32. « Vuoi baciarmi? »

Dominique Weasley aveva da sempre avuto un tempismo pessimo. Riusciva ad arrivare proprio nel momento in cui sarebbe stato meglio non esistere. Dopo aver passato un intero pomeriggio con James a parlare del loro strano rapporto, infatti, aveva aspettato per una buona mezz'ora la piccola di casa Potter, senza ottenere alcun arrivo. Così si era decisa a tornare al castello, ma quando arrivò al quadro della Signora Grassa, si ritrovò Albus ed Alice abbracciati.

Li guardò come se volesse decifrarli, per poi esclamare, « sono felice che abbiate fatto pace! Ma ora vorrei tornare in camera mia. »

Alice si ritrasse subito dall'abbraccio di Albus, e si affrettò a dire, « non siamo tornati insieme, siamo solo amici. »

« Già, sto con Kira » ricordò Albus.

« Fallo! » ringhiò Alice, guardando male il ragazzo.

Dominique li guardò interdetta, ma non volle chiedere spiegazioni, ne aveva avuto troppo dei Potter per oggi.

Quando stava per entrare nella Sala Comune, sentì la voce di Albus chiedere « ma Lily? Non tornava con te? »

« L'ho aspettata mezz'ora, non si è presentata al luogo di incontro e sono tornata.. se la vedi, manda tu un gufo a James per dirgli che sta bene » spiegò Dominique. Non aveva voglia di scrivere a James, doveva ancora metabolizzare ciò che avevano deciso di essere.

« Che avete deciso? » chiese Albus, incurante che Alice fosse vicino a loro e non sapesse niente della "relazione" di James e Dominique.

« Siamo cugini e migliori amici, non potrebbe funzionare meglio che così » sorrise amareggiata Dominique. Non poteva non ammettere di essere dispiaciuta della decisione che avevano preso, ma forse era l'unica via di uscita. Alla fine si amavano come cugini.

Albus non seppe che rispondere, per cui si limitò a sorriderle e lasciare che Domi entrasse nella Sala comune; alla faccia interdetta di Alice, semplicemente disse, « ti prego, non chiedere. »

Alice fece spallucce, aveva sempre intercettato uno strano rapporto tra James e Dominique, ma non credeva fossero fatti suoi. « Andiamo a cercare Lily? »

« Non credo ce ne sia bisogno » disse Albus, guardando una Lily spenta dalla sua solita luce salire le scale del settimo piano, quindi che stava venendo verso di loro.

« Lils, che ti prende? » chiese scioccata Alice. Una volta che Lily si trovava esattamente tra lei e Albus.

« Scorpius mi ha lasciata » rispose seccamente la piccola Potter, per poi entrare in Sala Comune, seguita prontamente da Alice.

Albus non ci pensò due volte, in uno slancio cominciò a camminare velocemente verso la sua stanza, nei corridoi, ai dormitori Serpeverde, dove era certo di trovare Scorpius Malfoy.

Se c'era una cosa che aveva chiesto al suo amico era di non far soffrire la sorella, ma sembrava proprio che quella promessa fosse appena stata infranta.
Vero era che Lily non avrebbe voluto che difendesse la sua dignità, come vero era anche che voleva maledettamente bene a quel disgraziato del suo migliore amico.

Ma una volta arrivato in camera sua, vedendo Scorpius seduto sul suo letto a leggere un libro, lo prese dalla camicia e gli tirò un pugno.

Scorpius non mancò dal rispondere, facendo partire una rissa Malfoy-Potter che nessuno si era aspettato di vedere. Si lanciarono oggetti, prontamente schivati da incantesimi.

Adam Nott e Jacob Zabini, che erano lì presenti, decisero di non fermarli e di non chiamare nessuno. Conoscevano i loro amici, prima o poi si sarebbero fermati.

Ed infatti fu così, dopo dieci minuti di lotta, Scorpius si accasciò a terra per primo vicino al suo letto, seguito da Albus che fece la stessa cosa, accasciandosi davanti all'amico platinato.

« Perché l'hai lasciata? » chiese Albus, con tono calmo, toccandosi il naso sanguinante.

