12. Opere E Autori Maledetti
La settimana era passata molto più veloce e frenetica di quanto Harry non potesse mai aspettarsi. Come se già lo stress delle lezioni degli ammiratori da gestire e di Rita Skeeter che, pur di avere informazioni sulla sua vita, soprattutto su quella sessuale e sentimentale, avrebbe venduto l'anima al diavolo e che continuava a trovare metodi per infiltrarsi nella struttura scolastica, che fosse sotto la sua adorabile forma animagus, rischiando di venire schiacciata* o che corrompesse qualche povero primino, se ne inventava sempre una nuova pur di tormentarlo, non fosse sufficiente il povero prescelto si era ritrovato a dover fare i conti con lo spiacevole inconveniente di un Malfoy a piede libero in infermeria che aveva scatenato una vera e propria guerra.
Neanche un ora dopo aver lasciato Hermione da sola quel martedì erano venuti a conoscenza che i due si erano scontrati a forza di stupeficium, sembrava proprio che il giovane Malfoy non avesse ancora imparato la sua bella lezione dalla guerra appena superata, continuando a chiamare la riccia con i suoi dispregiativi a dir poco deplorevoli.
Ciò aveva comportato per entrambi nuove ferite e per Hermione un'ulteriore settimana da passare sul suo letto in infermeria il che l'aveva mandata ai pazzi. Tanto che, non appena i due amici, il giorno seguente, amdarono a farle visita, ella aveva sin da subito iniziato ad elencare tutte le lezioni che si sarebbe sicuramente persa a causa della stupidità di quel "furetto platinato" che non aveva di certo esitato a rispondere! facendo nuovamente scoppiare una rissa tra i due. Questa volta fu solo platonica dato che, entrambi, fortunatamente, erano stati privati delle rispettive bacchette per ragioni di sicurezza.
La preoccupazione più grande del moro tuttavia era un altra e arrivò il giorno successivo. Quel giovedì la giornata non era iniziata particolarmente bene, le lezioni con Piton erano sempre in grado di tormentarlo e rovinargli la giornata, tuttavia quella lezione in particolare era stata davvero sfiancante. Il Grifondoro non riusciva a capire se fosse solo una sua impressione o se davvero il capo-casa Serpeverde avesse deciso di diventare quanto più maligno possibile.
Il corvino aveva trascorso molto più tempo del normale ad elencare le sue scarse capacità intellettuali e cognitive, ed Harry era ben più che sicuro di aver visto nel suo sguardo, oltre alla solita scintilla beffarda anche una più astiosa, più pericolosa.
Dopo essere finalmente riuscito a superare la lezione di difesa contro le arti oscure, il moro si era diretto, insieme al migliore amico, nuovamente dalla riccia.
Non appena la vide capì subito che la ragazza non aveva buone notizie da dargli, lo aveva intuito dal suo sguardo spento e dalle labbra serrate. E i suoi sospetti si rivelarono fondati non appena Hermione iniziò il suo discorso con un classico "mi dispiace", frase tipica di ogni volta che una sua ricerca falliva, il che, a pensarci, accadeva davvero di rado. Iniziava il discorso con quelle brevi scuse, come se stesse chiedendo perdono a se stessa più che al suo interlocutore.
"Mi dispiace Harry...ma sono riuscita a trovare ben poco, sembra che la citazione in questione provenga da un'opera secondaria, ma non dice altro"
Sospirò la mora con aria affranta scuotendo la testa quando l'amico le chiese ulteriori spiegazioni, Ron invece sembrava forse più confuso di quanto non lo fossero gli amici, non riusciva proprio a capire cosa fosse successo.
"Per la miseria smettetela! Non ci sto capendo niente!"
Bofonchiò ad un certo punto, interrompendo la discussione tra i due e guadagnandosi uno sguardo truce dalla Grifondoro che indicò con il dito il letto di fronte al suo dove, un dormiente Malfoy, rischiava di svegliarsi a causa del suo tono di voce decisamente troppo alto.
"Qui ci viene raccontata l'opera, ma non ci sono precisazioni, dovrei poter andare in biblioteca a cercare qualcos'altro di utile...magari un libro sulla vita e le opere degli scrittori nel mondo magico"
"Puoi dirmi il titolo del racconto?"
Chiese ad un tratto il prescelto con aria pensierosa, non sarebbe stato troppo difficile dare un occhiata in biblioteca al posto di Hermione, magari ci avrebbe potuto pensare la sera stessa.
"Sogno d'una notte di mezza estate, credo che dovresti controllare nel reparto letterario della biblioteca"
Rispose subito la riccia che avendo intuito il pensiero dell'amico si fece subito dare un foglio di pergamena, una piuma e dell'inchiostro segnando velocemente il titolo e l'autore, iniziando poco dopo a leggere loro il brano incriminato.
