05. Lezioni Esplosive

L'anno era iniziato col botto, letteralmente. La prima lezione di pozioni era stata causa di otto nuovi pazienti in infermeria, a causa di un'esplosione avvenuta durante la preparazione di un semplice distillato della morte vivente, una pozione che, secondo il professore, tutti avrebbero saputo dover fare ad occhi chiusi.

Effettivamente Neville aveva tenuto gli occhi chiusi nel prepararla evidentemente, dato che aveva aggiunto per errore del bezoar durante la preparazione e, come era possibile sospettare, la pozione era esplosa, mandando in infermeria tre Grifondoro, quattro Serpeverde e, con sommo dispiacere degli alunni, anche il professore.

Quel lunedì avrebbero avuto nuovamente la lezione con Lumacorno, se non fosse che quest'ultimo era ancora rinchiuso in infermeria, e naturalmente chi mai sarebbe potuto essere il sostituto di pozioni se non “il più grande pozionista dell'ultimo secolo professor Severus-pipistrellaccio-untuoso-Piton”? Persino i Serpeverde non sembravano affatto contenti di quella sostituzione, il professore infatti, era diventato notevolmente più scorbutico dopo la guerra, non che prima fosse uno zuccherino, ma Harry era sicuro di non averlo mai visto rimproverare apertamente gli alunni della sua casa, almeno non davanti al nemico.

“Miseriaccia due ore con Piton...ma non potevo finire io in infermeria al posto di Hermione?”

Si era iniziato a lamentare con queste parole il suo migliore amico, poco prima di iniziare a spostarsi, dalla sala grande, verso i sotterranei. Tutti sembravano decisamente di pessimo umore, forse solo Malfoy e il suo gruppetto erano avvolti da una strana aria di serenità.

“Guarda Malfoy, se la sta proprio godendo...”

Aveva borbottato il rosso prendendo posto al banco accanto al moro dagli occhi verdi che, con un risolino e un'alzata di spalle, si era limitato a rispondergli:

“È il suo padrino, non ha granchè di cui preoccuparsi e poi diciamocelo, Piton ha sempre avuto un debole per Malfoy”

Lo aveva detto con una nota di malizia provocatoria nella voce, che ottenne l'effetto sperato dato che il povero ragazzo seduto al suo fianco, lo aveva guardato con orrore per poi fare un espressione a dir poco disgustata, non ebbe però il tempo di replicare dato che, con la sua solita entrata teatrale, Piton aveva preso posto in cattedra e in aula era piombato il silenzio più assoluto.

“Essendo che per la vostra ignoranza un professore si trova in infermeria, oggi preparerete qualcosa che, in caso di incidente, non attenti alla mia salute e che sia di gradimento al vostro professore” 

Aveva brontolato con voce disgustata facendo una smorfia piuttosto schifata alla sola idea di ciò che stesse dicendo, Harry si chiese se non si trattasse di qualche intruglio talmente schifoso da far venire la nausea addirittura a Piton.

Era risaputo che ad Harry non piaceva studiare pozioni, non era mai stata una materia che riuscisse a catturare la sua attenzione, aveva sempre supposto che si trattasse del professore, che non riuscisse a sopportare né lui né la materia che insegnava. Si era dovuto ricredere, non appena Lumacorno lo aveva sostituito e la situazione non era cambiata affatto, certo i voti erano migliorati, ma il suo interesse restava comunque minimo se non addirittura inesistente. 

Difatti, per quanto il libro del principe lo avesse aiutato durante il suo sesto anno, la materia continuava ad essere la più odiata dal prescelto, avrebbe davvero voluto abbandonarla se non fosse che la Mcgranitt gli aveva già garantito quanto la conoscenza e la preparazione corretta di antidoti e pozioni fosse utile per intraprendere la carriera da auror, per cui aveva solo potuto abbassare la testa e accettare il proprio destino.

Fu piuttosto confuso non appena sulla lavagna comparse la parola “amortentia”, era consapevole che il professore nutrisse una sorta di odio per quel filtro d'amore, anzi, era abbastanza sicuro che il pozionista odiasse qualsiasi cosa coinvolgesse l'interesse emotivo e romantico, tuttavia non credeva che il suo odio potesse essere tale da sfociare nel disgusto.

“Vi avverto, se dovessi venire, per disgrazia vostra, a conoscenza di preparazioni non autorizzate di questo filtro, che vi ricordo essere illegale, o di eventuali somministrazioni, potrete fare le valigie e iniziare a far amicizia coi dissennatori, sono stato sufficientemente chiaro?”

