24. Come Un Serpente

Quella sera Harry non fece ritorno in dormitorio, forse a causa delle scale che non sembravano voler collaborare, forse perchè ancora troppo confuso dai propri pensieri, dalle proprie scoperte, dai propri intuiti che, forse, si disse il prescelto, quella volta lo stavano portando sulla strada sbagliata.

Come si ritrovò ad attraversare quel corridoio vuoto e buio il moro non seppe spiegarselo, non seppe neanche spiegarsi perché in così tarda notte, si fosse appollaiato sedendosi sul freddo pavimento, sotto l'unica torcia luminosa nell'intero corridoio, per leggere nuovamente quel libro logoro che aveva ripreso a portare con sé perennemente.

Le pagine scorrevano sotto le sue dita creando un piacevole, quanto inquietante, suono in quel assordante e cupo silenzio, gli occhi del Grifondoro leggevano veloci, facendo passare quelle parole come se già le conoscesse abbastanza bene da saperle riconoscere anche in così pochi sguardi ed, effettivamente, pensò, era proprio così.

Stava per chiuderlo nuovamente, forse un po' annoiato nel vedere che non fosse cambiato nulla, quando qualcosa colpì la sua attenzione: si trattava di due pagine incollate l'una con l'altra, non dalla magia, ma dall'acqua che ancora non sembrava essersi del tutto asciugata. Velocemente Harry sussurrò un incantesimo per asciugare e separare i due fogli che si riscoprirono molto interessanti:

“Amortentia- filtro d'amore-

“Amami o odiami, sono entrambe a mio favore.
Se m'ami sarò sempre nel tuo cuore.
Se m'odi sarò nella tua mente. Se la tua mente è quindi già mia, il cuore si convincerà col tempo?”

Il moro rimase confuso ed affascinato da quella nota, non l'aveva mai letta prima ma ormai i mutamenti di quel libro non erano più motivo di stupore per lui, aveva imparato a conoscerli e  quasi lo incantavano, così come quelle parole. Quella nota, diversamente dalla precedente, non emanava alcun romanticismo, solo rancore ed un vago sentore di disperazione dato dalla velocità quasi iraconda con cui era stata scritta. Harry non riuscì a fare a meno di domandarsi a cosa si stesse riferendo Piton, che fosse a causa del litigio avuto con la madre? Non seppe darsi una risposta. Osservò la seconda pagina, il foglio era carico di scritte d'odio verso il proprio padre ed i suoi amici, quasi si infastdì nel leggere i toni con cui il docente si era rivolto ai malandrini, almeno finchè non iniziò a scorgere i motivi di tale rabbia.

Evidentemente, a causa dei quattro giovani, si era sparsa una voce falsa riguardante una relazione segreta tra Piton e Lucius Malfoy e, per un attimo, al moro parve di rivedere la situazione vissuta quello stesso pomeriggio. I docenti, preoccupati per lo stato di salute mentale di Piton, avevano informato i genitori ed evidentemente la notizia non era stata bene accolta.

Alla scoperta di tutto ciò che Severus aveva, nuovamente, passato a causa di suo padre, Harry si sentì nuovamente nudo, in errore, e si ritrovò a rivalutare le proprie idee e le proprie scoperte, pensando che forse era stato troppo brusco ed avventato ad arrivare subito alla conclusione, proprio come avevano fatto james, Sirius e Peter...Nella lettura si riscontrò spesso negli sgarbati epipeti che il professore appioppava a quei tre, definendoli dei mezzi uomini, Remus, evidentemente, era rimasto fuori da quella storia.

“Buonasera Harry è un vero piacere rivederti ragazzo mio”

Una voce famigliare ed improvvisa fece risvegliare il prescelto dal suo stato di lettura, chiuse velocemente il volume di pozioni tentando di nasconderlo sotto il maglione della divisa, forse per abitudine. Una risatina ironica e molto ben conosciuta lo fece sospirare più tranquillo, soprattutto quando, alzando lo sguardo, confermò a sé stesso che ad aver parlato era stato “il fu Albus Silente” dalla cornice di un vecchio quadro rappresentante una stanza dalle fattezze antiche  ed ormai logore dal tempo dove il preside sembrava spiccare perfettamente per i suoi abiti colorati e decorati egregiamente.

“Salve professore...”

Sussurrò il ragazzo in risposta abbassando involontariamente lo sguardo, sentendosi come se fosse appena stato scoperto nel bel mezzo di un amplesso privato tra lui e la propria mano nelle docce degli spogliatoi di Quidditch, tuttavia non seppe spiegarsene il motivo.