Harry non comprese molto, sembrava essere scritto in un inglese troppo antico per risultare chiaro alle sue orecchie, e, dallo sguardo perso di Ron, comprese di non essere l'unico a non comprendere ciò che l'amica stesse leggendo. Poté intuire che l'opera fosse svolta in Grecia, dati i nomi dei personaggi, e che parlasse di amanti, sogni, opere teatrali e magia, tanta magia.
La consapevolezza che fosse presente un elemento a lui ben noto come appunto la magia lo rassicurò tremendamente, facendolo sentire un po' meno perso, dandogli la possibilità di concentrarsi maggiormente e continuare ad ascoltare la riccia leggere, che più che una lettura, sembrava stesse leggendo un vecchio cantico.
Il momento di pace e serenità venne tuttavia violato non appena Malfoy, evidentemente infastidito che qualcuno interrompesse il suo sonno di bellezza, aveva iniziato a sbraitare, imponendo loro di andarsene il prima possibile.
"Se no che succede Malfoy? Lo dirai a tuo padre?"
Domandò beffardo il rosso, che, finalmente, dopo anni di istigazioni da parte del biondo poteva dar sfogo alla sua sete di vendetta.
Il Serpeverde non replicò, si limitò a guardare il Grifondoro come se volesse bruciarlo vivo, il che bastò per invocare l'infermiera che pur di non far scoppiare un nuovo litigio si mise tra di loro, spedendo gli ospiti fuori dalla porta, ignorando qualsiasi loro protesta.
Così era arrivato il venerdì, giornata a dir poco stressante che non aveva lasciato al moro neanche il tempo per andare in Biblioteca a compiere le proprie ricerche. Egli aveva trascorso buona parte del pomeriggio, dopo le lezioni, a scrollarsi di dosso tutte le ragazzine innamorate che, avendo sentito della "festa di Halloween" indetta con molta probabilità dalla Mcgranitt, non avevano perso tempo a fargli un centinaio di proposte per andarci insieme.
Per sua grande fortuna quella era ancora solo una diceria e così sperava che restasse! L'ultima cosa di cui aveva bisogno era un ulteriore pretesto per offrirsi in pasto a quelle sanguisughe che gestivano la gazzetta del profeta e che non vedevano l'ora di ritrarlo "col suo nuovo amore". Si immaginava già i titoli in prima pagina: "Harry Potter, il salvatore del mondo magico, ha una nuova fiamma nella sua vita! Leggete per scoprire tutti i più incredibili particolari!" assurdo, davvero assurdo, avrebbe pagato qualsiasi somma certe volte per poter essere un ragazzo normale, la cui preoccupazione principale sono i voti e gli amici e non il dover scappare da fan e paparazzi.
Arrivato in sala comune quella sera, del tutto sfinito, si era nascosto tra le coperte del proprio letto dicendo ai compagni di non sentirsi abbastanza bene per una partita a scacchi o per fare i compiti in loro compagnia, aveva quindi atteso che tutti andassero a dormire, per recuperare il proprio mantello dell'invisibilità e sgattaiolare fuori dal dormitorio.
Gli dispiaceva dover mentire ai suoi compagni, ancora, soprattutto a Ron, ma era sicuro che quella fosse una missione da dover compiere da solo.
Aveva fatto molta attenzione a non farsi vedere o sentire da nessuno, con la mappa del malandrino in mano e la bacchetta a fare luce nell'altra era entrato in biblioteca, vuota e buia, come se la ricordava dalla sua esperienza al primo anno.
Si era messo a controllare meticolosamente ogni libro possibile che riguardasse la letteratura, si era anche spostato in altri campi ma il tutto senza successo, così, mentre sconsolato tentava di far ritorno in dormitorio, il suo sguardo si posò sul cancello che lo separava dalla sezione proibita.
Fu un movimento veloce, un Alohomora al lucchetto, lo spostamento cigolante e rumoroso del cancello ed era entrato, aveva dato un occhiata veloce, ma niente.
Poi, come un barlume di speranza, il suo sguardo si posò su un libriccino, grande si e no come il volume di pozioni alla quale era tanto affezionato e lo aveva afferrato subito, come se esso lo stesse chiamando. Ne lesse velocemente il titolo: "Opere e autori maledetti, enciclopedia completa" lo sfogliò velocemente, e, leggendo l'indice, quasi non urlò dalla gioia non appena lesse "William Shakespeare".
Dovette tuttavia contenere la propria felicità non appena, dietro di sé sentì dei passi e poi un inconfondibile miagolio:
"Che succede Mis. Norris? Oh... ho capito tesoro mio, vediamo un po' quale moccioso sciagurato si nasconde qui, violando il coprifuoco..."
Non appena Harry vide il volto di Gazza fare capolino tra l'oscurità della notte, accompagnato da una lanterna, ebbe come il presentimento che neanche il mantello sarebbe riuscito a salvarlo e, per un attimo, si sentì come se fosse nuovamente al cospetto dei peggiori mangiamorte più fedeli a Voldemort.
*Per chi non lo sapesse l'animagus di Rita Skeeter è uno scarafaggio.
Cupido
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