dalla pelle accaldata della mia guancia per avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare:
-Buonanotte Lydia-
Lo vedo salire sulla sua Jeep e sparire dietro l'angolo della strada. Rientro in casa completamente scossa, con la testa tra le nuvole, il viso in fiamme e le gambe tremolanti.
Oh no. Credo di essere proprio nei guai.
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