Tutti gli studenti si ritrovarono ad annuire, intimoriti dal corvino, compreso il prescelto. Harry era sempre stato intimorito da Piton, nonostante cercasse di affrontarlo a testa alta, quell'uomo così misterioso ed autoritario era in grado di spaventarlo quanto o più di un mangiamorte, e, casualità della sorte, il pozionista era stato uno dei seguaci del Lord Oscuro e, cosa assai più terrificante, era stato l'unico a riuscire a prendersi gioco di Voldemort con tale maestria da non farsi scoprire e sopravvivere.

Recuperò il volume di pozioni, aveva già avvisato i propri amici, che, in mancanza di copie nuove, ne aveva acquistata una di seconda mano, nonostante Hermione e Ginny fossero ancora molto sospettose dati i suoi trascorsi col diario del principe, era riuscito a sviare ogni ulteriore domanda. Se solo avessero saputo che il libro era proprio il vecchio volume del professore, probabilmente lo avrebbero mandato al reparto psichiatrico del San Mungo e lì rinchiuso per sempre. 

La pagina era proprio come se la ricordava, a differenza di un piccolo dettaglio, a lato della pagina era situata una nota, scritta con mano elegante, così come tutte le note che già ben conosceva, ma questa colpì particolarmente il Grifondoro, si trattava infatti di una frase piuttosto insolita, sembrava esser stata scritta di getto e poi cancellata malamente, evidentemente lo scrittore si era pentito, peccato che non avesse attenzionato abbastanza la rimozione di tutte le parole ed Harry, con un po' di fatica, riuscì a leggerne il contenuto:

“L'amore guarda non con gli occhi, ma con l'anima, se la mia anima è già tua, vorrei che il tuo cuore gli si concedesse, e se potessi, con questo filtro conquistarlo e custodirlo, e diventar ciò che d'amore lo fa battere, anche i tuoi occhi forse m'amerebbero” 

Il prescelto comprese subito a chi potessero essere dedicate quelle parole e, per un attimo, nell'alzare lo sguardo sul professore, si sentì nudo, carico di vergogna mentre quelle iridi nere lo fissavano come se sapessero.

Non avrebbe mai immaginato che Piton potesse avere una vena artistica e poetica, scoprirla lo stupì e mise quasi a disagio. Si chiese se potesse esistere qualche remota possibilità che il professore avesse usato quel filtro su sua madre, forse era andato male, magari non aveva funzionato, e proprio per questo il docente odiava tanto il filtro, perchè non era andato a buon fine.

Questi pensieri però vennero presto scacciati dalla propria mente, Piton era il miglior pozionista del secolo fin dall'infanzia, era praticamente impossibile che non fosse stato in grado di creare l'amortentia correttamente, magari quello era un semplice pensiero che aveva voluto immortalare per poi cancellarlo, magari spaventato che i suoi aguzzini potessero leggerlo e deriderlo.

A questo pensiero il prescelto sospirò, odiava l'idea che il padre e il padrino potessero essere stati tanto crudeli, magari Piton non era una gioia per gli occhi o per la compagnia, ma questo non giustificava il loro comportamento.

Si chiese quindi, nel mentre iniziava a preparare la pozione, cosa avessero mai davvero fatto i malandrini al pozionista, fino a che punto si fossero dovuti spingere per farsi odiare tanto da quell'uomo che, dopo anni, ancora nutriva quel rancore nei loro confronti.

E mentre pensava a questo, non si accorse che la propria pozione stesse diventando di uno strano color azzurrino, e iniziasse a bollire fin troppo forte.

“H-Harry...è normale che la pozione inizi a fare la schiuma?”

Chiese il rosso al suo fianco con voce tremante, il giovane finalmente si destò dai propri pensieri, ebbe solo il tempo di urlare “giù” prima che la pozione esplodesse. Non causò danni pericolosi come invece aveva fatto il distillato della morte vivente, ma sporcò metà dell'aula, facendo infuriare il docente.

“Potter! Solo lei sarebbe stato in grado di far esplodere una pozione del genere! Trenta punti in meno a Grifondoro e punizione fino alla fine del mese!”

Tuonò il corvino, facendo alzare un polverone di risolini da parte delle serpi e degli sguardi inceneritori che colpirono il grifondoro, da parte del propri compagni di casa.

“Ma signore ci sono gli allenamenti sta sera io dovrei-”

Con un solo sguardo, il pozionista lo fece zittire, ed Harry ringraziò che la lezione fosse finita, per poter uscire dall'aula e iniziare ad insultare mentalmente quel pipistrello maledetto.

Cupido

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