22. « Non ci posso credere »

Hogwarts era da sempre stata popolata di studenti diversi tra loro, ognuno aveva le proprie idee, ognuno eccelleva a modo suo e ognuno aveva il suo modo di vedere le cose.
Però c'era un momento in cui tutti erano uguali: le partite di Quidditch.
Ogni membro di ogni casa venerava la sua squadra e non vedeva l'ora di assistere ad una partita, pronti a tifare e sperare nella vittoria.
A loro modo, i giocatori cercavano di soddisfare al meglio le aspettative dei loro compagni di casata.

Se c'era una cosa che era ancora più radicata nelle tradizioni di Hogwarts era la rivalità tra Grifondoro e Serpeverde; da ormai tempi immemori gli appartenenti alle due casate si scontravano. Per fortuna, però, ai tempi dei nostri protagonisti, la rivalità era "amichevole", o per lo meno era sana.

Almeno lo era per la maggior parte dei grifoni e delle serpi.

Era strano, però, vedere due componenti di squadre avversarie amoreggiare nei corridoi. Lucy Weasley, battitore dei grifoni, e Adam Nott, cacciatore delle serpi, si stavano baciando tra le colonne che affacciavano al cortile della Torre dell'Orologio.

« Goditi questi momenti Weasley, perché in campo non avrò pietà » disse Adam, tra un bacio ed un altro.

« Dovrei tremare dalla paura? » rispose sarcasticamente Lucy, continuando a ricambiare i baci.

« Ti converrebbe » ironizzò Adam, alzando un sopracciglio per poi baciare di nuovo Lucy. Entrambi avevano già la divisa per giocare, era abbastanza difficile per lui toccare anche solo un centimetro di pelle della ragazza, ma continuava a provarci lo stesso.

« Converrebbe a te avere paura dei miei bolidi » rispose Lucy, staccandosi dal ragazzo per rivolgergli un ghigno divertito.

Adam, di tutta rispose, ghignò e cominciò a fare il solletico alla Weasley, che cominciò a ridere come una pazza. Adam adorava quella visione, Lucy che rideva per lui.

« Dai finiscila » disse Lucy, tra le risate e provando ad intercettare le mani di Adam. Quando le trovò, allontanò le mani dal suo corpo per intrecciarle con le sue.
Lucy ed Adam non stavano insieme, forse stavano solo aspettando il momento giusto per ufficializzarlo. Alla fine stavano davvero bene insieme e la connessione di cui parlava Adam era anche più forte di quanto avessero immaginato.

A rovinare quel momento perfetto fu Lucy che aveva sentito parlottare, allora si girò verso la fontana che c'era nel cortile e vide suo cugino Fred e Jacob Zabini. Avevano tutta l'aria di nascondere qualcosa.

« Ma che stanno facendo? » chiese Lucy, guardandoli. Adam, che aveva avuto occhi e orecchie solo per la ragazza, iniziò a guardare verso i due ragazzi.

« Staranno parlando della partita » semplificò Adam.

« Conosco mio cugino, a me non sembra sia rilassato » disse Lucy, per poi allontanarsi e andare verso Fred e Jacob. Adam, che sapeva esattamente ciò che stava accadendo, la seguì.
« Freddie, tutto ok? » chiese la Weasley, una volta arrivata di fronte i ragazzi, con Adam dietro di lei.

« Certo, Lu » si sbrigò a dire Fred, « il professor Paciock mi aveva chiesto di parlare con Zabini per ricordare che bisogna essere corretti e tutte quelle cavolate varie » disse poi.

Lucy incarnò le sopracciglia, non credeva del tutto alla storia che il cugino le aveva rifilato. Ma decise di far finta di niente.

Zabini, nel frattempo, guardava Adam e lo maledì mentalmente per quello che aveva combinato. Poi disse, « guardando voi direi che saremmo noi a dover fare le domande. »

Ed effettivamente entrambi erano abbastanza trasandati, per colpa delle loro occupazioni precedenti. Per cui Lucy arrossì e provò a sistemarsi alla meno peggio, mentre Adam semplicemente ridacchiò.

« Dai, andiamo » incitò Fred, prendendo sua cugina per un braccio, « ci vediamo in campo, serpi. »

« Che vinca il migliore » disse Zabini, facendo entrambi ad un cenno con il capo in segno di saluto.

Adam fece la stessa cosa con Fred e sorrise a Lucy, che prontamente ricambiò il saluto.

