19. L'opera Maledetta
Hermione era sempre stata intimorita dalle mura di Hogwarts, così imponenti, sembravano avere mille occhi pronti ad osservarti costantemente. Crescendo aveva imparato ad amare quel luogo come la propria casa e nonostante quel suo timore non fosse mai scomparso del tutto, le notti insonni passate ad aiutare Harry erano state utili a comprendere che nulla avrebbe davvero potuto ferirla, almeno finchè avesse avuto i propri amici al suo fianco.
L'infermeria era quasi intrigante illuminata solo dal fievole luccichio delle stelle e dalla debole luce proveniente dalla propria bacchetta, le alte mura buie la mettevano in soggezione tanto che quasi la spaventavano. Tutti dormivano, e lei era sola impegnata nella lettura del piccolo libro lasciatole dal prescelto; Aveva letto l'intero volume più e più volte e ancora restava stupita nello scorgere e comprendere sempre più e nuove nozioni, tuttavia nessuna di esse pareva esserle utile dato che le pagine continuavano a cambiare, nascondere ed invertire parole, era evidente che quel libro fosse sotto incantesimo e sicuramente a causa di ciò era stato collocato nel reparto proibito della biblioteca.
Tutta quella confusione la faceva innervosire, tanto da farla sbuffare e borbottare più volte indispettita. Naturalmente quei suoi gesti non passarono inosservati al leggerissimo sonno del Serpeverde addormentato nel letto accanto al suo:
“Per quanto tempo ancora hai intenzione di impedirmi di dormire Sanguesporco?”
Lo sentì lamentarsi irritato mentre si girava verso di lei, nonostante si fosse appena svegliato, la sua voce risultava fredda e pungente come sempre senza la minima traccia del sonno, la riccia lo trovò inquietante e per un istante provò pena per quel ragazzo che, neanche nel sonno, si concedeva di perdere il proprio contegno aristocratico.
Lo vide alzarsi a sedere passandosi una mano tra i capelli chiari che parevano un ulteriore fonte di luce in quella semi oscurità. Hermione non lo aveva mai visto spettinato, neanche in quel momento poteva affermare che lo fosse, tuttavia era sicuramente privo della sua ombra di perfezione quasi maniacale che invece assumeva durante le lezioni.
“Beh? Per quanto ne hai ancora?”
La riccia si risvegliò dai propri pensieri assonnati, guardando male quella serpe dalla lingua velenosa, tornando alla lettura del proprio libro, non aveva la minima intenzione di cedere alle sue provocazioni, avrebbe semplicemente continuato la sua ricerca ignorando qualunque frase avesse detto il biondo.
“Non avevo intenzioni di svegliarti Malfoy, torna a dormire.”
Rispose con educazione ignorando il proprio orgoglio che le urlava di rispondergli a tono, si tornò a concentrare sulla propria lettura, notando come anche quello sciocco di un Malfoy, forse, fosse davvero cambiato in quegli anni, una volta avrebbe sicuramente continuato ad insultarla nel tentativo di farla esplodere, ora invece si limitava a restare in silenzio fermo in quella posizione quasi a meditare su qualcosa che la mora non voleva conoscere.
“Mi stupisce che tu non abbia ancora capito nulla di quel libro, è una lettura che ogni purosangue conosce fin dall'infanzia”
Sentirlo vantarsi del suo stato di sangue era da sempre un motivo di rabbia tuttavia in quel preciso istante non sembrava che Malfoy volesse vantarsi, la sua voce era solo fredda, priva di qualsiasi emozione o interesse, segno che la serpe non stava davvero dando importanza alle sue azioni.
“Fatti gli affari tuoi”
Sbottò lei, trascorse circa una buona mezz'ora a sfogliare e ri-sfogliare lo stesso capitolo, quello dedicato all'opera a cui era interessata, il libro non sembrava voler collaborare, anzi, non faceva altro che invertire lettere, parole, pagine intere, le frasi sparivano e apparivano in continuazione, era così maledettamente frustrante! Provò un paio di incantesimi ma non servirono a nulla, era evidente che il tomo fosse incantato con qualche incantesimo oscuro a lei sconosciuto e questo la mandava ancora più in bestia!
