31. la maledizione di Halloween

Severus Piton odiava molte cose, molte persone, molti eventi, ma se c'era qualcosa che rientrava fra le più sgradite per il pozionista era il giorno di Halloween.

Il suo umore diventava particolarmente nero fin già dall'inizio del mese della suddetta festa, che null'altro gli aveva mai portato se non delusione, tristezza e morte nell'arco della sua vita.

La repulsione per tale festività di misera importanza poteva dirsi risalente fin dalla più tenera età, quando da bambino suo padre lo aveva deriso, affermando che non necessitava affatto di quel costume da vecchio mago oscuro, che sua madre si era tanto impegnata a cucirgli volendogli riservare una bella sorpresa per quel giorno, dato che era sufficiente la sua faccia a terrorizzare gli altri bambini e disgustare gli adulti, stessa faccia che, a detta sua, aveva ereditato dalla madre.

La situazione non era affatto migliorata durante gli anni a scuola dato che Halloween, come tutti sanno, è la giornata degli scherzetti! E chi poteva mai essere la vittima preferita dei più cari "burloni" presenti a scuola? E così si era susseguita una tradizione carica di umiliazioni per sette lunghi anni.

Al primo anno i malandrini c'erano andati piano, limitandosi a lanciargli addosso una quantità indefinita di uova marce.

L'anno seguente avevano invece architettato il perfetto modo per renderlo ancora più impresentabile, decidendo di rasarlo a zero, e lanciargli una fattura che facesse crescere al posto dei capelli dei vermicoli, fattura che i professori avevano impiegato ben due settimane per spezzare, ritenendo la cosa non di imminente importanza.

Al terzo anno avevano invece dato allegro sfogo alle nuove misere conoscenze, lanciandogli una "mangialumache" proprio durante la cena, facendo scoppiare un ilarità generale conclusasi con le urla indigrate della McGranitt.

Il quarto anno poi era stato come dire, un tocco di classe, avendo notato la sua amicizia con Lucius avevano ben deciso fosse una splendida idea quella di spargere per l'intera scuola foto incantate, ovviamente false, di loro due nel pieno di un bacio appassionato che avrebbe sicuramente portato a qualcosa di più se le varie foto non fossero prontamente state rimosse dal preside stesso, che, Piton avrebbe capito solo in futuro la motivazione, sembrava non aver affatto gradito quello scherzo, forse era addirittura più indignato di lui stesso.

Al quinto anno la pazzia di Black si era spinta ben oltre un semplice scherzo, essendo che con l'inganno aveva ben pensato di spingerlo fra le fauci affamate del suo amichetto pulcioso nel pieno di un plenilunio.

Durante l'Halloween del suo sesto anno, Severus doveva proprio ammetterlo, fu lui stesso a lanciarsi fra le braccia dei leoni, o Grifoni in questo caso, aveva scovato fra i vari libri della sezione proibita, luogo in cui era ormai solito trascorrere le proprie nottate di nascosto da tutti, specie dagli insegnanti, e anche giornate a dir la verità quando non era occupato a confabulare con Nott, Mulciber e Black sulle varie novità che Malfoy raccontava loro via gufo riguardanti l'oscuro signore.

Aveva scovato un libro interessante, e da quello aveva tratto ispirazione, incantando il suo prezioso volume di pozioni, oltre che testo scolastico ormai diventato diario personale, non avendo veri amici a cui poter confidare alcun tipo di punto debole o sentimento che non riguardasse in primo luogo la causa, aveva deciso di sfruttare il suddetto libro per descrivere dettagliatamente i propri pensieri e stati d'animo, con la certezza che nessuno, ben certi della propria passione per la delicata arte delle pozioni, si sarebbe mai potuto insospettire nel vederlo scrivere appunti durante qualunque ora o momento delle sue giornate.

Ispirato dai racconti di quel mago nato in un epoca sbagliata e probabilmente con una capacità d'amare troppo complessa per la società in cui viveva, per questo esiliato, sì, Severus si rifiutava di credere a quell'assurda teoria del filtro d'amore imposto ai babbani, avendo letto e riletto più volte ogni testo, aveva effettivamente notato la possibilità che esso contenesse gli ingredienti per il suddetto filtro d'amore che però nulla era se non la classica Amortentia, nulla di più o meno potente. E per quanto lui per primo trovasse disgustosa l'idea di somministrare un filtro d'amore a qualcuno rendendolo incapace di intendere e volere, era certo che anche il poeta fosse del suo stesso principio, o quantomeno, la parte ancora minimamente sentimentale del suo io voleva credere fosse così.

Avendo quindi riempito il proprio volume di pozioni di personali e struggenti pensieri per la sua bella, che ormai non lo degnava neanche più d'uno sguardo, se non carico d'odio, si era premurato di incantare per bene l'oggetto tanto compromettente che mai, mai, lasciava lontano da sé.

