15. Informazioni Fuorvianti.
Anche ad Hogwarts, così come in ogni altra scuola di magia degna di questo nome, le lezioni sapevano essere distruttive. In particolare se gli studenti anziché dormire decidevano di trascorrere le proprie notti svolgendo varie attività, chi studiando, come spesso accadeva ad Hermione, chi a progettare scherzi, come un tempo facevano Fred e George, chi chiacchierando con le compagne di stanza, come Ginny, e poi c'era chi, come Harry, le passava sgattaiolando in giro per la scuola fino a farsi scoprire e punire.
Quella mattina così tremenda era iniziata con due ore di pozioni e, tragedia per tutti gli studenti, pareva proprio che Lumacorno non fosse ancora guarito dal suo, a dire del professore stesso:“insopportabile, terribile, insostenibile dolore”. Ormai a tutti era chiaro che il pozionista stesse decisamente approfittando della sua posizione e tutti gli alunni e, segretamente, anche gli insegnanti si chiedevano quando Madama Pomfrey si sarebbe decisa a dare il peggio di sé per far andare via quello scansafatiche.
A causa della pigrizia del professore di ruolo anche quella mattina a sostituirlo fu il più amato pipistrello di tutto il mondo magico che pareva essere più teso del solito. Harry osservò attentamente il docente durante tutte le sue ore, vedeva come passasse da un banco all'altro velocemente, sempre mantenendo un controllo impeccabile dei propri movimenti, osservava come con un veloce tocco di bacchetta riuscisse a sistemare ogni errore degli studenti della sua casa e, con sommo malgrado, anche come lo fulminasse con lo sguardo ogni volta in cui, alzandolo sul moro, si accorgeva di essere fissato.
Di tanto in tanto si soffermava proprio davanti al banco del Grifondoro forse per assicurarsi che non avesse in piano di far esplodere l'ennesimo calderone. Quelli erano i momenti più critici per Harry che doveva assicurarsi di nascondere il proprio libro agli occhi del corvino, era come un gioco, entrambi sapevano ma facevano finta di nulla.
Severus sapeva che qualcosa di strano stava invadendo la mente del giovane Potter, dopo sette anni avrebbe saputo riconoscere quando egli stava progettando qualche sciocchezza e quando invece tramava qualcosa di più grande di lui. Il pozionista andava fiero di questa sua dote, era un piacere poter controllare lo studente come una marionetta nelle sue mani.
Passate quelle terrificanti ore di pozioni, ebbero solo altre due lezioni, trasfigurazione, dove la professoressa si premurò di controllare Harry con occhi da falco, e storia della magia dove finalmente il moro potè riposarsi o almeno così credeva.
Venne interrotto un centinaio di volte dal migliore amico e dalle sue interminabili lamente su quanto fossero noiose le lezioni, per la fame che lo stava divorando, per la preoccupazione nell'immaginare cosa avrebbe detto Hermione una volta scoperto che si era fatto beccare proprio la notte precedente, tutte queste sciocchezze che solitamente avrebbero fatto sorridere Harry in quel momento lo mandarono ai pazzi, tanto da farlo alzare di scatto con aria arrabbiata, chiedere il permesso per andare in bagno ad un professore dormiente, uscire dall'aula e correre il più lontano possibile dalla voce di Ronald.
Non seppe spiegare esattamente come, ma si ritrovò davanti all'entrata dell'infermeria, la porta era socchiusa e, come sempre gli accadeva, la curiosità ebbe la meglio, si ritrovò a sbirciare attraverso quella fessura. L'infermiera sembrava assente e da ciò che riusciva a vedere tutti i pazienti sembravano essere crollati in un sonno profondo. In primo piano davanti a sé era situato il letto dove soggiornava Malfoy, davanti ad esso spiccava la figura alta e scura del professore di difesa contro le arti oscure, i due sembravano discutere animatamente, tanto da far sorgere un dubbio nella mente del prescelto, perché nessuno si era ancora svegliato?
Si sporse un po' di più per riuscire ad ascoltare e vedere al contempo, sembrava essere una discussione fin troppo seria a giudicare dalle espressioni di entrambi i soggetti, e, nonostante la fatica nel trovare un nesso logico tra le parole che riusciva a sentire, Harry rimase a dir poco sconvolto dall'esito di quella bizzarra conversazione.
Scusate se questo capitolo è più corto del solito, ma è di passaggio per così dire, il prossimo, che sarà pubblicato mercoledì sarà più lungo e, spero, più piacevole.
_Cupido_
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