Solo qualche ora dopo finalmente il volume decise di collaborare, le pagine sembravano aver assunto un aspetto continuativo, così come le lettere e le frasi che avevano finalmente raggiunto un loro senso che rendeva la lettura sensata:
“William Shakespeare e l'opera della condanna: Correva l'anno 1594 quando il noto mago venne esiliato dal regno magico a causa di una grave infrazione, egli avrebbe infatti modificato un filtro d'amore dagli effetti temporanei e lievi in una pozione d'amore dalla durata ancora sconosciuta e dagli effetti incredibilmente potenti. Il noto scrittore di opere teatrali sarebbe inoltre stato accusato d'aver-”
Un ringhio frustrato si udì per l'intera scuola non appena la pagina che Hermione stava leggendo divenne totalmente bianca, la Grifondoro si lasciò crollare contro i cuscini con aria dolorante e stanca e sicuramente quelle risatine da parte di quell'imbecille di Malfoy non aiutavano il proprio autocontrollo.
“Mi stupisci Granger, la “strega più brillante della sua età” che non sa gestire un libro burlone, molta gente ne rimarrebbe sorpresa”
Rise il biondo malignamente, divertendosi a prenderla in giro restando impassibile allo sguardo della mora che solitamente avrebbe terrorizzato chiunque altro.
“Cosa non ti è chiaro del “fatti gli affari tuoi” Malfoy?”
Ringhiò lei incrociando lo sguardo con la serpe, non avrebbe mai ceduto davanti a lui, non si sarebbe mai abbassata ai suoi piedi, mantenne uno sguardo fiero e forte come suo solito mentre lui manteneva il suo ghigno provocatorio.
“Dovresti imparare ad aprire quella tua piccola e bloccata mente sai? Forse se ci riuscissi non avresti problemi a leggere quel libro. È proprio un peccato che tu non possa controllarlo mezzosangue, si rifiuta di essere sporcato dal tuo sudicio sangue da babbana”
“Va all'inferno Malfoy”
Rispose lei corrucciando le sopracciglia in un'espressione arrabbiata ed infastidita, era proprio incredibile come anche quello stupido libro fosse stato incantato da un mago idiota e razzista come quell'emerito spocchioso d'una serpe. Trascorse circa un'altra ora e nulla cambiò, tutte le pagine si fecero bianche ed Hermione cedette, posando il volume sul comodino iniziando a fissare il soffitto nel tentativo di pensare ad una soluzione.
La riccia si era quasi addormentata quando sentì nuovamente la stupida ed irritante voce del Serpeverde:
“William Shakespeare e l'opera della condanna: Correva l'anno 1594 quando il noto mago venne esiliato dal regno magico a causa di una grave infrazione, egli avrebbe infatti modificato un filtro d'amore dagli effetti temporanei in una pozione dalla durata ancora sconosciuta e dagli effetti incredibilmente potenti. Il noto scrittore di opere teatrali sarebbe inoltre stato accusato di aver somministrato il suddetto filtro a quattro babbani accogliendoli nel nostro mondo mischiandosi col loro sangue impuro. William fu quindi costretto ad obliviare i suddetti babbani illudendoli di aver sognato tutto, tuttavia uno di loro riuscì a rubare una boccetta del pericoloso filtro d'amore modificato, ingannando la più giovane dei fratelli Prince, conducendola nel mondo babbano facendoci perdere ogni traccia di lei. Shakespeare divenne molto conosciuto anche nel mondo babbano, raccontando la propria storia sotto forma di opera teatrale dal titolo: “Sogno di una notte di mezza estate” si dice che prima di morire il mago ripudiato abbia nascosto nel testo della suddetta opera la ricetta modificata del filtro d'amore, ad ora ancora sconosciuta.”
Hermione ascoltò ogni parola con estrema attenzione, guardando poi il narratore posare nuovamente il libro sul comodino e fissarla con occhi che sembravano dire più di mille parole, era chiaro che Malfoy aveva appena ripagato il suo debito.
_Cupido__
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