E sarebbe potuto andare tutto magnificamente se durante la mattina di Halloween i malandrini non avessero deciso che fosse un ottima idea quella di denudarlo in sala grande, eccezion fatta per le mutante, grazie a Salazar, riuscendo così ad impadronirsi dell'amato libro di pozioni ancora placidamente appoggiato al tavolo, libro che, sfortunatamente per lui, presero proprio nel momento perfetto, momento in cui, impegnato a scriverci sopra lo aveva privato di incantesimi d'occultamento, non impiegarono più di un secondo a prenderlo e leggerlo all'intero publico della sala facendosi udire anche da chi non era presente grazie ad un efficace "sonorus", rendendo pubblica ogni più piccola parte di sé. E mai come all'ora si sentì così nudo e umiliato, specie nel veder lo sguardo di Lily che più che arrabbiato verso gli amichetti del suo fidanzatino sembrava quasi sconvolta dalle frasi che lui stesso aveva composto per lei. E come se già l'esperienza vissuta durante la mattinata non fosse stata sufficiente a rendergli la vita ancora più un inferno, ci pensò Black a dargli dimostrazione di come "la sua bella" fosse felicemente innamorata e appagata a sufficienza dal caro James. Vedendola uscire dalla stamberga strillante felice e scompigliata come non mai, Severus non impiegò molto a comprendere cosa intendesse quel cane pulcioso, eppure, davanti a lui non diede la minima soddisfazione, limitandosi a girare i tacchi e andare al proprio dormitorio, in futuro si sarebbe decisamente pentito di non aver fatto tesoro dell'esperienza di quella giornata smettendo di scrivere su quel maledetto libro quel giorno stesso, piuttosto che limitarsi a incantesimi di occultamento permanenti e più complessi da spezzare.

Eppure, Severus ne era certo, fra gli anni di scuola il peggior Halloween fu decisamente l'ultimo. Il settimo anno. Ormai la fama di Mangiamorte lo precedeva, nonostante ancora fossero solo voci non confermate in giro per l'istituto. Nessuno si avvicinava più a lui, eccezion fatta per i compagni di casa e di causa.

Quell'anno aveva sperato fin dal profondo del proprio animo che anche i Malandrini avessero finalmente preso le distanze da lui eppure, destino aveva voluto, che avessero riservato il peggio per la fine. Forse avrebbe dovuto capirlo subito, avrebbe dovuto combattere di più il proprio stupido cuore che ancora palpitava d'emozione alla vista della Rossa Grifondoro, stessa rossa che quella sciagurata notte di ottobre, lo aveva colto nel bel mezzo di una delle serate no che trascorreva in biblioteca e lì, carica di desiderio struggente per lui, gli aveva lanciato le braccia al collo baciandolo appassionatamente.

Severus sapeva che non avrebbe dovuto ricambiare, sapeva che sicuramente Lily non era in sé per aver fatto una cosa simile, poteva percepire il sapore dell'amortentia sulle sue labbra, eppure, ahimè, lo spirito è forte ma la carne è debole. E mai come in quel momento il serpeverde si era sentito così debole.

Il bacio fu meraviglioso, eppure, durò fin troppo poco prima che potesse vedere la bacchetta di Lupin puntata contro il suo collo e la dolce Lily smaniante per lui essere addormentata dal buon caro Black che con un ghigno malefico gli augurava un buon halloween.

Il resto della serata venne trascorso al cospetto del preside, e sotto veritaserum, a spiegare disperato che non era affatto stata opera sua.

Gli anni a seguire non furono migliori, la morte di Lily, fu durante quella dannata festività, come se il destino volesse ancora beffarsi di lui ora che non c'erano più i malandrini a compiere quella loro tradizione ci pensava lui a compensare.

In seguito nei suoi anni da insegnante, aveva preso la buona abitudine di trascorrere la notte di Halloween chiuso nelle proprie stanze, partecipando alla cena solo per far tacere quel vecchio barbagianni d'un preside.

E ora che anche lui lo aveva liberato dalle catene di spia ci pensava la McGranitt a riservargli il ruolo da babysitter per un Potter decisamente instabile e volubile in quei giorni.

Come se già l'idea d'un ballo durante quel nefasto giorno non fosse già abbastanza devastante.

E fu durante una delle punizioni che sfruttava per tenere sott'occhio il suddetto moccioso Grifondoro, che la maledizione di quella dannata festività parve ricomparire, questa volta decisamente in anticipo.

Si accorse che Potter sembrava fin troppo affascinato da una vecchia pagina fra le sue mani, pagina che non impiegò molto a riconoscere e, conoscendo i precedenti riscontrati durante il sesto anno del moro, momento in cui aveva avuto un incredibile risvolta nell'odiata materia che un tempo aveva tentato di inculcargli, e avendo successivamente scoperto essere in possesso del proprio amato libro, Piton si chiese se non fosse riuscito in qualche modo a scovarne i segreti più reconditi.

"Posso sapere cosa sta catturando così ardentemente la tua attenzione Potter?"

Scandí freddo trattenendo l'irritazione nella propria voce. Seppe di aver colpito nel segno non appena vide il volto del prescelto scattare verso di lui e fissarlo come se lo avesse appena scoperto nel pieno di un amplesso con qualche ragazzetta in giro per i corridoi, lo stesso sguardo che gli aveva rivolto quella notte in cui, entrando nella sua mente, aveva scoperto di un fatidico e imbarazzante bacio con una Corvonero.

Rieccomi! Perdonatemi il ritardo, mi ero imposta di pubblicare una settimana fa ma, ahimè, non sono stata in grado di mantenere la mia promessa! Eppure ecco qui un nuovo capitolo che ci rivela qualcosa in più sul conto del nostro amato Severus, spero vivamente che sia di vostro gradimento e fatemi sapere cosa ne pensate!

Cupido

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