“Vedo che la tua passione per le passeggiate notturne non è ancora scomparsa, cosa ti turba così profondamente da averti condotto qui?”

Domandò la figura del vecchio docente con il solito sorriso pacato e tranquillo che lo avrebbe caratterizzato anche in vita. Il moro sospirò scuotendo la testa, non avrebbe saputo come rispondergli o magari non avrebbe proprio voluto dargli risposta.

“Riguarda per caso la tua piccola discussione col professor Piton?”

Il prescelto sgranò un poco gli occhi fissandoli in quelli del preside, chiedendosi per un attimo come ne fosse a conoscenza, per poi darsi dell'idiota subito dopo, sicuramente i quadri parlottavano tra loro e le voci girano in fretta, ne era la prova anche quella nota nel libro del principe.

“Sì professore...sa credo che io ed il professor Piton non saremo mai in grado di chiarire i nostri scontri”

Rispose nuovamente con un sospiro, poco prima di sentire la risata cristallina del docente.

“Vedi Harry, ragazzo mio, Severus è come un serpente, attacca se provocato e lo fa per uccidere, per ferire, non per nulla è stato assegnato come capo-casa Serpeverde, sai? Eppure, da ciò che so, non ti ha ferito quest'oggi ed anzi, penso proprio che sia stato tu ad offendere lui. Soprattutto se consideri che, così come un serpente, il professor Piton non ama che gli si vada a sbirciare all'interno della propria tana”

Spesso il moro non comprendeva le congetture di Silente, eppure era stato particolarmente chiaro e cristallino quella volta, così tanto da far vergognare ed arrossire Harry. C'erano momenti in cui pensava davvero che il corvino non avesse emozioni e così come un serpente neanche lui potesse essere ferito. Fortunatamente il proprio orgoglio veniva sostituito dal buon senso quasi subito, lo stesso buon senso che gli ricordava che sì, Piton era simile ad un invertebrato strisciante, ma i suoi sentimenti esistevano eccome, nonostante non fosse solito dimostrarli e che, come qualunque altro essere umano, anche lui poteva essere ferito.

“Lo so bene professore...io non volevo mancare di rispetto a Piton, ma tutta quella storia tra lui e Malfoy è così...sospetta che non ne ho potuto fare a meno, e poi tutte quelle frasi ambigue...la scenata di gelosia io-”

“Hai mai pensato di chiedere a Severus spiegazioni quest'oggi piuttosto che saltare subito alle conclusioni? L'accusa di relazione con uno studente, specie col suo figlioccio, è piuttosto grave, non credi anche tu? Come pensi che si sarebbe potuto sentire Sirius se fosse stato Draco a dire o pensare una cosa del genere?”

L'interruzione del preside gli fece cadere il mondo addosso. Non aveva mai pensato a cosa sarebbe potuto accadere se  i ruoli si fossero invertiti, ed allora pensò al dolore e all'umiliazione che avrebbe sicuramente provato Sirius se qualcuno avesse urlato alla violenza sessuale verso di lui. Si sentì un verme. Come al solito era arrivato troppo frivolamente ad una verità incerta e barcollante, se Hermione lo avesse saputo lo avrebbe sicuramente preso a libri in testa.

“Ma Professore...sappiamo entrambi che Piton non mi direbbe mai nulla di sua spontanea volontà! Soprattutto adesso...sono certo che stia già brontolando quanto io sia un idiota e la foto spiccicata di mio padre..”

“Forse hai ragione ragazzo mio, ma la fiducia è un onore molto difficile da guadagnare, specie se si tratta di Severus e, temo per te, che questo tuo gesto ti abbia fatto allontanare ancora di più dal tuo obbiettivo. Ma non disperare- sorrise furbo il quadro vedendo il giovane scoraggiarsi sempre di più- sono certo che apprezzerà le tue scuse e magari anche del veleno di serpente come incentivo potrebbe aiutare”

Sorridendo il quadro del “fu Albus Silente” si allontanò, uscendo da quella tela, dirigendosi chissà dove e lasciando un profondo senso di incompletezza nella mente del Grifondoro.

Poco più tardi, Severus si ritrovò davanti alla porta del proprio ufficio, un porta fiale contenente del veleno di serpente, ormai quasi esaurito dalle proprie scorte, ed una lettera anonima da dover leggere.

Salve a tutti!

Sono davvero super felice di poter nuovamente aggiornare, scusate per l'attesa e spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! Ultimamente tenterò di aggiornare quanto più spesso possibile rispettando delle date di consegna così da evitare che il libro si blocchi per altri due mesi.

Fatemi sapere cosa ne pensate e cosa vi aspettate che accadrà!

_Cupido__

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