« Perché non funzioniamo, ci stiamo distruggendo soltanto » rispose Scorpius, massaggiandosi un livido sul fianco destro.

« Non vi ho mai visti così felici come in questi ultimi tempi » ammise Albus.

« La felicità ha un prezzo e il nostro erano le litigate continue » disse amareggiato Scorpius.

« La felicità ha un prezzo solo se la vedi come una manna scesa dal cielo » controbatté Albus, « voi due meritate la felicità che vi regalate. »

« Ha parlato con tutti dei nostri problemi, al posto che parlarne con me » aggiunse Scorpius.

« Sai com'è fatta Lily, per quanto possa dire di dipendere solamente da ciò che vuole lei, ascolta sempre i pareri degli altri » ricordò Albus.

« E perché non chiedere a me? »

« Perché la pensi esattamente come lei » disse Albus, « tu la ami e hai paura che soffra stando con te, per questo l'hai lasciata. Scusa amico se te lo dico, ma sei stato un codardo. Avresti dovuto lottare, come era disposta a fare lei. »

« Stai parlando con te stesso? » chiese Scorpius, « So quello che ho fatto. So di aver lasciato Lily perché sarebbe stato abbastanza faticoso per entrambi andarci incontro su molte cose.. ma tu, ora, stai parlando di te ed Alice. Perché vuoi essere suo amico? Perché quando baci Kira pensi ad Alice e mai il contrario? Perché sei geloso di Louis? » lo incalzò poi.

« Perché avevo paura che potessimo diventare monotoni e ci saremmo stancati l'uno dell'altra » pensò a voce alta Albus, « non amo veramente Kira. »

« Siamo due codardi » constatò Scorpius.

Adam e Jacob cominciarono ad applaudire per lo spettacolo che i loro due amici avevano appena messo su.

« Ora vi fate medicare? » chiese Adam, obbligando poi Scorpius ed Albus ad alzarsi. Con tutte le risse a cui ormai avevano partecipato, tutti e quattro avevano imparato a medicarsi da soli.

« Forte il pugno che mi hai lanciato, ti sei allenato? » chiese Scorpius, guardandosi ad uno specchio mentre Adam lo medicava.

« In realtà no, però tu sei migliorato con gli incantesimi di difesa » disse Albus, mentre si faceva mendicare da Zabini.

Avevano già fatto pace.

~

Il pomeriggio seguente, Lily era seduta ad uno dei tavoli giganti della Sala Grande, pronta a studiare con Alice. Ma ciò a cui pensava era tutto fuorché l'argomento di Erbologia che stavano leggendo.

« Lils, vuoi evitare di studiare oggi? » chiese Alice.

« No, Ali, non è morto nessuno » rispose Lily, « e poi non sto così male. »

« Ieri hai fatto scendere me e Lucy nelle cucine per prenderti da mangiare ed, in più, non ti ho sentita russare, quindi non hai dormito » disse Alice, con fare preoccupato.

« Io non russo » controbatté Lily.

Nell'istante stesso in cui Lily stava difendendo il suo sonno, arrivarono Albus e Kira, proprio dietro le spalle di Alice.

« Luna, sono passato a vedere come stessi » spiegò Albus, facendo girare Alice, che vedendo la dolce compagnia del ragazzo, quasi gli sputò in un occhio.

« Lily, mi dispiace molto che Scorpius ti abbia lasciato, per qualsiasi consiglio ti serva, io ci sono » disse Kira, con un sorriso timido.

Per sorellanza alla sua amica, Lily avrebbe potuto mandarla bellamente a quel paese, ma notando la sincerità della ragazza le rivolse un semplice sorriso di ringraziamento.

« Mi dispiace lasciarvi così presto, ma ho una lezione di Incantesimi » salutò poi Kira, lasciando poi un bacio a fior di labbra ad Albus.

« Fallo » si lamentò Alice, si soffermò sullo sguardo di scuse di Albus per poi vedere le facce interdette di Lily e Kira e dire « fallo bene il nodo alla cravatta, Al. »

Lily rimase ancora scioccata dall'uscita di Alice, come anche Kira, che avrebbe voluto rimanere per controllare il suo fidanzato, ma dovette andare via per la sua meravigliosa lezione.