Un'ora dopo, tutti e quattro si ritrovarono in campo. La partita era iniziata da un bel po' e stava procedendo bene per i grifoni. 120-90, per quest'ultimi.

Lily e Scorpius, entrambi cercatori della loro squadra, stavano mantenendo la promessa fatta in settimana alle loro squadre. Stavano mantenendo i loro sentimenti fuori da quel campo.

Era impossibile non farlo, Lily adorava i cori che le venivano dedicati - la facevano sentire carica.
Scorpius adorava semplicemente essere venerato e, prima di tutto, era il capitano, per Merlino! Non poteva permettere alla piccola Potter di deconcentrarlo.

Adam aveva appena lanciato la pluffa in uno degli anelli, regalando finalmente 10 Punti alla sua squadra. Ora erano 120-90.

Tutti i membri della squadra speravano che uno dei loro cercatori prendesse il boccino.

Lily, scrutando il campo, vide qualcosa d'orato brillare a qualche centimetro da lei; Scorpius vide che lei aveva intercettato qualcosa.
Fu un attimo, Lily volò in picchiata verso il boccino, Scorpius la raggiunge, ma non riusciva a superarla. Solo quando vide un bolide che puntava verso Lily e capì che nessuno dei battitori grifoni sarebbero riusciti a colpire quel bolide, spinse ancora più forte la sua scopa, in modo da ritrovarsi al lato di Lily.
Il risultato fu che quel bolide prese in pieno entrambi i cercatori, che caddero a terra svenuti.

Nessuno prese il boccino e quel gesto eroico di Scorpius, decretò la vittoria dei Grifoni.

~

Era passato un intero pomeriggio, quando Lily si svegliò. Di fronte a lei tutta la sua squadra, Alice e suo fratello Albus.

« Che è successo? » chiese la Potter, ancora intontita.

« Sei stata colpita da un bolide » spiegò Albus, mettendosi vicino a lei.

Lily provò ad alzarsi, ma le faceva molto male la testa.

« Madama Chips ti ha curato le ferite, non hai nulla di rotto » le spiegò poi Alice, accarezzandole la testa.

« Grazie a Scorpius » disse Lucy, facendole l'occhiolino. Ma Lily non capì ciò che volesse dire, per cui guardò verso Albus.

« Ti ha salvato lui dal bolide, ma dato che le gesta eroiche non sono il suo forte, è lì » ironizzò Albus, indicando il letto di Scorpius, dove c'era la tenda chiusa.

« Come sta? » domandò preoccupata Lily.

« Le serpi non muoiono, cambiano solo la pelle » scherzò Fred.

Albus lo guardò male, « si è svegliato anche lui poco fa e io sono venuto qui da te, per aspettare che ti svegliassi. La tenda è chiusa perché sta parlando con il resto della squadra. »

« Sicuramente gli staranno dicendo che ha sbagliato » disse Lily, alzando gli occhi al cielo.

« Se non fossi stata tu la persona che ha salvato, anche io l'avrei massacrato » ammise Fred.

« Freddie, è un gesto nobile » Lily difese Scorpius.

« Oh, andiamo Lily, credi davvero che Malfoy sia un angelo sceso dal cielo? » domandò ironica Molly Weasley, sorella di Lucy e cacciatrice della squadra.

« Non credo sia un santo, ma semplicemente una brava persona » rispose Lily.

« Vediamo che ne pensa lui, allora » disse Molly, per poi annullare l'incantesimo di insonorizzazione che le serpi avevano fatto alla tenda di Scorpius.

« Scorpius, la Potter ti sta mandando in pappa il cervello e perderemo la Coppa delle Case, se non ti svegli! » esclamò Zabini furioso. Lily capì subito che quell'idiota di Jacob Zabini aveva fatto insonorizzare la tenda così da poter parlare male di lei e convincere Scorpius che Lily Potter non ne valeva la pena. Siccome le cose andavano bene.

« Come devo dirtelo, Zabini?! Aiutare la piccola Potter non è importante quanto portare la mia squadra alla vittoria! » iniziò Scorpius, « Lily non è importante quanto la squadra, ok? Siete contenti ora?! » sbottò poi, sospirando dopo. E, a quanto pare, Zabini c'era riuscito.

Lily guardò Albus, che era stranito tanto quanto Lucy ed Alice. Lily non poteva credere alle sue orecchie.

« Non posso crederci.. »

Ma allora che cavolo pensava veramente Scorpius Malfoy?

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