Albus si sedette vicino ad Alice, che gli fece un mezzo sorriso.

« Siete amici? » chiese Lily.

« Ci proviamo » risposero insieme i due ragazzi che la piccola Potter si trovava davanti.

Giusto perché non c'è mai fine all'imbarazzo, Louis Weasley si presentò al tavolo dove erano seduti i due Potter ed Alice. Si sedette al lato libero vicino a quest'ultima, dandole un bacio sulla guancia e salutando i suoi cugini.

« Fallo » disse subito Albus, dopo aver visto il bacio. Alice gli rivolse uno sguardo di scuse.

Lily non riusciva a spiegarsi ciò che stavano facendo suo fratello e la sua migliore amica, stava seriamente pensando fossero entrambi impazziti.

« Lils, mi ha detto Rose che vorrebbe vederti al parco per parlarti » comunicò Louis.

Lily sbuffò, ed Alice si affrettò a consolarla, « dai Lils, almeno il cielo è blu! »

« Fallo » si lamentò di nuovo Albus, per poi sussurrare ad Alice, « blu, Corvonero, Louis. »
Alice lo guardò leggermente stranita, ma comunque si scusò.

« Qualsiasi cosa voglia Rose, sicuramente sarà più normale della vostra pazzia di oggi » sbottò Lily, per poi alzarsi, richiudere i libri nella borsa, ed avviarsi verso il parco.

Non sapeva cosa volesse Rose, ma se aveva qualcosa da dire riguardo la rottura con Scorpius - che era sicura avesse già fatto il giro della scuola - l'avrebbe schiantata.

Trovò Rose seduta ai piedi di uno degli alberi del parco di Hogwarts, così la raggiunse e si affiancò a lei.

« Dimmi tutto » cominciò Lily, giocando con l'erba.

« Ho parlato con Lorcan e ho pensato a tutto ciò che ci siamo dette » ammise Rose.

« E la tua magnifica mente che ha prodotto? »

« Che mi dispiace di averti sempre trattata come una bambina, quando avrei dovuto semplicemente trattarti come una cugina.. » riconobbe Rose.

Lily si stupì, ormai aveva perso le speranze nel sentire Rose scusarsi con lei o semplicemente ammettere di capirla; ma era sempre bello stupirsi. Così rivolse alla cugina uni di quei sorrisi smaglianti e l'abbracciò.

« Ti voglio bene, Lils » e Rose ricambiò l'abbraccio della cugina.

« Anche io, Rosie! »

« Per quando riguarda la tua rottura con Malfoy, perché non provi a riparlarci? » chiese Rose.

« Mio Dio, Rose, ma che ti hanno messo nel succo di zucca stamattina? » rise Lily, per evitare l'argomento.

Rose rise, « ho solo capito di dover ascoltare di più e non sputare sentenze.. ringrazia anche Lorcan, eh! »

« Sarà fatto! »

« Ora rispondi alla domanda. »

« Mi ha spezzato il cuore lasciandomi ed ancora non riesco a spiegarmi perché l'ha fatto.. le motivazioni che mi ha detto mi sono sembrate così futili. »

« Appunto, se ci parli, magari riuscirai a vederci più chiaramente » insistette Rose.

Lily abbracciò di nuovo Rose, che semplicemente ricambiò senza chiedere niente, « per favore non ne parliamo più, ho solo bisogno di un abbraccio. »

Rimasero abbracciate a lungo. Rose si sentiva bene ad aver messo da parte il suo ego, facendo pace con sua cugina; e Lily si era tolta un grande peso di dosso quando Rose le aveva chiesto scusa. Tutto sembrava essere esattamente come voleva Lily.

Ma ogni volta che pensava a qualcosa di positivo, lo sguardo e gli occhi ghiaccio di Scorpius le tornavano in mente, risvegliando la dai suoi bei pensieri come una doccia fredda.

Per questo lasciò la cugina, ringraziandola ancora per le sue scuse, e decise di andare verso la sua stanza.
Aveva bisogno di riposarsi, quella notte non aveva dormito per niente ed era davvero stanca.

Quando entrò nella sua stanza, rimase scioccata dal vedere Scorpius. Primo perché l'incantesimo che c'era sulle scale del dormitorio femminile avrebbe dovuto scaraventarlo via, secondo perché solo il giorno prima l'aveva lasciata e ora se lo ritrovava davanti.

Scorpius, dal canto suo, aveva una faccia triste e amareggiata, anche la sua sembrava stanca, come se anche lui avesse dormito poco.

« Volevo vederi » disse Scorpius e a Lily sembrò di rivivere un flashback della loro ultima litigata.

« Perché? » chiese semplicemente Lily.

« Perché sono stato un codardo. »

« Non avevo dubbi al riguardo » controbatté Lily, incrociando le braccia.

« Io ho paura che tu sia infelice con me, è questo il motivo per cui ti ho lasciata. »

« Ti sembra un motivo giusto? Mi hai lasciata ad Hogsmeade, come una cretina, a guardarti andare via. »

« Lily, cerca di capire il tuo ragionamento. »

« Lo capisco, Scorpius, ma non posso accettarlo ad oggi! » esclamò Lily, « mi hai spezzata. Mi hai spezzato il cuore ieri, per codardia, e ti odio perché ti amo ancora. E forse odio ancora di più me stessa per questo. »

Scorpius si avvicinò di scatto a Lily, abbracciandola e chiedendole scusa. Lily ricambiò quell'abbraccio, ma non disse nulla.

Lily aveva capito le intenzioni di Scorpius, ma aveva capito anche che lui era scappato dalle problematiche del loro rapporto. Come poteva andare avanti con lui con la paura che potesse ricapitare ancora?

Per cui rimasero fermi lì, continuando ad abbracciarsi, perché Scorpius sapeva che - anche se Lily si stava facendo abbracciare - non aveva risolto nulla, la piccola Potter aveva bisogno del suo tempo per riflettere.

« Ricordati che ti amo » disse, infine, Scorpius, lasciandole un bacio sulla fronte ed andando via.

~

« Ma tuo padre non poteva chiedere a qualcun altro? » chiese Albus, trascinandosi sulle spalle una busta piena di materiale per le lezioni di Erbologia, da portare al ripostiglio delle serre.

« Sono sua figlia e tu il suo figlioccio, a chi avrebbe dovuto chiedere? » controbatté Alice, portandosi un'altra busta.

« Magari a Gazza » rispose Albus.

« Quanto ti lamenti » rise Alice, « comunque hai detto troppo fallo oggi, non credi? » chiese poi, arrivando al magazzino e buttando a terra la busta.

« Tu l'hai chiesto anche di più » obiettò Albus, lasciando anche lui la busta a terra.

« Sempre faccia tosta tu, eh? » sbottò Alice.

« Ah perché tu rimani santa » contraddì ancora Albus.

Alice, di tutta risposta, cominciò a picchiare inutili pugni sull'addome di Albus, urlandogli ogni tipo di insulto, tutti contraccambiati dall'ex fidanzato. Quest'ultimo riuscì ad intercettare le mani di Alice e la fermò, per poi tirarla a due centimetri dalla sua faccia.

« Che c'è? Vuoi baciarmi? » lo provocò Alice.

« No, non voglio baciarti, tu si? » provocò a sua volta Albus.

« Sì, ti voglio baciare, qualche problema? » ammise Alice. Entrambi si guardarono per un millesimo di secondo e, nello stesso momento, si avvicinarono all'altro e si baciarono.

Si lasciarono completamente trascinare dalla passione che entrambi provavano l'uno per l'altra e che per un mese era stata silenziata e messa da parte. Albus trascinò Alice contro il muori, continuando a massaggiarle i fianchi. La ragazza, invece, si stava impegnando a rendere i capelli di Albus ancora più disordinati del solito; poi alzò di slancio una gamba, che Albus afferrò in fretta e prese anche l'altra, prendendola in braccio.

Si fermarono per un momento per guardarsi negli occhi, per poi ricominciare, troppo forte era la passione.

Ma non era solo passione, era anche tutto l'amore irrazionale che provavano l'uno per l'altra, che finalmente si manifestava.





-3 💛

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